28 dicembre 2016

A proposito dell'UNIONE

Riportiamo la Dichiarazione fatta dalle Minoranze all'ultimo Consiglio Comunale

CONSIGLIO COMUNALE DEL 12 DICEMBRE 2016
DICHIARAZIONE CONGIUNTA DEI GRUPPI “FACCIAMOCI IN QUATTRO PER SULBIATE”
E “SULBIATE DEMOCRATICA E SOLIDALE” IN MERITO
AL PUNTO 4 ALL’O.D.G. (UNIONE DEI COMUNI DI AICURZIO E SULBIATE – ATTO DI INDIRIZZO)


Signor Sindaco,
Signori Consiglieri,
confidavamo in un vostro estremo gesto di ripensamento politico, sostanzialmente un rinvio dell’argomento, date le circostanze temporali (imminente scadenza del mandato amministrativo) e le posizioni politiche emerse a partire dal 14 ottobre u.s., data del primo incontro ufficiale tra le Amministrazioni Comunali di Aicurzio e Sulbiate per parlare dell’argomento “Unione” a tavoli congiunti.


Invece, dopo il “documento programmatico” (pedissequamente copiato dai Comuni di Bellusco e Mezzago) che avete inviato il 22 novembre, abbiamo ricevuto, il 30 novembre, una bozza di delibera denominata “manifestazione di volontà”, sostituita, il 7 dicembre, dall’atto di indirizzo presentato questa sera. In quest’ultima proposta di deliberazione viene delineato un percorso (che non rispecchia neanche lontanamente quello da noi suggerito nel nostro documento) dove l’azione di consultazione viene inserita a decisione già presa e la prima fase dei lavori deve concludersi inderogabilmente entro il 31 marzo per ragioni elettorali.
Abbiamo, infine, scoperto l’esistenza di un documento politico di “Sulbiate Insieme” datato 4 novembre (e questo serve a dare la misura del rispetto e della considerazione istituzionale riservati ai Gruppi di Opposizione  a Sulbiate) dal quale apprendiamo sorprendenti notizie circa un passato colmo di attività associative con il Comune di Aicurzio, ma, soprattutto, di incontri, convegni, scambi di esperienze, approfondimenti e valutazioni sul tema dell’unione da parte di Amministratori/ funzionari del Comune di Sulbiate a partire dal 2014, di cui non si è condivisa una sola parola con i Gruppi di Opposizione, che scontano una ragionevole impreparazione sul tema in quanto sono stati coinvolti solo dal 14 ottobre.
Però il documento di Sulbiate Insieme in un certo passaggio ha confermato i nostri dubbi, precisamente quando dichiara “speriamo con tutti ma non siamo per nulla tifosi del criterio totalitaristico”. A quel punto abbiamo capito che il nostro parere non serve. Non è richiesto.
Su questo aspetto, però, apriamo una parentesi per rivolgerci ai colleghi Consiglieri Comunali di Aicurzio, perché devono sapere che le comunicazioni su carta intestata del Comune di Sulbiate che hanno ricevuto finora, in particolare sul tema “Unione”, rappresentano solo il parere di Sulbiate Insieme, che, illecitamente, si assume la responsabilità di rappresentare l’intera Amministrazione Comunale senza considerare il parere delle Minoranze che, di fatto, rappresentano la vera maggioranza del paese.
Il rischio, per il Comune di Aicurzio, è quello di ritenere di avere perfezionato Atti impegnativi … per poi scoprire di avere in mano … “carta” e “chiacchiere”, perché le volontà politiche potrebbero non essere coincidenti.
Ritornando al documento di Sulbiate Insieme del 4 novembre, evidenziamo una singolare affermazione “A seguito del primo incontro svoltosi il 14 ottobre sul progetto in oggetto” (il progetto è l’Unione) con la quale si riconosce (forse inconsapevolmente) la data effettiva di avvio ufficiale dell’attività relativa all’unione tra i due Comuni. Questa affermazione collide con la ricostruzione presente nella premessa dello schema di delibera dove si riportano senza alcuna distinzione momenti informativi (i primi tre) e tavoli istituzionali (gli altri tre) trascurando completamente il fatto che i Capigruppo Consiliari di Minoranza di Sulbiate non hanno ricevuto alcun invito agli incontri organizzati il 26 marzo 2015 e l’11 gennaio 2016 - che pertanto andrebbero stralciati.
Precisato tutto questo e tornando al primo incontro ufficiale del 14 ottobre, in quell’occasione ricavammo la sensazione che l’incontro serviva per parlare di qualcosa che qualcuno (i Sindaci?) aveva già deciso nella propria mente. In politica, però, non basta decidere nella propria mente e pretendere che gli altri si accodino ordinati ed in silenzio. La politica è una cosa seria all’interno della quale non c’è posto per l’arroganza né per gli atti di fede. In politica serve pragmatismo, proprio ciò che manca al vostro progetto di Unione, come cercheremo di dimostrare nel prosieguo. Ma prima vorremmo enunciare un principio non negoziabile che possa dare la chiave di lettura del nostro comportamento politico, e precisamente: “la democrazia, quella vera (quindi non quella esistente a Sulbiate da anni), è tale solo se rende difficoltosa la strada delle scelte politiche e delle decisioni, altrimenti non è più democrazia – che prevede una ponderazione tra tutti i pareri e tutti gli interessi coinvolti – ma subdola obbedienza a qualcuno”.
Questa dichiarazione dovrebbe far comprendere il nostro approccio al tema “Unione” e l’esigenza di confrontarsi pariteticamente con gli altri colleghi Consiglieri, perché la questione non è di esclusiva appartenenza ai singoli Gruppi di maggioranza di Aicurzio e di Sulbiate, ma interessa tutti i Cittadini.
Probabilmente con questa consapevolezza, il Gruppo di Maggioranza di Aicurzio, nell’incontro del 14 ottobre, ha letto una dichiarazione in cui, tra le condizioni poste come capisaldi irrinunciabili sulla strada verso l’Unione, si chiedeva una votazione all’unanimità dei rispettivi Consigli Comunali.
Come è noto, il 14 ottobre per le Opposizioni di Sulbiate è stata una sorpresa scoprire che l’ipotesi dell’Unione fosse una priorità nell’agenda politica locale, quindi ci siamo attivati per formulare una proposta di lavoro (si vedano i documenti del 5 e del 6 novembre) che è stata riscontrata dagli Amministratori di Aicurzio con una sorta di avvicinamento.
Di contro, da parte del Sindaco di Sulbiate e del relativo Gruppo Consiliare abbiamo ottenuto solo un assordante silenzio. NULLA. Di fronte a un atteggiamento tanto “costruttivo” abbiamo ritenuto inutile partecipare al secondo incontro ufficiale congiunto convocato per il 10 novembre. Comunque, a dimostrazione della indisponibilità di Sulbiate Insieme ad aprire un tavolo di confronto con le opposizioni di Sulbiate, anzi, per far capire chi comanda e chi decide, dopo il 10 novembre è stata prodotta la prima bozza di delibera da portare in approvazione dei rispettivi Consigli Comunali, che è poi stata riscritta dopo il successivo incontro congiunto del 1 dicembre. Evidentemente c’è una grande premura di approvare questo Atto in Consiglio Comunale perché prima ci si unisce, prima si ricevono i soldi dallo Stato e da Regione Lombardia (un contentino economico riconosciuto dalla Legge ai Comuni che si adeguano). Prima si producono gli Atti, più grande è la fetta di torta che si mangia. Queste, in poche e volgari parole, le ragioni che giustificano tutta la premura che sta spingendo le due Amministrazioni di Aicurzio e di Sulbiate verso il frettoloso “abbraccio” dell’unione .
In tutto questo ci saremmo aspettati una maggiore coerenza sulla condizione dell’unanimità, da parte del Comune di Aicurzio, così come dichiarato nel documento della lista civica “Per Aicurzio”:
“Chiediamo e pretendiamo un segnale forte da parte di tutto il Consiglio Comunale di Sulbiate di esprimere fin da ora un voto favorevole e compatto nell’intenzione di formare l’unione con Aicurzio. Una volontà diversa sarebbe infatti una scelta sciagurata e priva di logica…” ma comprendiamo che l’interesse così pressante possa far perdere la lucidità politica che il momento richiede.
In tutta questa vicenda la politica e la democrazia sono del tutto estranee, almeno a Sulbiate. Infatti, la scelta dell’Unione è considerata a Sulbiate una scelta tecnica indifferibile per ragioni di moneta e di convenienza elettorale. Da parte nostra, come gruppi di opposizione, non riteniamo che il progetto Unione sia per definizione la strada obbligata e la scelta migliore. Abbiamo in mano troppo pochi elementi per poterlo affermare, serve un maggiore approfondimento della tematica.
Per questa ragione abbiamo proposto un percorso per poter arrivare ad esprimere una decisione nel merito ben motivata, robusta e soprattutto di natura politica e non tecnica. Ma per far ciò occorre più ponderazione e capacità analitica di quanto le due Amministrazioni di Sulbiate e Aicurzio stiano dimostrando. Ad esempio, non si può prescindere da alcune constatazioni cruciali che riguardano in  modo diretto il progetto di Unione:
1.    L’attuale Gestione Associata non fu una scelta politica ma un mero adempimento di Legge che poneva un termine temporale poi prorogato a più riprese dallo stesso Legislatore, a dimostrazione che il termine indicato come invalicabile non fosse poi così perentorio ma piuttosto ordinatorio.
2.    L’attuale Gestione Associata penalizza di fatto Sulbiate a beneficio di Aicurzio, che sconta un atavico deficit di pianta organica e che pertanto dall’ipotesi di unione può solo trarre vantaggi, mentre per Sulbiate il vantaggio è tutto da dimostrare.
Acquisiti questi due inconfutabili dati di fatto diventa sempre più urgente la necessità di svolgere un’accurata analisi della situazione esistente che sia puntuale, ma soprattutto, onesta e leale. Non servono chiacchiere e intendimenti sull’efficacia e sull’efficienza. Occorrono dati quantitativi e numerici di partenza su cui costruire un futuro. Occorre un’attività di consultazione dei gruppi politici e del personale dipendente di entrambe le Amministrazioni. Evitare l’attività di confronto/consultazione/ scambio impoverisce solo la decisione nel suo insieme perché ci priva di elementi di valutazione veri e rappresentativi della realtà. Occorre, in altri termini, avere un preciso quadro organizzativo della Gestione Associata per poter decidere se spingere il progetto verso l’Unione (con tutto quello che comporta in termini di sovrastruttura burocratico-istituzionale) oppure rimanere nell’ambito delle Gestioni Associate, individuando magari eventuali forme di accrescimento prestazionale o altro ancora.
Questa procedura di consultazione avrebbe potuto e dovuto essere non solo elemento di legittimazione politica della decisione (che allo stato attuale manca) ma avrebbe potuto e dovuto essere supporto inderogabile alla decisione stessa in quanto avrebbe consentito di far emergere tutti gli aspetti (economici, giuridici, funzionali, organizzativi) necessari per una corretta e completa analisi. Questa procedura di consultazione e confronto avrebbe dato luogo ad un processo partecipato, in grado di trasformare una scelta discrezionale ed unilaterale in una decisione condivisa ben motivata da un’ampia e strutturata analisi.
Avete deciso di ottenere “gestioni più efficienti in termini economici e più efficaci in termini di performance e di qualità dei servizi erogati” ma non siete in grado di dimostrarlo. Le vostre rassicurazioni, senza una indicazione numerica e quantitativa di partenza, sono solo belle chiacchiere da campagna elettorale.
Per sintetizzare, la nostra posizione è questa: senza un’analisi della Gestione Associata tesa a isolare i problemi e a fissare preventivamente obiettivi misurabili, non è possibile, successivamente, misurare i risultati. Serve aggiungere altro?
Ci auguriamo di avere ben precisato la nostra posizione e le nostre preoccupazioni: se non si parte bene è certo che si arriva male. Quello che abbiamo visto, sentito e letto ci dice che non siamo partiti bene. Peccato! Vi assumerete le responsabilità politiche di tutto questo.
Voi di Sulbiate Insieme avete un concetto di democrazia che non valica i confini del vostro gruppo politico e noi lo abbiamo sperimentato e documentato in quattro anni e mezzo di Amministrazione.
Infatti siamo riusciti ad assumere con l’unanimità dei consiglieri comunali una sola delibera … guarda caso proprio quella che riguarda la frequenza della scuola media da parte degli studenti di Aicurzio. Questa è per noi la prova che sono le volontà politiche che determinano le grandi decisioni e non le scelte tecniche e/o di natura economica. In altre parole due Amministrazioni si possono aiutare tra loro a prescindere dall’Unione e dalle Gestioni Associate. La realizzazione formale dell’Unione non garantisce di per sé la capacità di condividere e confrontarsi. Se questa manca – e ne abbiamo la prova – come potete pensare di far funzionare l’Unione?
Per tutte queste motivazioni esprimiamo il nostro voto contrario alla proposta di delibera.

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