29 aprile 2016

NEWSLETTER QUINDICESIMO PIANO

Newsletter 97 / Aprile 2016

Le prime rose rampicanti, intirizzite e sorprese da una temperatura improvvisamente invernale, sbocciano a fatica sulle facciate delle case rivolte a sud.
In Regione Lombardia gli specialisti dell'arrampicata, invece, sono costantemente in esercizio, 24 ore su 24, e sono in grado di compiere in scioltezza passaggi da sesto grado superiore o, addirittura, di arrampicarsi sugli specchi.
Un esempio significativo? Il nostro presidente!
Impegnato nel braccio di ferro con lo Stato per difendere l'autorità regionale anti corruzione che rischia di non passare al vaglio della Corte costituzionale, il presidente Maroni sta tentando, ancora una volta di rinviare il processo indetto a suo carico per presunto favoritismo nelle assunzioni di ex collaboratrici. Come un Berlusconi qualsiasi, lavora per la prescrizione. La richiesta, inoltrata dai suoi legali a pochi giorni dall'udienza del 5 maggio, motiva la sospensione del processo per tutto il periodo elettorale e fino al 23 giugno, perché, udite, udite, Maroni si è candidato al Consiglio comunale di Varese.
Scusatemi, ma qui io tifo per lui: forse è la strada giusta! Forse, come consigliere comunale, riuscirà a far meglio che da presidente della Regione.

22 aprile 2016

NEWSLETTER QUINDICESIMO PIANO


Newsletter 96 / Aprile 2016
Se non ci fossero state le ragazze del volley Pomì Casalmaggiore a festeggiare il loro "triplete" (scudetto, supercoppa e champions league!), la seduta del Consiglio di martedì scorso si sarebbe trascinata sui binari dell'ordinaria consuetudine.
All'ordine del giorno provvedimenti di poco spessore, sugli spalti giornalisti e fotografi in attesa del rientro in aula, dopo gli arresti domiciliari, del reintegrato Mantovani (che non si è presentato), in casa Lega sostituzione del detenuto Fabio Rizzi con il primo dei non eletti.
Come possiamo notare, le porte girevoli in Regione funzionano a pieno ritmo ed il povero Maroni ha il suo bel daffare a tener dietro ai continui cambiamenti che implicano, inevitabilmente, modifiche sulla scacchiera degli incarichi.
Difficile per lui trovare la quadra soprattutto per il prestigioso ed insidioso posto di assessore alla Sanità. La mancanza ormai endemica di "materiale politico" e i soliti veti incrociati, rendono ardua una operazione che, tuttavia, non è più rinviabile.
Complice il fuggi fuggi della dirigenza e con la riforma in mezzo al guado, nuvoloni neri sembrano addensarsi su un settore che non risponde più da tempo ai parametri dell'eccellenza.

21 aprile 2016

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA

Sabato 16 Aprile 2016
Nel blu dipinto di blu (Votare oh oh)
Il PD ha lasciato libertà di voto per il referendum di domani. Io ho deciso di andare al seggio e votare NO. Sono consapevole che sarà la posizione nettamente minoritaria: i contrari al fermo delle piattaforme in funzione preferiranno l'astensione per impedire il raggiungimento del quorum. È un comportamento legittimo, ancorché antisportivo: un po’ come quei calciatori che ricorrono al fallo tattico a centrocampo per interrompere l'azione avversaria. Talvolta si vince anche così (Atletico docet) ma si rischia di far disamorare il pubblico. Ovviamente suona molto strumentale la rivalutazione della democrazia referendaria da parte di quella destra che ha fatto viceversa fallire la consultazione sull'eterologa e che ora si riscopre ambientalista invitando a votare SÌ in funzione antigovernativa. Peccato: le Regioni promotrici avevano già giustamente vinto la loro partita con la modifica dello Sblocca Italia, insistere ora all'attacco fa rischiare l'autogol.

9 aprile 2016

Due persone importanti GIOVEDI' in BIBLIOTECA


GIOVEDI' a Sulbiate in BIBLIOTECA





Newsletter 94 / Aprile 2016


Al tempo della fioritura del glicine, la temperatura primaverile comincia ad alzarsi. In senso metaforico, aumenta anche la temperatura politica per il vicino referendum sulle trivelle, 

7 aprile 2016

NOTA LUIGI CIOTTI SU PRESENZA SALVATORE RIINA A "PORTA A PORTA"

«Libera è da sempre accanto ai famigliari delle vittime delle mafie. Con loro è impegnata in tanti progetti. Con loro, e per loro, organizza il 21 marzo, la "Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie". Ne ha conosciuto il dolore, la forza, la dignità, la tenacia nel richiedere verità e giustizia - assenti nel 70% dei casi - l'impegno nelle associazioni, nelle carceri minorili, nelle scuole per contrastare le radici della mentalità mafiosa.
Meglio di altri comprende allora il loro sdegno e la loro incredulità di fronte alla scelta di una nota trasmissione di dare spazio questa sera al figlio di Totò Riina.
C'è chi parla di diritto di cronaca. Ma il libro scritto da Giuseppe Salvatore Riina - a quanto si evince da un'intervista oggi pubblicata - non aiuta a dissipare le ombre che ancora avvolgono le stragi di mafia e la rete di complicità, omissioni e silenzi che le ha favorite.
È un racconto di vita famigliare, a tratti idilliaca, dove la figura del padre, descritta in termini affettuosi quali Giuseppe Salvatore Riina ha tutto il diritto di usare, oscura quella del boss che ha mandato a morte tante persone e distrutto altrettante famiglie.
Cosa c'entri questo col diritto d'informazione non è dato di capire.
E se si può comprendere che un editore, allo scopo di profitto, non si faccia scrupoli a pubblicare testi di questo genere, altro conto è quello di uno spazio come quello televisivo - a maggior ragione se alimentato in quanto pubblico da un canone - che dovrebbe fornire un'informazione che aiuti la crescita culturale del paese, che non offenda la sensibilità degli italiani onesti e soprattutto la dignità e il dolore delle famiglie di persone che per il bene comune hanno sacrificato la vita».

Luigi Ciotti

4 aprile 2016

Il referendum del 17 aprile spiegato a mia figlia

di Isabella Pratesi


Cara Mirta,

so che hai sentito parlare del referendum sulle Trivelle (per fortuna il tema è arrivato sui social). E mi hai anche detto che non ci hai capito molto. Ti ho scritto delle brevi risposte alle domande che mi hai fatto. Hai ragione, le generazioni che si sono alternate sulla Terra hanno fatto un vero casino... Abbiamo qualche speranza di salvarci solo se voi giovani prenderete in mano il vostro futuro. Ecco perché ci tengo che tu il 17 vada a votare.

Un abbraccio forte,
mamma

Cosa chiede esattamente il referendum?
Il referendum chiede che ci sia un divieto chiaro e assoluto di estrarre petrolio vicino alle coste marine (entro le 12 miglia marine). È vero infatti che le società petrolifere attualmente non possono aprire nuovi pozzi vicini alla costa, ma è anche vero che le attività già in corso (ce ne sono circa 100) possono continuare a operare senza limiti di tempo! Se vogliamo mettere definitivamente al riparo le coste italiane dalle attività petrolifere, dobbiamo votare Sì al referendum. In questo modo le concessioni petrolifere troppo vicine alla costa andrebbero progressivamente a cessare.