23 febbraio 2011

CORRUZIONE: CORTE DEI CONTI +30%.


LE INTERCETTAZIONI SONO VITALI PER LE INDAGINI.

La Corte dei conti rilancia l’allarme sulla corruzione nel nostro Paese. I dati sulle ruberie nella pubblica amministrazione insieme a quelli sulle frodi «non consentono ottimismi», avverte il procuratore generale Mario Ristuccia. Si tratta di vere e proprie «patologie», ha affermato il magistrato contabile con un diretto riferimento all’attualità politica, a fronte delle quali il disegno di legge del governo sulle intercettazioni può risultare controproducente, limitando «uno dei più importanti strumenti investigativi» per contrastare i fenomeni corruttivi. Nel mirino del Pg anche il ventilato provvedimento sulla durata dei processi, il cosiddetto processo breve, che, come la vecchia legge Cirielli del 2005 che ridusse i tempi di prescrizione dei reati, potrebbe portare - afferma – all’estinzione anticipata di molti procedimenti penali, con ricadute dirette anche sulle azioni di responsabilità dei magistrati contabili. «Si resta perplessi – è il commento – di fronte a recenti leggi che consentono una profonda alterazione dei principi di certezza del diritto». (...)

fonte Avvenire

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GAS E KM ZERO. La Lombardia si nuove (Forse).



Comunicato stampa (dal Blog di Civati).


Un progetto di legge partecipato, aperto al contributo di associazioni e di tutti i soggetti interessati per promuovere i gruppi di acquisto solidale (Gas) e il consumo di prodotti a km zero, da filiera corta e di qualità.

Lo presentano oggi i consiglieri regionali del Pd Giuseppe Civati e Fabio Pizzul nel corso di una conferenza stampa a Milano, nella sede di Gasdem, uno dei tanti gruppi presenti e attivi in città così come in tutta la regione, promosso da un circolo del Pd. Presenti all’incontro anche il capogruppo dei democratici in Consiglio comunale Pierfrancesco Majorino e l’ex consigliere regionale ed esponente milanese del Pd Carlo Monguzzi, insieme al responsabile di Gasdem Pierangelo Rovelli.

Il progetto di legge si compone di 7 articoli. Il testo ricalca un progetto di legge messo a punto dall’Umbria e durante l’esame nelle commissioni del consiglio regionale lombardo, sottolineano i promotori, sarà aperto ai contributi delle realtà che da anni per procurarsi alimenti, bevande e altre tipologie di prodotti, formano dei gruppi per rivolgersi direttamente ai produttori, accorciando la filiera.

Vogliamo che la Regione sostenga e promuova i Gas e che il comune di Milano faccia altrettanto – dicono gli esponenti Pd. I cittadini infatti chiedono sempre di più di tornare ad avere un controllo più diretto sull’origine e sulla modalità di produzione di ciò che acquistano e consumano. Il 54% dei consumatori, secondo una recente indagine di Coldiretti, privilegia l’agroalimentare locale e artigianale.

In aumento i gruppi di acquisto a Milano e provincia e in tutta la Lombardia. Su retegas.org una delle principali reti on line che aiuta consumatori e produttori locali a individuare i gruppi attivi sul territorio, se ne contano più di 700 in tutta Italia; quasi 200 in Lombardia e 80 in provincia di Milano. Non tutti i gruppi però si mettono in rete, tanto che la stessa Retegas stima che quelli effettivamente attivi siano almeno il doppio.

La legge regionale proposta dal Pd insieme alla promozione dei Gas (che hanno trovato un fondamento istituzionale con la legge finanziaria del 2007) ha anche l’obiettivo di valorizzare le piccole e medie imprese agricole, per lo più a conduzione familiare, che operano sul territorio regionale.

Tra le finalità, oltre alla concessione di contributi economici ai gas (il pdl chiede una dotazione iniziale di 500 mila euro) c’è l’incentivazione dell’uso nei servizi di ristorazione collettiva pubblici e privati di prodotti agroalimentari locali, da filiera corta e di qualità.

Il testo del progetto di legge, a cui contribuire con le proprie proposte e osservazioni, lo trovate qui

Dichiarazioni di B. sull'amico Muammar. by Virus.

"Ho avuto modo di incontrare più volte il leader Gheddafi e di legarmi a lui da vera e profonda, profonda amicizia. Al Leader riconosco una grande saggezza."
Silvio Berlusconi 11/06/2009

"Gheddafi è una persona intelligentissima, altrimenti non sarebbe al potere da 40 anni".
Silvio Berlusconi 19/06/2009

"Chi critica Gheddafi è prigioniero del passato, noi guardiamo al futuro"
Silvio Berlusconi 30/08/2010

"...stiamo ancora qui insieme a festeggiare questa bella festa dell'amicizia, se fate i bravi vi canto una canzone".
Silvio Berlusconi 30/08/2010 (durante la cena offerta al Colonnello)

"Non ho sentito Gheddefi. La situazione è in evoluzione e quindi non mi permetto di disturbare nessuno".
Silvio Berlusconi 19/11/2011

"Gheddafi non mi è mai stato simpatico, non l'ho mai potuto sopportare, è ignorante, egocentrico ed intrattabile, non si lava le mani, e poi, in fondo, in fondo è un dittatore comunista che mangia anche i bambini!"
Silvio Berlusconi, domani.


by Virus

Provocazione della Lega al Pirellone.


Brambilla e Civati: "Provocazione inutile, il loro mestiere è dividere". "Quella di Romeo è una provocazione inutile che nulla di positivo porta alla causa del federalismo, che noi auspichiamo, ma che nella versione di Pdl e Lega attualmente in discussione in Parlamento porterà solo nuove tasse.
Vogliamo bene alla Lombardia e all'Italia, e non abbiamo bisogno di mettere magliette per dimostrarlo", lo dichiarano i consiglieri regionali del Pd eletti in Brianza Enrico Brambilla e Giuseppe Civati, commentando le parole e l’abbigliamento del consigliere leghista Massimiliano Romeo, che oggi, martedì 22 febbraio 2011, nell’aula del Pirellone, in occasione della discussione sulla proposta di legge sulle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità di Italia, ha indossato una felpa con la scritta "Lombardia".
"Siamo orgogliosi che si festeggi sobriamente la ricorrenza dei 150 anni – aggiungono gli esponenti Pd - e siamo orgogliosi di iniziative come quelle di Benigni a Sanremo, che ricordano, soprattutto ai più giovani, anche grazie a chi e come siamo arrivati all'Italia di oggi. Non è con le provocazioni che si contribuisce a una discussione serena sui problemi e sulle migliori soluzioni per risolverli. Si alimentano solamente le divisioni, mestiere di cui è esperta la Lega".
"Il Risorgimento – aggiungono i consiglieri regionali - è una tradizione locale, proprio come quelle che hanno a cuore i leghisti, quando si tratta di finanziare festival celti e oscure tradizioni che spesso gli stessi leghisti si sono inventati per sostenere qualche associazione d'area. E nessuno – concludono - vuole un ricordo antiquario, ma un dibattito che ci consenta di ricordare e di progettare il futuro del nostro Paese".
Comunicato stampa - Milano, 22 febbraio 2011

Nota del mattino del 23/02/'11

A cura dell'Ufficio Nazionale Circoli PD.

1. LA RIVOLTA IN LIBIA SVELA LA DRAMMATICA INADEGUATEZZA E IL CINISMO DEGLI INTERESSI PERSONALI DI BERLUSCONI. GLI ITALIANI PAGANO ORA A CARO PREZZO LA DEBOLEZZA INTERNAZIONALE DEL GOVERNO. IL PD IN PIAZZA A SOSTEGNO DEL POPOLO LIBICO.
Alla fine Silvio Berlusconi ha telefonato a Gheddafi. In un discorso televisivo il leader libico aveva appena accusato Italia e Usa di aver armato i ribelli. Il presidente del Consiglio ha assicurato che non è vero ed ha chiesto al colonnello, che aveva appena fatto bombardare i civili, di evitare violenze.
Prima le relazioni speciali e personali del presidente del Consiglio con gli autocrati di mezzo mondo hanno messo l’Italia in imbarazzo di fronte al mondo. Adesso anche il cinico silenzio, i ritardi, la permanente dichiarazione di amicizia con un despota sanguinario. Gli italiani rischiano di pagare caro gli interessi personali di Berlusconi e il suo comportamento.
La sanguinosa repressione da parte di Gheddafi sta spingendo alla disperazione centinaia di migliaia di libici. Potremmo trovarci di fronte ad una immigrazione di massa, ha detto ieri il ministro del Esteri, Frattini. Potremmo spedire gli immigrati in Francia e Germania, ha dichiarato il leader della Lega, Umberto Bossi. Ma l’Europa che in tutti questi anni ha dovuto assistere agli inchini e agli spettacoli trionfali dell’amicizia personale tra Berlusconi e Gheddafi, ha risposto con il gelo.
Ieri l’Eni ha sospeso il flusso del gas libico, avvertendo che le scorte e le altre fonti di approvvigionamento (Russia, per esempio) potranno tamponare le esigenze energetiche nazionali. Ma ben altro problema sarebbe un rallentamento o addirittura un blocco dei rifornimenti petroliferi dalla Libia, dalla quale l’Italia importa il 23 per cento del greggio che consuma. Se dovessimo ricorrere alle scorte dell’Aiea, ne avremmo per dieci giorni. Se dovessimo acquistare il greggio sul mercato lo pagheremmo ai prezzi esorbitanti di oggi (108 dollari al barile il petrolio del mare del Nord).
Considerati i ritardi e i silenzi del governo è toccato al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, riscattare l’immagine dell’Italia nel mondo, intervenendo per tempo e con fermezza. Il capo dello Stato ha definito «legittime le richieste di riforme», ha detto «no alla cieca repressione, ha chiesto «la cessazione delle violenze». «Alle legittime richieste di maggiore democrazia che giungono dalla popolazione – ha sostenuto in particolare il capo dello Stato - va data una risposta nel quadro di un dialogo fra le differenti componenti della società civile libica e le autorità del Paese che miri a garantire il diritto di libera espressione della volontà popolare». «Viceversa – ha aggiunto - la cieca repressione che colpisce in modo indiscriminato la popolazione non fa che allontanare il Paese da quel cammino di pace e prosperità necessario ad assicurare il benessere del popolo libico».
«Parole chiare», ha commentato il segretario Pd, Pierluigi Bersani, che ieri mattina ha affrontato il problema libico insieme alla segreteria nazionale del partito e ieri pomeriggio ha parlato in piazza del Pantheon, a Roma, in una manifestazione organizzata per sostenere il popolo libico, protestare contro le violenze in Libia e contro la politica del governo italiano. Le cose cambieranno, ha promesso Bersani a libici e tunisini con lui al Pantheon: «Il Pd guiderà il prossimo governo e promette ai popoli d`africa in lotta di riprendere insieme un cammino verso democrazia e benessere». L’iniziativa politica del premier Berlusconi e del ministro degli Esteri Frattini è stata di una «drammatica inadeguatezza di fronte alla sanguinaria risposta di
Gheddafi alla richiesta di democrazia da parte del popolo libico». «Per tradizione politica e per collocazione geografica, l`Italia è sempre stata un Paese guida per l`Europa nei rapporti con la sponda sud del Mediterraneo. Avremmo dovuto essere noi a dire all`Europa che cosa fare». «Invece il governo è rimasto inerte, silente, nel tentativo troppo a lungo prolungato di non disturbare anche in circostanze così sanguinose un leader straniero considerato un amico personale». Oggi, ha detto Bersani in piazza, «rischiamo di essere percepiti come una nazione amica del loro passato, proprio di quel passato che i giovani in lotta sulle piazze vogliono cacciare via».

2. MILLEPROROGHE. NAPOLITANO BOCCIA IL DECRETO. BERLUSCONI LO RIPRESENTA: TEME CHE SALTINO MANCE, TASSE E MILLE FAVORI. COME LO SCANDALO DELLA CARITA’ O LE MULTE SULLE QUOTE LATTE. E INTANTO LA DESTRA MOLTIPLICA SPESE E POSTI.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rinviato indietro il decreto chiamato Milleproroghe, che stava per essere votato alla Camera, dopo il via libera del Senato. Motivo: è un guazzabuglio di norme, normette, una specie di insaccato di leggi. Il presidente del Consiglio ne ha preso atto, mostrando di condividere i rilievi del Quirinale. Ma è assai probabile che oggi opti per ripresentare al voto di Montecitorio lo stesso testo, salvo promettere successivamente un intervento di aggiustamento. La ragione di questa scelta potrebbe essere la difficoltà di rimettere insieme le varie mance, tasse, favori inseriti nel Milleproroghe, come il rinvio delle multe per le quote latte o come l’intervento sulla gestione delle social card, spiegato oggi con dovizia di particolare e ripercussioni dall’economista Tito Boeri su La Repubblica. “ L’Italia è il paese dell`Unione europea che spende meno per politiche di contrasto alla povertà: lo 0,1% del reddito nazionale contro circa 13 volte tanto negli altri paesi, compresi i nuovi entrati dell`Est europeo. Non certo perché in Italia ci sono pochi poveri. Erano nel 2007 più di 3 milioni le persone che vivevano in condizioni di povertà assoluta, non potendosi permettere con il proprio reddito un livello di vita "minimamente accettabile". La situazione, ha scritto Boeri, non può che essere peggiorata durante la crisi. Ma il governo non ha fatto nulla. Ora invece nel Milleproroghe c’è una norma in base alla quale nei soli Comuni con più di 250.000 abitanti si dovrebbe avviare una sperimentazione in favore degli enti caritativi. Cosa significa? “La relazione tecnica allegata al provvedimento precisa meglio cosa si intende fare: la norma identifica come beneficiano non già il destinatario ultimo della carta, ma l`associazione che sì impegna a distribuirla. In altre parole, lo Stato assegnerà la carta acquisti a imprecisati "enti cantativi" e saranno questi ultimi a dover decidere a chi dare la social cardeachi no, sottraendo questo compito ai servizi assistenza dei Comuni”. Ma chi sono questi enti caritativi? Quanti fondi avranno? Con quali criteri dovranno scegliere i poveri da assistere? Quanto verranno pagati o rimborsati per fare questo lavoro? E che cosa significa sperimentazione? Nulla di tutto questo, ha scritto Boeri, è chiaro. Di fatto, “sperimentazione è solo un termine nobile per dire che non ci sono soldi per tutti. E nasconde un`altra verità: i soldi non ci sono semplicemente perché non si è voluto trovarli”. Ancora una volta questo governo si rivela il governo dei condoni per i ricchi evasori, della cancellazione dell’Ici per i proprietari con gli immobili di maggior pregio, dei rinvii per i furbi leghisti delle quote latte e della moltiplicazione delle spese e dei posti. Come alla Regione Lazio, dove alle 16 commissione parlamentari già esistenti se ne stanno per aggiungere altre, con connessa moltiplicazione di poltrone per presidenti, vice, segreterie e così via.

3. CALCIOMERCATO IN PARLAMENTO. LA VERGOGNA NON HA LIMITI.
Acquisti, prestiti, scambi di parlamentari. Alla Camera sta avvenendo di tutto. Pur di permettere al gruppo dei cosiddetti Responsabili di occupare più posti nelle commissioni parlamentari e coprire i buchi, sostenendo la maggioranza di governo, il presidente del gruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, ha prestato ben quattro deputati ai responsabili. Prestati, come nel calcio: restano del Pdl, ma andranno a rimpolpare il gruppo dei Responsabili.
Nessuno si vergogna di queste pratiche. Anzi, vengono ostentate come prova di capacità. E’ il trionfo della cultura berlusconiana, la compravendita della rappresentanza parlamentare dei cittadini, come fosse la cosa più normale del mondo.
Per fortuna, come testimonia e rileva Barbara Spinelli oggi su La Repubblica una larga parte degli italiani si sta risvegliando dal letargo, prova ormai desiderio di uscire dalla lunga notte in cui questo governo della destra sta facendo vivere il paese.

4. GIUSTIZIA. I MILITANTI LEGHISTI IMPONGONO A BOSSI DI DIRE NO ALL’IMMUNITA’. MA SULLE INTERCETTAZIONI IL GOVERNO SPINGE. E LA CORTE DEI CONTI AVVERTE: SONO UNO STRUMENTO CONTRO LA CORRUZIONE DILAGANTE.
Umberto Bossi non ha potuto dire di sì anche al ritorno dell’immunità parlamentare. I militanti della Lega non avrebbero retto anche questo e già sono in sofferenza per le forzature sul tema della giustizia. Ma intanto il governo, che pure ha tirato momentaneamente il freno sul tema del processo breve, ha continuato a marciare dritto sul tema delle intercettazioni. La scusa è la libertà di parlare di cose private al telefono. Le ripercussioni però fanno capire quali interessi potrebbe andare a favorire un intervento del genere: secondo la magistratura e tutti coloro che sono sul fronte dell’antimafia ricordano ogni volta che le intercettazioni sono uno strumento indispensabile per colpire la criminalità organizzata; ieri la Corte dei Conti, cioè la magistratura contabile, ha ricordato che le intercettazioni servono a colpire la corruzione, che in Italia sta dilagando (il numero dei reati è cresciuto del 30 per cento nel 2010).

5. QUOTE ROSA ADDIO. MENTRE IL PD PROPONE GOVERNI A META’ UOMINI E DONNE, IL GOVERNO, PER NON DISPIACERE LA CONFINDUSTRIA, FA SLITTARE LE QUOTE AI VERTICI DELLE AZIENDE.
Il Pd ha fatto la sua scelta. Alla conferenza nazionale delle donne del Pd il segretario Pier Luigi Bersani ha annunciato l’impegno e la battaglia del partito per fare in modo che al governo ci siano per metà donne e per metà uomini. Ieri Piero Fassino, candidato sindaco di Torino per il centrosinistra, ha annunciato che la sua giunta così sarà composta. Il governo invece torna indietro. Di fronte al progetto di legge bipartisan in discussione in Parlamento per rendere obbligatoria la presenza delle donne almeno al 30 per cento nei consigli di amministrazione delle società ha presentato un emendamento che, di fatto, farà slittare i limiti minimi imposti da questa norma a dopo il 2018. Secondo tutti i giornali a questa applicazione graduale è favorevole la Confindustria.

ARTICOLO G.D.V. - Confronto Giunta / Comitati di Quartiere.

Per ingrandire cliccare sull'articolo

Pubblichiamo l'articolo del giornalista Gabriele Ticozzi, del G.d.V. che ritorna con un certo rilievo sull'argomento questionario/Giunta/Comitati di Quartire. L'informazione non è del tutto completa perchè non è citato il volantino recentemente distribuito da Progetto Territorio dal titolo "VERGOGNA!". Certamente non ne era informato.
Documento rispetto al quale, qui, abbiamo già manifestato il nostro dissenso ed epresso solidarietà all'esecutivo che sosteniamo.

L'incompresibile ostinazione di qualcuno, e forse anche le decisioni rigide e avventate da parte di
altri, hanno provocato questa antipatica situazione, che solo con il confronto ed il dialogo si può e si deve risolvere.

E' del tutto normale che un giornale locale si interessi, con enfasi ed evidenza di vicende di questo tipo, non è chiaro però perchè nessuno dei protagonisti faccia un primo passo per sboccare la fase di stallo, che invece di risolversi tende ad avvitarsi ancora di più.

Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: immagine pubblica negativa della nostra comunità (divisa, litigiosa, inconcludente), e clima politico locale pesante ed "irrespirabile".

Il Circolo PD invita nuovamente ad abbassare i toni e i modi, e ricorda la sua disponibilità per trovare insieme una soluzione utile e condivisa da tutti.

Sulbiate 23/02/'11
Maurizio Sarchielli

GLI EFFETTI DEL FEDERALISMO IN BRIANZA.


LUNEDI' 28 febbraio, alle ore 21,
presso la sala della Circoscrizione 3 - S. Rocco – in via D’Annunzio 43 a Monza.

"GLI EFFETTI DEL FEDERALISMO IN BRIANZA"

Incontro con i parlamentari Daniela Mazzuconi, Alessia Mosca e Enrico Farinone

Per approfondire il tema segnaliamo la visione di questo intervento di Vasco Errani tenuto in occasione dell'iniziativa "PER IL FEDERALISMO QUELLO VERO" svoltosi a Brescia Domenica 13 febbraio.



Altri materiali utili ed interessanti su questo argomento, si possono consultare dal sito del Senatore Marco Stradiotto.