28 febbraio 2011

DECRETO SUL FOTOVOLTAICO : "FALLIMENTO PROGRAMMATO".


DOPO l’eolico, il fotovoltaico. Il nome della seconda vittima della guerra alle rinnovabili è nel decreto che il governo si preparerebbe ad approvare all’inizio della prossima settimana. “Con un tetto di impianti incentivabili fino al 2020 vicino alla soglia che si raggiungerà nell’arco di un anno, il fotovoltaico è destinato a chiudere i battenti”, accusa Massimo Sapienza, presidente di Asso Energie Future. “Sarebbe il secondo fallimento programmato dopo quello che ha messo in ginocchio l’industria e la ricerca italiane negli anni Ottanta. Dovremmo mandare a spasso 120 mila persone che lavorano, direttamente o indirettamente nel settore”.

Il decreto legislativo in questione sarà discusso martedì dal pre Consiglio dei ministri e votato con ogni probabilità giovedì prossimo. Secondo le bozze in circolazione, prevederebbe un taglio del 30 per cento degli incentivi, le aste al ribasso per gli impianti oltre i 5 megawatt (un meccanismo considerato discutibile perché diminuisce le garanzie contro le infiltrazioni del malaffare), il divieto di fotovoltaico a terra per impianti superiori a 1 megawatt.

L’allarme è condiviso da tutte le associazioni delle rinnovabili da Aper a Assosolare. “Nel 2010 in Europa il fotovoltaico ha avuto la crescita più alta tra le fonti rinnovabili”, ricorda Giuseppe Moro, del direttivo di Assosolare. “Tagliare le gambe all’industria del sole e a quella del vento vuol dire bloccare la crescita tecnologica del paese in un settore strategico”. Il governo sembra intenzionato ad andare avanti per ragioni di cassa, come ha precisato Paolo Romani, il ministro dello Sviluppo economico, dichiarando: “Dal 2000 al 2010 i cittadini hanno pagato in bolletta 20 miliardi per aggiungere un 4 per cento di energia rinnovabile”.

“Numeri che portano fuori strada”, obietta il senatore Pd Francesco Ferrante. “Negli ultimi 20 anni più di 40 miliardi di euro sono stati drenati dalle bollette e consegnati ai petrolieri per favorire le cosiddette assimilabili, una categoria di false rinnovabili fatte con gli scarti di raffinazione del petrolio. Mentre si vuole chiudere l’industria del sole e del vento – mandando a casa un numero di lavoratori più di 20 volte superiore ai dipendenti Fiat di Mirafiori – si versa un miliardo di euro per rifinanziare impianti già incentivati e oggetto di un semplice lifting funzionale”.

Non è detto comunque che il testo non subisca qualche correttivo nelle prossime ore. In questa direzione vanno gli sforzi del ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo che sta mettendo il suo peso nel braccio di ferro che ha per posta il futuro delle rinnovabili. Il ragionamento che fanno al ministero di via Cristoforo Colombo è semplice. Il tetto degli 8 mila megawatt come limite degli incentivi per il fotovoltaico era stato fissato in un periodo in cui sembrava lontanissimo.

Ma il settore ha galoppato così veloce in tutto il mondo da aver bruciato le tappe. Restare bloccati fino al 2020 a quota 8 mila megawatt, la metà del fotovoltaico già installato in Germania, significherebbe rendere molto difficile, se non impossibile, il rispetto degli impegni assunti dal governo in sede comunitaria per arrivare al 17 per cento di energia rinnovabili al 2020.

La proposta che il ministero dell’Ambiente porterà al Consiglio dei ministri è: abbassare gli incentivi con gradualità (anche perché i costi di produzione diminuiscono per l’aumento di efficienza e dei volumi di produzione) e alzare il tetto di impianti incentivabili per dare spazio di crescita alle rinnovabili.

fonte: Repubblica del 25/02/'11

Afghanistan muore un altro italiano.


E' accaduto a 25 chilometri a nord di Shindand, nell'ovest del Paese. La vittima è il tenente Massimo Ranzani. Quattro alpini sono rimasti gravenente feriti. Berlusconi: "Ci si chieda se questo sacrificio serva" ...continua. (fonte sky TG24)




Nota del mattino del 28/02/'11

1. NASCOSTA DAL POLVERONE MEDIATICO, ENTRA NEL VIVO LA STRATEGIA DI BERLUSCONI PER SFUGGIRE ALLA GIUSTIZIA E RESTARE IN SELLA. OGGI PRIMO PROCESSO. MERCOLEDI’ PRESCRIZIONE VELOCE.
Coperto dal polverone mediatico che ogni giorno il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, solleva su un tema o su un altro, pur di far dimenticare agli italiani quali sono i guai che più lo preoccupano, questa settimana entra nel vivo lo scontro vero sul tema della giustizia.
Oggi comincia a Milano il primo dei quattro processi che vedono imputato Silvio Berlusconi per diversi reati. Oggi è la volta del processo Mediaset, dove il presidente del Consiglio è accusato di frode fiscale. Quella davanti al presidente Edoardo D`Avossa sarà, tuttavia, un`udienza tecnica in cui la difesa punterà i piedi sulle date: «Vedremo. Noi offriamo ai giudici la possibilità di arrivare a un calendario condiviso, e dunque compatibile con gli altri dibattimenti perché non si è mai visto un imputato che ha 4 processi contemporaneamente», ha spiegato a Il Corriere della Sera l`avvocato senatore Piero Longo (Pdl).
Ma la partita delle date è solo la prima mossa. Se dovesse andar male, scatterà la seconda. Domani riunione della consulta della Giustizia del Pdl. Tra mercoledì e giovedì il Pdl potrebbe incaricare uno dei suoi senatori (tra gli altri, Roberto Centaro, Giuseppe Valentino, Domenico Benedetti Valentini) di presentare il ddl per la «rimodulazione dei tempi di prescrizione» che modifica l`articolo 157 del Codice penale. Un colpo di bisturi per premiare gli incensurati (si arriva all`estinzione del reato più celermente) e magari, contestualmente, allungare i tempi per i già giudicati. Obiettivo, far votare questa leggina apparentemente innocua, ma ritagliata con il bisturi attorno alla figura di Berlusconi, prima di Pasqua, tagliando così di un quarto i tempi della prescrizione dei reati già sfoltiti nel 2005 con la «Cirielli».
Oltre che il processo Ruby, dove sono in gioco concussione e prostituzione minorile, Berlusconi teme uno scivolone giudiziario sui temi della corruzione (Mills) e della frode fiscale, perché l’immagine che ne deriverebbe di fronte al paese infrangerebbe la costruzione mediatica del presidente buono, che lavora per il bene di tutti e qualche volta ha bisogno di divertirsi un po’.

2. BERLUSCONI SMONTA LA SCUOLA PUBBLICA, ATTACCA I GAY E PUNTA A DUE OBIETTIVI: RICOMPATTARE LA DESTRA E BLANDIRE LA CHIESA.
La strategia di Berlusconi oggi è rappresentata da un’offensiva a tridente. Da un lato lavora sulla giustizia, per evitare i giudici; dall’altro rinnova le più semplici e ritrite parole d’ordine della destra per fidelizzare (gli esperti di vendita dicono così) i propri clienti-elettori; dall’altra ancora lancia offerte di scambio interessato (soldi, prebende, sostegno) ai palazzi del potere.
L’attacco alla scuola pubblica rientra in questi due ultimi obiettivi. Dire che i professori sono ideologizzati e non insegnano ciò che dovrebbero è un’offesa clamorosa allo sforzo degli insegnati, costretti a far funzionare e vivere la scuola con risorse tagliate ogni anno di più dal governo di destra. Ma significa anche dire alla Lega che potrà cambiare le lezioni di
storia per insegnare che la Padania è una nazione. Significa dire ai più abbienti che i loro figli potranno studiare nelle migliori scuole private e che i figli del portiere, dell’artigiano o dell’operaio non avranno la possibilità di essere concorrenti agguerriti. Significa dire agli lettori più di destra che la libertà di pensiero, che si insegna nella scuola, non sarà un fenomeno di massa.
Non solo. Significa dire alle gerarchie ecclesiastiche che le strutture scolastiche gestite dai religiosi saranno privilegiate e sostenute. Dopo la salvaguardia delle scuole, degli ospedali e degli alberghi gestiti dai religiosi dalla prossima tassa locale Imu prevista nel decreto di attuazione del federalismo (che invece per artigiani e commercianti si tradurrà in una patrimoniale secca e pesante) e dopo l’assoluto appiattimento sulle posizioni più oltranziste che riguardano i temi etici, è arrivata la proposta sulla scuola.
Quale sia lo scambio è chiaro: la Chiesa di Roma fa finta di non vendere lo scandalo di un uomo pubblico che frequenta e paga minorenni e in cambio ottiene sostegno e favori. Di questa strategia ha fatto parte una lunga intervista al cardinal Bagnasco, presidente della Cei, da parte de Il Giornale (proprietà della famiglia Berlusconi). E ci sono già alcuni chiari riscontri.
La Stampa: “Alla Chiesa interessa ciò che un governante fa per il bene comune. Sul piano della condotta individuale indirizziamo a Berlusconi le stesse raccomandazioni rivolte a chiunque altro. Sui comportamenti personali il giudizio spetta solo a Dio». Il vescovo ciellino di San Marino-Montefeltro, Luigi Negri, esponente di primo piano della Cei e presidente della fondazione per il Magistero sociale della Chiesa, interrompe i preparativi perla visita del Papa nella sua diocesi e benedice il «clima costruttivo» tra le due sponde del Tevere: «Ci sono le condizioni per orientare cattolicamente la restante parte della legislatura verso i principi non negoziabili: vita, famiglia, libertà di istruzione». Il no del premier alle adozioni dei single e alle unioni gay (in contemporanea all`esortazione alla pacificazione tra i poteri contenuta nell`intervista del cardinale Bagnasco al «Giornale» della famiglia Berlusconi) sono «segnali positivi di disponibilità alla cooperazione per l`interesse generale dell`Italia».

3. L’ITALIA DEMOCRATICA SI MOBILITA PER LA SCUOLA. IN GIOCO LIBERTA’ DI PENSIERO E PARITA’ DI CONDIZIONI. MARTEDI’ PROTESTA DAVANTI PALAZZO CHIGI.
La posta è troppo grande per lasciarla nelle mani di un governo di destra. La scuola è il centro motore della libertà di pensiero, della formazione e della possibilità di dare a tutti i giovani condizioni di partenza simili. Il Partito democratico ha guidano ieri la sollevazione del paese contro l’affondo della destra. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha parlato di «uno schiaffo inaccettabile a chi lavora in condizioni rese dal governo sempre più difficili: la scuola pubblica è nel cuore degli italiani». «Se Maria Stella Gelmini fosse un vero ministro, invece che arrampicarsi sui vetri per difendere Berlusconi, dovrebbe dimettersi».
Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd e che ieri ha contribuito a lanciare la mobilitazione attorno a questo tema: “Berlusconi punta a distruggere il luogo dove si formano le coscienze, dove le menti imparano a ragionare liberamente e si sviluppa lo spirito critico. Ecco perché infanga gli insegnanti e taglia risorse e personale alle scuole dello Stato, dirottando soldi verso istituti elitari. E’ un regime autoritario che, anziché prendere il potere con le armi, lo afferra occupando le istituzioni. Difendere la scuola pubblica, il valore delle donne, la legalità, l`informazione libera e la Costituzione, è in realtà la medesima battaglia. E il diritto di "ogni uomo degno di avere la sua parte di sole e di dignità", come disse Calamandrei”.
Rosy Bindi: “«Chi conclude gli incontri politici inneggiando alle sue indicibili abitudini notturne non è degno di pronunciare la parola famiglia ed è indifferente alla cultura».
Il tema scuola ha scosso tutte le opposizioni. Pier Ferdinando Casini: «Attacca la scuola pubblica dove alcuni genitori sono costretti a pagare la carta igienica per i figli. Perché non ci spiega come risolvere i problemi degli italiani?» Nichi Vendola, leader di Sei: Berlusconi attacca la scuola pubblica perché «anche grazie alla debolezza dell`istruzione ha potuto godere di 15 anni di egemonia culturale». Il vicepresidente di Fli Italo Bocchino ha avvertito: «Il vero centrodestra, quello di Fini, sta dalla parte della scuola pubblica». Tranchant l`affondo di Italia Futura, associazione di Luca Cordero di Montezemolo: «Lo spettacolo di un capo di governo che attacca sul terreno morale gli insegnanti della scuola pubblica è l`ennesima, imbarazzante novità che l`Italia offre al mondo».
Martedì Sit in di protesta del Pd di fronte a palazzo Chigi.

4. TORINO. PRIMARIE BOOM. VINCE FASSINO. AMMINISTRATIVE PROVA DEL FUOCO PER LA RIVINCITA DEL CENTROSINISTRA.
L’affluenza record e la vittoria di Fassino alle primarie di Torino sono un buon viatico per le amministrative che saranno il vero banco di prova per la rivincita del centrosinistra, i cui risultati andranno paragonati a quelli delle politiche del 2008, delle europee e delle regionali. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani: “A Torino c’è stata una straordinaria giornata di partecipazione politica. Ne vengono un segnale per tutto il paese e un grande incoraggiamento per noi. Voglio ringraziare il Pd di Torino, tutti i cittadini che hanno partecipato alle primarie e i candidati che hanno dato luogo a un confronto vero e appassionato. Attorno a Piero Fassino, che ha ottenuto un risultato di straordinaria ampiezza, si raccoglieranno ora tutte le forze del Pd e del centrosinistra in vista della sfida elettorale per il comune di Torino, una sfida che vinceremo”
Piero Fassino. La Stampa. «.. le primarie funzionano. Forse c`è qualcosa da cambiare, ma è certo che permettono di ricostruire un rapporto tra la politica e i cittadini. E questa è una risposta a chi nel mio partito, in queste settimane, le ha messe in discussione». «….hanno votato quasi 53 mila torinesi. Un numero impressionante in rapporto alla popolazione, un numero unico in Italia….tutti i candidati hanno saputo mobilitare gli elettori del centrosinistra. E devo dire che c`è un ideale legame tra queste primarie e la manifestazione delle donne del 13 febbraio. Si tratta di due scosse positive in una situazione di crisi della politica italiana che non riesce a sbloccarsi» «Il risultato di Torino è la dimostrazione che quando i cittadini vengono chiamati a decidere davvero, ci sono. La partecipazione popolare di ieri rafforza Bersani come leader del Pd».«…. Io ho fatto una scelta: mettere in gioco la mia esperienza nella convinzione che in un`Italia che va verso un assetto sempre più federale si possa far politica non solo da Roma ma anche da punti nevralgici del paese come Torino. … A Milano governa la Moratti. A Roma c`è Alemanno. Alla guida di Piemonte e Veneto ci sono Cota e Zaia. Tre ex ministri e un capogruppo alla Camera. E` ora che anche il centrosinistra si renda conto di quanto sia importante lanciare la sfida nei territori. E’ stato giusto farlo a Torino…Il ruolo e il peso della città in caso di vittoria alle comunali saranno almeno identici a quelli già importanti raggiunti con Chiamparino. E da qui si potrà lanciare una sfida politica alla Lega Nord».

5. LIBIA. LA GUERRA CIVILE, L’INTERVENTO DELL’ONU, I BENI CONGELATI. IL MEDITERRANEO NEL FUTURO DELL’EUROPA.
Mentre in Libia infuria la guerra civile, il mondo si prepara a gestire i grandi cambiamenti in tutto il Nord Africa e, forse, anche in buona parte del Medio Oriente. Si fanno i conti con
i problemi di approvvigionamento energetico, si fanno i calcoli dell’export e dell’import da quelle aree e, in particolare per l’Italia, si stanno facendo i conti con il significato concreto di un eventuale congelamento delle partecipazioni libiche in aziende straniere: da noi questo significa partecipazioni libiche di rilievo in Unicredito o Finmeccanica.
Su La Stampa Bill Emmott ha allungato oggi ancora di più lo sguardo ed ha posto un problema geopolitico: così come ha allargato i propri confini ad ovest (e sembrava impossibile che si potesse anche pensare fino a qualche anno fa), l’Europa ora si dovrà porre il problema di allargare in qualche modo i confini ( o quantomeno la sua influenza politica, economica e militare) anche al Mediterraneo e alle sue sponde.

6. I PREZZI ALIMENTARI E DELLE MATERIE PRIME IN CORSA. ECCO L’INCOGNITA CHE CI ASPETTA.
L’inflazione che fa paura non dipende solo dal petrolio, o da ciò che sta accadendo oggi in Nord Africa, ma ha cause molteplici sia dal punto di vista delle ragioni tecniche sia dal punto di vista territoriale. Marcello de Cecco, noto economista italiano, ha tracciato oggi su La Repubblica un breve affresco. “L’origine dei rincari nei prezzi agricoli al quale da un anno assistiamo si deve a un misto di scarsità dovuta in specie a fattori climatici, e di speculazione da parte di istituzioni finanziarie che, prive di guadagni alternativi per via della crisi delle economie sviluppate, si sono buttate su materie prime e prodotti agricoli. In Cina infuria una siccità epocale. Lo stesso accade in Argentina. In Russia tutti ricordano i roghi di campi di grano causati la scorsa estate dalla ondata di calore africano che la investì. Tutto questo si scarica sui prezzi. Negli Usa e in Europa gli speculatori lo sanno e si precipitano a scommettere su ulteriori rincari delle materie prime….le due cause dei rincari si alimentano a vicenda. I prezzi dei prodotti agricoli sono anche rafforzati dalla domanda nei due principali paesi asiatici, la cui popolazione congiunta sfiora tre miliardi di persone. L`agricoltura indiana è in condizioni precarie, afflitta da una bassa produttività storica. Fu disegnata, dai pianificatori indiani, per mantenere la gran parte della popolazione sulla terra e non per massimizzare la produzione. Per cambiare rotta a questo mastodonte ci vorranno molti anni e molti soldi. Il caso cinese, invece è dovuto al cambiamento climatico, che ha visto in pratica l`esaurirsi dell`acqua nel sud del paese e anche al cambiamento di dieta che si sta verificando, verso cibi occidentali non prodotti a sufficienza in Cina. Ma gli aumenti non riguardano solo i prodotti agricoli. Sui mercati mondiali il prezzo del petrolio, ad esempio, stava salendo da un anno, prima che i tumulti africani e mediorientali ne rafforzassero ulteriormente la corsa. Aumenti notevolissimi hanno registrato minerale di ferro, cotone, lana e tutti i tipi di oli vegetali. In breve, le quotazioni della gran parte di questi prodotti sono tornate ora assai vicine ai livelli che raggiunsero nel 2008, prima che si abbattesse sull`economia mondiale la grande crisi.

SCUOLA PUBBLICA ATTACCATA: E' RESISTENZA!


Non è sufficiente la solita smentita del giorno dopo del Presidente del Consiglio che dice di essere stato travisato. E' resistenza tra gli insegnanti, studenti, sindacati compresa l'UGL. La smentita di B. conferma l'accusa di "indottinamento ideologico". Il ministro della "diseducazione" Gelmini insiste nel difendere il Premier. Bersani ne chiede le dimissioni. Dario Franceschini lancia una proposta di una manifestazione per il 12/03"per difendere la scuola pubblica dagli insulti di Berlusconi".

Con quale autorità morale ed etica il presidente del Consiglio può parlare di scuola pubblica?
Gli insegnati della Gilda:" Il comportamento del Premier è inaccettabile. La scuola statale è un luogo di confronto pluralistico, mentre legittimamente la privata è di tendenza e trasmette convinzioni religiose, politiche e filosofiche". "Berlusconi di rilegga i saggi di L. Einaudi che non era un comunista e difendeva la scuola pubblica statale".
Vendola:" E' stata prorpio la crisi della scuola pubblica e il trionfo delle sue televisioni ad aver accompagnato l'egemonia culturale di un quindicennio".
Bindi."Chi conclude incontri pubblici inneggiando alle sue indicibili abitudini non è degno di pronunciare la parola famiglia".

Riassumiamo i numeri di questi tre anni di governo che attestano quanto stia a cuore la scuola pubblica al nostro Presidente del Consiglio. Cronaca di un massacro:

OTTO MILIARDI DI EURO TAGLIATI IN TRE ANNI

TAGLIATI 130 mila INSEGNANTI

TAGLIATI 45 mila tecnici ATA.


Ecatombe camuffata dalla cosidetta riforma epocale Gelmini, per intenderci: quella del maestro unico e del grembiulino.
I dati OCSE certificano che siamo gli ultimi tra i paesi industrializzati secondo un disegno che è coerente con la disistima dichiarta da Berlusconi per la scuola pubblica.
Qui l'appello di ieri promosso dall'Unità che ha già raccolto più di 4800 adesioni. Il testo e i primi firmatari.

Questa sera a Monza incontro su federalismo.

QUESTA SERA, alle ore 21,
presso la sala della Circoscrizione 3 - S. Rocco – in via D’Annunzio 43 a Monza.

"GLI EFFETTI DEL FEDERALISMO IN BRIANZA"

Incontro con i parlamentari Daniela Mazzuconi, Alessia Mosca e Enrico Farinone .


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Federalismo un tanto al chilo.

LETTERA APERTA DI PT. La risposta del PD e del Sindaco Stucchi.

Pubblichiamo per vostra conoscenza i documenti relativi alla questione Comitati di Quartiere - questionario senso unico di via Madre Laura.

Di seguito: Lettera aperta di PT - Lettera del Circolo PD - Testo e-mail Sindaco Stucchi.

Registriamo purtroppo la volontà dei due gruppi consiliari ad insistere ad aumentare il livello della polemica, e l'indisponibilità ad affrontare le vere questioni che attendono urgentemente una soluzione.

Con questo "polverone" di parole non si affrontano i veri argomenti politici che dovrebbero essere oggetto del confronto: il Valore della partecipazione dei Cittadini (apertura di un tavolo di dialogo e confronto per rilanciare i Comitati di Quartiere) - la questione del disegno, della visione a lungo termine che avrà in futuro la viabilità a Sulbiate. Argomento che non può ridursi alla semplice domanda di un solo senso unico ma necessariamente letto ed interpretato secondo un progetto complessivo e generale che a questo punto temiamo sia sconosciuto ai più. La proposta di incontro del Circolo PD di Sulbiate andava in questa direzione. Putroppo ci sembra non sia stata accolta. Nessuno fa un passo verso l'altro, ostinatamente fermi nelle loro certezze e posizioni.


La lettera aperta di Progetto Territorio del 25/02/'11.


Cliccare sulla lettera per ingrandire.




La risposta del Circolo PD alla lettera aperta di Progetto Territorio del 26/02/'11.

Cliccare sulla lettera per ingrandire l'immagine.




Sotto riportato il testo delle e-mail ricevuta ieri pomeriggio 27/02/'11 iniviata dal Sindaco che rivolgendosi a Progetto Territorio invita a rititirare la lettera aperta.


Ai colleghi di Progetto Territorio, vi invito personalmente a rimettere nel cassetto la lettera aperta, ritirandola e lasciando perdere di sollevare questioni strumentali a fare confusione e poco rappresentative dei veri problemi dei nostri residenti (un pò quello che dite si stia facendo agli italiani con le storie di Ruby e del vostro Presidente!). A Sulbiate e in Italia i problemi sono altri e molto gravi, mentre voi delle opposizioni vi incartate su questioni poco rilevanti. Il problemino del senso unico sulbiatese è da sempre sul tavolo risolutivo della commissione viabilità e la "precisa volontà di deviare la risposta alla domanda" è solo nella vostra fantasia dato che il senso unico è nato sperimentale e come tale alla ricerca della risposta che deve proporre e indicare la commissione. Questa lettera dimostra altresì che PT qualche piedino nei comitati di quartiere ha voglia di tenerlo. Perchè affermare, con la classificazione di "simpatizzante del PdL", che Marco Stucchi non è di PT visto che è stato nominato da voi in altra Commissione? Perchè tirare in ballo la stupidaggine delle parentele per screditare le scelte e l'azione di altri Comitati? Ritenete incredibile che la giunta "si lavi le mani" perchè usa le Commissioni per affrontare i problemi pubblici? Vi pare questa una dichiarazione che può affermare un gruppo consigliare serio e che conosce le dinamiche istituzionali (dove sono il PdL e la Lega di governo che dovrebbero ispirarvi)? Questa lettera aperta non è carta straccia, perchè dimostra quanto siete lontani dalla realtà istituzionale e dai problemi reali dei nostri amministrati. Vi rammento che prima di decidere di portare la questione al Consiglio Comunale abbiamo convocato la commissione affari istituzionali proponendo il problema del doppio ruolo di presidente di CQ e di rappresentante di gruppo consigliare, ma il vostro capogruppo non ha ancora dato risposte. Poi abbiamo incontrato i due comitati di quartiere e i loro presidenti che hanno ammesso di non avere capito di essere stati nominati anche in commissione viabilità ("dovevate informarci!" ci hanno detto); e poi hanno affermato di non volere le ingerenze dei partiti nel Quartiere e di volere svolgere il loro compito nella Commissione viabilità. Ci aspettiamo d'ora in poi che lo facciano e contribuiscano ai lavori istituzionali senza demagogie (e magari senza le vostre veline). Pertanto vi invito ad agire di conseguenza chiedendo a Marco Stucchi di scegliere fra la Presidenza del CQ e la nomina di vostro rappresentante in Commissione, la stessa domanda alla quale Sanità non ha ancora risposto in Commissione affari istituzionali. Fra i problemi veri di Sulbiate vi rammento la Galleria di Pedemontana che attende le vostre azioni politiche presso i vertici dei vostri partiti PdL e Lega, su questa questione di vita o di morte per i sulbiatesi sono importanti le vostre lettere aperte e le vostre informative al Consiglio Comunale. Quelle saranno molto gradite e pubblicate con estremo piacere... sempre che arrivino! In costanza della vostra immobilità e del vostro silenzio su Pedemontana nelle sedi Istituzionali non accetteremo Progetto Territorio sul carro del vincitore nè potremo tollerare, in caso di disastro, le vostre probabili accuse di incapacità di difendere il territorio. Peraltro gli interlocutori sono i vostri "superiori" che governano e guidano gli Enti che devono decidere della vita dei sulbiatesi (poi andrete a dire ai vostri elettori che intanto PT combatteva duramente per il senso unico?) Aggiungo un commento amaro e di carattere storico. Riemergono nella lettera le tribali accuse di "Istituzioni proprietà personale". La storia si ripete, nel 1999 il povero sindaco Cavenago venne pubblicamente massacrato e di fatto cacciato via, fra le accuse inventate c'era quella che il Comune era diventato "il fortino Cavenago". Si, proprio il tema principe ed innovativo (sig!) della vostra lettera che ci precipita nel periodo più oscuro della politica sulbiatese: le Istituzioni occupate dal tiranno che diventano proprietà personale. Vi ricordo che, appena destituito il presunto tiranno, Comune Aperto nei suoi primi mesi di governo apri vergognose indagini interne sui titoli del personale comunale assunto. Solo pochi mesi dopo si scoprirono alcuni parenti di assessore a scartabellare fra le pratiche dell'ufficio tecnico fuori orario al pubblico. Questo fatto venne ammesso e originò un ammonimento scritto da parte del Sindaco di Comune Aperto. Forse un esame di coscenza è necessario al vostro interno. Infine, nel caso sceglierete di non ritirare la lettera, proporrò alla giunta di accettare l'invito a pubblicarla perchè ciò è coerente con le scelte di estrema trasparenza della nostra amministrazione. Credo che possiate capire che non è possibile farlo senza il nostro commento. Proporrò alla Giunta il seguente commento che vi anticipo come mio personale approccio alla materia. Spero proprio di non doverlo pubblicare, sarebbe meglio per i sulbiatesi ma principalmente per voi. Buona domenica.

Nella e-mail a questo punto segue il possibile commento di Stucchi alla lettera aperta di Progetto Territorio che viste le circostanze e la proposta del Sindaco a Progetto Territorio non possiamo anticipare perchè restiamo in attesa di conoscere gli sviluppi e la risposta della minoranza.

post correlato: Articolo G.D.V.- Confronto Giunta/Comitati di Quartiere.

post correlato: Polemica Comitati di Quartiere: P.T. sceglie lo scontro frontale.

post correlato: Lettera dell' 11/02 a PDL e Lega Nord di Sulbiate del Segretario del Circolo PD.

LE CONDIZIONI DELL'INFANZIA NEL MONDO.

«Negli ultimi due decenni, forti investimenti hanno prodotto dei miglioramenti enormi per i bambini fino a 10 anni. Il calo del 33% nel tasso globale di mortalità sotto i cinque anni dimostra che si sono salvate molte più giovani vite, che nella maggior parte delle regioni le bambine hanno quasi le stesse probabilità di frequentare la scuola primaria rispetto ai loro coetanei di sesso maschile, e che adesso milioni di bambini beneficiano di un migliore accesso all'acqua potabile e a cure essenziali come le vaccinazioni di routine” ha dichiarato il Presidente dell’UNICEF Italia Vincenzo Spadafora.
LE CONDIZIONI DELL'INFANZIA NEL MONDO 2011 - adolescenza il tempo delle opportunità.
RAPPORTO UNICEF.

Bagnasco: "Educazione una priorità".

27 febbraio 2011

SULBIATE: CORSI DI LINGUA ITALIANA PER DONNE STRANIERIE.

Integrazione a Sulbiate: una lingua in comune, per accogliersi, incontrarsi, conoscersi.

A Sulbiate, su iniziativa dell' Assessore all'Istruzione e ai Servizi Sociali
Maria Grazia Crespi della Giunta di questo Comune, presso i locali del centro civico di via Madre Laura, con l'aiuto di alcune volontarie per l'oraganizzazione del baby-sitting, avvalendosi dell'esperienza del CTP - centro territoriale permanente - di Arcore (identità) con il quale si intende sottoscrivere una convenzione, si sta muovendo a piccoli passi un importante iniziativa di integrazione per i nuovi cittadini della nostra comunità.

Si tratta di un
corso sperimentale per alfabetizzazione per residenti stranieri particolamente rivolto alle giovani madri di minori che a causa della cura domestica dei figli incontrano maggiori difficoltà per l'inserimento nel mondo del lavoro che potrebbe favorire integrazione sociale e linguistica.

E' molto importante che il corso si svolga anche a Sulbiate, perchè le donne residenti straniere, nelle situazioni sopra descritte, non sempre sono in condizioni di spostarsi con facilità per poter frequentare corsi già in essere presso comuni a noi vicini.

Il progetto è stato presentato recentemente duranta l'ultima Commissione Comunale scuola. Attende la sua approvazione/conferma definitiva, in attesa di verificare se a settembre, quando sarà ripreso il percorso linguistico formativo, dopo questo primo tentativo che terminerà a maggio, ci saranno ancora iscrizioni e volontari sufficienti a garantire il servizio nursery.

Per maggiori informazioni rivolgersi alla segreteria Comunale tel. : 039.6020975
L' Assessore Crespi riceve su appuntamento il giovedì dalle 16:30 alle 18:30 e dil sabato dalle 09:00 alle 11:00. E-mail: mariagrazia.crespi@comune.sulbiate.mb.it

L'Amministrazione, ritiene questa proposta utile a rinnovare e celebrare concretamente i Valori più volte ricordati dal Presidente Giorgio Napolitano dell'Unità d'Italia di cui quest'anno ricorre il 150° anniversario.

Superare la barriera linguistica è il primo imprescindibile passo per promuovere integrazione ed unione dei cittadini stranieri alla vita sociale e culturale della nostra Comunità.

E' questa la giusta direzione per far crescere nella nostra comunità capacità di accoglienza e reale integrazione socio-culturale, per superare pregiudizi e stereotipi, e diffondere la cultura della solidarietà e della cooperazione a beneficio della Sulbiate del furuto, che sarà sempre più multietnica e multiculturale.


Ricordiamo infine quanto recita la Costituzione delle Repubblica Italiana:

Art. 3.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.




Attualmente il CTP svolge i corsi nelle seguenti sedi comunali:
Agrate - Arcore - Bernareggio - Carnate - Concorezzo - Cavenago - Cornate - Mezzago - Ornago - Ronco Briantino - Trezzo d'Adda - Usmate Velate - Vaprio d'Adda - Vimercate.


In foto un gruppo di donne straniere diplomate ad un corso svoltosi s Brescia.

Buona domenica del 27/02/'11.


La situazione in Libia e l'imbarazzante tardiva ed esitante reazione del Governo Berlusconi sono state le notize presenti in diversi post di questa settimana.

Ancora in evidenza il caso dell'abbandono del PD della senatrice Baio. I post che trattano di questo arogomento sono stati tra i più seguiti dai nostri lettori.

La maggioranza con l'approvazione del documento Milleproroghe rinnega il felice slogan "meno tasse per tutti", che per effetto delle attuali disposizioni contenute nel provvedimeneto si dovrebbe ora sostituire con "PIU' TASSE PER GLI ONESTI!".

Il G.d.V. ritorna sulla polemica in corso tra Giunta/Comitati di Quartiere e un breve articolo del sig. Ticozzi precisa meglio la nostra posizione.

Abbiamo raccontato in una brene nota la sessione del Workshop "Officina della politica e dell'amministrazione sostenibile" svoltosi a Burago della Rete Circoli Pd di cui siamo parte. Ricordiamo che Venerdì 04/03/11 a Sulbiate in biblioteca con inizio alle ore 21:00 si svolgerà l'ultima sessione di questo progetto: parleremo di servizi sociali e territorio. Insieme a noi ci sarà anche il Segretario provinciale Gigi Ponti.

In un intervento, ieri sera, durante una manifestazione, Silvio Berlusconi si è elevato, per l'ennesima volta, pubblicamente a palidino della Famiglia.
E' vero, Teorema ve lo ha anticipato ieri mattina con questo post.


26 febbraio 2011

OFFICINA DELLA POLITICA IV sessione SULBIATE.

Comunicato stampa Rete Circoli PD est Vimercate:


Venerdì 04/03/2011 alle ore 21,00 a Sulbiate c/o Biblioteca - Via Madre Laura si terrà la sessione conclusiva del workshop: “Amministrazione Locale Sostenibile”, prima fase del progetto condiviso da una rete di Circoli intercomunale “Officina permanente della Politica e dell’Amministrazione Sostenibile”. Saranno trattai i seguenti argomenti:

- “La gestione del territorio (PGT e programmi attuativi)”: illustrazione del Piano di Governo del territorio, questa nuova modalità di pianificazione che interrompe lo schema consolidato basato su una metodologia gerarchica e discendente a favore di un nuova pianificazione caratterizzata da un processo ascendente e partecipato.
Relatore: Antonio Varisco (Presidente del Parco Rio Vallone)

- “I servizi sociali”: descrizione dei principi e degli obiettivi del sistema di welfare regionale lombardo, del sistema di rete tra la programmazione, la funzione di committenza e la produzione dei servizi, del sistema locale integrato dei servizi ed del Comune come erogatore di servizi.
Relatore: Irene Colombo (Presidente Offerta Sociale).

La serata è rivolta, oltre che agli Amministratori Locali e ai politici che a vario titolo hanno a che fare con l’Amministrazione Locale, ai giovani e a tutti i cittadini vogliono fare politica.


E' motivo di soddisfazione segnalare che con l'appuntamento di Sulbiate termina la prima parte di un progetto che, nato da un idea e da una volontà condivisa tra i circoli PD di questa Rete, si è poi realizzata avvalendosi solo per i consigli, il sostegno e e la promozione dei livelli superiori del partito.


Infine, con piacere informiamo che in questa ultima sessione sarà presente insieme a noi GIGI PONTI, Segretario Provinciale del PD.

La Locandina:

Quiz di Virus n 7. Chi ha detto :"Gli faremo un' offerta che non potrà rifutare". By Virus.


Ultimo della serie. Goodbye, Virus.


Chi ha detto:
"Gli faremo un' offerta che non potrà rifiutare?".


Per concentrarsi, prima di rispondere, un consiglio:
riflettere, ascoltando questo celebre pezzo.




Ora scegli e clicca sulla risposta
per vedere se hai indovinato!





A) Lupin.








B) Don Vito Corleone.







c) Maurizio Sarchielli - Coordinatore PD Sulbiate.







Attenzione il post è stato pubblicato il 25/06/2011 per questioni tecniche di gestione blog posticipata a questa data. Ndr.

precedente post correlato: quiz n 6.

Libia: sono armi italiane quelle quelle che uccidono la popolazione.


Rete italina per il disarmo e Tavola della Pace denunciano che nel 2009 79 milioni di armi leggere sono arrivate in Libia via Malta. Ma dalle Relazioni della presidenza del Consiglio non risultano da nessuna parte. Un arsenale fantasma.

Indipendentemente da questo strano caso, che attende di essere chiarito, l'Italia è per la dittarure libica il princiaple fornirore di armi.

Negli ultimi due anni un vero boom: 92 milioni in 2008 - 112 milioni nel 2009.
Tutto questo grazie anche al "Trattato d'amicizia" siglato nel 2008".


Acqua pubblica: il Governo boccia la Lombardia.


Il governo boccia nelle sue parti sostanziali la legge regionale sull’acqua, è una buona notizia dati gli oggettivi limiti di quel testo, ma adesso occorre cambiare la normativa.

L’acqua è un bene pubblico primario, proprio perché riguarda fatti essenziali della vita come la salute e l’alimentazione di tutti noi. Su questa delicatissima materia la Regione Lombardia aveva approvato una legge che conteneva pesanti limiti e a quanto pare il Governo nazionale se ne è accorto bocciando parti sostanziali della normativa regionale. Si tratta di una buona notizia che non ci sorprende affatto dato che il Gruppo consiliare PD aveva messo in luce tutte le incongruenze della maggioranza sul tema dell’acqua pubblica.

Il fatto he ora la legge venga impugnata è, appunto, positivo: la società patrimoniale prevista dalla normativa lombarda “si impadronisce” infatti delle reti idriche facendone un soggetto privato ed espropria in questo modo gli Enti Locali escludendo i Comuni dalle principali scelte sulla gestione di questo bene primario. Si rende così evidente il fatto che la Giunta avrebbe dovuto ascoltare le proposte avanzate dal nostro partito, il che ci avrebbe evitato la sottolineatura dei profili di incostituzionalità contestati oggi da un Governo che è espressione di quegli stessi Pdl e Lega che guidano la nostra Regione. E adesso è bene che il Presidente Formigoni e gli Assessori della sua maggioranza tornino in Aula per operare tutte le modifiche necessarie a una legge che va rivista nel profondo.

Daremo il nostro contributo, ma nessuno si offenda se diciamo che… l’avevamo detto per tempo.

Maurizio Martina

25 febbraio 2011

MILLEPROROGHE: IL GOVERNO VERGONA DELLE TASSE INGIUSTE!

Il prevvedimento millerporoghe che possiamo rinominare millevergogne mette le mani nelle tasche degli italiani nell'anno record della pressione fiscale.

L'intervento di E. Letta. Video.



Qui dal sito nazionale del PD troverai tutti gli aumenti introdotti: IL MILLE PROROGHE PASSA SOLO CON LA FIDUCIA.

post correlato: I furbetti del latticinio: pagano i malati di tumore e la collettività.
post correlato: Nuovo balzello, sempre lo stesso film.

BLOCCATO LO SPOT DEL FORUM NUCLEARE PERCHE' INGANNEVOLE!

Il Giurì dell'Autodisciplina Pubbliciataria ha bloccato lo spot del Forum Nucleare perchè ingannevole. Qui la nota di Salvatore Barbera Responsabile campagna Nucleare Greenpeace Italia. Teorema ne aveva già parlato qui e qui.

Nota del mattino del 25/02/'11.

A cura dell'Ufficio Nazionale Circoli PD.

1. IL DRAMMA LIBICO FA SCOPRIRE ALL’ITALIA CHE “IL PENSO SOLO A ME” DELLA LEGA (E DELLA DESTRA) SI PAGA CARO NEL MOMENTO DEL BISOGNO.
La guerra civile in Libia, con migliaia di morti, centinaia di migliaia di profughi pronti a fuggire verso l’Europa e migliaia di europei bloccati sulle sabbie della sponda sud del Mediterraneo, fa inorridire il mondo e mette paura per le conseguenze umanitarie ed economiche che potrà avere.
Mentre il leader libico Gheddafi lancia messaggi forsennati via tv, su iniziativa del presidente Usa, Barack Obama, si sta addirittura pensando ad una iniziativa militare umanitaria.
Il dramma libico si sta rivelando anche un dramma tutto particolare per l’Italia. Chiusi nell’ideologia del “penso solo a me”, il Nord che non vuole sentir parlare di Sud, i benestanti che non vogliono sentir parlare dei poveri, gli italiani che non vogliono sentir parlare degli immigrati e l’Italia che va per conto suo rispetto all’Europa (e fa affari con Gheddafi, Putin, Lukashenko), il governo e la maggioranza della Lega e del Pdl hanno trascinato l’Italia nell’isolamento. Ora si rischia di pagare le conseguenze di questa miopia della destra. All’Italia che chiede aiuto e solidarietà di fronte alla possibilità di un immigrazione di massa dei profughi, i paesi europei del Nord hanno risposto mettendo sul tavolo qualche milione di euro, ma rifiutandosi di prestarsi allo smistamento degli immigrati sul loro territorio.
Il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha accusato ieri i partner europei di mancanza di solidarietà. «Non c`è nessun flusso di rifugiati in questo momento. Per favore cerchiamo di non provocarlo continuando a parlarne», ha tagliato corto il tedesco Thomas de Maziere, in perfetta sintonia con il collega austriaco, con un atteggiamento che sembra una copia esatta di quello leghista nei confronti dei problemi del Sud. Il belga Melchior Wathelet ha parlato di «timori alimentati da cifre demenziali, ma non è il caso di giocare a spaventarci tra noi». Dulcis in fundo, lo svedese Tobias Billstrom ha tenuto a ricordare che il suo paese, 9 milioni di abitanti, nel 2010 ha «concesso asilo a 32.000 persone senza colpo ferire mentre l`Italia con 6o milioni di cittadini chiede aiuto dopo che sulle sue coste sono arrivati solo 5.000 tunisini». I commenti della svedese Cecilia Malstrom, commissario europeo agli Interni: «Per ora non abbiamo visto nessuno arrivare dalla Libia. Anzi abbiamo constatato una diminuzione degli arrivi dalla Tunisia».
L’Europa ha chiuso gli occhi insomma, ma nascondendosi dietro una posizione che sa bene rappresentare una specie di contrappasso per l’Italia.

2. MILLEPROROGHE E FEDERALISMO FASULLO, LA DESTRA LASCIA L’IMPRONTA: CALANO LE TASSE PER LE RENDITE FINANZIARIE, AUMENTANO PER IMPRESE E CITTADINI. E DOPO I TAGLI ALL’UNIVERSITA’, SOLDI PER INSEGNARE IL FEDERALISMO.
Oggi la Camera dei Deputati vota la fiducia sul decreto milleproroghe, un pasticcio di tasse e favori. Se letto insieme al decreto di attuazione del federalismo municipale (un altro pasticcio che con il federalismo vero ha poco a che fare), si vede distintamente l’impronta della destra: con il milleproroghe il governo del condono ai ricchi evasori e della cancellazione dell’Ici per gli immobili di pregio ha ridotto le imposte sulle rendite finanziarie, sulle quali la pressione fiscale è già la metà di quella che riguarda dipendenti, autonomi e aziende, e ha previsto l’aumento della pressione fiscale (Imu, addizionali….il federalismo) per imprese e cittadini. Intanto si è scoperto (Sergio Rizzo su Il Corriere) che la stessa ministra Gelmini che ha tagliato i fondi all’Università ne ha stanziati di nuovi (dieci milioni di euro) per insegnare agli amministratori locali il federalismo.

3. CALCIOMERCATO IN PARLAMENTO E ATTACCO ALLA GIUSTIZIA, LE TECNICHE DI SOPRAVVIVENZA DI BERLUSCONI AVVELENANO L’ITALIA.
Le tecniche di sopravvivenza al potere del presidente del Consiglio ormai sono chiare: Berlusconi ha avviato una campagna a tappeto per la riacquisizione almeno di una parte dei deputati persi con la crisi e sta preparando una spallata drammatica all’assetto del sistema giudiziario. L’obiettivo è duplice: da un lato evitare il voto, perché ha paura di essere sconfitto; dall’altro evitare di anche una sola volta di fronte ai magistrati per i quattro processi che deve subire, perché sa bene di rischiare una condanna, soprattutto nei procedimenti per corruzione.
Tre sono le notizie di ieri che possono far capire meglio che cosa sta avvenendo. La prima: Massimo Maria Berruti (da finanziere ha fatto parte del primo gruppo che ha avviato una indagine approfondita sulla Fininvest, poi è diventato un dirigente della Fininvest e infine è stato candidato ed eletto nelle liste del Pdl) è stato condannato 2 anni e 10 mesi per riciclaggio nell’ambito dello stesso processo che vede Silvio Berlusconi chiamato in causa per frode fiscale sulla compravendita di diritti tv. La seconda riguarda la giustizia. Liana Milella su La Repubblica: “Roma - Temono Napolitano su intercettazioni e processo breve, ma dopo il Rubygate e le scoperte sulla "cella" di Arcore che ha rivelato le 23 volte della ragazza marocchina dal Cavaliere, pensano a imporre una autorizzazione anche solo per rilevare proprio una cella telefonica. Vogliono incassare soprattutto la mini prescrizione, una Cirielli bis, per chiudere i processi Mills e Mediaset, ma sfidano il Colle sulla riforma della giustizia. Da via Arenula trapela, per mano dell`agenzia Ansa, una bozza shock in cui scompare l`azione penale obbligatoria, il Guardasigilli diventa il capo del Csm dei pubblici ministeri, i procuratori generali e i dirigenti delle procure vengono eletti dal popolo (è la condizione posta da Bossi per licenziare il ddl costituzionale), i togati del Csm, ridotti a un terzo, vengono sorteggiati, i laici si allargano ai due terzi, il Consiglio non può né dare pareri sulle leggi, né fare documenti di indirizzo politico. Peggio di qualsiasi possibile previsione. Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, smentisce «in via assoluta» solo l`ipotesi di diventare capo di un Csm (in quello dei giudici resterebbe il presidente della Repubblica). Ma tace su tutto il resto”.
La terza, clamorosa notizia riguarda il calciomercato in Parlamento. La Repubblica: “Un bonifico di tutto rispetto:150mila euro. E la rielezione garantita. E’ l`offerta che il deputato Pd Gino Bucchino, 62 anni, medico residente in Canada, eletto nella circoscrizione Nord America, sostiene di aver ricevuto da un mediatore, un «giovane esponente di Rifondazione socialista» che ha indicato Denis Verdini quale garante dell`operazione. La contropartita richiesta? Il passaggio alla maggioranza, tra le file dei "Responsabili". Fatti, circostanze e contropartita vengono rivelati nel corso di una conferenza stampa che il parlamentare tiene a Montecitorio”….” Denuncia che apre un altro squarcio sinistro sul "calciomercato" che da settembre sta puntellando governo e maggioranza”. Pier Ferdinando Casini: “Ne posso citare venti di casi del genere”. Per salvare se stesso il presidente del Consiglio sta travolgendo tutte le regole, avvelenando la democrazia e la vita pubblica italiana.

4. IL TESTAMENTO BIOLOGICO ARRIVA IN PARLAMENTO.
Claudio Sardo, Il Messaggero: “Ai primi di marzo approderà nell`aula di Montecitorio la legge sul testamento biologico e già si annunciano battaglie cruente. L`impianto del testo è molto rigido e proclama l`obbligatorietà della nutrizione e dell`idratazione di un paziente in stato vegetativo (negando il valore di ogni sua precedente dichiarazione in senso contrario), La Chiesa sostiene la linea dura (che pure sta creando qualche dissenso nel centrodestra, tra cui spicca quello di Sandro Bondi) e i vertici del Pdl sembrano intenzionati a blindare il testo, proprio per allargare le fratture nel Pd tra cattolici e laici. L`altra sera Pierluigi Castagnetti ha riunito i cattolici del Pd per affrontare l`emergenza. L`impegno è di provare a far sintesi tra diritti personali di libertà (che comprende il sottrarsi a una cura indesiderata) e tutela della vita (che contiene il rifiuto
dell`eutanasia). L`obiettivo è definire emendamenti del Pd, che si muovano alla ricerca di una possibile sintesi”.

PETROLIO, PREZZI, TASSI: CRESCE LA PAURA DI UNA NUOVA FERMATA DELL’ECONOMIA, MA CON L’INFLAZIONE IN ASCESA (STAGFLAZIONE).
Maurizio Ricci, La Repubblica: “Dimenticate depressione, recessione, anche inflazione. Sono le paure di ieri. Adesso la paura, che evocano economisti e operatori, è la stagflazione, cioè la somma di tutti i mali possibili: produzione e redditi si fermano, ma i prezzi, invece di diminuire, come vorrebbe la teoria, continuano ad aumentare, strangolando progressivamente l`economia”.
L’Italia, anche senza crisi petrolifera, sta già in realtà con i consumi a crescita zero o quasi (lo ha comunicato ieri l’Istat sul 2010), mentre l’inflazione sta rapidamente crescendo, superando il due per cento l’anno. Ora si pone il problema delle ripercussioni eventuali del risveglio popolare nel Nord Africa e in Medio Oriente.
Il capo economista dell`Agenzia internazionale dell`energia, Fatih Birol, è stato chiaro su questo tema (Il Corriere della Sera): «Il motivo principale che fa salire i prezzi del petrolio non è tanto ciò che sta accadendo in Libia, quanto il pericolo che possa esserci una diffusione dei disordini in altri Paesi. Il prezzo che sale incorpora un premio proprio per questo rischio… La mia preoccupazione principale è che i prezzi alti siano un rischio per la ripresa economica, specialmente in un`Europa che è ancora molto fragile». Non è questione solo di approvvigionamento energetico, infatti. «Non scordiamoci degli impatti economici. All`inizio di quest`anno, quando il barile era a 90 dollari, avevo già detto che eravamo entrati in "zona pericolosa". Oggi che siamo a 115 dollari alcuni Paesi con elevata dipendenza stazionano in una zona ancora più pericolosa e, sfortunatamente, l`Italia è tra quelli». «L`Italia è più fragile di altri Paesi europei sotto il profilo della ripresa economica, e importa dall`estero quasi tutto il suo petrolio e gas. Abbiamo fatto dei calcoli che mostrano che se i prezzi si stabilizzassero sui 100 dollari al barile per il 2011 l`Italia dovrebbe pagare 50 miliardi di dollari di fattura petrolifera. È il 2,5% del prodotto interno lordo e mi sembra una percentuale importante. Se la si compara con il 2008, che è stato un anno cattivo per tutti noi, si vede che lo stesso rapporto fu del 2,3%. Ma non è finita qui: l`Italia importa anche grandi quantità di gas e il prezzo del petrolio ha un impatto anche su di esso. Secondo noi a quel 2,5% si dovrebbe aggiungere quindi un altro 1%, che porta al 3,5% del Pil l`impatto totale della bolletta petrolio e gas». «E così, e se si dovesse arrivare anche a un aggiustamento al rialzo dei tassi di interesse, che influiscono sul costo del debito, ci sarebbe sicuramente un impatto sulla ripresa economica. Per tutti, non solo per l`Italia».

LA DENUNCIA DI BUCCHINO. Video.



post correlato: 150.000€ il prezzo di un deputato.

Circolo PD di Bernareggio: lettera aperta, abbandono Baio.

Gli amici del Circolo PD di Bernareggio, in data 22/02 hanno pubblicato sul loro blog una lettera aperta, scritta il 21/02 indirizzata a tutti i democratici per commentare la scelta della Senatrice Emanuela Baio di lasciare il partito. Ricordiamo che Emanuela Baio è residente a Bernareggio e fino a pochi giorni fa era regolarmente iscritta al Circolo di questo paese coordinato dal democratico Daniele Zangheri. Qui il testo della lettera.

Il Circolo PD di Sulbiate si unisce agli amici di Bernareggio, sostiene il contenuto di questo documento, e condivide la necessità e l'urgenza di continuare insieme con ancora più forza, impegno e determinazione a lavorare per il progetto del Partito Democratico, rinnovando la volontà di concreta collaborazione.

Sulbiate, 25/02/'11
Maurizio Sarchielli

Immigrazione: giova al governo della paura.


Berlusconi esce dall'angolo, perchè i quotidiani devono finalmente parlare d'altro. Nonostante tutto appare più rilassato e sorridente. Cinicamente il caimano va all'incasso, e da scaltro opportunista, enfatizza il problema e per il dopo colonnello, evoca il pericolo di integralismo islamico.

Bossi invece molto concretamente, vede, fiuta l'aspetto positivo di questo grave probelma umanitario. Non esita ,secondo suo stile, a esternarlo senza pudore: "Gli immigrati? Portano voti!". L'emergenza immigrazione offre infatti al partito "padano" il solito paradigma della propaganda elettorale che finora ha sempre ben pagato: alimentare la paura del diverso e dello stranirero e proclamarsi strenuo difensore della sicurezza della nostra identità religiosa e culturale. Sono messaggi semplici che la gente ha già dimostrato di comprende facilmente. Non occorre inventare niente di nuovo. Parole che scaldano i cuori di tutti i "Lumbard".


di seguito l'intervento di Stefano Folli de Il Sole 24 ore:
Bisogna riconoscere a Umberto Bossi il merito di affermare a voce alta quello che tanti nella maggioranza pensano, ma non hanno voglia di dire. «Il rischio immigrazione aiuta Berlusconi e aiuta noi»: parole del leader leghista nel momento in cui la linea ufficiale del governo consiste nell’enfatizzare il pericolo, peraltro reale, dei clandestini in arrivo dalla Libia. Bossi sa bene quanto il tema susciti attenzione e apprensione presso l’elettorato leghista. Se poi lo si mescola alla paura che il fondamentalismo islamico s’installi a poche decine di miglia marine dalle nostre coste, ecco che la crisi libica può risolversi in un vantaggio, mediatico ed elettorale, del centrodestra. Spregiudicato e un po’ cinico, Bossi non ha perso tempo per sfruttare questa carta.
Ma nemmeno Berlusconi si è tirato indietro. I suoi richiami all’integralismo in grado di prendere campo nel dopo-Gheddafi non sono casuali. In effetti si tratta di una preoccupazione diffusa in molte cancellerie occidentali; ma nessun altro capo di governo vi ha fatto cenno in forme così esplicite. S’intuisce il motivo: evocare oggi il pericolo islamico, con la rivolta in corso e la sorte del dittatore in bilico, equivale a offrire una sponda, senza dubbio involontaria, a un regime impegnato in una feroce repressione.

Post correalto: Dichiarazioni di B. sull'amico Muammar. by Virus.





A.N.P.I. ARCORE. Per la festa della donna. DOMENICA 06/03 presente ROSY BINDI.


"La resistenza delle donne:1943-2011"

La sezione Anpi di Arcore in occasione della Festa della donna, domenica 6 marzo alle ore 9,00 presso l’auditorio della So. Ges. S. Srl, Area ex Gilera, in via Cesare Battisti (ingresso da via N. Sauro) la manifestazione: “La resistenza delle donne, 1943 - 2011”.
All’iniziativa, organizzata in collaborazione con il Comitato soci Coop di Arcore-Villasanta, in memoria di Antonia Maggioni, parteciperà l’on. Rosy Bindi, presidente del Pd e la presidente dell’”Internazionale socialista donne”, Pia Locatelli.

24 febbraio 2011

Bilancio Provinciale: la destra boccia tutti i miglioramenti proposti dal PD.


Allevi va contro il buonsenso, proprio quello che denunciava da consigliere comunale anti Faglia.

Capogruppo PD Domenico Guerriero: “Per ordine del Presidente Allevi la maggioranza sta andando contro il buon senso bocciando, senza neanche leggerle, proposte messe a punto dal Pd nell’interesse della Brianza. La maggioranza ha già bocciato l’istituzione dell’osservatorio sulle politiche sociali, proposte di progetto contro la dispersione scolastica e a sostegno delle famiglie numerose, sostenuti e rilanciati dai consiglieri PD Maria Fiorito e Paolo Pilotto, maggiori finanziamenti all’occupazione e alle crisi aziendali, preparati da Vittorio Arrigoni, maggiore sostegno alle fonti rinnovabili, sostenute dal consigliere Elio Ghioni, settore in cui le imprese brianzole hanno un ruolo di primo piano nel panorama nazionale...CONTINUA
FONTE SITO PD PROVINCIALE - in foto DOMENICO GUERRIERO.

€ 150.000 IL PREZZO PER COMPRARE UN DEPUTATO.


IL DEPUTATO PD BUCCHINO DENUNCIA UN TENTATIVO DI CORRUZIONE.

CASINI:" CONOSCO ALTRI 120 CASI".


ROMA
- Gli avrebbero garantito 150mila euro e la certa rielezione in cambio del salto della staccionata per passare tra i "responsabili" a sostegno della maggioranza. Gino Bucchino, 62 anni, medico, residente in Canada ed eletto nella circoscrizione Nord e Centro America nelle liste del Pd, denuncia il tentativo di corruzione subito in conferenza stampa a Montecitorio. Garante dell'operazione, nelle parole del deputato Pd, il coordinatore Pdl Denis Verdini, che subito dopo la rivelazione nega di aver mai conosciuto Bucchino. Primo, sarcastico commento di Pier Ferdinando Casini: "Perché vi stupite? Se volete vi porto altri 20 di questi esempi". Franceschini: "Bucchino è persona seria e rigorosa. Il suo è un atto di coraggio".


Bucchino rivela di avere ricevuto l'offerta da un giovane aderente a Rifondazione Socialista, che gli avrebbe fatto il nome del coordinatore Pdl Denis Verdini quale referente dell'operazione. Bucchino non fa il nome del latore della proposta, riservandosi di rivelarlo al magistrato in caso di convocazione. Racconta che il giovane lo ha contattato circa tre settimane fa, proponendogli un incontro per sottoporgli un "importante progetto".

"Ci siamo visti il giorno dopo, in piazza San Silvestro - prosegue Bucchino nel suo racconto -. Lui è andato subito al sodo, senza perdersi in troppi giri di parole: 'questo Paese è in difficoltà e, piaccia o meno, può andare avanti solo sotto la guida di Berlusconi. Nel gruppo dei Responsabili c'è bisogno di gente di sinistra, proprio come te, che mantengano le proprie idee e la loro impostazione politica".

Per piegare la sua resistenza morale, il sedicente esponente di Rifondazione Socialista gli avrebbe detto: "Non devi rinunciare alle tue idee. Ma tu nel Pd non hai incarichi particolari... Con noi puoi far sentire la tua voce... Poi ci sarà una distribuzione di incarichi...". A seguire, i 150mila euro come contributo per le spese e l'assicurazione della rielezione. "E chi me lo garantisce?" avrebbe chiesto Bucchino. E l'altro: "Denis Verdini. Ne ho parlato con lui fino alle due di questa notte".

"Io - puntualizza Bucchino - ho ascoltato e non ho detto nulla. Lui allora mi ha chiesto di pensarci su e di dargli una risposta entro 24-48 ore. Di questa faccenda poi ne ho parlato con i miei collaboratori, ho messo al corrente i miei amici e alla fine ho mandato un sms a questo esponente di Rifondazione socialista, dicendogli che non ero interessato. L'ho ringraziato e la cosa è finita lì".

Il parlamentare democratico ha deciso di non rivolgersi all'autorità giudiziaria e di aver preferito una conferenza stampa "per fare una denuncia politica. Non ho intenzione di rivelare il nome della persona che mi ha contattato. Non ho grande esperienza di queste faccende ma se venissi convocato rivelerei l'identità della persona in questione. Finora non ho voluto raccontare questa storia per un importantissimo motivo: mio padre era molto malato e avevo altro a cui pensare. Ora che purtroppo è deceduto ho denunciato l'accaduto".

Denis Verdini replica alle accuse negando di conoscere Bucchino o che qualcuno lo abbia mai contattato a suo nome. "Ancora una volta - afferma il coordinatore Pdl in una nota - si cerca di trasformare quello che dal 14 dicembre scorso è un problema politico per l'opposizione in un inesistente caso di compravendita di parlamentari. Prima ha tentato Fini, seguito a ruota dalla sinistra, oggi l'on. Gino Bucchino, cui ha subito fatto seguito Casini. Ebbene: io non so chi sia l'on. Bucchino, non so quindi chi possa averlo contattato e avvicinato a mio nome. Di certo la notizia di denaro offerto in cambio di adesioni a gruppi che sostengono la maggioranza di governo è totalmente destituita di fondamento. E avverto fin d'ora che denuncerò chiunque propaghi certe menzogne. Quanto all'on. Casini, faccia i 20 nomi che dice. Sono qui che aspetto di leggerli".

Pronta la controreplica del leader Udc. "Se Verdini intende polemizzare su una battuta fatta in Transatlantico - dice Casini - liberissimo di farlo. Per quanto mi riguarda, per costume personale ho sempre usato le armi della politica e di un'etica pubblica che l'onorevole Verdini farebbe bene a rispettare. La denuncia, assai grave, l'ha fatta l'onorevole Bucchino e a lui si rivolgano gli amici del Pdl se hanno qualcosa da dire".

Cadono dalle nuvole anche quelli di Rifondazione Socialista, il movimento politico fondato da Filippo Fiandrotti, ex deputato lombardiano torinese. Ed è proprio Fiandrotti a smentisce categoricamente. "Diffido chiunque dall'usare il nome di Rifondazione Socialista - dice, interpellato al telefono -. Bucchino? ma chi è 'sto pazzo... Quel che dice questo signore è impossibile. Rifondazione Socialista l'ho fondata io e, a onor del vero, non esiste neppure più. Siamo confluiti nel Pd come componente culturale, con Fassino e Valdo Spini". Ma allora cos'è avvenuto? "Probabilmente qualcuno usa il nostro nome per fare i comodi suoi".

Ed ecco Mario Pepe, il deputato Pdl che, per la maggioranza, ha 'orchestrato' in Transatlantico la nascita dei Responsabili: "Bucchino non è mai stato nell'elenco" di quei "malpancisti" dell'opposizione da contattare. "Non so chi è - dice Pepe -, non so dove è stato eletto, non so nemmeno che faccia ha. E poi, perché proprio ora che la maggioranza si è già rafforzata? Che senso ha?".

Anche Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato, accorre in soccorso di Verdini. "Non conoscevo questo Bucchino e penso che dica cose assolutamente false - dichiara Gasparri -. Non fa nomi e fa delle affermazioni un po' strane".

A garantire sulla credibilità di Gino Bucchino interviene il capogruppo Pd alla Camera, Dario Franceschini. "E' una persona seria e rigorosa. La sua denuncia è un atto di coraggio e fornisce la prova della vergognosa campagna messa in atto per ricostruire numericamente una maggioranza che la politica ha già demolito".

(24 febbraio 2011)

"OLTRE". Il nuovo slogan del PD.


La nuova campagna di comunicazione
del Partito Denicratico.
Dopo esserci "rombaccati le maniche"....
è giunto il momento
di guardare

OLTRE...

i nuovi manifesti:


Calendario delle mobilitazioni democratiche.

8 marzo 2011


Idealmente in continuità con la manifestazione di domenica 13 Marzo il comitato "Se non ora quando" sta organizzando inizitive in tutto il paese. Nello stesso giorno il PD depositerà davanti a Palazzo Chigi le oltre 10 milioni firme che chiEdeno le dimissioni di Berlusconi. Segnalimo anche che in questo giorno, otto marzo, le donne potranno entrare gratis in tutti i musei.



12 marzo 2011


Il presidente del Consiglio per risolvere i suoi problemi (indagato per concussione e prostituzione minorile) vuole una giustizia a sua misura, vuole cambiare le leggi e perfino la Costituzione. Contro questa arroganza e spudorato uso personale del potere il 12 marzo si svolgeranno manifestazioni in tutta Italia. Il corteo principale sarà a Roma: ore 14:00 partenza da piazza della Repubblica.


Si festeggeranno i 150 dell'Unità d'Italia. Il Parlamanto si terrà la seduta comune in presenza del Presidente a seguire conderto diretto da Riccardo Muti. Dal Presidente della Provincia di Roma parte l'idea di esporre il tricolore ad ogni finestra in segno di una cilviltà che si ritrova attorno a valori condivisi.

MUST: grazie ai laboratori, bambini in visita al Museo.

Un museo intergenerazionale. Così era stato presentato dall'assessore alla cultura Roberto Rampi il Must di Vimercate e così sembra sempre più riscoprirsi. Sono infatti in partenza i laboratori didattici che porteranno decine di bambini in visita al museo del territorio di villa Sottocasa.(...)
Fonte MB News.


post correalto: Il MUST al TG

Nota del mattino del 24/02/'11

A cura dell'Ufficio Nazionale Circoli del PD.

1. SANGUE, PETROLIO E PROFUGHI. L’ITALIA E L’EUROPA COMINCIANO AMUOVERSI SUL DRAMMA DELLA LIBIA. MA IL COMPORTAMENTO DI BERLUSCONI HA RESO DIFFIDENTI GLI ALTRI PAESI VERSO L’ITALIA.NAPOLITANO: IL MEDITERRANEO E’ ESSENZIALE PER L’EUROPA.
Il sanguinoso tentativo di reprimere il risveglio popolare in Libia da parte del colonnello Gheddafi ha provocato un disastro umanitario: morti, feriti, distruzioni in Libia e una massa enorme di profughi in fuga verso gli altri paesi del Nord Africa ma anche verso l’Europa. Il rischio è una migrazione di dimensioni bibliche.L’Italia ha chiesto e chiede aiuto, ma il comportamento avuto da Berlusconi, dal suo governo e dalla sua maggioranza, Lega compresa, hanno reso assai diffidenti gli altri paesi, restii oggi a mettersi in gioco anche per noi. Ancora ieri, mentre il ministro Maroni presentava le proposte dell’Italia e di altri paesi del europei che si affacciano sul Mediterraneo, Umberto Bossi ha ilasciato una dichiarazione che ha fatto capire all’estero che cosa si agita in Italia: “Con tutti questi profughi, se si va ad elezioni vinciamo noi”. Tuttavia, di fronte alle dimensioni assunte da questo dramma umanitario anche l’Europa, l’Onu e le altre istituzioni internazionali si sono smosse, anche se ancora si stenta a dare una risposta all’altezza dei problemi. Oggi per esempio è prevista una riunione dei ministri degli Interni europei, alla quale parteciperà Roberto Maroni. Ma non si prevede ancora uno sbocco positivo. Fonti della presidenza ungherese hanno parlato ieri di un primo giro di orientamento, in cui sarà ascoltata soprattutto l`esposizione italiana, in vista della compilazione di «una lista di azioni concrete». Importanti saranno ovviamente le proposte presentate da Maroni e da altri cinque ministri per la creazione di un fondo per i migranti. Il problema che potrebbe impedire una rapida soluzione sarà la suddivisione degli oneri tra i diversi paesi dell’Unione. Fra i paesi nordici, Germania compresa, c`è infatti molta resistenza ad accettare il principio del «búrden sharing», soprattutto dopo le critiche all’atteggiamento tenuto dal governo italiano nei confronti del leader libico Gheddafi, difeso fino all’ultimo minuto, anche mentre aveva già dato l’ordine di bombardare i civili e mollato solo di fronte
all’evidenza della immane tragedia provocata in Nord Africa. I risultati potrebbero tuttavia arrivare quando le circostanza fossero tali da convincere Roma a presentare una formare richiesta di aiuto. Il presidente della Commissione europea, Barroso, ha già ammesso «che i migranti vogliono andare in Europa, non in Italia», e che dunque la questione non riguarda un solo paese. Il portoghese ha avuto colloqui con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e col premier Berlusconi: «Chiederò agli Stati membri di mostrare solidarietà». Le stime dell`agenzia per sorveglianza dei confini Ue, Frontex, non hanno lasciato dubbi d’altra parte sulle dimensioni del problema: un numero compreso fra 500 mila e 1,5 milioni di africani, prevalentemente subsahariani che risiedono in Libia: Secondo Frontex, i flussi potrebbero essere «misti», gente che scappa dalla guerra mescolata ai terroristi. Qualora succedesse il peggio, «si dirigeranno principalmente in Italia, Malta e Grecia». In un’intervista pubblicata oggi da La Stampa in vista della visita del presidente della Repubblica in Germania, Giorgio Napolitano presenta una riflessione sui ritardi dell’Europa e sulla necessità di una ripresa dell’attenzione e dell’iniziativa politica dell’Unione. Tutta l’Europa ha infatti dimostrato di essere in ritardo verso il risveglio della sponda sud del Mediterraneo. L’allargamento ad Est può aver allontanato certo l’attenzione. Ma il Mediterraneo, ha indicato il presidente in un’analisi lunga, dettagliata e che merita di essere letta, resta strategico per il futuro dell’Europa.

2. FINITA LA SCENEGGIATA DEI RESPONSABILI: LA SALVEZZA DI BERLUSCONI
DAI PROCESSI PER CORRUZIONE (ALTRO CHE RUBY, QUESTA E’ LA PAURA)
SPINGE GOVERNO E MAGGIORANZA A STRAVOLGERE LA GIUSTIZIA E
OCCUPARE IL PARLAMENTO CON LAVORI CHE NON INTERESSANO DI TUTTI
GLI ALTRI ITALIANI.
Da La Repubblica. “Offensiva a tutto campo sulla giustizia, e per salvare Berlusconi. Ripartono subito le intercettazioni e il processo breve. Decolla la riforma costituzionale su carriere e Csm. Forse cade l`azione penale obbligatoria. E si fa una nuova legge, «un restyling della Cirielli» come rivela ai suoi Niccolò Ghedini (avvocato del premier), cucita a misura sul Cavaliere: una mini-prescrizione per gli imputati incensurati che tagli di un quarto quella prevista oggi. Per condannare a morte certa i dibattimenti Mills e Mediaset e liberare il premier da una (altamente probabile) condanna per corruzione. Ma non basta ancora: per arginare la valanga del Rubygate ecco un doppio intervento della Camera, una delibera che stabilisca al di fuori di qualsiasi previsione giuridica che Berlusconi non è penalmente «procedibile», in quanto il suo è un reato ministeriale sul quale comunque Montecitorio non autorizzerebbe il processo. In aggiunta, pure un conflitto d`attribuzione davanti alla Corte costituzionale perché i pm di Milano sarebbero degli "abusivi" in quell`inchiesta che, per via della concussione, compete, semmai il reato ci fosse (e per i berlusconiani non c`è), al tribunale dei ministri”.

3. FEDERALISMO E MILLEPROROGHE. TRA CAMERA E SENATO I PASTICCI DEL
GOVERNO E DELLA LEGA PREPARANO TASSE PER I CITTADINI (E FAVORI
PER GLI AMICI).
Il senato ha vogato ieri il decreto delegato di attuazione del federalismo comunale (quello rinviato al mittente da Napolitano). Il commento di Bossi: “Lo abbiamo in tasca”. In realtà lo hanno in tasca i cittadini italiani che dovranno pagare più tasse per questo pasticcio. In ogni caso, prima di dire l’ultima parola, il decreto dovrà ripassare alla Camera e per la commissione bicamerale sul federalismo. A Montecitorio è andata in scena ieri anche la confusione della maggioranza e del governo. Il presidente della Repubblica ha rinviato indietro anche il decreto Milleproroghe, perché pasticciato, con mille interventi non previsti, tasse, balzelli, favori. Tremonti ha dovuto presentare un maxiemendamento correttivo. Lo ha fatto ieri sera, annunciando che il governo metterà la fiducia su questo testo, in modo da poter passare subito al Senato e rivotare anche lì con la fiducia. Questo provvedimento è un decreto legge: il Parlamento lo deve convertire in legge entro 60 giorni altrimenti decade; se il sì definitivo non arriva entro febbraio salta tutto. Tra le norme tagliate via, ci sono la possibilità per Roma di aumentare il numero di consiglieri comunali e assessori, l`obbligo di reclutare i lavoratori precari della scuola all`interno della stessa Provincia, la riorganizzazione della Consob. Salvate invece le nuove norme fiscali su banche e fondi di investimento, l’aumento di un curo del biglietto del cinema, il rinvio del pagamento delle multe sulle quote latte, altri favori e balzelli. Un pasticcio terribile che si scaricherà sui cittadini. Nonostante tutti questi pasticci, e tutti questi voti di fiducia, nonostante l’assenza di un reale confronto sui contenuti e la sordità della destra nei confronti delle proposte migliorative emerse nel dibattito parlamentare, è partito un nuovo mantra dai commentatori cosiddetti indipendenti: la colpa è delle opposizioni che non collaborano, che sono divise, che hanno in testa solo il problema di Berlusconi, che votano (Ricolfi oggi su La Stampa) sui provvedimenti secondo il contesto favorevole o contrario a Berlusconi.

4. TRANSFUGHI IN PARLAMENTO: CON LA LEGGE ELETTORALE CHE AFFIDA
AI SEGRETARI LA NOMINA DEI CANDIDATI SICURI ALLE ELEZIONI, MOLTI
DEGLI INCERTI SONO IN MOVIMENTO. E BERLUSCONI GIOCA
PESANTEMENTE SUL CALCIOMERCATO
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Con la legge elettorale imposta a colpi di maggioranza da Berlusconi e da Bossi (non a caso chiamata porcellum) vengono eletti sicuramente i candidati messi in buona posizione nelle liste.E dunque sono i leader delle forze politiche che potenzialmente hanno in mano la “nomina” dei deputati. Da questa stortura sono nate diverse conseguenze. La principale è un fenomeno di massa in Parlamento che, a parte le decisioni prese per un genuino dissenso politico, ha visto spostarsi dal gruppo iniziale molti di coloro che pensano di non avere molte possibilità con l’attuale assetto di vertice dei partiti. In questo contesto Berlusconi sta giocando (lo ha già fatto nella precedente legislatura presentando offerte allettanti ai senatori che avessero lasciato Prodi) una pesante partita al calciomercato. Offerte. Ricandidature. Perfino prestiti dal Pdl al gruppo dei responsabili. Con questo metodo è tornato ad avere una maggioranza di qualche voto con la quale tentare di sopravvivere, di votare contro i processi, di modificare l’assetto della giustizia a proprio favore e di rinviare il confronto con il voto degli italiani a un momento migliore.

5. PETROLIO A 111 DOLLARI, SI CHIAMA STAGFLAZIONE LA NUOVA PAURA
PER L’ECONOMIA.

Il prezzo del Brent, il petrolio del Mare del Nord, ha sfondato i 111 dollari a barile. Gli analisti della Nomura, nome importante nel mondo dei broker e della finanza, hanno simulato ieri che cosa accadrebbe con uno stop contemporaneo e totale delle produzioni libica ed algerina: le quotazioni dell`oro nero potrebbero salire fino 220 dollari. La nuova paura dei pessimisti (anche se non se ne parla molto per prudenza) è l’innesco di un fenomeno di stagflazione: cioè l’avvio di un forte aumento dei prezzi al consumo indotto dai rincari dei prodotti petroliferi e, nello stesso tempo, una frenata forte dell’economia mondiale, già colpita dalla crisi della finanza.

6. UN FORTE VENTO DI DESTRA RIPARTE DAGLI USA: SU DEBITO E CONTRATTI DI LAVORO LA PARTITA DELLA SOPRAVVIVENZA PER I SINDACATI
AMERICANI (E PER OBAMA).
Entro pochi giorni il presidente degli Stati uniti, Barack Obama, deve ottenere il via libera del Parlamento alla sua legge di Bilancio, pena il blocco di tutte le attività: fra otto giorni, se non si trova un`intesa bipartisan per rifinanziare l’enorme debito pubblico Usa, potrebbero chiudere tutti gli uffici federali: niente stipendi pubblici, e saranno paralizzate prestazioni essenziali come il pagamento delle pensioni. Come spiegano Federico Rampini e l’economista Paul Krugman su La Repubblica di oggi, la battaglia è tutta politica. Obama non intende tagliare le spese per la scuola, l’università e l’ambiente. I repubblicani puntano a cancellare i diritti sindacali e a rilanciare la destra. Federico Rampini, La Repubblica: «Cancellare il sindacato per tagliare il debito», è il tema unificante che la destra sta cavalcando. Forti della loro avanzata nelle elezioni di novembre dove hanno trionfato in molti Stati, i governatori repubblicani usano l`allarme-bancarotta per un affondo che il Wall Street Journal definisce «il più grande attacco ai sindacati da quando Ronald Reagan spezzò lo sciopero dei controllori di volo 30 anni fa». Ad aprire l`offensiva è stato Scott Walker, governatore del Wisconsin, con un`iniziativa esplosiva: basta contrattazione collettiva nel pubblico impiego, vietato negoziare su pensioni e assistenza sanitaria. E` la cancellazione di mezzo secolo di diritti sindacali, rafforzata da una serie di misure per scoraggiare o impedire il tesseramento dei pubblici dipendenti da parte delle Union. Se non passa questa legge, Walker ha già minacciato il peggio: licenzierà subito 1.500 dipendenti pubblici. «E` il più grave assalto alla contrattazione collettiva che si ricordi nella memoria di una generazione», lo definisce il NewYork Times, aggiungendo che questo è «un colpo al cuore per il movimento dei lavoratori». La reazione è stata proporzionale. Da una settimana le scuole del Wisconsin sono chiuse, la capitale dello Stato (Madison) è paralizzata dai cortei sindacali”…..” L`esempio di Scott Walker fa scuola in altri Stati: in Ohio, Indiana, perfino nel Michigan che è sede dell`industria dell`auto, i repubblicani propongono leggi analoghe contro i diritti sindacali. Guarda caso l`epicentro sono gli Stati del Midwest cruciali per la rielezione di Obama nel 2012. E si scopre che dietro l`offensiva contro il sindacato c`è la regìa dei soliti noti: Walker e gli altri governatori repubblicani hanno ricevuto generosi finanziamenti dai fratelli Charles e David Koch, i potenti miliardari amici dell`estrema destra. I Koch sono proprietari di un impero economico (dal petrolio alla chimica) che boicotta sistematicamente le riforme di Obama e foraggia il movimento anti-Stato del Tea Party”….” Ron Blackwell, chief economist della più grande confederazione sindacale, Afl-Cio, dice che «il piano per mettere fuori legge la contrattazione collettiva nel pubblico impiego è una minaccia mortale per noi, siamo alla battaglia perla sopravvivenza».