15 febbraio 2014

A Sulbiate!!! tutte le informazioni per votare alle primarie regionali del PD


Diana De Marchi e Alessandro Alfieri, i due candidati per il ruolo di segretario regionale del PD

I DUE CANDIDATI
Sono due gli “sfidanti” alla segreteria regionale del Partito Democratico della Lombardia nelle primarie di domenica 16 febbraio.

diana_de_marchiDiana De Marchi: Mai più lontani #conDiana
Nata a Milano nel 1959, è docente di tedesco e italiano per stranieri e dal 2005 insegna presso la scuola media statale sperimentale Rinascita – A. Livi di Milano e tiene corsi di italiano per donne straniere. Nel 2006 è eletta consigliera in Zona 7 a Milano occupandosi di scuola, cultura, integrazione, questione di genere, oltre che di una riqualificazione del territorio che passi attraverso processi non solo urbanistici, ma anche sociali.
Ha partecipato attivamente alla nascita del Partito Democratico, venendo eletta nella prima Assemblea nazionale del partito. Dal 2008 è coordinatrice del circolo PD Pio La Torre – San Siro e fa parte della Direzione del PD Metropolitano milanese.
Dal 2010 è sempre Consigliera provinciale a Milano, dove continua a occuparsi di servizi pubblici, sicurezza, cultura, integrazione e questioni di genere. In Consiglio provinciale si è battuta per:
-    Diritto allo studio e un’edilizia scolastica efficiente e sicura, anche a fianco degli studenti con disabilità; il progetto “Scuole aperte” per aprire i locali delle scuole pubbliche al territorio.
-    Interventi sulle politiche sociali e azioni per persone private della libertà.
-    Sostenere il finanziamento dei centri anti violenza le donne maltrattate.
-    I lavoratori e le lavoratrici che hanno perso il posto di lavoro.
-    Trasparenza nei cda e presenza di donne nei cda delle partecipate.
-    Frenare il consumo di suolo e tutelare i nostri parchi, ripensando all’organizzazione agricola dei territori urbanizzati.
LE RAGIONI DELLA CANDIDATURA
E’ passato solamente un anno dalle elezioni regionali lombarde. Un anno che sembra un ventennio, dato che il modello lombardo è rimasto esattamente lo stesso. Modello formigoniano e maroniano, a prima vista differenti, eppure del tutto simili nella sostanza delle scelte. Modello al quale non siamo stati capaci di contrapporre la nostra idea di Lombardia, appiattendoci su una responsabilità istituzionale che ci ha fatto perdere incisività nell’azione politica. Siamo rimasti troppo a lungo nel Palazzo, mentre il nostro elettorato chiedeva cambiamenti radicali nelle politiche del lavoro e della formazione, sulle questioni ambientali, sull’estensione dei diritti a tutti, con formula piena. Abbiamo bisogno di recuperare questa distanza, abbiamo bisogno di un Partito Democratico aperto, capace di relazionarsi con tutte le realtà istituzionali ma soprattutto capace di parlare a tutte le province della nostra Regione, che si faccia promotore di grandi campagne di mobilitazione, per disegnare il cambiamento possibile.
- Il suo programma per il PD lombardo per i prossimi cinque anni: Mai più lontani #conDiana
- Biografia e candidatura: la sintesi
- Il sito, Facebook, Twitter e YouTube
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- Per scriverle: dianaademarchi@gmail.com


foto alfieri1Alessandro Alfieri: #Lombardia2018
Nato a Varese nel 1972, si è laureato in Economia alla Bocconi e, dopo aver vinto il concorso in Diplomazia, ha lavorato al Ministero degli Affari Esteri, a Roma e nel mondo (Medio Oriente, Balcani e Corno d’Africa). Nel 2002 è stato candidato Sindaco a Varese e per quattro anni ha coordinato l’Ulivo della città. Per la provincia di Milano è stato Responsabile per le Relazioni internazionali, seguendo la promozione all’estero della candidatura di Milano all’Expo del 2015. Con la nascita del Partito Democratico è diventato vicesegretario in Lombardia e nel 2010 è stato eletto Consigliere regionale. Nel 2013 ha assunto l’incarico di Capogruppo al Pirellone e nel giugno dello stesso anno la Direzione regionale del partito gli ha affidato l’incarico di coordinatore politico.
Vive a Varese con la moglie Raffaella e la loro bambina Asia.
LE RAGIONI DELLA CANDIDATURA
Il Partito Democratico lombardo si pone l’obiettivo ambizioso di vincere le prossime elezioni regionali. E per poterlo fare dobbiamo prendere atto anche degli errori commessi in passato. Nello scorso febbraio abbiamo perso una grande occasione.

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA N. 53 del 15 febbraio 2014

Dai 101 ai 136
Se non altro dalla pugnalata alle spalle si è passati a quella a viso aperto. L'effetto è però lo stesso: far fuori un nostro leader, al quale va tutta la mia solidarietà. Ma c'è ben peggio: trasformare un'alleanza di scopo col centrodestra in alleanza organica di legislatura. La disinvoltura con cui Renzi cambia le carte in un niente non mi sorprende. Mi ha ferito l'ignavia dei 'cuperliani' (categoria da cui mi dimetto seduta stante): la sola distinzione di cui sono stati capaci è chiedere che non si votasse in direzione! Ormai il voto, sale della democrazia, ne sta diventando un orpello fastidioso.
Domani, nonostante tutto, si vota. Per Alessandro, per il Pd lombardo.
La voglia di disertare è diffusa: in tanti non ne vogliono sapere dei nostri seggi per l'elezione del segretario regionale. Eppure insisto, ancor di più nel disorientamento di queste ore: l'unica speranza di tenuta del PD sta nei territori. Dobbiamo costruire qui in Lombardia un nuovo gruppo dirigente competente ed autorevole. E' quindi necessario fare in modo che il nuovo segretario (che spero sia Alessandro Alfieri) abbia un'investitura piena, forte di un consenso numeroso e diffuso.

Lettura per bambini in biblioteca a Sulbiate

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