3 settembre 2013

Per ricordare Carlo Alberto Dalla Chiesa, Emanuela Setti Carraro e Domenico Russo

Conservare ricordo per cultura della legalità

A 31 anni dalla morte del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa per conservare il ricordo e tramandarlo


“Oggi ricorre il 31.mo anniversario dell’omicidio del Prefetto di Palermo, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell'agente di scorta Domenico Russo. A loro va il nostro commosso e sentito ricordo. Il generale Dalla Chiesa rappresenta uno spartiacque storico, il simbolo non solo della lotta tra Stato e mafia ma anche dell’esigenza di tenere sempre alta l’attenzione tra i rapporti tra politica e mafia. Dalla Chiesa è stato un vero servitore dello Stato che fino in fondo ha compiuto il suo dovere al pari dell’agente Russo, caduti in una battaglia che ha segnato uno dei momenti più bui della storia della nostra Repubblica. Oggi abbiamo il dovere di conservarne il ricordo e di tramandarlo in maniera puntuale poiché solo in questa maniera è possibile costruire una vera cultura della legalità. Le metodologie adottate da Dalla Chiesa nella lotta alla mafia ha consentito di raggiungere importantissimi risultati, su questa strada bisogna procedere senza alcuna incertezza”.
Così Pina Picierno, responsabile legalità del PD.

E tutti noi stiamo qui, aspettando una sola parola del grande Obama...

Pubblichiamo di seguito un post apparso sul blog oraprosiria. Il post è stato scritto dalle sorelle dell'ordine trappista che operano ad 'Azeir in Siria. Vogliamo offrire un altro punto di vista. Seppur tutti immaginiamo le conseguenze di una guerra ben pochi telegiornali ci parlano di come la situazione siriana è realmente vissuta da chi in Siria ci abita.

La redazione di teorema

 E tutti noi stiamo qui, aspettando una sola parola del grande Obama...


Oggi non abbiamo parole, se non quelle dei salmi che la preghiera liturgica ci mette sulle labbra in questi giorni : “ Minaccia la belva dei canneti, il branco dei tori con i vitelli dei popoli….o Dio disperdi i popoli che amano la guerra…”  “Il Signore dal cielo ha guardato la terra, per ascoltare il gemito del prigioniero, per liberare i condannati a morte “… "ascolta o Dio la voce del mio lamento, dal terrore del nemico preserva la mia vita; proteggimi dalla congiura degli empi, dal tumulto dei malvagi. Affilano la loro lingua come spada, scagliano come frecce parole amare… Si ostinano nel fare il male, si accordano per nascondere tranelli, dicono : “ Chi li potrà vedere ? . meditano iniquità, attuano le loro trame..Un baratro è l’uomo, e il suo cuore un abisso." Lodate il mio Dio con i timpani, cantate al Signore con cembali, elevate a lui l’accordo del salmo e della lode, esaltate e invocate il suo nome. Poichè il Signore è il Dio che stronca le guerre".
Signore, grande sei tu e glorioso, mirabile nella tua potenza e invincibile.”  

Guardiamo la gente attorno a noi,  i nostri operai che sono venuti a lavorare tutti come sospesi, attoniti : “hanno deciso di attaccarci”. Oggi siamo andate a Tartous.... sentivamo la rabbia, l’impotenza, l’incapacità di formulare un senso a tutto questo : la gente cerca di lavorare, come può, di vivere normalmente. Vedi i contadini bagnare la loro campagna, i genitori comprare i quaderni per le scuole che stanno per iniziare, i bambini chiedere ignari un giocattolo o un gelato…vedi i poveri, tanti, che cercano di raggranellare qualche soldo, le strade piene dei rifugiati “interni” alla Siria, arrivati da tutte le parti nell’unica zona rimasta ancora relativamente vivibile… guardi la bellezza di queste colline, il sorriso della gente, lo sguardo buono di un ragazzo che sta per partire per militare, e ci regala le due o tre noccioline americane che ha in tasca, solo per “ sentirsi insieme”.. E pensi che domani hanno deciso di bombardarci.. Così. Perché “ è ora di fare qualcosa”, così si legge nelle dichiarazioni degli uomini importanti, che domani berranno il loro thé guardando alla televisione l’efficacia del loro intervento umanitario… Domani ci faranno respirare i gas tossici dei depositi colpiti, per punirci dei gas che già abbiamo respirato ?

Uniti per la ripresa

Uniti per la ripresa

“Il valore della crescita sostenibile: sindacati e imprenditori di fronte alla crisi”. Ne hanno parlato il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, il segretario della Cgil Susanna Camusso, il presidente della Cisl Raffaele Bonanni, il segretario della Uil Luigi Angeletti e il responsabile Economia del Pd Matteo Colaninno sul palco della Festa Nazionale Democratica a Genova. Il direttore de L’Unità Claudio Sardo ha coordinato il dibattito

Sindacati e Confindustria  sindacati_confindustria
L’incontro si è svolto a poche ore dalla firma di un documento programmatico unitario tra sindacati e Confindustria. (leggi il documento)

Squinzi: siamo davanti ad una situazione davvero difficile per tutti i lavoratori e le imprese. Ci siamo domandati potessimo fare insieme per un vero cambio di passo. Abbiamo convenuto che ci sono tre temi da affrontare subito: a) il fisco con riduzione del costo del lavoro e il rilancio della competitività; b) il tema delle politiche industriali (costo dell’energia particolarmente penalizzante e digitalizzazione soprattutto della PA); c) le riforme istituzionali per permettere agli investimenti di essere tradotti in realtà.
Ci siamo consultati con i sindacati preparando un documento unico con l’intento di fare in modo che la prossima Legge di Stabilità contenga le nostre proposte per la ripresa. Ora rivolgiamo un invito forte al governo perché le accolga.

Volontariamo 2013