24 gennaio 2017

ROMA - Il giorno atteso da mesi è arrivato.

tratto da "la Repubblica" di oggi
Oggi la Corte Costituzionale, riunita a partire dalle 9.30, si pronuncerà molto probabilmente sui 22 ricorsi presentati contro l'Italicum, la legge elettorale voluta dal governo Renzi e valida solo per la Camera. Ecco allora un breve glossario per orientarsi meglio nella comprensione delle decisioni della Consulta.
ITALICUM. La legge elettorale approvata a maggio 2015 si applica solo alla Camera, perché concepita assieme alla riforma costituzionale (poi bocciata dal referendum) che aboliva il bicameralismo perfetto. Si tratta di un sistema proporzionale con premio di maggioranza che assegna 340 seggi su 630 alla lista che guadagna almeno il 40% dei voti.

Se nessuno lo ottiene, si va al ballottaggio tra i primi due partiti e il vincitore prende 340 seggi. La legge prevede due preferenze ma i capilista sono bloccati e possono presentarsi anche in 10 collegi, decidendo poi dove far scattare l'elezione. Lo sbarramento per i partiti è al 3%. Non sono previste coalizioni o apparentamenti.

PORCELLUM. La legge Calderoli, cosiddetta "Porcellum", è un sistema proporzionale corretto da un premio di maggioranza e liste bloccate utilizzato nel 2006, 2008 e 2013. Nel gennaio 2014, con sentenza n. 1/2014, la Consulta ha dichiarato l'illegittimità costituzionale parziale della legge, annullando innanzitutto il premio di maggioranza, ritenuto "distorsivo" della rappresentanza perché attribuito al partito o coalizione più votati senza l'obbligo di raggiungere una soglia minima di voti. Inoltre la Corte ha bocciato anche le liste bloccate, introducendo la possibilità di esprimimere un voto di preferenza.

CONSULTELLUM. È il sistema lasciato in piedi dalla Consulta dopo la revisione del Porcellum, che vale ora per il Senato. Quindi un proporzionale con preferenze e soglia di sbarramento all'8%.

LEGALICUM. Il neologismo è stato coniato da Beppe Grillo. È il sistema, qualunque esso sia, che uscirebbe dalla sentenza della Consulta sull'Italicum e si potrebbe applicare subito per andare a nuove elezioni.

SENTENZA AUTOAPPLICATIVA. Sarebbe la legge elettorale pronta per l'uso dopo le modifiche apportate dalla Consulta.

MATTARELLUM. È il sistema utilizzato nel 1994, nel 1996 e nel 2001, chiamato così perché a suo tempo l’attuale capo dello Stato Sergio Mattarella fu relatore della legge (era il 1993). È un maggioritario con collegi uninominali, con un quarto di seggi assegnati con il proporzionale.

PREMIO DI MAGGIORANZA E SOGLIA MINIMA. Diversamente da quello previsto nel Porcellum, ritenuto "distorsivo" della rappresentanza perché non agganciato a una soglia minima di voti ottenuti, il premio dell'Italicum ha una soglia minima di accesso al primo turno fissata al 40%. Non appare probabile una censura della Consulta su questo punto, che recepisce le osservazioni avanzate dalla Corte nella sentenza sul Porcellum. Tuttavia diversi tribunali che hanno presentato i ricorsi hanno chiesto alla Corte di esaminarlo.

PLURICANDIDATURE. Nell'Italicum i capilista possono presentarsi anche in 10 collegi per poi decidere in quale farsi eleggere (sempre che abbiano i voti necessari). La Corte potrebbe ritenere questo meccanismo lesivo del diritto degli elettori di scegliere l'eletto.

CAPILISTA BLOCCATI. Tre anni fa la Consulta bocciò le liste bloccate del Porcellum perché si trattava di liste molto lunghe che l'elettore doveva votare in blocco senza avere la possibilità di conoscere tutti i candidati. La liste dell'Italicum sono corte e solo il capolista è bloccato, perché poi sono possibili due preferenze. La Corte potrebbe non bocciare questo punto, anche se di fatto le preferenze scattano solo per i grandi partiti.

BALLOTTAGGIO. È l'elemento più a rischio bocciatura da parte della Corte. Nell'Italicum il ballottaggio scatta se al primo turno nessun partito raggiunge il 40% necessario per avere il premio di maggioranza. Al secondo turno corrono i due partiti arrivati per primi. L'assenza di una soglia minima potrebbe essere censurata dalla Consulta. Inoltre in un sistema bicamerale come il nostro i giudici potrebbero vedere nel doppio turno un rischio di maggioranze diverse tra Camera e Senato.

PROPORZIONALE. È il sistema elettorale per il quale l’assegnazione dei seggi avviene in modo da assicurare alle diverse liste un numero di seggi proporzionale ai voti avuti. Ciò di solito viene realizzato mediante la divisione del numero dei voti validamente espressi per il numero dei seggi da ricoprire, ottenendo così il quoziente elettorale, che costituisce il titolo per conseguire un seggio. Il sistema proporzionale è adottato per le elezioni al Parlamento Europeo.

MAGGIORITARIO. Sistema
nel quale i seggi non sono distribuiti proporzionalmente ai voti, ma vengono assegnati esclusivamente, o comunque in misura notevolmente superiore alla percentuale di consensi riportata, a chi ottiene la maggioranza dei voti.

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