26 gennaio 2012

Giovedì 26/01/2012 i Consiglieri dimissionari incontrano i cittadini.

Lega Vergogna!

La nota del mattino del 26/01/2012.

1. MONTI RICEVE DAL PARLAMENTO UN FORTE VIATICO PER IL NEGOZIATO SUI TRATTATI EUROPEI. A DAVOS MERKEL GELA LE ATTESE DI UNA DISPONIBILITA’ TEDESCA PER IL FONDO SALVA STATI, MA RILANCIA IL TEMA DELL’UNITA’ EUROPEA E DELLA CRESCITA.
Il presidente del Consiglio Mario Monti ha ricevuto ieri dal Parlamento italiano un viatico fortissimo in vista del negoziato sui nuovi trattati europei, che sarà al centro della riunione del Consiglio d’Europa a fine gennaio. Il governo italiano ora può dare battaglia perché gli accordi siano rigorosi, ma anche credibili e finalizzati anche alla crescita.
Da Davos, dove ha aperto i lavori del World Economic Forum, il vertice dei potenti del mondo sull’economica, la cancelliera Angela Merkel ha ribadito la ricetta tedesca e annunciato un no secco all’aumento delle risorse da mettere a disposizione del fondo salva Stati, ma ha anche rilanciato l’Unione europea e la necessità di un intervento per la crescita.
In allegato alla nota, una lunga intervista a Angela Merkel pubblicata da La Stampa, che oggi ha fatto un numero speciale sull’Europa. Sempre da La Stampa, la cronaca da Davos: “Nessuna apertura sull`aumento del fondo salva-Stati e invece un messaggio preciso ai partner europei: ci si salva con una maggiore disciplina fiscale - e qui siamo in pieno dogma tedesco - ma anche con riforme che aumentino al produttività e «creino lavoro». A Davos, dove interviene per aprire i lavori del World Economie Forum, il Cancelliere tedesco Angela Merkel respinge nettamente le richieste di chi - tra gli altri il Fondo monetario e L`Italia vorrebbero che all`Esm di prossima creazione fosse data più potenza di fuoco dei 500 miliardi previsti. «Adesso dicono che deve essere il doppio», spiega la Merkel parlando proprio delle richieste per aumentare il fondo salva-Stati, «"Se è il doppio vi credremo", altri dicono addirittura che deve essere il triplo. E io mi chiedo sempre quanto questo sia credibile». La risposta del Cancelliere è netta e chiude la strada a possibili aumenti dell`Esm: «Abbiamo detto fin dall`inizio che vogliamo difendere l`euro. Ma ciò che non vogliamo è una situazione nella quale siamo costretti a promettere qualcosa che poi non saremmo in grado di mantenere perché se la Germania promette e non mantiene e i mercati partono all`attacco, allora l`euro sarebbe davvero vulnerabile». Anche perché - aggiunge - la fiducia, che l`Europa ha già ampiamente perso «è la moneta più importante che si possa avere oggi nel mondo». Se si tratti di sola tattica o se la Germania davvero si opporrà a qualsiasi ritocco all`Esm si scoprirà in pochi giorni. Proprio per ritrovare la fiducia dell`Europa e dell`Europa, dice comunque il Cancelliere, «c`è bisogno di un grande ripensamento» della costruzione comunitaria. Servono «non solo misure di austerità, ma anche riforme strutturali che portino a più posti di lavoro». Dunque avanti con il «fiscal compact, che significa che tutti dobbiamo introdurre un limite al debito» e «smetterla di avere scuse» per gli sforamenti di bilancio. E allo stesso tempo, convinta che non di solo rigore si vive, la Merkel apre anche a «riforme strutturali che portino più posti di lavoro, che sono essenziali»: Per farle servirà «più potere all`Europa». Lo stesso potere, ovviamente, che la Germania vuole applicare ai bilanci pubblici”.

2. SOFFERENZE VERE, DISUGUAGLIANZE E LATI OSCURI DELL’ITALIA. IL PAESE IN BALIA DELLE PROTESTE. C’E’ PREOCCUPAZIONE E BISOGNO DI ATTENZIONE. MA NON TUTTE LE FORME DI PROTESTA SONO ACCETTABILI E MOLTE OMBRE GRAVANO SULL’IMPROVVISO RISVEGLIO DELLA RIVOLTA. L’INSOFFERENZA DEL PDL E DELL’AREA DEGLI AFFARI OSCURI.
L’Italia è in sofferenza. Perdita di potere di acquisto. Famiglie in difficoltà. Crescita delle disuguaglianze. Perdita del lavoro. Tutto concorre a far scattare proteste e dimostrazioni in questa fase di manovre dure rese necessarie dal disastro provocato dai governi delle destre, quella di Berlusconi e quella di Bossi. Da qui i Tir, i pescatori, gli agricoltori, i dipendenti delle varie imprese in crisi, i cassintegrati. La sofferenza è forte e diffusa. Il governo e le forze politiche devono essere impegnati ad ascoltare le ragioni e i problemi di coloro che sono in difficoltà.
Dalle agenzie di stampa. DIRE) Roma, 25 gen. - "Mentre si progettano le riforme anche strutturali, il governo deve avere polso attento a quello che sta succedendo nel paese". Lo dice Pier Luigi Bersani commentando alla Camera i tafferugli tra forze dell'ordine e pescatori davanti a Montecitorio. "Non tutto è uguale quello che sta succedendo- aggiunge il leader del Pd- ci sono manifestazioni inaccettabili come i blocchi che abbiamo visto in Sicilia e in altre parti d'Italia e ci sono manifestazioni come quelle dei pescatori e situazioni di difficoltà in molti territori del paese, dove ci sono crisi industriali che coinvolgono territori interi" come l'Alcoa, il Sulcis, l'Aquila. "Il governo- dice Bersani- deve attrezzarsi, sapendo che abbiamo di fronte un anno difficile, per avere un colloquio sempre molto attento, preciso e ravvicinato sempre pretendendo il rispetto della legalità. Il governo deve agire su questi due crinali, mettendoci il massimo dell'attenzione, perché la situazione è difficile", osserva Bersani che richiama "la parola recessione, un termine che non ho citato a caso".
Ascolto, dunque, ma anche attenzione vigile: in questa sofferenza si sta insinuando anche la spinta della solita armata delle tenebre, sempre pronta a mettere l’Italia sotto pressione, quando il cambio di scenario politico ne mette in difficoltà affari, coperture, connivenze. Da La Stampa, intervista al presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Beppe Pisanu: “Magari si potesse dormire sugli allori dei successi, indiscutibili, dell`Antimafia. Sulle retate di `ndranghetisti in Calabria come in Lombardia, degli ultimi padrini dei Casalesi, delle nuove leve di Cosa nostra. E poi, delle mafie etniche, delle bande di spacciatori o dei trafficanti di carne umana (clandestini e prostitute). Per dirla con il presidente dell`Antimafia, Beppe Pisanu, invece, «siamo in presenza di una metastasi affaristica che si espande dall` economia illegale a quella legale, dai beni reali ai procedimenti amministrativi e ai prodotti finanziari». Insomma, a leggere l`ultima relazione dell`Antimafia, la «malapianta» non solo non si riesce a sradicare ma comincia a mettere radici anche in quei territori paludosi della «borghesia mafiosa» nelle nuove praterie del Nord. Un passaggio della introduzione del presidente Pisanu: «Se il Sud è il principale campo di battaglia, non dobbiamo dimenticare neppure per un istante che il CentroNord è l`area privilegiata di espansione delle mafie italiane e straniere». Affonda il bisturi la relazione nella metastasi del Sud: «L`attività mafiosa nelle quattro regioni di origine è causa di un mancato sviluppo equivalente al 15-20% del Pil delle stesse regioni. Circa un terzo delle imprese meridionali subisce una qualche influenza delle mafie, con dati che oscillano tra il 53% della Calabria al 18% della Puglia». Ancora: «E` evidente una divaricazione del Pil pro capite tra alcune aree del Mezzogiorno, danneggiate dalla
presenza mafiose, e altre realtà del centro e del nord d`Italia, divaricazione che in alcuni casi potrebbe raggiungere la media del 15 per cento».
Ma l’insofferenza non riguarda solo la parte più buia della società italiana. Basti pensare a quanto sta emergendo sotto gli occhi di tutti e quanto sta accadendo oggi con gli interventi più incisivi della Guardia di finanza. L’Ocse e la Banca d’Italia in questi giorni hanno segnalato l’arretramento del lavoro dipendente nel potere di acquisto e l’aumento delle disuguaglianze rispetto ai più ricchi. La Guardia di Finanza ha fatto emergere l’esistenza di migliaia di persone che vivono alla grande senza pagare un euro di tasse. E non solo. Ieri la stessa Guardia di Finanza ha parlato dei “furbetti del Welfare”. Da La Repubblica: “Non si sa se siano migliori o peggiori degli evasori fiscali. Certo è che la Guardia di Finanza li pone sullo stesso piano. Finti poveri che beneficiano degli sconti per le prestazioni sociali, dai ticket agli asili nido, studenti che non pagano le tasse universitarie: nel 2011 le Fiamme Gialle ne hanno scovati 4.358. Ma cì sono anche gli statali che fanno il doppio lavoro nella pubblica amministrazione (1.140 sono stati individuati), truffatori del Servizio sanitario nazionale, imprenditori che mettono in cassa integrazione i propri operai e poi riattavano la produzione a spese dell`Inps. Senza contare la massa di truffe e sfruttamento dei soldi pubblici e degli aiuti comunitari che viene messa in atto da una miriade di società: sono stati denunciati 860 soggetti che hanno lucrato complessivamente 250 milioni. Secondo i riscontri delle Fiamme Gialle i truffatori del pubblico denaro sono stati circa 18 mila, con un danno erariale di 2 miliardi. La Finanza ha tracciato anche dieci identikit dei furbetti scovati, dieci frodi-tipo allo Stato, alle Regioni, alla Ue. «La lotta all`evasione fiscale e agli sprechi nella pubblica amministrazione rappresentano le due facce della stessa medaglia», ha dichiarato il comandante generale della guardia di finanza, generale di corpo d`armata Nino Di Paolo, nel commentare i risultati dell`attività svolta dalle Fiamme Gialle a tutela della spesa pubblica”.
L’insofferenza verso il cambiamento ha dunque radici profonde. Non a caso Berlusconi e Bossi appaiono sempre meno capaci di resistere alla tentazione di far saltare il tavolo del governo Monti.

3. MILLEPROROGHE: CON UN AUMENTO DELLE SIGARETTE SI FINANZIANO LE PENSIONI DEI LAVORATORI PRECOCI. DIOMANI CONSIGLIO DEI MINISTRI SU SEMPLIFICAZIONI E SCUOLA.
Oggi la Camera vota la fiducia sul provvedimento cosiddetto mille proroghe, in cui è stato inserita un’ulteriore revisione dell’imposizione sulle sigarette per finanziare l’ammorbidimento della riforma Fornero per i lavoratori precoci ( quelli che hanno cominciato a lavorare a 15 anni) e per gli esodati (chi ha perso il lavoro alle soglie della pensione).
Domani il Consiglio dei ministri varerà un provvedimento sulla semplificazione, ma che conterrà anche alcune norme sulla scuola.