30 marzo 2014

Il PD e L'Europa

L'Europa cambia se cambia l'Italia e l'Italia cambia se la cambia il PD

Direzione nazionale del PD - 27 marzo 2014

 Direzione PD 27/03/2014


Share"Questa Direzione vuole segnare il punto della situazione del partito per il governo e le future scadenze. Solo parzialmente affronterà il tema delle europee. Una nuova riunione sulle liste elettorali, verrà fissata nella settimana tra il 7 e il 13, magari lunedì 7 o martedì 8 aprile.” Lo ha annunciato il premier e segretario del PD Matteo Renzi, aprendo i lavori della Direzione del PD.

Il PD come motore di cambiamento. "Il PD a 60 giorni dalle prossime elezioni è il motore del cambiamento, ha la responsabilità di aver messo in moto un cantiere che suscita aspettative e speranza. Gli italiani ci danno fiducia, ce lo dice il clima, e sarebbe letale tradirla. Per questo ci vuole un lavoro pancia a terra nei prossimi giorni.
Vorrei che alcuni Comuni - e cito sempre Prato - tornassero a guida PD. Prato è un simbolo del riscatto per me. Noi abbiamo preso degli impegni, durante le primarie, che ora dobbiamo mantenere: a Palermo un importante appuntamento sull'Europa e sul Mediterraneo, dove inviterò Martin Schulz; un evento a Trieste sulla cultura, legata all'innovazione; un grande evento sulla scuola che propongo di fare a Bari, insieme a Firenze la città più grande che va al voto; a Torino, con Piero Fassino, faremo il vertice europeo sulla disoccupazione giovanile a luglio".

Un saluto al magistrato Gerardo D'Ambrosio

da: larepubblica.it

È morto Gerardo D'Ambrosio: fu procuratore capo a Milano e protagonista di 'Mani pulite'

Il magistrato era stato senatore del Ds e del Partito Democratico. In passato aveva subito un trapianto di cuore. Tra le grandi inchieste condotte in passato quella sulla morte di Pinelli
È morto Gerardo D'Ambrosio: fu procuratore capo a Milano e protagonista di 'Mani pulite' Ambrosio  Il magistrato Gerardo D'Ambrosio è morto al Policlinico di Milano, dove era ricoverato. Aveva 83 anni. Malato di cuore da tempo, fu sottoposto ad un trapianto già nel 1991.

D'Ambrosio, originario della provincia di Caserta, ha vissuto da vicino le principali vicende giudiziarie del Paese. A inizio anni Novanta è stato il capo del pool milanese di "Mani Pulite" - composto da Francesco Saverio Borrelli, Antonio Di Pietro, Piercamillo Davigo e Gherardo Colombo - le cui inchieste piegarono i partiti di governo della prima Repubblica. Lambirono e basta il Pci-Pds, e per questo fu accusato dalla stampa di destra, insieme agli altri, di essere un "comunista".

Fu anche il giudice che nel 1975 si pronunciò sull'omicidio dell'anarchico Giuseppe Pinelli: per lui il volo dal quarto piano della Questura di Milano del 15 dicembre 1969 avvenne a causa di un "malore attivo" - né un suicidio né un omicidio quindi - attirandosi le critiche della famiglia del ferroviere e dei movimenti di quegli anni. Ricordando la sentenza venti anni dopo rispose così: "Quando la depositai dicendo che non vi era prova di un coinvolgimento dei poliziotti, scrissero che ero fascista. Quando rinviai a giudizio Franco Freda e Giovanni Ventura per piazza Fontana i difensori addirittura mi ricusarono sostenendo che ero socialista".
 

Auguri Pietro Ingrao


  

Pietro Ingrao: 99 anni tra passione e poesia

ingraoOggi il leader storico della sinistra compie 99 anni. "Son quasi cent`anni, questi di Ingrao. Ma non di solitudine. Perché ha vissuto immerso nella storia e in quel grande magma che è stato il `900", Walter Veltroni - L'Unità

Ha attraversato un tempo lungo, un secolo drammatico segnato da due guerre, dalla tragedia della Shoah, dal grande sogno del comunismo e dalla sua crisi. Ho incontrato Ingrao nella sua casa pochi mesi fa. Stavo lavorando al film su Berlinguer e volevo raccogliere la sua testimonianza.

Come sempre incontrarlo mi ha molto colpito: ero partito con tante domande in testa e mi sono sentito rivolgere mille domande. Ero andato a cercare memoria, mi son trovato davanti un uomo pieno di curiosità su quello che succede, su quello che succederà. Nel film ci sono le sue poche frasi in cui parla del funerale di Enrico Berlinguer come di un viaggio interminabile nella folla e nel dolore delle persone.