26 agosto 2011
Calderoli ha la soluzione! Prendiamocela con vedove e disabili.
Ecco cosa ne pensa Franco Bomprezzi. Il suo interveto "UNA VEROGNA DI NOME CALDEROLI" pubblicato su Vita- la voce dell'Italia responsabile.
Oggi su Repubblica, l'ultima epistola di Veltroni.
Spesso, però, giudichiamo le idee senza conoscere esattamente i contenuti ed esprimiano valutazioni affrettate e pregiudiziali, senza aver prima approfondito le proposte avanzate. E' solo una questione di tempo?
degli ultimi tre interventi.
Nel 2010 scrisse una lettera al Corriere della sera: Caro direttore scrivo al mio paese... (clicca qui).
Gennaio 2011 scrisse a Repubblica: Caro direttore, il momento che vive il paese è tra i più drammatici che l'Italia abbia mai conosciuto... (clicca qui).
Oggi ancora a Repubblica: Caro direttore, ci sono momenti nella storia collettiva, in cui la campana suona per tutti. (clicca qui).
Italo Calvino, 1980 :" C'era una volta un paese che si reggeva sull'illecito".
da "APOLOGO SULL'ONESTA' NEL PAESE DEI CORROTTI". Italo Calvino.
"C’era un paese che si reggeva sull’illecito.” Un paese in cui “tutte le forme di illecito, da quelle più sornione a quelle più feroci, si saldavano in un sistema che aveva una sua stabilità e compattezza e coerenza e nel quale moltissime persone potevano trovare il loro vantaggio pratico senza perdere il vantaggio morale di sentirsi con la coscienza a posto.
Avrebbero potuto dunque dirsi unanimemente felici, gli abitanti di quel paese, non fosse stato per una pur sempre numerosa categoria di cittadini cui non si sapeva quale ruolo attribuire: gli onesti.
Erano, costoro, onesti non per qualche speciale ragione; erano onesti per abitudine mentale, condizionamento caratteriale, tic nervoso. Insomma non potevano farci niente se erano così, se le cose che stavano loro a cuore non erano direttamente valutabili in denaro, se la loro testa funzionava sempre in base a quei vieti meccanismi che collegano il guadagno al lavoro, la stima al merito, la soddisfazione propria alla soddisfazione di altre persone.
In quel paese di gente che si sentiva sempre con la coscienza a posto, gli onesti erano i soli a farsi sempre degli scrupoli, a chiedersi ogni momento che cosa avrebbero dovuto fare.
"Questo testo e’ apparso per la prima volta su ’la Repubblica’ il 15 marzo 1980, ma appare negli appunti dell’archivio Calvino con il titolo ’La coscienza a posto’. E’ stato ripubblicato in Romanzi e racconti (Meridiani Mondadori, 1994, vol. 3, pp. 290-293) come ’La coscienza a posto (Apologo sull’onesta’ nel paese dei corrotti)’.
Post correlato: Polo risponde:"Senza pietre non c'è arco". I. Calvino.
Il Governo irresponsabile preferisce dividere e non unire.
Borghezio esterna, senza rete, alla Zanzara di Radio 24.
Recentemente sospeso dal partito per alcune frasi sul dramma norvegese: “Alcune delle idee di Breivik (l’autore della strage, ndr.), al netto della violenza, sono in qualche caso ottime”.
“Dal male dell'Italia nasce il bene della Padania” - “Quando l'Italia affonda noi emergiamo; il caos è un bene provvidenziale” - Circa il fascismo: “Ha fatto cose civilissime, tipo l'introduzione della tredicesima, l'istituzione del dopolavoro. Poi ha fatto un grande piano di opere pubbliche, un motore eccezionale; al netto delle leggi razziali e della guerra, il regime ha realizzato molte iniziative fondamentali per la modernizzazione del Paese”.
Per chi avesse forza per approfondire molto e molto di più. (qui l'audio dell'intervento)
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