8 marzo 2011

Sulbiate per L' Unità d' Italia. Visita ai navigli.


BIBLIOTECA di Sulbiate
in collaborazione con
Proloco Sulbiate
nell’ambito dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia
organizza
Visita guidata ai
NAVIGLI di MILANO

DOMENICA
27 MARZO 2011


I Navigli, finalmente completati dagli austriaci, ma ... si teme un complotto ..

Partendo dalla Chiesa di San Lorenzo, viene illustrata la storia dei Navigli.
Si prosegue per via Arena fino alla Conca che permetteva l'ingresso dei barconi in città.
La passeggiata continua fino al Naviglio Pavese e al Naviglio Grande, arrivando fino al Vicolo dei Lavandai:
possibilità di ammirare alcuni cortili e le botteghe degli artisti. La visita termina sui Navigli
.

Ritrovo
ore 8,30
in Piazza del Mercato

Iscrizioni
entro il 20 Marzo 2011
presso la Biblioteca,
via Madre Laura 1, tel. 039.6020355
numero massimo partecipanti 50

Costo unitario Adulto residente: € 7
Pacchetto Famiglie residenti (padre, madre, figli a carico):
€ 7 genitori, € 5 primo figlio, € 3 secondo figlio
Costo unitario Adulto non residente*: € 8
Pacchetto Famiglie non residenti*: € 7 per ciascun partecipante

* i non residenti vengono inseriti in un modulo d'iscrizione differente,
dando priorità ai residenti

Tutto il percorso si svolgerà a piedi con l’ausilio degli auricolari;
durata della visita 2 ore circa.

Fonte: Newsletter Sulbiate news.

Le donne, il governo Belusconi ed il PD.


Otto marzo GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA, manifestazione a Roma e consegna delle firme per chiedere le dimissioni di Berlusconi.

I provvedimenti del governo che hanno peggiorato la vita della donne.

Le proposte del partito democratico per migliorare la condizione femminile.

Clicca qui per approfondire dal sito nazionale.

La lega con Burqa in Consiglio Provinciale MB.

Pagliacciata dei leghisti in Consiglio Provinciale.

Mentre un collega illustrava un O.d.g. che chiedeva il divieto di Burqua, due leghisti si sono presentati in aula indossando questo idumento.

Immediata per protesta l'uscita dall'aula di PD e IDV .

Guerriero:" Discutere del divieto del burqa in Brianza, indossato, si calcola, da non più di un centinaio di persone in tutta Europa, e non dei problemi veri dei cittadini, è una perdita di tempo. Sfilare mascherati in aula crediamo sia anche un’offesa all’istituzione di cui fanno parte gli stessi consiglieri leghisti”.

Tensioni alla Camera su testamento biologico.


Ieri è approdato a Montecitorio dopo 70 sedute in commissione Affari Sociali il ddl sul testamento biologico. Il voto slitterà ai primi di aprile, ma il clima di tensione si è respirato subito fin dalla prima seduta. I nodi principali del confronto ripetto ai quali sembra essere difficile trovare una mediazione: alimentazione e idratazione forzata del paziente - relazione paziente/medico. Quest'ultimo non vincolato a seguire le volontà del paziente espresse nel D.A.T. (dichiarazione anticipata di trattamento). Mentre Bersani ha chiesto un ulteriore slittamento per far ritornare il testo in Commissione per maggior approfindimento, giudicando tempi e clima politico non ancora maturi per questa legge, per alcuni cattolici del PD il documento va fernato perchè così aprirebbe la strada all' "eutanasia passiva".
«Io ho una mia idea sul testamento biologico e sul fine vita. Così come altri hanno la loro», ha detto il presidente del Pd, Rosy Bindi, «Sarebbe bene che il legislatore consentisse ad ognuno di avere la sua». «Non mi devono imporre a maggioranza» un'idea sul fine vita, ha aggiunto, «ma mettermi nelle condizioni di scegliere. Questo deve fare la politica».
Da parte sua, il 'popolare' Giuseppe Fioroni ha aperto il suo intervento nella discussione sul testamento biologico alla Camera dei deputati, con l'auspicio che «il Parlamento e tutti i suoi gruppi parlamentari affrontino questo argomento con libertà di coscienza», e lo ha concluso rivolgendo alla maggioranza l'invito a «fermarsi» e correggere il disegno di legge in discussione.

Il fronte "a difesa della vita" è compatto, ma non sono poche le voci critiche che in questi giorni si stanno sollevando anche nello schieramento di centrodestra.

L'appello dei medici della CGIL.
Hanno già aderito all'appello "Io non costringo, curo" più di 6000 medici e oltre 5000 cittadini. Per approfondimenti, qui l'home page del sito.

Ecco i punti principali del provvedimento:

- ALIMENTAZIONE E IDRATAZIONE: il testo prevede che non possano mai essere sospese, perchè considerate 'sostegno vitale' e non 'terapie', tranne quando «non più efficaci o non adeguati alle condizioni di vita del paziente» ('eccezione' introdotta alla Camera).

- DAT: sono dichiarazioni anticipate di trattamento del paziente in previsione di una futura perdita della capacità di intendere e volere. Prevedono la nomina di un fiduciario. Non sono obbligatorie e durano 5 anni; non sono vincolanti.

- MEDICO: non è obbligato a seguire le Dat, ma le valuta «in scienza e coscienza». In caso di controversia col fiduciario, si avvarrà del giudizio di un collegio medico, anche questo non vincolante (altra modifica introdotta).

In foto Beppino Englaro, il papà di Eluana.

Attività in Provincia di Monza e Brianza. N. 7/'11

Le informazioni del seguente report di Vittorio Arrigoni, raccontano in particolare della battaglia in Consiglio Provinciale che i nostri democratici eletti hanno sotenuto per migliorare il bilancio cercando vanamente di potenziare capitoli prioritari: sostegno alle famiglie - sostegno alle piccole imprese - ambiente - trasporto degli ammalati oncologici - lotta alla dispersione scolastica.

Il gruppo del PD ha presentato 1638 emendamenti e 104 ODG ragionati.

Non c'è stato nulla da fare una destra arrogante e indisponibile, non ha voluto ascoltare anche le proposte più ragionevoli, escludendole a priori perchè avanzate dalla minoranza.



Settimana dal 21 al 25 febbraio 2011.
A cura del consigliere Vittorio Arrigoni.

1)Martedì 22 febbraio ’11 in Commissione 8 l’assessore Meroni ci ha illustrato il Progetto di Piano direttorio di sistemazione del compendio di Limbiate (ex Mombello) definito secondo questi criteri.
Creare aree di proprietà omogenee, laddove oggi le aree sono separate o intercluse da altre proprietà (ASL, Az. Ospedaliera, Comune); separare le reti dei servizi: acqua, en. elettrica e gas; definire nuove destinazioni d’uso per gli edifici da conservare e valorizzare (padiglione Gonzales); potenziare gli uffici sedi di assessorato della Provincia già dislocati a Limbiate e trasferirvi anche la sede della Polizia provinciale, oggi sistemata a Cesano Maderno in una sede non più adeguata.
Per raggiungere questi obiettivi sono in corso contatti con ASL e con il Comune di Limbiate, mentre proseguono i lavori di realizzazione della nuova sede dell’istituto di agraria di Limbiate liberando così la monumentale Villa Pusterla.

2)Mercoledì 23 febbraio ’11 in consiglio provinciale abbiamo votato i 1668 emendamenti presentati dal PD e da IdV ( 1638 e 30). Precedentemente la conferenza dei capi gruppo aveva votato a maggioranza la riduzione dei tempi di presentazione dell’emendamento e delle relative dichiarazioni di voto. A turno noi consiglieri del PD, per ogni emendamento, dichiaravamo voto favorevole a cui seguiva la stessa dichiarazione di voto del gruppo dell’IdV. I gruppi di maggioranza non dicevano nulla a risparmio di tempo. Poi si passava la voto, il tutto durava circa 30/40 secondi. Ogni consigliere PD presentava le dichiarazioni di voto di circa 50 emendamenti.
Il contenuto e le motivazioni degli emendamenti erano state presentate nelle sedute precedenti per gruppi di emendamenti, in tempi contingentati. Chiusura verso le ventiquattro.

3)Giovedì 24 febbraio ’11 in consiglio provinciale prosegue il braccio di ferro secondo il copione della serata precedente. Molti consiglieri dei gruppi di maggioranza ( PdL e Lega Nord), per non stancare la mano a votare ogni emendamento, con un blocco di carta avevano sempre premuto il tasto del voto negativo. Così che qualche volta risultava votante anche il consigliere che abbandonava temporaneamente l’aula: diversi di questi casi sono stati da noi individuati e segnalati al presidente del Consiglio che faceva ripetere la votazione e censurava il consigliere uscito. Abbiamo fatto notare e mettere a verbale la non regolarità del metodo di voto dei gruppi di maggioranza che non si manifestava con un atto singolo di chiara volontà, ma che si affidava ad un artificio meccanico ripetitivo.
Il PD aveva presentato 1638 emendamenti con l’intenzione di arrivare a concordare con la maggioranza lo spostamento di alcune centinaia di migliaia di euro su alcuni capitoli di nostro interesse (sostegno alle famiglie, alle piccole imprese, all’ambiente, al trasporto degli ammalati oncologici, alla dispersione scolastica, ecc.), ma il centro destra l’ha considerato una sfida e non ha mollato su nulla.
Nel frattempo abbiamo finalizzato una lettera al Prefetto di MB con cui abbiamo segnalato le nostre osservazioni alle scelte fatte dalla maggioranza del consiglio di MB con il contingentamento dei tempi per la presentazione degli emendamenti e dei tempi della loro successiva votazione.
Veniva anche segnalata la irregolare metodologia di voto adottata per gli emendamenti dai gruppi di maggioranza. La serata finisce oltre le 24,00.

4)Venerdì 25 febbraio ’11 in consiglio provinciale, va di scena la presentazione e votazione di 104 odg presentati dal PD su contenuti collegati all’attività della Provincia. In conferenza dei capi gruppo si prospettano altri scenari di contingentamenti, riduzioni e tagli. Al che il nostro capo gruppo Guerriero comunica che il gruppo ritirerà 94 odg se potrà presentare gli altri dieci nei tempi normali previsti dal regolamento. Proposta accettata con qualche diffidenza.


Questo è l’elenco degli odg presentati dal PD e tutti regolarmente bocciati:
Pozzati: La situazione del carcere di Monza;
Ponti: Promozione di alloggi per giovani coppie;
Fiorito: Costituzione di un osservatori per le politiche sociali;
Veneziano: Mobilità sostenibile e piste ciclabili;
Limonta: Parchi nella Provincia di MB;
Ghioni: Iniziative per il risparmio energetico;
Poletti: Tangenziale est esterna e prolungamento della MM2;
Arrigoni: Sostegno alle attività produttive;
Guerriero: incentivi al personale;
Pilotto: Sviluppo della banda larga.

Poi sono seguite le dichiarazioni di voto dei vari gruppi consiliari.
Guerriero (PD) ha lamentato che nonostante il PD avesse presentato delle proposte concrete e motivate, queste non sono state prese in considerazione, perché le nostre proposte danno fastidio a questa giunta provinciale.
Allevi ha concluso con il solito tono da uomo di parte più che da presidente di una provincia: lui non unisce mai, divide sempre. Lui è stato l’anima del rifiuto totale di ogni dialogo con l’opposizione: per lui 1638 emendamenti e 104 odg sono stati una dichiarazione di guerra.
Il bilancio alla fine è stato votato con 20 voti favorevoli (PdL e Lega), 11 voti contrari (PD e IdV), 1 astenuto (FLI). Non hanno partecipato ne la dibattito ne al voto i consiglieri UDC e Lista civica.


Vimercate, 7 marzo 2011
AV

in foto il vice presidente del Consiglio Provinciale PD Vittorio Pozzati.

Giornata internazionale delle Donne.

Otto marzo di speranza.

Nota del Mattino del 08 marzo 2011

A cura dell'Ufficio Nazionale Circoli PD.

1. OPZIONE MILITARE, OPZIONE DIPLOMATICA, OPZIONE DI AIUTO AI RIBELLI: L’OCCIDENTE E’ IN PANNE DI FRONTE ALLA GUERRA CIVILE IN LIBIA. OGGI L’EUROPA CONGELA LE PARTECIPAZIONI NELLE AZIENDE (ANCHE ITALIANE).
Nato e Onu ne parlano apertamente: ormai non si esclude più la possibilità di un intervento militare in Libia. Se non ci fosse il veto nel Consiglio di sicurezza posto dalla Russia, già ci si starebbe pensando. Ma in tutti i paesi, a cominciare dagli Usa, i militari frenano l’ardore dei politici. La Libia è un paese vasto. Non sarebbe facile intervenire, ne uscirne in tempi brevi. Perfino l’applicazione di una possibile “no fly zone”, cioè impedire a Gheddafi di usare gli aerei per bombardare i civili, non è una cosa semplice: ieri i militari del Pentagono hanno ricordato che comunque presupporrebbe un’azioni militare pesante e complicata, data la vastità del territorio libico.
Si moltiplicano intanto le decisioni su sanzioni e interventi di altro tipo. Oggi per esempio l’Europa congela le partecipazioni dei fondi libici nelle aziende, comprese quelle italiane (Eni, Finmeccanica, Unicredit, Juventus tanto per citare le italiane più note). Ma anche in questo caso non si sa bene come uscirne.
In realtà, di fronte al dramma libico e alla resistenza sanguinosa di Gheddafi l’Occidente sembra in panne. Vorrebbe fare qualcosa, ma ha paura di restare invischiato in un problema senza uscita. Tutti i commentatori (Lucio Caracciolo e F. Mini su Repubblica, come Lucia Annunziata su La Stampa) mettono in luce queste difficoltà.

2. PETROLIO AL TOP, BENZINA RECORD, TASSI PRESTO IN SALITA. PREPARIAMOCI A FARE I CONTI CON IL CAMBIAMENTO DI SCENARIO.
Le poche certezze del caso libico riguardano l’economia. Il petrolio è ormai sistematicamente intorno ai118 dollari al barile (Brent, il greggio del Mare del Nord). La benzina in Italia è schizzata a quote record 1,6 euro per litro, tanto da suscitare le reazioni delle organizzazioni che rappresentano i consumatori e una bordata di critiche contro la speculazione delle grandi società petrolifere. Il Pd, per bocca del segretario Pier Luigi Bersani, ha chiesto al governo di intervenire sul livello delle accise (le imposte di produzione sulla benzina) per calmierare il prezzo finale del carburante, come fece già il governo Prodi. Tanto più che in questo caso le casse dello Stato non ci rimettono un euro, evitano soltanto di incassare più del previsto.
Quel che preoccupa molto in questo scenario è anche l’ormai certo aumento dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea. Oggi ne parla Lorenzo Bini Smaghi, l’italiano che fa parte del Board della Bce. Per il costo del debito pubblico (e cioè l’incremento dei tassi da pagare su Bot, Cct, Btp) e per l’effetto diretto sulle famiglie con un mutuo indicizzato sulla casa questo passaggio rischia di pesare in modo decisivo.

3. RIMPASTO, RIFORMA DELLA GIUSTIZIA E OSTACOLO AI PROCESSI: L’AGENDA DEL GOVERNO INCHIODATA SUI PROBLEMI PERSONALI DI BERLUSCONI.
Il presidente del Consiglio, il ministro dell’Economia e tutto il resto del governo in mezzo a tutto questo trambusto sono impegnati in tutt’altre faccende: la riforma della giustizia che giovedì sarà presentata al
Consiglio dei ministri, il rimpasto di governo per fare spazio ai nuovi parlamentari venuti a sostenere la maggioranza in difficoltà, la battaglia parlamentare per sollevare il conflitto di attribuzione e tentare di evitare che Berlusconi debba andare davvero a parlare con i magistrati di Milano per il caso Ruby.
La richiesta di sollevare un conflitto di attribuzione (Berlusconi va giudicato dai magistrati di Milano o dal Tribunale dei ministri?), come si ricorderà, è approdata sul tavolo di Gianfranco Fini. E’ l’ufficio di presidenza della Camera che deve decidere se ammettere o no la richiesta al voto dell’aula. Fini ha passato la pratica alla giunta parlamentare per il regolamento. Ed è qui che sta per cominciare una battaglia campale, perché i parlamentari dell’opposizione ritengono che, come ha già segnalato la Corte di Cassazione in un caso che riguardava l’ex ministro Clemente Mastella, sono gli stessi magistrati ordinari (quelli di Milano nel caso specifico) che devono decidere se il reato è stato compiuto dall’indagato come semplice cittadino o nell’ambito delle sue funzioni di governo.
Ieri sera incontro ad Arcore tra Silvio Berlusconi, reduce da un intervento chirurgico di quattro ore, Umberto Bossi, Giulio Tremonti. Oggetto: il rilancio del paese? Macché: il rimpasto di governo per far posto ai nuovi arrivati a sostenere la maggioranza azzoppata.

4. IL RISVEGLIO DELL’8 MARZO. LA SPINTA DELLE DONNE PER IL CAMBIAMENTO DEL PAESE. A PIAZZA DI PIETRA A ROMA BERSANI E BINDI PER LA CONSEGNA DELLE FIRME “BERLUSCONI DIMETTITI” A PALAZZO CHIGI.
Quest’anno la giornata internazionale della donna avrà in Italia un significato particolarmente forte. Dopo la manifestazione nazionale e organizzata per via spontanea del 13 febbraio, questo appuntamento ha assunto di nuovo una nuova importanza.
Il mondo femminile è finalmente tornato a far sentire la propria voce nella società e nella politica. Può essere un formidabile lievito di cambiamento con il quale tutti devono fare i conti.
In tutta Italia si svolgeranno numerose manifestazioni. A Roma, a piazza di Pietra, il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, il presidente Rosy Bindi, la portavoce della conferenza nazionale delle donne Pd, Roberta Agostini, e la segretaria del partito democratico progressista tunisino partecipano nel pomeriggio all’appuntamento indetto dal Partito democratico intitolato “Oltre Arcore c’è la dignità dell’Italia” e che si concluderà con la consegna a Palazzo Chigi, sede del governo, delle firme raccolte nell’ambito dell’iniziativa nazionale “Berlusconi dimettiti” in tutta Italia.
Lo sforzo straordinario compiuto dai militanti e dai simpatizzanti del Pd (20 mila banchetti, 4 milioni di moduli spediti ad altrettante famiglie) è stato accolto da uno straordinario consenso. L’iniziativa ha avuto un indubbio successo politico. Ha colto l’obiettivo che doveva cogliere. Ed è per questo che la destra ha attaccato con un bombardamento mediatico l’iniziativa. Ma si andrà avanti: anche se questa fase dell’iniziativa politica si è conclusa con il raggiungimento degli obiettivi, in tutte le piazze del paese il Pd continuerà a raccogliere firme per le dimissioni di Berlusconi, affiancando questa attività alle diverse iniziative politiche che il partito prenderà sui diversi temi (la scuola, il lavoro, la sanità) in discussione.

5. IL GOVERNO DELLA DESTRA NEGA I TAGLI ALLA SCUOLA. E INCASSA COME NIENTE FOSSE I DATI SUL DISASTRO DELL’UNIVERSITA’.
L’altro ieri il ministro Gelmini aveva assicurato che la scuola potrà sopportare i tagli previsti. Ieri ha dichiarato che in realtà i tagli non ci sono. Si tratta solo di una razionalizzazione. E’ la televisione che sostituisce la realtà. Insegnanti che hanno perso la cattedra, alunni compressi in classi da 31 persone, famiglie costrette ad acquistare beni di prima necessità o a fare a meno degli insegnanti di sostegno per i figli con handicap, precari lasciati a casa: evidentemente vivono tutti in un altro paese.
I dati drammatici emersi ieri sull’università completano il quadro di come questo governo sta curando il futuro dell’Italia. Il Messaggero: “La crisi continua a mordere e travolge i giovani: anche quando hanno titoli elevati non trovano contratti, oppure portano a casa stipendi magri o, nel peggiore dei casi, finiscono nel tritacarne del lavoro nero. E’ quanto racconta il nuovo Rapporto AlmaLaurea che fa il punto sulla condizione occupazionale di chi è fresco di titolo e fa risuonare alcuni campanelli d`allarme: l`Italia è fanalino di coda nell`Ue per numero di laureati e quelli che ha non li valorizza. Il Sud arranca nell`offrire lavoro ai propri "titolati", le donne trovano meno occupazione e vengono pagate poco rispetto ai colleghi maschi, la classe sociale di provenienza continua a condizionare sia la tipologia di studi che il futuro lavorativo e il paese investe poco in istruzione e sviluppo. Un dato, quest`ultimo, sottolineato anche dal presidente Giorgio Napolitano ….. In questo quadro si inserisce un altro dato amaro: diminuiscono le matricole. Quest`anno il contatore segna un -5%, in 4 anni le nuove iscrizioni sono scese, secondo i dati resi noti dal Cun, Consiglio universitario nazionale, del 9,2%. «Un dato allarmante» commenta il presidente Andrea Lenzi….. Solo le università private incrementano gli iscritti”.

6. BIOTESTAMENTO. L’APPELLO DEL PD ALLA RAGIONEVOLEZZA.
Con una serie di interventi in aula, a cominciare da un appassionato discorso di Livia Turco, il Partito Democratico ha presentato ieri un appello alle altre forze politiche perché si sospenda il dibattito sul testo di legge all’esame della Camera sul tema delicatissimo del testamento biologico. La ragione di questa richiesta è semplice: quel testo è orribile, divide tutte le forze politiche, perfino nel centrodestra ha suscitato perplessità e polemiche. Sarebbe meglio dunque fermarsi, avviare una riflessione più ampia.

7. PD. DIBATTITO SULL’INTERVISTA DI BERSANI.
L’ultima intervista di Pier Luigi Bersani ha suscitato dibattito politico all’interno del Pd. Alcuni parlamentari, come Enrico Morando o Walter Verini, hanno riproposto il problema del progetto politico del partito, altri, come D’Alema, Franceschini, Orlando, Turco, si sono ritrovati pienamente nella strategia di fondo tracciata dal segretario. La Repubblica: “Abbiamo bisogno di seguire la rotta del Lingotto 2, di un nuovo congresso e di un nuovo leader».Veltroni? «Non è detto», risponde Morando. Ma non è neanche escluso…..Per D`Alema è riduttivo leggere le parole di Bersani come una semplice «apertura al Terzo polo. Il segretario rilancia l`idea di un governo costituente per il bene dell`Italia», dice il presidente del Copasir. E non parte, secondo D`Alema, dallo «schieramento politico, ma dai bisogni del Paese. Per questo il ragionamento è giusto». Il capogruppo del Pd alla Camera Franceschini invita tutti a non farsi condizionare dai sondaggi: «Ha fatto bene Bersani a rilanciare la proposta di un`alleanza larga. Non si può ricostruire dalle macerie con una vittoria al 30 per cento. Anche se a vincere fossimo noi». Di Pietro boccia l`intesa con il Terzo polo. «Ma Bersani - osserva - fa un discorso più
alto e più complesso: per la ricostruzione ognuno deve fare la sua parte con senso delle istituzioni». Il responsabile Giustizia Andrea Orlando è convinto che «quello di Bersani sia un progetto strategico. L`emergenza non è finita, dobbiamo offrire al Paese una via d`uscita in una fase straordinaria». Va oltre Livia Turco: «Sono d`accordo con il segretario. Ci vuole generosità e bisogna tenere aperto il progetto. E Bersani è il miglior candidato premier».

8. BULGARI AI FRANCESI: UN ALTRO GIOIELLO ITALIANO PASSA DI MANO.
Il Corriere della Sera: “Bulgari sarà il gioiello sulla corona di Bernard Arnault, patron di Lvmh (Louis Vuitton Moèt Hennessy) e re del lusso mondiale. Dopo mesi di trattative con Arnault stesso e soprattutto con Toni Belloni (il manager italiano numero due del gruppo), i cugini Paolo e Nicola Bulgari e il loro nipote Francesco Trapani (amministratore delegato) nel fine settimana hanno raggiunto l`accordo, approvato domenica sera dai rispettivi consigli di amministrazione. Lvmh emetterà 16,5 milioni di azioni in concambio dei 152,5 milioni di azioni Bulgari attualmente detenute dalla famiglia. Lvmh promuoverà poi un` Opa, al prezzo di 12,25 euro per azione sulle quote degli azionisti di minoranza”.
Uno dopo l’altro gioiello italiano sta passando in altre mani.