9 febbraio 2011

IL PD CONDANNA I C.D.Q.?


di Maurizio Sarchielli - L'articolo pubblicato nell'ultimo numero in edicola del G.d.V. (Giornale di Vimercate) dal titolo "Questionario viabilità, scontro con Brentana e Sulbiate Inferiore" mi sembra descriva bene la posizione del sig. Luca Sanità (capogruppo PT e responsabile PDL di Sulbiate), dà ampio spazio ad un virgolettato del Sindaco Stucchi Maurizio, mentre del PD di Sulbate dice:"Anche il PD ha condannato fermamente la scelta dei due comitati, la cui conseguenza sarebbe quella di distruggere uno strumento di partecipazione democratica." Punto.

Comprendo l' esigenza di sintesi, del giornalista, dovuta a contenere le battute entro un certo limite per un dato pezzo e la necessità di consegnare ai lettori in poche righe (anche per esigenze di spazio) la "fotografia" della situazione.

Non è mia intenzione mancare di rispetto, e contestare la qualità dell'articolo. Mi permetto di dire, però, (almeno per i nostri 25 lettori) che il pensiero del PD, circa questa polemica, non si esaurisce in quelle poche righe. E' più complesso ed articolato e penso sia stato già sufficientemente espresso su questo blog qui, e qui.

Non escludo che il giornalista si sia fatto un opinione leggendo quanto pubblicato in Teorema. Anche perchè con il sottoscritto non ha parlato. Se così fosse le due righe dell'articolo che ci riguardano, mi dispiace segnalare che non sono corrette e l'informazione non è completa.


Il post del 04/02/'11 "LA FATICA DI PARTECIPARE. I Risultati del questionario dei due Comitati di Quartiere", fortunatamente tra i più visitati in questa settimana, che pubblica i risultati del questionario già in quella data, preceduti da una nostra riflessione, per quanto forse un po' troppo prolisso per le esigenze giornalistiche, mi sembra esprima chiaramente le nostre critiche, preoccupazioni e speranze.


Spettabile G.d.V. in quanto da noi pubblicamente dichiarato, non leggo nessuna ferma condanna rivolta ai due comitati di quartiere ma peplessità per come si è sviluppata la vicenda ed un auspicio a guadare avanti per non perdere di vista l'obiettivo (partecipazione critica e costruttiva dei cittadini) raggiungibile solo con il concorso di tutti gli attori chiamati in causa -Amministrazione - Comitati - Cittadini, nessuno escluso,

Insomma non è una questione che si risolve con una geniale battuta ad effetto, o con uno slogan particolarmente accattivante utile solo per alimentare sterili polemiche e funzionale per ispirare "interessanti" articoli per una certa stampa.

Se potesse precisare "sinteticamente" nel prossimo numero l'ultimo post che le ho indicato le sarei infinitamente grato. Per qualsiasi chiarimento ulteriore resto a sua disposizione.





Maurizio Sarchielli Segretario Circolo PD Sulbiate

Non cè pace per il Lambro. Provincia parte civile.


Non c'è pace per il Lambro. Sono stati diversi gli sversamenti inquinanti che durante l'ultimo anno hanno compromesso la qualità delle sue acque. Il caso più ecclatante poco più di un anno fa: lo sversamento, ad opera di ignoti ,dai collettori delle tre cisterne della ex Lombarda Petroli di Villasanta che causò la fuori uscita di 6000 lt di pretrolio e suoi derivati di cui buona parte finiti nel fiume.

Ieri la commissione Parlamentare d' inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti era a Monza. Il presidente Allevi è tornato sulle conseguenze del disastro e ha ribadito che la Provincia si costiuirà parte civile in ogni sede processuale. I danni di quella marea nera non sono stati ancora del tutto quantificati. Qui la nota pubblicata nel sito della Provincia.

Distrazioni che non dovrebbero accadere.

"Lo studio è la distrazione di una mente osservatrice". Benjamin Disdraeli.

In Consiglio Regionale, il PD ha chiesto un minuto di Silenzio per la morte a Roma dei quattro bambini Rom. La richiesta è accolta dal Presidente Leghista Davide Boni.
Il Consigliere Cesare Bosetti della Lega Nord resta seduto!

Dichiarerà poi: "«Ero concentrato a leggere un articolo di giornale, non mi sono accorto della richiesta di osservare un minuto di silenzio. Si fanno tante polemiche per nulla, non mi pare il caso di sollevarne una ora, a maggior ragione di fronte alla morte di quattro bambini. Se davvero non avessi voluto osservare il minuto di silenzio sarei semplicemente uscito dall'aula».

Talmente preso e concentrato tanto da distrarsi e non accorgersi di nulla. Certamente.


Segnalazione letta dal blog di Civati Consigliere Regionale PD.

Nota del mattino del 09/02/'11

A cura dell'Ufficio Circoli nazionale del PD.

1. LA SCOSSA ALL’ECONOMIA ERA TALMENTE FINTA CHE HA FATTO FLOP PRIMA ANCORA DI ESSERE DECISA DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI.
Il tentativo di coprire i guai giudiziari del premier e di far vedere che il governo è attivo sul piano del fare (strategia inventata da Giuliano Ferrara) ha fatto rumore sul piano mediatico grazie ai telegiornali di proprietà e a quelli compiacenti della Rai. Ma nemmeno i quotidiani più buoni con il governo oggi sono riusciti a nascondere che la famosa scossa all’economia è già un flop. Perfino Il Foglio di Giuliano Ferrara lo ha scritto nero su bianco oggi, scaricando la colpa sul ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. La scossa si è dunque ridotta così: un progetto di riforma dell’articolo 41 della Costituzione (almeno un anno di iter parlamentare); il punto sul progetto di revisione degli incentivi alle imprese nel sud, destinato se va tutto bene ad entrare in vigore nel 2012; un po’ di polverone sulle liberalizzazioni con un unico punto concreto sui benzinai; l’elencazione delle opere pubbliche previste e per larga parte ancora lì; il piano casa approvato più di una volta e mai decollato. Tito Boeri, su La Repubblica, ha ricordato oggi il vero segno lasciato dal governo sul tema delle liberalizzazioni: la cancellazione delle liberalizzazioni varate da Bersani.

2. IL PD PRESENTA LE SUE “VERE” 41 LIBERALIZZAZIONI.
Le caratteristiche degli annunci sulla scossa all’economia hanno spinto il Pd a fare un’opera di verità su un tema che ha visto il segretario Pier Luigi Bersani impegnato personalmente da anni, fin dal primo governo Prodi, in una battaglia dura contro le lobby e le corporazioni. Oggi, in una conferenza stampa, Bersani presenterà le 41 liberalizzazioni necessarie al paese per aprire le finestre della concorrenza e della crescita. Liberalizzazioni vere.

3. IL GIORNO DELLE PROCURE.
La Procura della Repubblica di Milano presenterà oggi le carte per chiedere il processo immediato a Silvio Berlusconi per i reati di concussione (la telefonata alla questura per Ruby) e prostituzione minorile. Gli avvocati del presidente del Consiglio sostengono che con questo atto i magistrati milanesi abbiano violato le regole, considerato il voto espresso dalla Camera sullo spostamento della vicenda al tribunale dei ministri. Deciderà il giudice per le indagini preliminari. Ma altrettanto preoccupante per Berlusconi sarà anche la ripresa, l’11 marzo, del processo Mills, dove è accusato di corruzione in atti giudiziari: il coimputato Mills è stato condannato; la posizione di Berlusconi era stata congelata grazie allo scudo del legittimo impedimento. La Corte Costituzionale ha depotenziato lo scudo, perché in parte illegittimo. Dunque il processo riprenderà, sempre a Milano.

4. LA VIA MAROCCHINA AL FEDERALISMO NON CONVINCE LA LEGA. BOSSI INCONTRA NAPOLITANO.
Lo scambio tra Bossi e Berlusconi (la Lega manda giù lo scandalo della ragazza marocchina minorenne e però ottiene il federalismo subito) comincia a suscitare
perplessità nella Lega. Il problema lo ha sollevato ieri il ministro Calderoli, sempre attento alle tattiche parlamentari: pur avendo in aula la maggioranza alla Camera, in molte commissioni parlamentari dove devono passare i decreti di attuazione del federalismo la maggioranza è in parità con le opposizioni e in qualche anche in minoranza. Dunque non è chiaro come si potranno approvare in tempi brevi i provvedimento del federalismo. Oggi comunque Umberto Bossi ha annunciato che vedrà il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

5. NAPOLI: I RIFIUTI SI RIFIUTANO DI SCOMPARRIRE. ROMA: MARONI NON COPRE PIU’ LE MAGAGNE DI ALEMANNO. BONDI E’ SCOMPARSO DAL MINISTERO. E IL GOVERNO PENSA SOLO AL PROCESSO BREVE.
L’immobilismo in cui la destra ha bloccato il paese è oggi rappresentato da tre notizie emblematiche. A Napoli è tornata l’emergenza rifiuti. A Roma, dopo l’ennesima tragedia dei bambini Rom morti nel fuoco, Alemanno ha denunciato la scarsità dei fondi e la mancanza di sostegno, cercando di scaricare sul governo le proprie responsabilità (dopo aver fatto da candidato sindaco una straordinaria campagna propagandistica sul tema della sicurezza e dei rom). Ma il ministro leghista Roberto Maroni gli ha tolto qualsiasi copertura. Il Corriere della Sera: “È uno scontro frontale, di quelli che lasciano ferite. Roberto Maroni, ministro dell`Interno, risponde a brutto muso alla lettera del sindaco di Roma Gianni Alemanno e del prefetto Giuseppe Pecoraro, nella quale Comune e prefettura - all`indomani della tragedia dell’Appia dove sono morti 4 bambini rom - chiedono al ministro «altri trenta milioni per il piano nomadi», poteri speciali perché il commissario (lo stesso Pecoraro) possa «agire in deroga a vincoli archeologici e urbanistici» e «500 tende dalla Protezione civile per allestire una struttura di transito». Il Viminale ci mette poche ore a replicare. Dal ministero si parla di «sorpresa per le richieste di Alemanno», si ricorda «che il Lazio ha già preso 20 dei 60 milioni stanziati dal governo per l`emergenza nomadi in tutta Italia (Lombardia, Campania, Veneto, Piemonte hanno avuto di meno, ndr) e altri 13 milioni sono arrivati da Comune e Regione» e si fa presente che «la richiesta appare immotivata, perché il piano nomadi è stato approvato e finanziato da tempo e fino a ieri non è stata segnalata alcuna nuova esigenza». Infine, terza notizia: da Natale Sandro Bondi non ha più messo piede al ministero: i beni culturali e la cultura, il vero asse vincente della società italiana nel mondo, sono da mesi senza una guida di governo.

6. STATI VEGETALI: LA CROCIATA ANTI ENGLARO.
Nell’anniversario della morte di Eluana Englaro la destra ha organizzato la giornata degli stati vegetali. E’ con tutta evidenza non solo la manifestazione di una posizione molto radicale sul tema della fine vita, ma anche una provocazione politica per sollevare un problema da campagna elettorale con il quale accompagnare l’ormai vicino dibattito parlamentare sul tema del biotestamento.

7. FIAT. PRODI PUNTA IL DITO SUL GOVERNO. IN GERMANIA AUMENTI DI SALARI NELL’AUTO. SUBITO ESULTA IL PARTITO DI MIRAFIORI (MA LI I LAVORATORI STANNO NEL CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA).
Risalto da prima pagina su ,molti quotidiani oggi, in particolare su Il Corriere della Sera (primo azionista Mediobanca, secondo azionista Fiat) sugli aumenti salariali del 4,2 per cento ottenuti dai dipendenti della casa automobilistica tedesca Vw. Peccato che negli articoli non si ricordi che in Germania operai e impiegati hanno propri rappresentanti
nel consiglio di sorveglianza, organo di indirizzo che sta sopra al consiglio di amministrazione, mentre in Italia si pone ancora il problema della rappresentanza sindacale. Nelle pagine interne, poi, si scopre che la cancelliera Angela Merkel ha avviato una riflessione sull’orario di lavoro, da rendere sì più flessibile ma per adattarlo alle esigenze delle famiglie.
Sul tema della Fiat, del processo industriale e di quanto sarebbe importante che il governo avesse una politica industriale è intervenuto oggi Romano Prodi con un lungo articolo su Il Messaggero: “La Fiat è la più grande impresa manifatturiera italiana. Anzi è l`unica grande impresa manifatturiera rimasta in Italia. Non solo il suo passato si intreccia con la nostra storia ma il suo futuro è condizione del nostro futuro. Non dobbiamo perciò stupirci se da anni, in ondate successive ma sempre più avvicinate ed intense, si parla del presente e del futuro della Fiat. Dato che la confusione è tanta sarà bene chiarire i punti di partenza del problema. 1) Era vero e ben noto che la Fiat, quando la prese in mano Marchionne sei anni fa non aveva la dimensione e le economie di scala per resistere alla nuova concorrenza internazionale. Dopo diversi tentativi, il matrimonio con la Chrysler è rimasta l`unica ipotesi realistica ed essa è stata portata magistralmente in porto da Marchionne. 2) II matrimonio è stato reso possibile dalle risorse messe a disposizione della politica di soccorso al settore automobilistico del presidente Obama e il legame con la Fiat è stato approvato dai suoi esperti perché le due imprese erano attive in mercati diversi e le piattaforme e i modelli Fiat ben si integravano con quelli del partner americano. 3) Le sinergie e le cooperazioni fra le due imprese sembrano funzionare ma i risultati economici sono ancoramoltodiversi:la Fiat-Chrysler guadagna molto in Brasile e qualcosa in Polonia, progrediscemaancora arranca negli Stati Uniti e perde moltissimo in Italia sia in termini economici che in quote di mercato. E’ doveroso a questo punto ricordare che l`industria automobilistica riveste ancora un’importanza fondamentale per l`occupazione (diretta e nell`indotto), per la bilancia commerciale e, oggi più di ieri, per il progresso tecnologico di una nazione. Tra í grandi Paesi europei solo l`Italia ha un deficit enorme e crescente, nella bilancia commerciale del settore, sia a causa della scarsa produzione nazionale sia per l`assoluta mancanza degli investimenti stranieri, che persino la Gran Bretagna è stata in grado di attrarre. Ed è altrettanto necessario sottolineare come i grandi Paesi produttori, dagli Stati Uniti alla Francia, dalla Spagna alla Germania, abbiano messo in atto una politica industriale a favore del settore, condizionando l’aiuto pubblico a precisi comportamenti da parte delle imprese e dei sindacati. Tutto questo è mancato in Italia e abbiamo assistito a mesi e mesi di scontri senza che vi fosse un responsabile in grado di arbitrare il conflitto,s tabilire (come ha fatto la Francia per gli investimenti della Renault) gli obiettivi e gli interessi nazionali e condizionare a questi i comportamenti dei sindacati e delle imprese, soprattutto riguardo alla flessibilità degli orari di lavoro e le conseguenze positive sulle remunerazioni, come è avvenuto in Germania. Di fronte a questo stato di incertezza l`ipotesi, anche se poi smentita, di un trasferimento del cervello della Fiat a Detroit ha suscitato una "bagarre". Mi sembra perciò che sia ora di riprendere il filo del discorso con alcuni necessari chiarimenti ed un punto fermo. Riguardo ai chiarimenti, mentre appare evidente la necessità di adeguare la produttività e i costi dei nostri stabilimenti a quelli dei concorrenti, non riescoafarelo stesso ragionamento riguardo alle strutture tecniche e dirigenziali. Nonostante le lunghe traversie la Fiat ha infatti dimostrato, anche nel recente passato, di possedere capacità tecniche di alto livello, capacità che si sono concretizzate in molte innovazioni del settore, a partire da quelle di assoluto primato mondiale nei piccoli motori diesel e a benzina.
La rete dei fornitori italiani è inoltre mediamente efficiente e competitiva e, in molti casi, fornitrice di componenti raffinati alle case tedesche e francesi. Resta inoltre assodato che la risorsa che si trova a minore costo in Italia sono proprio gli ingegneri, sulla qualità media dei quali nessuno nutre dubbi, tanto che ora sono richiesti e corteggiati dalle aziende tedesche a stipendi che si avvicinano al doppio dei nostri. Ci si deve chiedere perché non dovrebbero nascere in Italia le strutture indispensabili per le future innovazioni, a partire dalla tanto attesa auto elettrica, che il governo francese ha imposto, dopo un adeguato negoziato, che fosse localizzata in Francia. L`ultimo interrogativo riguarda il flusso dei nuovi modelli, senza i quali non è possibile né riacquistare le quote di mercato perdute né saturare gli impianti rimasti. Sono convinto che, se il governo, con la presenza e i mezzi necessari, aprirà finalmente un`ampia trattativa, Marchionne sarà in grado di dare una risposta soddisfacente e adeguata alle promesse da lui portate avanti ad alle attese che si sono in lui concentrate.
Rimane tuttavia il punto fermo: l`Italia non può permettersi di perdere, oltre a una buona parte dei muscoli, anche il cervello ed il cuore della Fiat. E nemmeno accontentarsi che essi vengano frammentati fra il Brasile, Detroit, la Cina e Torino. Capisco infatti che ì comportamenti di un impresa multinazionale debbano tenere conto dei diversi mercati in cui essa vende e produce ma debbo anche constatare che tutte le case europee che sono diventate multinazionali, dalla Volkswagen alla Renault-Nissan, dalla Mercedes alla Peugeot non solo hanno conservato ma hanno rafforzato le strutture di ricerca e di innovazione presso la casa madre. Il futuro dell`Italia passa anche attraverso questa scelta: ne tengano conto il governo, la Fiat e i sindacati”.

8. LA RIVOLUZIONE ARRIVA DALLE DONNE. E CONTINUA LA RACCOLTA DELLE FIRME DEL PD CONTRO BERLUSCONI.
Le manifestazioni in preparazione per il 13 febbraio sono un passaggio importantissimo per il risveglio e la riscossa dell’Italia. Anna Finocchiaro, presidente del gruppo parlamentare Pd del Senato (L’Unità): “Berlusconi può cadere anche grazie alla dignità delle donne. Alla loro presa di coscienza. Anna Finocchiaro, presidente dei senatori Pd, a Repubblica Tv parla ovviamente di politica. Dunque delle 117 piazze che domenica saranno unite da un coro: "Se non ora, quando?". La mobilitazione cresce di giorno in giorno. «E` un grande fatto politico. Per le dimensioni, perla sua natura spontanea, perché non ci sono patronati di partiti. In passato il movimento delle donne ha pagato le divisioni, oggi invece ciascuna firma l’appello dell`altra, prevale la necessità di fare massa critica». Cosa vuol dire per l`Italia? «La dignità delle donne corrisponde per una volta a quella del Paese. La loro identità, faticosamente costruita, le donne vogliono difenderla. Sono in fondo la parte più vivace della società, lo dimostra qualsiasi statistica su scuola e professioni. E` per questo che un tale movimento può portare il presidente del Consiglio alle dimissioni».
La raccolta delle firme per le dimissioni del presidente del Consiglio sta procedendo a passi da gigante in tutta Italia da parte dei militanti e dei simpatizzanti del Pd. L’obiettivo è di raccogliere 10 milioni di firme da scaricare di fronte a Palazzo Chigi

Lettera del papà di Eluana Englaro.

di Beppino Englaro

Questo è il testo integrale della lettera che Beppino Englaro ha inviato al quotidiano della Cei l’Avvenire in risposta a una precedente missiva di Fulvio De Nigris. Oggetto: la data del 9 febbraio istituita dal Consiglio dei ministri come giornata nazionale degli Stati vegetativi. Il direttore della Casa dei Risvegli, in particolare, scriveva a Englaro che «può essere l’occasione importante per pacificare gli animi, trovare un ragionevole punto di comprensione» e lo invitava a salire sul palco con loro la sera del 9 febbraio a Bologna. Ecco la replica del padre di Eluana:

Caro dott. De Nigris,
la ringrazio per la sua lettera che considero una manifestazione sincera di rispetto per la vicenda di mia figlia Eluana. Sono sempre più convinto che la perdita di un figlio lasci noi genitori in uno stato di prostrazione e di sofferenza che non ha eguali. Mi sembra doveroso però precisare ancora una volta che in tutti questi anni la mia battaglia non è mai stata contro qualcuno, ma per qualcuno, «in difesa» di qualcuno. Né mai – neppure lontanamente – ho pensato che le scelte della nostra famiglia potessero sovrapporsi alle scelte di altre famiglie e forse – a essere sinceri – mi è toccato in sorte un compito davvero arduo: quello di far valere i desideri e i diritti di una persona, mia figlia, percepita davvero come una minoranza in questo paese. La «minoranza» delle persone che la pensano in modo diverso.

Per questo sarò sempre al fianco di tutte quelle minoranze, i malati, le persone con grave disagio, che non hanno mezzi e strumenti per far valere le loro scelte e i loro diritti. Non ci sono eserciti da armare. Le sentenze della Corte di Cassazione hanno semplicemente ribadito ciò che noi tutti sapevamo e che era già scritto nella nostra Costituzione: non si può imporre il proprio punto di vista ad altri. Per questo, ritengo la decisione di fissare la data della “Giornata nazionale sugli stati vegetativi” proprio al 9 febbraio inopportuna ma soprattutto indelicata.

Nel ringraziarla per la sua lettera, mi auguro che questo paese abbia davvero lo slancio per far valere le ragioni di tutti. Credo di aver già detto e fatto molto. Per me – come lei comprenderà – il 9 febbraio sarà la giornata del silenzio

Le misure del Governo per dara una scossa all'Italia. By Virus

Quali sono le straordinarie misure che il Governo
approverà oggi per dare
una scossa all'Italia?
Ovvio:
90 - 60- 90
By Virus





RITO IMMEDIATO PER L'IMPUTATO BERLUSCONI.

Bruti Liberati: "stralciata la posizione di Berlusconi, mercoledì presenteremo la richiesta al gip". La procura procede sia per concussione che per prostituzione minorile.
Ghedini: "pm violano la Costituzione".

Riprende l'11 marzo il processo Mills

In foto alcune ragazze dell'inchiesta.

I ringraziamenti del C.O.A.P per il successo dell'iniziativa di domenica 06/02 "Lettera al presidente Formigoni".

Pubblichiamo la locandina che prossimamente il C.O.A.P. (comitato, osservatorio, ambientale), pedemontana, appenderà in diverse bacheche di Sulbiate per ringraziare del successo, di cui tutti insieme siamo stati artefici domenica 06/02/2011, in occasione della raccolta delle lettere firmate dai cittadini da inviare al Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni.

Il Circolo PD di Sulbiate ringrazia tutti i volontari presenti domenica ai banchetti promotori di questa iniziativa, e i numerosi cittadini che hanno compreso il valore della proposta.
Il loro impegno e lavoro, la condivisione di uno strardinario numero dei sulbiatesi, unicamente volti all'interesse di tutta la Comunità, hanno reso possibile un' importante giornata di sincera partecipazione, d' indignazione per l'ingiustizia che il paese sta subendo, di speranza, e democrazia.


Post correlato: il documento del C.O.A.P. firmato dai cittadini.
La Redazione di Teorema.


Per ingrandire e leggere cliccare sull'immagine.

Il PD Lombardo denuncia malfunzionamenti e degrado delle ferrovie.


Il Partiro Democratico, per denunciare le gravi ed allarmanti condizioni in cui versa il servizio delle Ferrovie Lombarde ha visitato diverse stazioni e raccolto le testimonianze e lamentele di molti cittadini utenti. In Brianza sono state monitorate le condizioni di 22 stazioni, di cui 6 gestite dalle Ferrovie Nord. Questi sono i disagi più gravi denunciati dai pendolari: disservizi, sporcizia degrado.

Le dichiarazioni di due consiglieri Regionali PD.

Civati: «Aumentano le tariffe, ma non aumentano i servizi e la loro qualità nel 40% dei casi manca una biglietteria e laddove c’è la domenica è chiusa e non c’è un bar o un’edicola che possano emettere il tiket. Ciò non accede solo nelle piccole stazioni ma anche per esempio a Monza o ad Arcore, che sono tra quelle più frequentate».

Brambilla «Non si possono avere treni con carrozze roventi e sale d’attesa ghiacciate. Così come non si può pretendere che le persone utilizzino di più il treno se in prossimità delle stazioni non ci sono posteggi».

Qui le foto dell'inchiesta.

Anche a Sulbiate abitano diversi Pendolari. Teorema li invita a raccontarci la loro giornata ed eventualmente ad inviare delle foto.