10 maggio 2014
Nuove nubi sull' EXPO
Indietro di vent’anni. Expo trema e la Regione osserva…
L’arresto di Primo Greganti, il compagno G di Tangentopoli, e di Gianstefano Frigerio ci riporta indietro agli anni ’90. La procura di Milano parla di una cupola che gestiva appalti ed affari e ricostruisce meccanismi di favore e turbativa d’asta che sembravano ormai dover appartenere solo al passato. Partita da vicende legate alla criminalità organizzata, l’indagine ha pesantemente toccato anche Expo, visto che è finito in manette Angelo Paris, top manager della società Expo 2015. Raggiunto da un nuovo provvedimento cautelare anche l’ex AD di Infrastrutture Lombarde Antonio Rognoni.
Se a questo aggiungete l’arresto, nell’ambito di altre indagini, dell’ex ministro Claudio Scajola e dell’attuale segretario generale della Provincia di Novara Princiotta (già nei guai per vicende legate alle indagini su Sesto San Giovanni), la giornata è di quelle pesanti.
Ora tutti diranno che Expo va salvaguardata, e ci mancherebbe altro, ma questo obiettivo non deve togliere nulla alla possibilità di andare fino in fondo con le indagini.
E pensare che solo ieri in commissione II abbiamo esaminato la relazione semestrale del “Comitato regionale per la trasparenza degli appalti e la sicurezza dei cantieri” direttamente gestiti da Regione Lombardia o da sue partecipate. La richiesta avanzata dalla Commissione Antimafia e da noi condivisa e sottoscritta è stata quella di poter ampliare le attività del Comitato per poter controllare anche gli appalti di Expo 2015 e opere connesse. Non sapevamo nulla dell’indagine resa nota oggi e degli arresti conseguenti, ma i potenziali rischi connessi alle opere Expo ci erano ben evidenti.
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