25 luglio 2011

Nuovo segnale di "resistenza" NO OUTLET.

Particolare:

Come abbiamo già pubblicato domenica 24 luglio 2011, è bene che qualcuno continui a ricordare la resistenza "NO OUTLET" perchè, purtroppo, nonostante l'emendamento PD, che ha dato la possibilità al Consiglio Comunale di Sulbiate di indicare un chiaro indirizzo politico, contrario a questi devastanti sviluppi urbanistici sembrerebbe che la Giunta del nostro Comune insista invece a lavorare per il "SI' OUTLET".

Sono tre i fatti molto gravi che vanno in questo senso:

  • L'organizzzazione dell'incontro con i "tecnici indipendenti" di Andromeda sulla viabilità del paese.
  • L'affermazione che l'emendamento è illegittimo.
  • L'affermazione in consiglio comunale che continuerà ad approfondire tecnicamente la questione, quindi la speranza di realizzare il centro commerciale continua ad averla eccome!
Inoltre il rieterato uso spregiudicato di informazioni non corrette non può lasciarci tranquilli. Ecco, infatti, cosa è stato comunicato:
  • Lo scambio tra permesso all'outlet e la galleria ("balla" molto intrigante e pericolosa che solo la nostra accortezza ha fatto cadere)
  • L'outlet come occasione di lavoro (altra "balla" intrigante e ricattatoria in un momento di crisi)
  • L'Outlet che portava la galleria e salvava 100000 m^2 di verde (più sono grosse e più fanno effetto)
Quindi se il pronunciamento del Consiglio Comunale, "NO Outlet" non è sufficiente, occorre (purtroppo) che la società civile dia una mano esprimendosi pubblicamente. Facendo arrivare il messaggio che non è possibile che chi ci amministra faccia quello che gli pare e che comunque esiste un minimo di attenzione e di controllo.


Nel caso in cui avvistiate altri segnali "NO OUTLET" appesi
ai balconi o fuori dalle case di Sulbiate la Redazione Teorema chiede cortesemente ai lettori di scattare una foto ed inviarla al seguente indirizzo email: pdsulbiate@alice.it

Saranno tutte pubblicate su questo blog.
grazie

FOTO NOTIZIA SULBIATE.

Nuova casa di Sulbiate

"NO OUTLET".

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David Tobini, anni 28. Giovane italiano ucciso in Afaghanistan.

E' morto il parà caporalmaggiore David Tobini. Ucciso durante un conflitto a fuoco.



E' la 41° vittima dall'inizio della nostra partecipazione alla missione in Afghanistan. Nato a Roma il 23 luglio 1983. Altri due militari sono rimasti feriti. Uno di essi è molto grave.
Il Caporalmaggiore Tobini è stato colpito a morte durante un'operazione congiunta tra militari italiani e forze afgane nella zona a nord ovest della valle di Bala Murghab, l'unità nella quale erano presenti anche i militari italiani è stata attaccata.
Sono passati solo 13 giorni dalla morte di Roberto Marchini, ucciso nella valle di Bakwa.

Domani al Senato l'esame del decreto di rifinanziamento delle missioni internazionali, rinviato di una settimana per disaccordi nella maggioranza.

Pedemontana: accolte le modifiche di Cesano e di Desio.

Pedemontana modifica il progetto definitivo accogliendo le modifiche degli svilconi di Cesano e di Desio. Di seguito pubblichiano l'articolo de Il Cittadino di giovedì 21 luglio 2011.

Cliccare sull'articolo per ingrandire.

Il Parlamento degli inquisiti. "Le inchieste di Repubblica".

Sono 84 i parlamentari che hanno questioni aperte con la giustizia.
Clicca qui per leggere l'inchiesta di Repubblica.


Il primo della lista è Silvio Berlusconi, che batte tutti con i suoi sedici processi. Oggi è ancora alle prese con i casi Ruby e Mills. Ma il Premier è in buona compagnia. Dal Pdl Alfonso Papa al leader della Lega Umberto Bossi.

Clicca la foto del Capo del Governo per accedere
alla Fotogalleria dei parlamentari inquisiti.

CIE: No al "carcere" per gli innocenti. Oggi presidii in Italia.

immigrati carcere cie campagna box

Condizioni di vita disumane, nessuna assistenza legale, pestaggi, violazioni delle richieste d'asilo e respingimenti forzati. Ecco la lista nera delle infrazioni che si compiono nei Cie (Centri d'identificazione ed espulsione), tenute sotto silenzio negando ai media l'accesso per verificare ciò che succede.

APPROFONDIMENTI
L'appello del Pd | L'Unità aderisce |
Onida
| Chaouki | Miraglia (Arci) | Soldini (Cgil) | Tuoadi | Ovadia
VIDEO | Esmeralda Tyli: «Crimine contro l'umanità, vi racconto il centro di Torino»

Pisapia: «Firmo anche io. Diciamo no ai Cie-carcere»

Bossi fischiato a Monza per l'inaugurazione dei "fantaministeri".

Umberto Bossi è arrivato a Monza per l'inaugurazione dei decentrati uffici ministeriali con circa due ore di ritardo. Ad attenderlo pochi leghisti ed un centinaio di persone che lo hanno accolto cantando lo slogan:"Vai a lavorare, vai a lavorare".



Alcuni contestatori si sono presentati all'appuntamento, ostacolati dal servizio d'ordine leghista, per assistere all'inaugurazione, con la bandiera Italiana. Ha dichiarato il consigliere comunale di Monza Sergio Civati: "Ognuno va con i propri simboli. Noi andavamo con la bandiera italiana e ci e' stato impedito".

Il Video dell'arrivo di Bossi. Breve discorso.




Oltre al PD presenti a volantinare contro la "pagliacciata" leghista anche giovani dell'UDC, e alcuni genitori dell'Istituto Artistico che ha sede adiacente alla Villa Reale.
Assenti sia Berlusconi sia Maroni. Il Governo presente con Tremonti, Calderoli, e Vittoria Brambilla.

Altri slogan:
'Siete l'unico verde che non da' speranza'; 'il patrimonio italiano ripudia il secessionismo'; 'Lega = casta', 'a Roma fa la ladrona, a Monza fa la padrona' e 'La prima semplificazione, eliminare il ministero della semplificazione'.

Per la fretta di aprire gli uffici ancora non ci sono i telefoni. Alle pareti sono stati appesi i ritratti del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e di Umberto Bossi. Non mancano riferimenti simbolici leghisti: un quadro della battaglia di Legnano e un arazzo di Pontida.

Interviste ad alcuni contestatori.



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Patto dei Sindaci 20-20-20. Per la presentazione del "piano" da oggi mancano solo 2 mesi!


Ieri era il 24 Luglio. Un altro mese è passato.

Avevamo sei mesi di proroga per la presentazione del SEAP (Sustainable Energy Action Plan) secondo gli impegni assunti.
Da ieri ne restano solo due.

Non abbiamo niente di nuovo da comunicare!
Tutto tace. Solo silenzio, come fino ad oggi è sempre stato.


C'è qualcuno in Giunta che si sta preoccupando di questa importante scadenza?

L'unica comunicazione in merito dal sito del nostro Comune è datata 26 marzo 2010.
Titolo dell'intervento:
" SULBIATE FIRMA IL PATTO DEI SINDACI PER LO SVILUPPO SOTENIBILE".

Ne consigliamo la lettura.
E' un intervento molto interessante ed edificante.
Per sua visualizzazione cliccare qui.


Ulteriori informazioni, di carattere genrale si trovano visitando il sito
DELLA FONDAZIONE IDRA visitando la pagina che potete trovare cliccando qui.
La Fondazione ha aggregato i seguenti 11 Comuni Brianzoli:

VIMERCATE
AGRATE BRIANZA
BURAGO DI MOLGORA
BELLUSCO
MEZZAGO
SULBIATE
CORNATE D'ADDA
CARNATE
RONCO BRIANTINO
PESSANO CON BORGANO
BUSSERO.


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I Democratici a fianco della Norvegia.

Lapo Pistelli, Responsabile Esteri e Relazioni Internazionali PD: "I democratici italiani sono al fianco della Norvegia, del suo governo, delle famiglie oggi colpite da un lutto inaccettabile e sono consapevoli che la maturità di questo grande Paese con la sua piccola popolazione consisterà proprio in questo. Nel non accettare il ricatto del terrorismo, nel non chiudersi nel pacifico mondo del Nord, nel continuare a spendersi per un mondo più giusto".


La Norvegia è giustamente considerata fra i Paesi più pacifici, civili e aperti al mondo. E alla causa di un mondo migliore si è sempre dedicata con passione, competenza e generosità. Dalle cause globali degli Obiettivi del Millennio allo sviluppo sostenibile, dal conflitto israelo-palestinese alla difesa della libertà politica e religiosa, (per non menzionare l’importante macchina del premio Nobel) i norvegesi, i laburisti lì al governo – nonostante la geopolitica non li obblighi in alcun modo verso latitudini lontane – si sono sempre spesi sulla base del principio di giustizia e di uguaglianza.

Eppure, proprio una società così aperta e gentile ha covato al suo interno un virus oscuro e letale, un incrocio malefico fra una forma di terrorismo fai-da-te, un atto di follia nello stile del massacro di Columbine. Questa violenza assurda colpisce proprio uno dei governi di riferimento del progressismo europeo e un campo estivo con 700 ragazzi, organizzato dal movimento giovanile del partito, al quale in passato hanno partecipato anche i giovani democratici italiani.

Nelle prime ore, e ancora sulla maggior parte dei quotidiani , campeggiava la pista jihadista. In fondo, basta essersi spesi nella grande coalizione internazionale contro l’Afghanistan di Osama Bin Laden o essersi offerti per proteggere i civili di Bengasi dalla follia di Gheddafi o, peggio ancora, avere creato una società libera e serena che sa sorridere con le proprie vignette anche delle questioni religiose per entrare nel mirino folle di uno dei tanti gruppuscoli della galassia jihadista. E una sigla sconosciuta si era pure affrettata a rivendicare il massacro.

Con il passaggio delle ore, il quadro si è chiarito nella sua forma più tragica: le vittime non erano né 5, ne 15 ma sono salite (ad ora) a 91 per la maggior parte ragazze, adolescenti indifesi. Inoltre il volto del male era quello di un ragazzo di 32 anni, biondo, alto, norvegese, l’immagine più lontana dallo stereotipo allevato in questi anni di lotta globale al terrorismo: un estremista dell’ultradestra, sedicente cristiano, islamofobico, un frutto avvelenato di una stagione politica che ha galoppato sulle paure, sui nervi scoperti delle società ricche, sulle ansie da globalizzazione. Una matrice e un movente che rendono priva di senso la sospensione temporanea di Schengen, una misura figlia della legittima paura del momento.

I democratici italiani sono al fianco della Norvegia, del suo governo, delle famiglie oggi colpite da un lutto inaccettabile e sono consapevoli che la maturità di questo grande Paese con la sua piccola popolazione consisterà proprio in questo. Nel non accettare il ricatto del terrorismo, nel non chiudersi nel pacifico mondo del Nord, nel continuare a spendersi per un mondo più giusto, nell’impegnarsi in conflitti lontani quando sono in gioco i più deboli, nel non barattare una minor libertà con una maggior sicurezza.

Anche se, in questo mondo, chi non riconosce né capisce la libertà e la diversità è sempre pronto a colpire vilmente alle spalle.