20 settembre 2016

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA N. 173











Sabato 17 Settembre 2016
Il ballottaggio
La possibile riapertura del fascicolo Italicum induce a riflettere su quali possano essere i punti su cui intervenire per correggerne le storture. Tra questi c'è il tema del ballottaggio che permetterebbe di scegliere al secondo turno se non la lista preferita almeno quella meno lontana dalle proprie convinzioni. Ci sono però almeno due questioni da dirimere al proposito: se esso debba avvenire tra due o più liste e se debba essere su base nazionale o su base di collegio. L'Italicum sceglie la prima strada (due sole liste su base nazionale), il sistema francese invece porta al ballottaggio, in ogni collegio,i candidati che al primo turno hanno superato una determinata soglia (12,5%). Dietro la tecnica c'è una questione di sostanza, su cui tornerò in un prossimo numero. Intanto mi limito a registrare che un sistema siffatto depotenzierebbe molto l'uso del secondo voto come voto contro anzichè a favore di qualcuno.

La settimana in Regione
Il primo atto è andato in scena lunedì con l'esibizione a Genova dei tre 'tenori' di centrodestra: Toti, Maroni e Zaia. La musica, di ispirazione ungherese, è risuonata stanca e ripetitiva. Melodia centrale il no alle quote di migranti spettanti alle rispettive regioni. Tornato a Milano Maroni ha presieduto la riunione della sua giunta in cui, tra l'altro, ha licenziato Equitalia ed approvato l'accordo di programma per la realizzazione di un nuovo grande centro commerciale alle porte di Milano, a Locate Triulzi. Nuova scontata recita il giorno dopo a Palazzo Marino. Stretto tra Sala e Renzi, Bobo ha potuto solo lamentare di essere stato escluso dalla festa, cui peraltro voleva imbucarsi senza nemmeno portare un pasticcino. Forse avrà rimpianto che questa settimana non ci sia stata seduta di consiglio: avrebbe almeno potuto vantare una scusa per non presentarsi in Comune a far da comprimario.

Via Equitalia
L'abbandono da parte di Regione Lombardia di Equitalia è notizia di grande effetto ma scarsa sostanza. I tributi riscossi direttamente dalla Regione sono poca cosa, se si esclude il bollo auto. Nella scorsa campagna elettorale Maroni aveva promesso di abolirlo per i lombardi: ora si limita a cambiare l'esattore. Anzichè la classica cartella gli inadempienti riceveranno d'ora in avanti "l'ingiunzione rinforzata", modo diverso per ottenere lo stesso fine. Nulla cambia per Irap ed addizionale regionale, che continueranno ad essere pagate come prima. Equitalia è invisa ai contribuenti perchè chiamata a fare il gioco sporco a favore dei soggetti mandanti. Di fatto, quella di Maroni è l'ennesima privatizzazione di un'attività di pubblica utilità.

Il patto per Milano 
L'intesa sottoscritta da Sindaco e Presidente del Consiglio dei Ministri prevede una serie di interventi sulla mobilità, il dissesto idrogeologico, il post-Expo e le periferie. Complessivamente sono messi in gioco 644 milioni in tre anni, di cui 396 comunali e locali, 110 del Fondo sviluppo coesione (UE) e 138 nazionali. Come sempre avviene in queste occasioni il bicchiere può apparire più pieno o più vuoto a seconda delle attese. Ad esempio per il vimercatese si erano diffuse, alimentate dalla stampa, false aspettative sull'inserimento nel pacchetto metropolitane anche del prolungamento della M2. Di questo non c'è invece alcuna traccia, mentre compaiono 16 milioni per la progettazione del prolungamento della M5 a Monza. Occorre però considerare che per la M2 esiste già un progetto avanzato, e che il nodo ora sono gli elevati costi di realizzazione e di gestione. Era quindi sbagliato attendersi in questa occasione qualche altro spicciolo: prima di tutto va fatta la scelta di se e come ridimensionare il progetto approvato, poi dare la caccia ai fondi necessari.

Il cappotto sanitario
La relazione della commissione regionale di vigilanza sugli appalti in sanità, presieduta dal Generale Forchetti e resa pubblica dal Corriere della Sera ha svelato altri particolari del sistema corruttivo che ha imperversato in questi anni in diversi ospedali pubblici. Tra questi il cosiddetto "cappotto su misura", in gergo il bando confezionato con condizioni fatte appositamente per favorire la vittoria di un soggetto amico. La parte più inquietante è però, ancora una volta, quella riferita a prestazioni fatte inutilmente a pazienti ignari non perchè necessarie ma perchè economicamente remunerative. Ecco quindi il punto: quel che va riformato, nel nostro sistema, è la prevalenza dell'aspetto economico su quello sanitario e lo squilibrio tra pubblico e privato a tutto vantaggio di quest'ultimo. Solo così, unitamente a maggiori controlli, si possono combattere dalla radice i fenomeni di malversazione diffusi. La recente riforma lombarda non ha toccato questi nodi, ed ora assistiamo all'assurdità che chi la critica perde il posto (vedi caso Cicardi) mentre i vecchi baroni sono ancora in sella.

Il panino giusto
Non ho mai condiviso l'ipocrita dogma di stampo giustizialista secondo il quale le sentenze si debbano solo applicare e non discutere. Che vadano rispettate è ovvio, il che però non può impedire una legittima critica. Ciò è particolarmente vero per le decisioni dei tribunali amministrativi, spesso spiazzanti ma altrettanto frequentemente destinate alla smentita del Consiglio di Stato. Vedremo se sarà così anche per quanto stabilito dal TAR piemontese sul diritto dei bambini di mangiare in mensa il cibo portato da casa. Apparentemente una scelta di libertà, in concreto una pericolosa crepa a danno di un servizio ormai ritenuto parte integrante dell'offerta pedagogica scolastica. Di questo passo perchè non consentire di scegliersi i libri o di portarsi in aula ognuno il proprio maestro?

Assemblea Regionale del PD
Sabato scorso l'assemblea regionale del PD ha approvato all'unanimità dei presenti la relazione del segretario Alfieri contenente il percorso verso le elezioni regionali del 2018 (salvo imprevisti). L'obiettivo è quello di arrivare alla scelta del candidato alla presidenza per il centrosinistra entro l'estate del 2017. Sarà la Direzione regionale, nel prossimo dicembre, a decidere le modalità di selezione (sembrano inevitabili le primarie). Poi nei primi mesi del 2017 si terranno conferenze programmatiche provinciali e nell'aprile quella regionale. Nel frattempo partirà la scuola di formazione per preparare i gruppi dirigenti locali. Ricordo che la volta precedente il nostro candidato venne scelto appena due mesi prima del voto, e la campagna elettorale inevitabilmente ne risentì. Stavolta almeno quell'errore non andrà ripetuto (fermo restando il fatto che più che i tempi valgono le teste).

Appuntamenti
Lunedì 19 alle 10 a Palazzo Pirelli convegno PD su Industria 4.0. Quale modello per il tessuto industriale italiano. Alle 12 conferenza stampa sulle proposte PD e Patto civico sul piano della mobilità e dei trasporti.

Enrico Brambilla

www.enricobrambilla.it

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