7 dicembre 2010

-5 al 12/12: NO A QUESTA PEDEMONTANA.

Informazione pubblicata anche nel sito del PD DI MONZA E BRIANZA.
- 5


Per meglio visualizzare la locandina fare clic sull'immagine.

SFIDUCIAMOLO. FIRMA ANCHE TU.


Un Paese senza desideri. Un Paese che ha perso mezzo milione di posti di lavoro in un anno. Un Paese in cui i giovani non cercano neanche più un'occupazione. Un Paese dove i risparmi delle famiglie e gli investimenti sono crollati. Quello che fotografa impietosamente il Censis è un Paese sfiduciato. Un Paese che per ricominciare a sperare vede solo una possibilità: sfiduciarlo.

Sfiduciare Berlusconi e il suo governo, tirare un bel segno su questo lungo e paludoso periodo. Ricominciare a occuparsi del bene comune e lasciare il Cavaliere a rincorrere i suoi guai. Ecco quello che in tanti si aspettano. Il 14 dicembre saranno i Parlamentari a votare sulla sfiducia all'esecutivo.


Ma noi possiamo dare un'indicazione già ora: firmiamo per sfiduciarlo noi. Scendiamo in piazza con il Pd a Roma l'11 dicembre per dire basta Berlusconi e per riprendere il filo del discorso sulle cose da fare per la vita di tutti noi. L'Unità in questi giorni sta pubblicando un decalogo che elenca le ragioni che motivano la necessità della sfiducia. Non hai che l'imbarazzo della scelta.


La raccolta firme si chiuderà venerdì 10 alle ore 22:00 poi i nomi saranno pubblicati in un inserto speciale de l'Unità.

Le firme sono già oltre 22.000!

La nota del mattino del 07/12/'10


  1. LA GERMANIA LASCIA L’EUROPA IN MEZZO AL GUADO.

La tregua sui mercati finanziari e dei cambi non durerà molto, se l’Unione europea non riuscirà a trovare un accordo credibile sulla salvezza per gli Stati con i conti pubblici in difficoltà o con le banche sull’orlo del fallimento. Il fondo europeo concordato nei mesi passati non fornirà a lungo una protezione sufficiente. Il premier lussemburghese Jean-Claude Junker ed il ministro dell’Economia italiano, Giulio Tremonti, hanno proposto nei giorni scorsi la costituzione di un nuovo fondo che possa emettere titoli di Stato europei, cosiddetti E-bond, in modo da ridurre il debito dei vari partners dell’Unione. Molti hanno giudicato questa proposta un passo avanti verso un rafforzamento di tutta l’Europa e un riparo per l’euro. Anche il Pd in Italia ha apprezzato questa ipotesi, pur giudicandola non sufficiente e pur mantenendo un giudizio negativo sull’operato di Tremonti in Italia.

Ma la Germania si sta opponendo ad ogni proposta di sostegno. E così l’Europa si trova bloccata in mezzo al guado, esposta ai rischi di una nuova tempesta. Per il 15 dicembre è già stato fissato l’appuntamento decisivo tra i capi di Stato e di governo. Ma il cancelliere Angela Merkel e il suo ministroWolfgang Schauble, interpretano il timore del popolo tedesco di dover salvare tutti gli europei poco rigorosi, e quindi si stanno opponendo con caparbietà a qualsiasi ipotesi che cancelli la differenza tra paesi virtuosi e paesi poco virtuosi, ovviamente da obbligare alla correzione. Anche a costo di rimetterci (la stabilità dell’euro ha impedito che paesi meno forti potessero fare concorrenza ai prodotti tedeschi attraverso la svalutazione). E’ un gioco che guarda alla politica interna, ma che si svolge sull’orlo del burrone.

  1. OGGI ULTIMO VIA ALLA FINANZIARIA. FINE DEI GIOCHI. E DELLA PRETATTICA.

Entro stasera al Senato si vota la legge finanziaria. Il provvedimento è mediocre. Il Pd ha presentato numerose proposte di modifica, ma la necessità di fare presto ad approvare la legge di bilancio, prima di passare al voto di sfiducia sul governo, ha obbligato il Parlamento a lavorare in tempi stretti. Il varo della legge finanziaria (oggi si chiama di stabilità) è di fatto il giro di boa verso il voto sulle mozioni di sfiducia presentate dal Partito democratico e poi da Fli-Udc-Api del 14 dicembre.

Nei giorni che rimangono continueranno stancamente i giochi di pretattica, le schermaglie. Per questa sera per esempio si preannuncia un’importante intervista del presidente della Camera, Gianfranco Fini, a Ballarò. Ieri lo stesso Fini ha detto che non ci saranno ribaltoni. Pier Ferdinando Casini ha rinviato al mittente l’accusa di essere un vecchio maneggione: “Allora Berlusconi è catacombale”. Ma il giorno che conta sarà il 14. E ciò che conta sarà l’esito di quel voto. Silvio Berlusconi lo sa benissimo, e nonostante le fanfaronate ci sta pensando.

Claudio Tito, La repubblica: “Un piano B. Una valvola di sicurezza se tutto dovesse precipitare. Un`exit strategy se i pezzi del puzzle disegnato da Palazzo Chigi non dovessero incastrarsi. Silvio Berlusconi ha iniziato a mettere a punto una via d`uscita. Da imboccare solo se il prossimo 14 dicembre il suo governo verrà sfiduciato. «Fino a quel giorno nessuno deve parlare di opzioni diverse - ha ordinato ai suoi fedelissimi-. I1 nostro obiettivo è la fiducia piena e in caso contrario le elezioni anticipate. Ma dal 15 in poi valuteremo ìl da farsi». E nel «da farsi» ora compare anche la possibilità di un altro esecutivo, guidato da un altro esponente del Pdl, e che elenchi tra suoi i ministri proprio il Cavaliere. Magari in un dicastero che ha già ricoperto ad interim, quello degli Esteri. Si tratta solo di una extrema ratio da adottare solo se la situazione non presenterà alternative. Una "mossa del cavallo" per sorprendere tutti e uscire dall`angolo avendo ancora lo "scudo" del legittimo impedimento”.

La linea del Partito democratico, tracciata da mesi è chiara in proposito. Il segretario del PD, Pier Luigi Bersani (da La Stampa): «Il percorso per uscire dal berlusconismo non è breve». La settimana prossima, dopo il fatidico 14 dicembre, «magari Berlusconi salta, magari fanno una roba interna al centrodestra e noi saremo contro, oppure c`è una cosa nuova, meglio! Comunque noi dal 14 combattiamo da una posizione più avanzata. In tutti i casi se va a casa Berlusconi siamo già avanti di un bel pezzo».

E ancora (da La Repubblica): «Berlusconi si è ribaltato da solo, ha fatto tutto lui, e adesso il problema è che non si ribalti anche l`Italia». «Non vorrei che Berlusconi cominciasse con la solita cantilena vittimistica, per cui è sempre colpa degli altri, solo colpa degli altri. E una scusa inaccettabile». Anche la scusa dell`instabilità non sta in piedi perché il capo del governo «è il fattore massimo d`instabilità. Ha avuto in mano tutto, ha fatto tutto quel che voleva, ci ha ridotti così e adesso qualcun altro deve pensarci, questa è la realtà delle cose». In ogni caso, niente Berlusconi Bis o altri governi di centrodestra con le stesse facce di ora: «Adire il vero sarebbe il Berlusconi quater non il bis, un po` troppo, abbiamo già dato».

  1. L’11 DICEMBRE A ROMA. IL PD GETTA IL SUO PESO NELLA MISCHIA.

Cresce la mobilitazione dei militanti e dei simpatizzanti in vista della manifestazione a piazza San Giovanni, a Roma, dell’11 dicembre. La dimensione della manifestazione sarà una carta importante da giocare sul piatto della crisi. E anche un segnale che non si possono fare giochi sporchi, perché il Partito democratico fa da argine ad ogni ipotesi di deriva non democratica.

Due cortei, 18 treni speciali, 1.500 pullman, spettacolo in piazza e intervento del segretario. L’organizzazione sta mettendo a punto gli ultimi aspetti di una iniziativa destinata ad avere un significato politico di peso. Sul sito del Pd e su quello dell’Unità migliaia di militanti, simpatizzanti, semplici elettori hanno già firmato la propria presenza sotto il titolo, sfiduciamoli, firma anche tu, mandiamolo via. Perché, come dice Bersani, mandare a casa Berlusconi sarebbe già un passo avanti.

  1. DALLA SPECULAZIONE SUL TERREMOTO ALLA RAI CHE PUNISCE MAZZETTI E PREMIA MINZOLINI, FINO AL RAZZISMO. E’ L’ITALIA BERLUSCONIANA.

La Rai mette sotto punizione Loris Mazzetti, che ha prodotto “Vieni via con Me” conquistando milioni di telespettatori (la colpa: 15 minuti di ritardo) e lascia tranquillo il direttore del Tg1 Minzolini, accusato di produrre note spese da vertigine.

Intanto Libera, l’associazione antimafia guidata da Don Ciotti, ha messo a punto un dossier sull’affare delle cricche alla spalle dei terremotati dell’Aquila. Da La Repubblica: “Tutte le trame, gli affari, i legami fra le amministrazioni e le mafie, lo sbarco delle "cricche", la dittatura della Protezione Civile. Tutto il malaffare dopo il terremoto dell`Aquila in un dossier di Libera, nomi e cifre di un`indagine –la prima a largo raggio - che avverte come una regione d`Italia rischia di finire nelle mani della criminalità organizzata. Un viaggio nella fossa d`Abruzzo e nella ricostruzione che non c`è, un`inchiesta completa sul business fatto sui morti e fra i palazzi di sabbia, un rapporto da brivido su appalti piccoli e grandi pilotati in nome di un`emergenza che non finisce mai. Il dossier ha per titolo "L`Isola Felice" e descrive cosa è accaduto all`Aquila già nella notte fra il 5 e il 6 aprile 2009, quando a poche ore dalla tragedia con i soccorsi sono arrivati anche i primi sciacalli. Una cinquantina di pagine firmate da Angelo Venti su bagni chimici e aziende al di sotto di ogni sospetto, sul mistero delle macerie scomparse, sul giallo degli isolatori sismici non omologati, sui costi delle case promesse da Berlusconi. «È un lavoro che abbiamo voluto tutti noi di Libera perché, oggi più che mai, abbiamo il dovere di rompere il silenzio», dice don Luigi Ciotti”.

Sulla vicenda di Yara, fanciulla sparita a Brembate e nuovo fatto di cronaca sotto i riflettori, ora si scopre che l’intercettazione sul marocchino arrestato era stata tradotta male. Ma intanto la mala pianta del razzismo ha messo un'altra radice. E’ l’eredità avvelenata di quindici anni di egemonia berlusconiana.

  1. CANCUN. I RISCHI DEL DISIMPEGNO.

Michael McCarthy, Il Fatto Quotidiano: “Sebbene il tema del cambiamento climatico sia scivolato quasi nel dimenticatoio, continua ad aumentare il rischio derivante dall`aumento delle temperature. Alcuni giorni prima dell`inizio della conferenza di Cancun, il Servizio Meteo della Gran Bretagna ha reso noto un rapporto che conferma il peggioramento della situazione e l`Organizzazione Meteorologica Mondiale ha comunicato che il 2010 è stato uno dei tre anni più caldi della storia. Secondo le previsioni degli esperti, i bambini che nascono oggi vivranno da adulti in un mondo con una temperatura media maggiore di 4 gradi centigradi rispetto a quella attuale, la qual cosa è senza precedenti nella storia dell`umanità”.

GIUSTIZIA E RAZZA.

Il sig. Fikri, ha semplicemente imprecato al telefono e non ha mai detto:
” Allah mi perdoni, non l’ho uccisa io”.
Incredibile ma sembrerebbe che solo per un errata traduzione sia stata fermata una persona sbagliata. Presto il sig. Fikri, 22 anni, muratore a Brembate, di nazionalità marocchina, sarà liberato.

Ecco il titolo di oggi della Padania.


Come, mai nonostante siano alleati con un signore che ha subito una condanna in appello per concorso esterno in associazione di tipo mafioso, e che ha patteggiato una pena di due anni e tre mesi per frode, questa domanda non se la siano mai posta prima?

Forse perché il sig. Fikri è marrocchino? Un immigrato? Tanto basta per consideralo, in buona parte, già colpevole?


Forse sarebbe stato meglio interrogarsi e chiedersi:
LA GIUSTIZIA PADANA E’ GIUSTIZIA DI RAZZA?

TETTAMANZI: "Discorso alla città" - 2010.


Anche quest'anno a Milano si rinnova la tradizione iniziata dal Cardinal Montini nel 1957 del "Discorso alla Città". Nella Basilica di S. Ambrogio il Cardinale Dionigi Tettamanzi, alla vigilia della festa patronale, parla alla sua città. Affronta tutti i principali temi d'attualità.


"Compito di chi amministra la Città è di amarla e servirla integralmente, nel suo insieme, senza discriminarne una parte"..."Alleviare le difficoltà di chi si trova nelle condizioni peggiori, significa provocare una ricaduta positiva su ogni ambito della città".
Il Cardinale invita gli Amministratori non solo ad occuparsi del Piano Regolatore o del Piano Generale del Territorio, domandandosi se sia opportuno REALIZZARE UNA MAPPA DEI CANTIERI SOCIALI.
Esorta ad immaginare non solo grandi opere edili, ma immesi cantieri sociali. Propone quattro cantieri da aprire per monitorare le difficoltà della vita e per costruire la COESIONE SOCIALE.

NON ROMPETEMI LE SCATOLE! by Virus.



Le scatole mi sono sempre piaciute. Fin da bambino le usavo per immaginare mondi fantastici. Quelle più grosse mi affascinavano ancora di più perché con l’immaginazione diventavano come d’incanto, sottomarini, astronavi, o scialuppe di pirati alla deriva dell’Oceano sconfinato verso isole non ancora segnate nelle carte di navigazione.

Sarà per questo motivo che domenica mattina, mentre facevo colazione al Lullaby in piazza Castello
, la scatola che vedete in foto, ha immediatamente attirato la mia attenzione, in particolare per un dettaglio non insignificante.

Questa anonima e misteriosa scatola, ordinatamente rivestita e lasciata lì, in un luogo pubblico, aveva una fessura.

Una scatola vuota con una fessura non è più una scatola, ma molto probabilmente (in considerazione del periodo) o è una cassetta della lettere per Babbo Natale o è un urna per raccogliere delle schede.

Infatti ad una più attenta analisi vi era scritto:
"RACCOLTA QUESTIONARIO. Sarà... un buon senso unico?"

EVVIVA! Mi sono detto:

Oggi giochiamo alla democrazia partecipativa! E poi un po' amaramente ho pensato;"Aspetta e spera che questi giochi li pensino gli amici del PD!!!”
Allora ho subito chiesto con curiosità e desiderio il questionario da complilare, per esprimere la mia opinione e così assolvere diligentemente al ruolo di cittadino responsabile e contrib
uire partecipando al successo di questa lodevole popolare iniziativa.

Invece, (sgradevole sopresa) il barista purtroppo, non solo non aveva nessuna scheda o modulo da consegnare, ma non sapeva fornire nessuna risposta alle domande che poi gli ho rivolto:
”Chi è l’autore di questo gioco? Ops... questionario? A chi si rivolge?
….Insomma a che gioco giochiamo?!?”

Mi sono sentito tradito e deluso come quel bambino che apre la scatola regalo di Natale convinto di scoprire una straordinaria sopresa ed invece la trova miseramente vuota!

Non è giusto, non si fa così, non si tradiscono le attese e le speranze dei fanciulli.
Non si scherza con i sentimenti dei bambini, e neppure, aggiugerei, con la buona pratica della democrazia partecipativa!!!

Allora lancio un appello:
gradirei, "non per rompere le scatole", conoscere seriamente da qualcuno di voi se per caso in altri luoghi pubblici avete notato a Sulbiate scatole di questo tipo, se siete informati e avete capito chi le abbia pensate, chi autorizzate (semprechè serva un autorizzazione), ed infine, dove si possa trovare il misterioso questionario da compilare, e con quali regole stiamo giocando!… perché se c’è una cosa che fin da bambino mi ha fatto sempre arrabbiare è lasciare un gioco nuovo a metà!
Da adulto,quasi semiserio quale sono, vede
r trattare la partecipazione diretta e democratica dei cittadini, con tanta approsimazione, e superficialità!!!

Che qualcuno mi aiuti, per piacere!
Non sto scherzano sono proprio deluso e arrabbiato!
Insomma non escludetemi/ci dal gioco.

Con le scatole io, quando non le rompo, ho sempre giocato volentieri, mentre la partecipazione attiva e democratica dei cittadini mi interessa.

Interessa tutti, ma non per gioco, seriamente! Perciò usate quelle scatole con cura, e mi raccomando, cercate di non romperle...sarebbe un vero peccato.