11 settembre 2013

11 settembre 2001 - Nessuna torre colmerà quel vuoto. Anche dopo 12 anni il cuore ha un sussulto

Pubblichiamo di seguito un articolo preso dal sito del quotidiano La Repubblica.

11 settembre, l'attacco a New York
Sussulto al cuore mai dimenticato

I bambini nati nel 2001 troveranno perfettamente normale che la skyline dell'isola sia quella che vedono, a loro è riservata giustamente la benedizione del non sapere
di VITTORIO ZUCCONI

Quando imbocco la lunga rampa che dalla autostrada 95 precipita verso il Lincon Tunnel e Manhattan, anche dopo 12 anni il cuore ha un sussulto. Le future generazioni, i bambini nati nel 2001, troveranno perfettamente normale che la skyline dell'isola sia quella che vedono, a loro è riservata giustamente la benedizione del non sapere. Ma chi, per decenni, ha percorso quella strada infinite volte, chi ha visto ingigantirsi nel parabrezza quei due immensi fumaioli che segnalavano la navigazione del transatlantico immobile chiamato Manhattan l'assenza, il vuoto, non saranno mai più colmati da nessuna altra torre.


Pippo Civati: nessuno dietro, molti davanti

Nessuno dietro, molti davanti
Nessuno dietro, molti davanti. L'aveva detto Giuseppe Civati alla vigilia di questa calda estate di politica, che continua nelle piazze e nelle feste democratiche su e giù per l'Italia. Siamo infatti moltissimi a seguire il candidato alla Segreteria del Partito Democratico, dalle piazze alla mobilitazione quotidiana, circolo per circolo.

Chi era a Genova, alla Festa Democratica Nazionale venerdi, ha assistito alla standing ovation dopo l'intervento di Civati, che ha tracciato il percorso da qui al Congresso del Partito Democratico, e oltre. “Io vado fino in fondo in questa sfida congressuale”, ha concluso tra gli applausi, “andate fino in fondo anche voi, partecipate, fate la tessera del Partito Democratico e torniamo a parlare della vita dei cittadini, restituiamo il senso altissimo della nostra politica, per cambiare questo Paese”.

A scuola...In Carrozza

Scuola. Grazie al PD si torna a investire

I provvedimenti sulla scuola e l'università assunti dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro dell'Istruzione rappresentano il segnale di una netta inversione di tendenza

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"I provvedimenti sulla scuola e l'università assunti dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro dell'Istruzione rappresentano il segnale di una netta inversione di tendenza che finalmente si realizza in un settore lasciato per troppo tempo allo sbando.
Da tempo il Pd chiedeva di tornare ad investire sulla formazione. Oggi il governo ha fatto un primo, importante passo. Merito del ministro Carrozza e dell’impegno del presidente Letta se dopo la stagione dei tagli a ripetizione decisi da Gelmini, Tremonti e Berlusconi si ricomincia a investire sui giovani, sulla formazione, sugli insegnanti di sostegno, se la scuola e l'università ricevono un'attenzione che lascia ben sperare per il futuro". Così il segretario del PD, Guglielmo Epifani dopo l'approvazione da parte del Consiglio dei ministri dei provvedimenti sulla scuola e università.

Allende e il sogno del Cile, 40 anni dopo

Allende e il sogno del Cile, 40 anni dopo

di Francesca D'Ulisse
allende  allende
La Moneda brucia. Implacabile il bombardamento dell’aviazione cilena. La stessa forza armata che avrebbe dovuto difendere il Presidente e il Paese si rivolta contro il suo capo supremo. Augusto Pinochet e gli altri generali cileni, salvo poche eccezioni – tra cui Alberto Bachelet padre di Michelle - lo hanno tradito.

“Lleve sobre Santiago” (“Piove su Santiago”): il nome dell’operazione militare. Allende e la sua guardia sanno che è finita. Ma la resa non è nella mente e nel cuore del Presidente. E’ stato eletto dai cileni per cambiare radicalmente il Paese e preferirebbe morire piuttosto che tradire se stesso e chi ha creduto in lui, i tanti che hanno visto in Unidad Popular, la sua coalizione, la speranza di costruire un Cile più democratico, più giusto e più equo, dove tutti siano cittadini con pari diritti e pari doveri. Un paese sovrano e pacifico. È la “rivoluzione democratica” cilena, che considera la legge e la Costituzione come guide supreme per il proprio cammino e le libere elezioni quali pietre fondanti della propria forza e legittimità.