29 luglio 2012

Non si faccia fare alla legge elettorale la stessa fine delle riforme costituzionali

di Anna Finocchiaro

Esisteva un testo di riforma costituzionale concordato tra tutte le forze politiche che sostengono il Governo Monti. Si trattava di un testo che riduce il numero dei parlamentari, che tiene in gran conto il ruolo delle autonomie, che affievolisce il bicameralismo perfetto dando al Senato il ruolo prioritario di Camera per le materie di legislazione concorrente, che introduce la sfiducia costruttiva a fini di governabilità, che aumenta i poteri del Premier.
Con la presentazione dell'emendamento sul semipresidenzialismo e il patto tra Pdl e Lega tutto è stato travolto, a cominciare dalla riduzione del numero dei parlamentari.
Il Pdl ha tradito un patto perchè a questo partito non interessava avere una riforma costituzionale, ma solo una bandiera, quella del presidenzialismo, da sventolare in campagna elettorale. Siamo molto preoccupati perchè quella riforma elettorale indispensabile all'Italia e che riteniamo il Senato debba varare entro pochi giorni corre lo stesso rischio: di non essere approvata a causa dell'inaffidabilità del Pdl.

Farisei, ipocriti, gazzettieri al servizio della procura

Il Formigoni furioso ne ha avute davvero per tutti nelle scorse ore..

Il Formigoni furioso ne ha avute davvero per tutti nelle scorse ore, dopo che il tanto annunciato e smentito avviso di garanzia gli è stato recapitato dalla procura della Repubblica di Milano. Chi si aspettava qualche tentennamento o, almeno, un silenzio (breve, per carità) di riflessione, si è dovuto immediatamente ricredere di fronte a una conferenza stampa in cui Formigoni ha ostentato sicurezza, ma forse è meglio dire ha sciorinato arroganza, e manifestato tutta la sua vis polemica contro i giornalisti presenti. Se fino a un paio di giorni fa il Celeste li accusava di scrivere falsità, ora cambia registro e afferma di non aver letto nulla di nuovo nell'atto ufficiale della procura, perché aveva già saputo tutto dai giornali. Ma allora i gazzettieri non avevano poi scritto tutte queste falsità… Il Presidente non ha risparmiato le sue contumelie neppure al PD, reo di usare due pesi e due misure con lui e i suoi colleghi emiliano-romagnolo e pugliese. "Se non si dimettono Errani e Vendola, perché mai dovrei dimettermi io?" continua a ripetere Formigoni.

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