10 ottobre 2016

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA N. 176


Lunedì 10 Ottobre 2016

Slow jus
"Il nuovo Codice degli appalti, varato lo scorso 18 aprile, dopo poco meno di tre mesi ha subito il primo intervento correttivo. Otto pagine di rettifiche, pubblicate in Gazzetta Ufficiale......sono stati corretti 181 errori su 220 articoli! Colpa della fretta nella stesura del testo, hanno spiegato dall'Autorità anticorruzione". Sulla fretta aveva già puntato il dito anche il Consiglio di Stato, rimarcando che "una codificazione richiede un periodo adeguato di ricognizione delle norme e della giurisprudenza, ricostruzione, confronto con gli operatori del settore, al fine di confezionare regole chiare, univoche, ben coordinate."
Traggo queste righe dalla rivista di Assimpredil, che stigmatizza la paralisi degli appalti di lavori a seguito dell'entrata in vigore delle nuove norme.
Conferma del fatto che il problema non è legiferare in fretta, ma legiferare bene.

La settimana in Regione
Regione Lombardia valuterà l'impugnativa alla Corte Costituzionale della legge di riforma ora sottoposta a Referendum. Così ha votato la maggioranza di centrodestra, approvando due mozioni presentate in tal senso da Lega e Lista Maroni. PD e Lombardia Popolare (ex NCD) non hanno partecipato al voto. Comunque la si pensi sulla riforma, le motivazioni addotte per il ricorso sono poco plausibili. Si fa infatti riferimento alla carenza di legittimazione dell'attuale Parlamento. Valutazione forse sostenibile sul piano politico ma non su quello giuridico. Inoltre è evidente che l'impugnativa non potrà essere esercitata se non dopo che la Legge verrà promulgata. Nel frattempo si sarà espressa la volontà popolare.