21 dicembre 2015

La metamorfosi

Anche l’antipolitica può tornare utile quando si tratta di trovare i numeri per sopravvivere.
Lo ha ben capito il presidente della Lombardia Maroni che, al giro di boa di metà legislatura, ha lanciato segnali d’intesa ai consiglieri del Movimento 5 Stelle, che non hanno certo disdegnato le lusinghe presidenziali.
In questi giorni, come previsto dal regolamento consiliare, è stato fatto il tagliando di metà legislatura alle commissioni attraverso il rinnovo degli uffici di presidenza delle stesse.
Galateo istituzionale vorrebbe che alle minoranze fosse concessa almeno una presidenza, di solito quella della commissione Bilancio, la più importante in termini di ruolo istituzionale e vigilanza sui conti. Non l’ha pensata così la maggioranza lombarda fin dall’inizio di questa decima legislatura, concedendo all’opposizione solo la presidenza dell’innocua (anche se fondamentale) Commissione Speciale Antimafia.
Preso atto di queste concessioni da parte di chi governa, la definizione del rappresentante di minoranza nei diversi uffici di presidenza dovrebbe essere una questione da definire tra i partiti di opposizione, ma così non è stato. La maggioranza non si è infatti limitata ad osservare, è entrata in campo dando una sponda agli appetiti dei consiglieri del Movimento 5 Stelle, che non si accontentavano delle cariche concordate con PD e Patto Civico a inizio legislatura. Abbiamo assistito a una vera e propria metamorfosi di chi fino a ieri proclamava il proprio assoluto disinteresse per le poltrone e ora non rifiuta aiutini della maggioranza per conquistarle.