29 luglio 2011

Luca Palamara. Processo lungo: schizofrenia ligislativa.

L'intervento di Luca Palamara, Presidente Anm, sul Processo lungo a Radio Capital.

Processo lungo significa non arrivare mai a sentenza.


Attività in provincia di Monza e Brianza n.26 del 2011.

Settimana dal 25 al 29 luglio 2011.
a cura del Consigliere PD, Vittorio Arrigoni.

1)Lunedì 25 luglio ’11 in Commissione 7 l’assessore Colombo ci ha illustrato il progetto del Piano conciliazione famiglia e lavoro della provincia di MB.

Sul tema la normativa di riferimento si richiama a norme europee sulle pari opportunità, a norme nazionali ed a Dgr della Regione Lombardia che ha definito gli aspetti fondamentali del piano che deve contemplare servizi per la cura delle persone, servizi per la conciliazione famiglia/lavoro e servizi per il rientro al lavoro della donna, visto che il 17% delle donne occupate lascia il lavoro alla nascita del primo figlio.

L’ASL sarà la capofila del progetto che si svolgerà con una rete di forti collaborazioni con gli enti e le associazioni del territorio e coinvolgendo operatori accreditati per l’attuazione di servizi.

Soggetti promotori saranno l’ASL, la provincia, la CCIA ed i Comuni capi zona dei tavoli sociali.

Soggetti aderenti saranno i Sindcati, Confindustria, l’Ufficio scolastico provinciale ed il Forum del terzo settore. Sono disponibili 7 milioni di euro per la Regione Lombardia e circa 0,5 milioni di euro per la provincia di MB.

2)Martedì 26 luglio ’11 in Commissione 9 io, in qualità di presidente della Commissione Finanze e Bilancio, ho illustrato la programmazione di lavori della commissione medesima per i prossimi mesi del 2011. Nei primi sette mesi dell’anno la commissione si è riunita 23 volte sui temi riguardanti la gestione economica e finanziaria dell’ente ( bilancio di previsione e sue variazioni, consuntivi di bilancio, controllo di gestione, federalismo fiscale e audizione di amministratori di società partecipate dalla provincia).

Nei prossimi mesi il nostro lavoro riguarderà gli equilibri e l’assestamento del bilancio in corso, l’applicazione del federalismo fiscale, l’applicazione del patto di stabilità, i rapporti finanziari con la provincia di Milano per lo scorporo ed altre audizioni di società partecipate dall’ente, quali ASAM e ALSI e tutte le altre società del settore idrico.

3)Giovedì 28 luglio ’11 in consiglio provinciale il capo gruppo PD Domenico Guerriero interviene sul coinvolgimento dell’assessore Antonino Brambilla nelle indagini della Magistratura riguardanti alcune iniziative svolte a Desio ed in Brianza dal consigliere regionale Ponzoni (PdL).

Guerriero ha chiesto al presidente Allevi di azzerare la sua giunta e di rifarla con altre persone, considerato che questo è il terzo assessore coinvolto in fatti giudiziari. Gli altri due coinvolti sono stati Perri e Talice, entrambi dimessisi. Il primo perché intercettato nell’ambito dell’inchiesta Infinito sulla penetrazione della ‘ndrangheta calabrese in Brianza ed il secondo per un’accusa di presunte violenze sessuali.

Allevi ha difeso l’assessore Brambilla ed il suo operato e, considerata l’esiguità dei fatti, confida in una archiviazione delle ipotesi di accusa. Respinge la richiesta di azzeramento della GP formulata da Guerriero sostenendo che per Brambilla vale una presunzione di innocenza, almeno fino ad una eventuale condanna. Questo, a detta dei consiglieri PdL, vale anche per Penati.

L’intervento PD, pur salvaguardando la persona dell’assessore Brambilla e la sua presunzione di innocenza, cercava di richiamare il rispetto delle regole etiche ed istituzionali nella gestione della provincia in un momento critico, a livello nazionale, nei rapporti tra opinione pubblica, politici e magistratura.

Ponti (PD) chiede all’assessore Meroni di intervenire per cercare di risolvere il problema dell’ISA di Monza alla ricerca di aule vicine alla sede della Villa Reale, in sostituzione di quelle dichiarate inagibili per motivi strutturali. Scandaloso il comportamento del comune di Monza che, proprietario dell’attuale sede dell’Isa, da anni non riesce a definire dove la provincia di MB deve realizzare il nuovo istituto. Meroni assicura il suo impegno e la sua presenza nella Commissione 8 di martedì 2 agosto durante la quale verrà ascoltato il preside ISA prof. Soroldoni.

Arrigoni (PD) chiede all’assessore Colombo chiarimenti circa l’incontro di lunedì 25 luglio in Regione Lombardia sul tema della reindustrializzazione dell’area ex Celestica, ora Bames/Sem.

Nell’incontro, Regione Lombardia, Provincia di MB e Comune di Vimercate hanno deciso far operare Raid. Uno strumento della Regione per fornire una Rete di aiuto alle imprese in difficoltà, come appunto Bames. L’aiuto dovrà chiederlo Bames stessa alla Regione. L’obiettivo è quello di creare le condizioni per far arrivare nel sito nuove aziende in grado di rilanciare le attività manifatturiere e l’occupazione. Cosa non facile considerate le condizioni economiche generali.

Si è passati poi a discutere di un odg presentato dai consiglieri PD sul tema dei GAS, gruppi di acquisto solidale, con l’obiettivo di impegnare la provincia di MB a valorizzare queste forme di commercio solidale nel campo agroalimentare, importante per ridurre i sovracosti della distribuzione sia per i cittadini che per le aziende locali.

L’odg è stato votato all’unanimità.

Vimercate, 30 luglio 2011

AV

Processo lungo. Famiglia Cristiana: danni agli onesti, favore alla mafia.


Editoriale di dissenso anche di Famiglia Cristiana sull'approvazione del "processo lungo" firmato dal magistrato Adriano Sansa. Titolo: Processo lungo, la mafia ringrazia. Famiglia Cristiana sostiene che la norma approvata con la fiducia al Senato "farà danni agli onesti e un favore alla mafia".


Intervento di Dario Franceschini. Processo lungo il primo atto del nuovo Guardasigilli?






Anna Finocchiaro rivolgendosi alla maggioranza:"Sarebbe tempo di Liberi e forti."- Stralcio dell'intervento -

Il caso Brambilla fa tremare l'Esecutivo della Provincia di MB:

Ieri in Consiglio Provinciale il Capogruppo PD Domenico Guerriero a causa delle vicende giudiziarie che vedono coinvolto l'Assessore Antonino Brambilla (indagato per corruzione), ha chiesto l'azzeramento della Giunta.

Il Presidente Allevi esprimendo solidarietà al suo uomo di fiducia ha parlato di "sciacllaggio politico".

Civati, essendo Antonino Brambilla in pochi mesi il terzo caso giudiziario che ha investito l'esecutivo brianzolo, ha ironicamente parlato di record mondiale. Il Consigliere regionale PD ha poi commentato:"La credibilità della stessa istituzione è ulteriormente messa in discussione da questi episodi, a cui si accompagnano altre valutazioni di carattere politico . Ci vorrebbe un atto di coraggio, un'assunzione di responsabilità. Come si faceva una volta. A prescindere dall'esito delle vicende giudiziarie, ci vorrebbe un gesto che dia dignità alle nostre istituzioni e al dibattito politico che in esse si dovrebbe sviluppare".

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Intervista di Civati all'Unità.

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Le quattro proposte in Parlamento del PD per riformare la politica.

Nel giorno in cui il Governo chiede l'ennesima fiducia per salvare il suo Capo dai processi in corso, il PD lancia un importante iniziativa sulla sobrietà e la trasparenza della vita politica.




Quattro semplici proposte:
  • Riduzione del numero dei parlamentari.
  • Riforma della legge elettorale per restituire agli elettori la possibilità di scegliere i parlamentari.
  • Norme più rigorose sull'incompatibilità.
  • Una legge sulla disciplina dei partiti, in applicazione del dettato dell’articolo 49 della Costituzione, che vincoli il finanziamento pubblico al rispetto di procedure democratiche interne e alla certificazione e trasparenza dei bilanci.
Pier Lugi Bersani: "Quando parliamo di accrescere il rigore nella vita amministrativa noi non facciamo chiacchiere, ma proposte concrete. Ognuno può giudicare oggi la differenza tra questi impegni e i comportamenti di una coalizione di maggioranza e di un governo che in queste ore si apprestano a votare la fiducia sull’ennesima legge ad personam”.

L'iniziativa sarà sostenuta anche da una grande mobilitazione in tutto il Paese.


Studio viabilità di Andromeda. PD: i dati per esprimere oculata valutazione sono incompleti.

La lettera del Gruppo Consiliare del Partito Democratico di Sulbiate inviata in giornata a: Sindaco, Assesore Zanoni, Capogruppo Civica SI Zoia, Capogruppo della minoranza Sanità, Componenti delle Commissioni Ambiente e Viabilità.

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Viabilità nodo Pedemontana/SP177. Studio di Andromeda: i dati sono insufficienti.

Il PD sta chiedendo al Sindaco, da diverso tempo senza successo, di rivedere le modalità di partecipazione sia all’interno dei due Gruppi di maggioranza (Gruppo SI e Gruppo PD), sia esternamente verso i cittadini.


Luigi Fassina in occasione dell' Assemblea del 12 maggio 2011 degli iscritti, degli elettori e dei simpatizzanti del PD di Sulbiate.

Abbiamo espresso recentemente in particolare in occasione della discussione circa la questione sulla possibilità di un insediamento di una grande struttura di vendita, la necessità di maggior trasparenza e coinvolgimento. Nel nostro emendamento proposto durante il Consiglio Comunale del 10 giungo, (mozione PT approvata dalla maggioranza) abbiamo sollecitato la Giunta a recuperare le dinamiche democratiche e a ridare al Consiglio Comunale la centralità che la legge gli assegna, per consentire all’Aula la possibilità di poter pienamente esercitare le pertinenti prerogative volte alla formulazione degli indirizzi politici cui l’Amministrazione si deve attenere nello svolgimento delle sue funzioni.

Siamo preoccupati, non perché le nostre domande continuano a non avere risposta, ma perché quanto richiesto informalmente ed indicato autorevolmente dal Consiglio Comunale, pur apprezzando gli “sforzi”, ci sembra non stia compiutamente avvenendo.

Tuttavia il nostro Gruppo Consiliare, mercoledì 27, ha scelto di partecipare al primo dei tre incontri fissati dal Sindaco con le Commissioni per analizzare lo studio presentato dal privato “Andromeda”(nodo viabilistico sp177-Pedemontana), per verificare dubbi e perplessità al fine di evitare ulteriori futuri possibili equivoci.

All’incontro non erano presenti i tecnici dello studio commissionato dal privato, il Sindaco, ed alcuni Consiglieri Comunali anche della stessa Lista Civica.

Si è evidenziato palesemente la mancanza di dati essenziali per poter esprimere un parere consapevole ed oculato.

Ora si chiede, pertanto, lo spostamento del calendario dei prossimi appuntamenti per consentire a chi compete di fornire questi elementi fondamentali (ben indicati nella lettera che pubblichiamo di seguito) senza i quali ulteriori incontri sarebbero inutili perché perderebbero di senso e di significato non permettendo di discutere realmente della questione.


Questa di seguito, è il testo della lettera protocollata dal Capogruppo PD Luigi Fassina alle ore 09,00 del 29 Luglio 2011:


Alla cortese attenzione del

Sindaco Stucchi Maurizio

Ass.re Claudio Zanoni

Capo Gruppo Luca Zoia

Capo Gruppo Luca Sanità

Componenti Commissioni Ambiente e Viabilità.


Oggetto : Modifica del calendario degli incontri delle Commissioni Ambiente e Viabilità

A seguito degli incontri di presentazione ai Consiglieri Comunali e alle Commissioni congiunte, si evidenzia la carenza di alcuni dati che riteniamo fondamentali per esprimere un parere occulato.

Si rileva infatti che, dopo la delibera del Consiglio Comunale che esclude la grande struttura di vendita sulle aree PE19 e PE20, la struttura dello studio evidenzia:

  • che le prime sei proposte sono solo propedeutiche alla settima
  • che detta proposta modifica lo studio del progetto definitivo di Pedemontana sostanzialmente solo per le pendenze della SP177 e strade connesse rendendole meglio percorribili
  • che detto studio sposta tutto l’asse della SP177 liberando dalla rotonda il PE20 ma occupando altri terreni verso est
  • che non creando particolari modifiche rispetto al progetto definitivo, il flusso viabilistico non ne viene alterato
  • che l’unico punto critico viabilistico evidenziato, risulta essere quello dell’accesso dal casello alla rotonda della zona industriale
  • la soluzione n.7 produce reale vantaggio solo alla proprietà per il recupero del terreno del PE20

E’ quindi fondamentale conoscere:

1- la misura esatta dello spostamento ipotizzato della SP177 verso est (castello) e dell’allontanamento delle due rotonde prima e dopo il sottopasso

2- i proprietari interessati agli eventuali espropri

3- l’ammontare dei vantaggi economici per Pedemontana che la proposta comporta

4- le livellette definitive di Pedemontana e RFI su tutto il percorso comunale

5- come l’Amministrazione intende procedere con il Comune di Bellusco prima dell’incontro con Pedemontana per la definizione delle dimensioni della strada di collegamento col casello di Bellusco-Sulbiate

Saputi questi dati, sarà possibile realizzare il secondo incontro per discutere realmente l’argomento.

In attesa di conoscere il nuovo calendario, poniamo i nostri saluti

Il Gruppo Consigliare PD

Sulbiate 28 luglio 2011


Prossimamente sarete aggiornati in caso di eventuali riscontri.



Bacheca PD: nuovo documento.


La Lettera del Capogruppo Luigi Fassina ai lettori di Teorema esposta in bacheca PD in formato manifesto 70x100.

cliccare sull'immagine per ingrandire.





Il Circolo del PD di Sulbiate dal 12 di Luglio sta ponendo pubblicamente 11 domande al Primo Cittadino che ancora non hanno avuto una risposta.
Per leggerle tutte cliccare sul logo a fianco.
Oggi in evidenza la domanda n°. 8

8. Perchè non avverte la necessità di rivedere le modalità di partecipazione al processo decisionale e della qualità dell'informazione proposta al Consiglio Comunale e alla Collettività nel suo complesso in modo che non si ripetano situazioni per le quali il Consiglio venga scavalcato nelle sue funzioni e la cittadinanza informata in modo corretto, con particolare attenzione per ciò che riguarda la programmazione territoriale, in considerazione degli ultimi accadimenti occorsi e dell'importanza dell'argomento?


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Napolitano pubblica la lettera sul decentramento dei "Ministeri". Sono incostituzionali.

Lettera del Presidente della Repubblica al Presidente del Consiglio sul decentramento delle sedi dei Ministeri sul territorio


"Mi risulta che il Ministro delle riforme per il federalismo e il Ministro per la semplificazione normativa, con decreti in data 7 giugno 2011 - peraltro non pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale - hanno provveduto a istituire proprie "sedi distaccate di rappresentanza operativa"; ho appreso altresì che analoghe iniziative verrebbero assunte a breve anche dal Ministro del turismo e dal Ministro dell'economia e delle finanze (quest'ultimo titolare di un importante Dicastero, anziché Ministro senza portafoglio come gli altri tre)." Inizia così la lettera inviata ieri dal Presidente della Repubblica,Giorgio Napolitano, al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sul tema del decentramento delle sedi dei Ministeri sul Territorio.

"Come ho già avuto occasione di sottolineare al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dott. Letta - continua il Capo dello Stato - la dislocazione di sedi ministeriali in ambiti del territorio diversi dalla città di Roma deve tener conto delle disposizioni contenute nel regio decreto n. 33 del 1871, ancora pienamente vigente, che nell'istituire, all'articolo 1, Roma quale capitale d'Italia ha altresì previsto che in essa abbiano sede il Governo ed i Ministeri.

E' altresì noto che la scelta di Roma capitale è stata costituzionalizzata con la riforma del titolo V della nostra Carta che, con la nuova formulazione dell'articolo 114, terzo comma, ha da una parte introdotto un bilanciamento con le più ampie funzioni attribuite agli enti territoriali e dall'altra ha posto un vincolo che coinvolge tutti gli organi costituzionali, compresi ovviamente il Governo e la Presidenza del Consiglio: vincolo ribadito dalla legge n. 42 del 2009, che all'art. 24 prevede un primo ordinamento transitorio per Roma capitale diretto "a garantire il miglior assetto delle funzioni che Roma è chiamata a svolgere quale sede degli Organi Costituzionali".

Infine, recentemente e sia pure in un contesto non univoco, nel corso dell'esame parlamentare del d.l. n. 70 del 2011, sono stati discussi e votati diversi ordini del giorno finalizzati ad escludere ipotesi di delocalizzazione dei Ministeri pur nell'accoglimento, senza voto, di un o.d.g. (Cicchitto ed altri) di contenuto autorizzatorio.

Quanto al contenuto dei citati decreti istitutivi devo rilevare che i Ministri emananti, Ministri senza portafoglio, hanno provveduto autonomamente ad istituire sedi distaccate, rispettivamente, di un Dipartimento e di una Struttura di missione, che costituiscono parte dell'ordinamento della Presidenza del Consiglio.

Poiché ai fini di una eventuale sua elasticità, il decreto legislativo n. 303 del 1999, all'articolo 7, attribuisce al Presidente del Consiglio la facoltà di adottare con DPCM le misure per il miglior esercizio delle sue funzioni istituzionali, ritengo che l'autorizzazione ad una eventuale diversa allocazione di sedi o strutture operative, e non già di semplice rappresentanza, dovrebbe più correttamente trovare collocazione normativa in un atto avente tale rango, da sottoporre alla registrazione della Corte dei Conti per i non irrilevanti profili finanziari, come affermato dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 221 del 2002.

Peraltro l'apertura di sedi di mera rappresentanza costituisce scelta organizzativa da valutarsi in una logica costi-benefici che, in ogni caso, dovrebbe improntarsi, nell'attuale situazione economico-finanziaria, al più rigido contenimento delle spese e alla massima efficienza funzionale.

Tutt'altra fattispecie, prevista dalla stessa Costituzione e da numerose leggi attuative, è quella della esistenza, storicamente consolidata, di uffici periferici (come ad esempio i Provveditorati agli studi e le Sovraintendenze ai beni culturali e ambientali), che non può quindi confondersi in alcun modo con lo spostamento di sede dei Ministeri; spostamento non legittimato né dalla Costituzione che individua in Roma la capitale della Repubblica, né dalle leggi ordinarie, quale ad esempio l'articolo 17, comma 4-bis, della legge n. 400 del 1988, che consente di intervenire con regolamento ministeriale solo sull'individuazione degli uffici centrali e periferici e non sullo spostamento di sede dei Ministeri. Inoltre, il rapporto tra tali uffici periferici e gli enti locali va assicurato sull'intero territorio nazionale nell'ambito dei già delineati uffici territoriali di Governo.

Va peraltro rilevato che a fronte della scelta, non avente connotati di particolare rilievo istituzionale, di aprire meri uffici di rappresentanza, non giova alla chiarezza una recente nota della Presidenza del Consiglio, che inquadra tale iniziativa nell'ambito di "intese già raggiunte sugli uffici decentrati e di rappresentanza di alcuni ministeri sia al Nord che al Sud, come già in essere per molti altri ministeri", così preludendo ad ulteriori dispersioni degli assetti organizzativi dei Ministeri tanto da consentire la prefigurazione, da parte di esponenti dello stesso Governo, di casuali localizzazioni in vari siti regionali o municipali delle amministrazioni centrali.

E' necessario ribadire che tale evoluzione confliggerebbe con l'articolo 114 della Costituzione che dichiara Roma Capitale della Repubblica, nonché con quanto dispongono le leggi ordinarie attuative già precedentemente citate.

La pur condivisibile intenzione di avvicinare l'amministrazione pubblica ai cittadini, pertanto, non può spingersi al punto di immaginare una "capitale diffusa" o " reticolare" disseminata sul territorio nazionale, in completa obliterazione della menzionata natura di Capitale della città di Roma, sede del Governo della Repubblica.

Ho ritenuto doveroso, onorevole Presidente, prospettarle queste riflessioni di carattere istituzionale - conclude il Presidente Napolitano - al fine di evitare equivoci e atti specifici che chiamano in causa la mia responsabilità quale rappresentante dell'unità nazionale e garante di princìpi e precetti sanciti dalla Costituzione".


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La fame e la sete non possono aspettare. Emergenza siccità Africa orientale.

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post correlato: Somalia in ginocchio. Il PD e AGIRE : rompiamo il silenzio.

Residenza Sanitaria Disabili: Baraggia e Stucchi si rimpallano le responsabilità. Articolo del GdV.

Anche il Giornale di Vimercate nell'ultima edizione si è occupato della questione residenza sanitaria per persone disabili che dovrebbe, o avrebbe dovuto sorgere (ancora non si è capito, a questo punto, quante possibilità abbia il progetto della Fondazione due Rose di Ronco Briantino per potersi realizzare) in un terreno di proprità per il 60% di Sulbiate ed per il rimanente 40% di Aicurzio.
Assistiamo purtroppo tra le due Amministrazioni ad un rimpallo delle responsabilità.
Di seguito copia dell'articolo di G. Ticozzi.

cliccare sull'immagine per ingrandire.

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18 luglio - Sulbiate la Residenza Sanitaria Disabili.
20 luglio - Residenza Sanitaria Disabili. La minoranza del C.C. di Aicurzio attacca il Sindaco Baraggia di contraddizioni.
22 luglio - R.S.D. Aicurzio Sulbiate. I documenti del Sindaco Baraggia.

La nota del mattino del 29 luglio 2011.


1. GLI USA ANCORA IN BILICO. L’EUROPA PURE. E LA TEMPESTA SUI TITOLI PUBBLICI ITALIANI RISCHIA DI MANGIARSI UN TERZO DELLA MANOVRA.
Ancora una fumata nera per l’accordo sul debito pubblico tra repubblicani e democratici negli Usa. La paura di un evento dalle conseguenze imponderabili e potenzialmente devastante per l’economia mondiale come un default Usa sta prendendo il posto della fiducia sulla possibilità di un’intesa all’ultimo momento. La Cina, principale creditore degli Usa attraverso il possesso di una montagna di titoli di Stato emessi dagli Usa, oggi ha lanciato un monito agli americani. Lo stesso ha fatto il Fondo monetario internazionale.
Anche l’Europa ha i suoi problemi, dato che nella realizzazione dei piani di salvataggio decisi per Atene si sta muovendo al rallentatore, mentre la Grecia, la Spagna, l’Irlanda, il Portogallo e l’Italia sotto il tiro della speculazione.
Ieri l’asta dei Btp è andata bene, ma gli interessi che lo Stato ha dovuto offrire ai risparmiatori per ottenere questo risultato sono cresciuti al 5,77 per cento l’anno, poco meno di un punto in più rispetto alle aste precedenti. Se questo livello di remunerazione dei nostri creditori si stabilizzasse nelle prossime aste, lo Stato italiano rischia di dover spendere per gli interessi una somma più o meno equivalente ad un terzo dell’iniqua e pesantissima manovra economica che il governo ha scaricato sulle spalle dei ceti medi e bassi.
Da Il Corriere della Sera. Articolo di Massimo Mucchetti. “Il differenziale tra i Btp a 10 anni e i bund tedeschi è salito ieri fino al 3,37%. Di questo passo, in poche settimane, i tassi sul debito pubblico italiano potrebbero superare quelli spagnoli. Troppo alti per dare ancora fiducia. E allora la fuga dal rischio Italia potrebbe diventare un`eventualità concreta. Irrazionale, ove si consideri, l`economia reale. Ma i mercati sono razionali solo nella fantasia degli economisti. Tipico, per esempio, l`effetto gregge. Di cui abbiamo appena avuta una dimostrazione con il riposizionamento di alcuni fondi americani e di assicurazioni tedesche e italiane. L`altro ieri, mentre le associazioni imprenditoriali, bancarie e sindacali invocavano un atto di discontinuità del governo e un Patto perla crescita, il Financial Times avvertiva che Deutsche Bank aveva ridotto da 8 miliardi di euro a uno il suo investimento in titoli pubblici italiani. La Germania è il secondo finanziatore estero del Belpaese, il primo è la Francia. La prima spiegazione («Postbank, che abbiamo acquisito nel 2010, aveva troppi titoli italiani rispetto alle, nostre medie, che sono di 1-1,5 miliardi») appare insufficiente. Da Milano, il responsabile di Deutsche Bank per l`Italia, Flavio Valeri, ricorda l`impegno sul campo. Che c`è. Ma a questo punto, magari dalla sede di Londra, la prima banca tedesca, a fortissima vocazione finanziaria, dovrebbe rivelare la variazione dei suoi investimenti nel primo semestre del 2011 per ogni Paese dell’eurozona e per le altre macroregioni del mondo. E Josef Ackerman, leader di Deutsche Bank, dovrebbe chiarire perché ha ridotto dell`88% l`investimento nei titoli pubblici italiani, mentre la sua stessa banca diffondeva rapporti lusinghieri sui medesimi. L`ultimo risale al 20 luglio. Prima che parli, vorremmo pregarlo di evitarci la favoletta delle muraglie cinesi che separano gli uffici studi dalle sale operative. L`Italia ha imparato a sue spese la lezione delle banche
internazionali che prima ti colpiscono e poi si offrono di soccorrerti. Accadde nel 1992, con l`attacco alla lira e poi con la ben remunerata assistenza, prestata alla vendita
delle partecipazioni statali e alla gestione di una larga parte del risparmio italiano. Di concerto con le autorità di controllo delle Borse di Londra e Francoforte, la Consob dovrebbe indagare sulle transazioni di Deutsche Bank per fugare ogni dubbio su una manipolazione del mercato ovvero passare le carte alla procura della Repubblica. Ma più e prima della Consob dovrebbe essere il governo a sincerarsi presso la cancelleria di Berlino sulle intenzioni reali della Germania rispetto all`Italia. Dove - ma non è nemmeno il punto principale - banche e assicurazioni oggi possono essere scalate con modica spesa. Il debito pubblico tedesco, ancora basso in relazione al Pil, ha sorpassato quello italiano in cifra assoluta. Qualche sua asta ha mostrato piccoli segni di difficoltà. Se Deutsche Bank non è sola, è legittimo sospettare una riduzione dell`investimento del sistema finanziario tedesco nei titoli pubblici altrui a favore di quelli del proprio Paese. E l`aumento dei differenziali convoglierebbe verso i sicurissimi bund sia il risparmio interno che quello degli altri Paesi, e il risparmio italiano è ingente. Sono incubi da spread? Speriamo. Ma vorremmo tanto che qualcuno da Roma ci dicesse: abbiamo verificato dati alla mano, Frau Merkel e la Deutschland Ag nutrono sempre fiducia nell`Azienda Italia. E invece leggiamo di Silvio Berlusconi che potrebbe assumere l`interim dell’Economia, ma non telefona a Berlino”.

2. INVECE DI AFFRONTARE LA CRISI IL GOVERNO ITALIANO E LA DESTRA PENSANO A SALVARE BERLUSCONI DAI PROCESSI ANCHE A COSTO DI DISTRUGGERE LA GIUSTIZIA.
Invece di affrontare la crisi e discuterne in Parlamento, come chiede il Partito democratico (ieri lo hanno formalmente chiesto il capogruppo a Montecitorio, Dario Franceschini, e il segretario nazionale Pier Luigi Bersani), il governo è teso a fare il massimo sforzo (oggi si vota la fiducia posta dal governo al Senato) per ottenere la modifica dell’iter processuale penale, offrendo agli imputati la possibilità di chiamare obbligatoriamente a testimoniare tutti coloro che vogliono. E’ l’ennesima legge pensata per insabbiare i processi di Berlusconi e che rischia di mandare in tilt l’intera giustizia italiana (l’esempio più chiaro: se un teppista fa un atto vandalico in uno stadio, la difesa potrà chiamare a testimoniare tutti gli spettatori presenti).
Da La Repubblica. “Per il processo Mills si potrebbe già suonare la marcia funebre. Per quello Mediaset, significherebbe probabilmente dilatare talmente i tempi da non essere certi di raggiungere nemmeno il verdetto di primo grado. Per i presunti fondi neri Mediatrade, le possibilità di evitare la prescrizione del 2014 potrebbe invece essere meno evidente. Nessuna conseguenza apparente, infine, per il Rubygate. Ecco come il ciclone «processo lungo», approdato ieri al Senato, potrebbe abbattersi sui quattro processi milanesi in cui è imputato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
Per il caso Mills, in cui il premier è accusato di corruzione giudiziaria, la speranza di arrivare alla sentenza di primo appare davvero ardua. A gennaio scadono i tempi della prescrizione. Allo stato mancano otto testimoni della difesa, prima di dare la parola al Imi Fabio De Pasquale per la sua requisitoria e la richiesta di pena. Alla ripresa del processo dopo la pausa estiva, il 19 settembre, se il processo lungo fosse legge, gli avvocati onorevoli del premier, Niccolò Ghedini e Piero Longo, potranno chiedere alla Corte di riaprire la loro lista dei testimoni. Prima della riforma, ne avevano chiesti 82 (15 quelli ammessi dai giudici). In un processo normale, in meno di dieci udienze, con la riforma, potrebbero essere ascoltati tutti. Ma gli impegni istituzionali consentono all`imputato di presenziare solo il lunedì a tutti e quattro i sarebbe, in pratica, cosa certa. Simile il percorso che sarebbe costretto a subire il caso
Mediaset, in cui il premier è accusato insieme a un gruppo di suoi manager di frode fiscale. L`asticella della prescrizione, in questo caso, si alza al 2014, ma se il pool difensivo si avvarrà della nuova riforma un`altra quarantina di testimoni sarebbe costretta a fare capolino in tribunale. Il problema è che molti dovrebbero arrivare da paesi come il Giappone, gli Stati Uniti, o da quelle nazioni storicamente sede di società offshore del Centro America. E l`ingolfamento sarebbe inevitabile. Per Mediatrade, ancora in fase di udienza preliminare, il discorso è a parte. La prescrizione, come per Mediaset, arriverà nel 2014. In caso di rinvio a giudizio, bisognerà vedere quale lista testi presenterà in un ipotetico dibattimento, la difesa Berlusconi. Con la riforma del processo lungo, infine, non ci dovrebbero essere effetti immediati sul cosiddetto Rubygate, in cui il presidente del Consiglio è imputato di prostituzione minorile e concussione. La prescrizione arriverà solo nel 2025. Ghedini e Longo, in questo caso, hanno già chiesto al collegio di convocare come testimoni 78 persone, tra cui molti ministri in carica. Un numero elevato, ma che oltre a dilatare di alcune settimane il processo di primo grado, di sicuro non impedirà al collegio presieduto da GiuliaTurri di arrivare comunque alla sentenza di primo grado”.

3. MINISTERI AL NORD. ORMAI E’ SCONTRO ISTITUZIONALE. NAPOLITANO RICHIAMA LA COSTITUZIONE, MA BOSSI TIRA DRITTO PERCHE’ HA BISOGNO DI AGGRAPPARSI AI SOGNI DELLA PROPAGANDA.
Berlusconi fa finta di assecondare Napolitano, facendo scrivere nel comunicato sulla riunione del Consiglio dei ministri di ieri che ha avvertito tutti i ministri di rispettare le indicazione del capo dello Stato (e lui che fa, l’osservatore? Non è il capo del governo?). Umberto Bossi ha risposto che ormai è fatta e non si cambia. Ma le contestazioni di Giorgio Napolitano non sono state così lievi da potersi superare semplicemente. Napolitano ha segnalato tra l’altro la violazione della Costituzione e l’assenza di provvedimenti pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale. Due questioni non secondarie. Lo scontro istituzionale è dovuto oggi ad un solo problema: la Lega si sta aggrappando, anche a costo di provocare disastri, all’ultimo appiglio di propaganda che resta: il federalismo era tagli e tasse prima che fosse approvata la manovra. Dopo la manovra è definitivamente morto. I provvedimenti per l’economia avranno effetti pesantissimi. E la Lega continua ad approvare le leggi vergogna. Il mito dei ministeri al Nord è il solo appiglio per fare propaganda. Con buona pace degli interessi del paese.

4. BERSANI LANCIA LA CAMPAGNA PER LA SOBRIETA’ DELLA POLITICA.
Comunicato del Pd inviato alle agenzie di stampa ieri pomeriggio. “I gruppi parlamentari del Partito Democratico, d’intesa con il gruppo dirigente del Pd, hanno deciso di lanciare una forte iniziativa sulla sobrietà e la trasparenza della vita politica. I pilastri di questa sfida sono quattro proposte. La prima: una drastica riduzione del numero dei parlamentari. La seconda: una riforma della legge elettorale volta a restituire ai cittadini il potere di scegliere i propri rappresentanti. La terza: norme più rigorose sull’incompatibilità. La quarta: una legge sulla disciplina dei partiti, in applicazione del dettato dell’articolo 49 della Costituzione, che vincoli il finanziamento pubblico al rispetto di procedure democratiche interne e alla certificazione e trasparenza dei bilanci. Queste proposte saranno al centro di una doppia iniziativa, nel Parlamento e nel paese con una mobilitazione a sostegno delle nostre riforme.
Le proposte sono coerenti con le norme contenute nel Codice etico interno al Pd, che è già più severo del percorso previsto dai normali procedimenti giudiziari, ma che intendiamo rendere ancora più rigoroso nei suoi meccanismi di applicazione. Al Codice etico che vale per tutti gli iscritti il Pd ha affiancato uno specifico Codice per gli amministratori, che tutti gli eletti nelle liste del partito stanno man mano sottoscrivendo. Quest’ultimo prevede tra l’altro l’obbligo di trasparenza su redditi, patrimonio e attività professionale. “Quando parliamo di accrescere il rigore nella vita amministrativa noi non facciamo chiacchiere, ma proposte concrete. Ognuno può giudicare oggi la differenza tra questi impegni e i comportamenti di una coalizione di maggioranza e di un governo che in queste ore si apprestano a votare la fiducia sull’ennesima legge ad personam” ha commentato il segretario nazionale del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani”.