5 novembre 2014

Fabiola Gianotti, una donna italiana per il Cern di Ginevra. Brava!

da: LaRepubblica.it

Fisica, Fabiola Gianotti direttore del Cern di Ginevra

Fisica, Fabiola Gianotti direttore del Cern di Ginevra
È la prima donna a capo laboratorio europeo di fisica delle particelle, nato 60 anni fa. Entrerà in carica a gennaio 2016. "Lavorerò per la scienza al servizio della pace". I complimenti di Napolitano e Renzi

ROMA - L'italiana Fabiola Gianotti è stata nominata direttrice generale del Cern di Ginevra. E' la prima volta che una donna è a capo del laboratorio europeo di fisica delle particelle. Cinquantadue anni, nata a Roma e studi a Milano, è stata fra i protagonisti della scoperta del bosone di Higgs. Entrerà in carica a gennaio 2016, subentrando a Rolf-Dieter Heuer che ha ricoperto la carica di direttore generale del Cern dal 2009, affiancato dall'italiano Sergio Bertolucci, direttore della Ricerca e del Computing. E' stata nominata dal Director General Search Committee del Cern. Gli altri due fisici in corsa per la direzione erano il britannico Terry Wyatt, dell'università di Manchester, e l'olandese Frank Linde, direttore dell'Istituto nazionale di fisica subatomica (Nikhef) di Amsterdam. La scienziata italiana ha ricevuto una telefonata di complimenti dal premier Matteo Renzi. Con Fabiola Gianotti è la terza volta che uno scienziato italiano arriva al vertice del Cern che conta fra i suoi padri fondatori il fisico Edoardo Amaldi, uno dei "ragazzi di Via Panisperna". A ricoprire l'incarico di direttore generale del laboratorio di Ginevra, infatti, sono stati il Nobel Carlo Rubbia, primo dg italiano dal 1989 al 1994, poi, cinque anni più tardi, è stata la volta del fisico Luciano Maiani al vertice del Cern dal 1999 al 2003.

L'editoriale di Giovanni Bianchi



La contrapposizione fra la piazza della CGIL a Roma (fossero o meno un milione di persone) e il gruppo dei renziani della prima e di tutte le ore non regge.
La grande manifestazione della CGIL può essere un momento importante di svolta per il rapporto fra sindacato e politica. Certo, così tante persone in piazza, anche se in base ad una piattaforma e a parole d’ordine errate e lacunose, sono un fatto politico in sé. Ma il dato importante è che, finalmente, si prenda atto da una parte e dall’altra che il rapporto fra soggettività sindacale e soggettività politico – istituzionale è un rapporto fra distinti, cosa che si è affermata in tutta Europa a partire dalla Gran Bretagna dove addirittura era stato il sindacato a fondare il partito laburista.
La CGIL , che non è “il” sindacato ma “un” sindacato (cosa che quando verrà ben interiorizzata da alcuni amici e compagni dentro al PD non sarà mai abbastanza presto), con la manifestazione di ieri ha voluto affermare la sua autonomia e il suo dissenso rispetto al Partito Democratico e a chi legittimamente lo guida. Tale autonomia dovrà ora essere conseguente, per evitare di vedere spettacoli come quello cui assistemmo all’ ultimo Congresso della Federazione milanese del PD, quando la larga parte del vertice dirigenziale della Camera del lavoro di Milano si schierò con una corrente e con la sua candidata alla Segreteria (oltretutto perdendo nettamente).