22 gennaio 2014

Intervista a Civati

Civati: "C'è un'atmosfera da resa dei conti surreale"

Intervista a Giuseppe Civati di Daria Gorodisky - Corriere della Sera

di Giuseppe Civati, 
«Le dimissioni di Cuperlo? Erano inevitabili, dopo quello che è successo in direzione. Era ovvio da subito che sarebbero arrivate». Pippo Civati, deputato del Pd e, nelle scorse primarie, candidato a guidarlo, non è sorpreso dagli atteggiamenti di nessuno dei suoi due ex rivali: «Avevo sconsigliato Cuperlo di accettare la presidenza del partito perché conoscevo il modo assoluto e decisionista di Renzi di interpretare la leadership». 

Decisionismo, o toni offensivi? 

«Renzi avrebbe dovuto evitare di trattare Gianni da avversario invece che da interlocutore, di scendere così sul personale... Chi è forte non ha mai motivo di farlo. Però si vede che in lui c`era anche un sentimento di rivalsa, come a dire "prima i prepotenti erano altri, e adesso..."» .

È una giustificazione? 

«Non mi va di commentare con degli "io avrei detto, io avrei fatto". Voglio avere un rapporto di dialogo con Renzi, è lui che ha vinto le primarie». 

Riunione di Circolo


                                RIUNIONE CIRCOLO  22 GENNAIO 2014    ORE 21.00

                                        presso Sede Circolo Via Matttavelli



Portavoce Circolo
Gianpiera Beretta

Renzi scrive a Cuperlo

Renzi: "Caro Gianni, rispetto la tua scelta"

La lettera di Matteo Renzi a Gianni Cuperlo

di Matteo Renzi,  
Matteo Renzi  renzi23
Di seguito il testo della lettera inviata dal segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, a Gianni Cuperlo

Caro Gianni,
rispetto la Tua scelta.
Conosco la fatica che hai fatto nell'accettare la mia proposta di guidare l'Assemblea del PD, dopo le primarie.
Con franchezza e lealtà, non me l'hai taciuta. Non volevi farlo, ma hai ceduto alla mia insistenza. Pensavo, e continuo a pensare, che un tuo impegno in prima persona avrebbe fatto bene alla comunità di donne e uomini cui ti riferisci nella tua lettera. Comunità ampia. Che tutto può essere tranne che omologata nel linguaggio e nel pensiero. Comunità difficile. Dove ci si può sentire offesi perché uno ti dice che sei livoroso. E dove si può rimanere con un sorriso anche se ti danno del fascistoide. Comunità bellissima, però. Ricca di valori che vanno oltre le personalità e i caratteri dei singoli.