17 marzo 2017

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA

Sabato 11 Marzo 2017

Il Congresso
Orlando, Emiliano, Renzi: la sorte ha voluto che sulle schede i tre candidati alla segreteria PD appaiano in questo ordine. Dal 20 marzo al 2 aprile si terranno le assemblee nei circoli (chiamate Convenzioni). In esse voteranno solo gli iscritti, ma il loro esito sarà solo una conta dei rapporti di forza interni. Il segretario verrà infatti poi eletto da tutti quelli che si presenteranno ai gazebo il 30 aprile. Sono le regole che ci trasciniamo dall'inizio e che tanti danni hanno provocato senza che nessuno si prendesse la briga di modificarle. Hanno le loro radici nel veltronismo, malattia senile del postcomunismo, declinazioni del partito leggero a vocazione maggioritaria, e sono il presupposto della coincidenza segretario-candidato alla guida del governo che Renzi intende mantenere ed Orlando no. Questa è una prima ragione per cui sosterrò Andrea, nelle prossime settimane approfondirò le altre.
La settimana in Regione
La seduta settimanale del Consiglio era dedicata ad interpellanze e mozioni: più interessante sarà la prossima, con all'ordine del giorno il Fattore Famiglia Lombardo, misure per i Vigili del Fuoco Volontari e modifiche alla disciplina dei saldi per consentire il cosiddetto Black Friday. Ha ripreso vigore, per l'ennesima volta, la questione del referendum per l'autonomia. Maroni e Zaia ne hanno parlato con Gentiloni e Minniti, insistendo per poterlo indire in ottobre. È tutta parte di campagna elettorale, per la quale è già schierato con l'elmetto Vittorio Feltri su Libero. Infine, ieri è arrivato il nuovo annuncio di regionalizzazione delle strade provinciali, con la garanzia di gratuità per le nuove tangenziali di Varese e Como: bene, ma chi paga il conto?

Caro Avvocato
La causa risarcitoria intentata dalla Regione quale parte civile nei confronti dell'ex presidente Roberto Formigoni ha avuto un primo esito con la sentenza del 22 dicembre scorso. Oltre ai sei anni di reclusione ed all'interdizione dai pubblici uffici, il Celeste è stato anche condannato al risarcimento dei danni in favore di Regione Lombardia, da liquidarsi in separato giudizio civile, ed al versamento di una provvisionale di tre milioni di euro. Chi ha da subito beneficiato della vicenda è l'avvocato Domenico Aiello, che si è visto liquidare da Palazzo Lombardia una parcella di 188 mila euro, ben superiore alle spese legali definite in sentenza per 12 mila euro. Aiello è l'avvocato di fiducia di Maroni, lo difende nella sua causa personale, ma riceve anche altri cospicui incarichi. Dal 2013 ad oggi ha avuto pagamenti per 363 mila euro di parcelle, oltre ad essere stato nominato in Expo, in Aler ed in FNM.

Le distanze tra i luoghi di culto
La legge regionale sui luoghi di culto (legge 2 del 2015) fu presentata come “legge anti moschee”, ma ha finito per penalizzare in questi due anni tutte le confessioni religiose. Realizzare una nuova chiesa, compresa quella cattolica, è diventata un'impresa quasi impossibile. Tra gli ostacoli da superare (oltre ai requisiti igienici e di sicurezza richiesti) ce n'è infatti uno oggi irrealizzabile: la distanza. Occorre che i comuni si dotino del piano delle attrezzature religiose, e che questo stabilisca, tra l'altro, la distanza minima da rispettare tra un luogo di culto e l'altro. Fin qui nulla di straordinario, non fosse che questa distanza deve essere conforme ad una delibera regionale, che finora non è stata mai emanata. Ho presentato a tal proposito un'interrogazione all'assessore Beccalossi. La risposta è stata che si sono resi conto dell'inutilità di una definizione unica regionale: meglio lasciare la scelta ai comuni. Ci sono voluti due anni per capirlo. Ora servirà ancora tempo per modificare la legge. Nel frattempo tutto è fermo.

Reindustrializzare... la Polonia
Mentre si sta cercando di evitare che la K-Flex smantelli il proprio stabilimento brianzolo per trasferirlo in Polonia, il vicepresidente di Regione, Fabrizio Sala, annuncia festoso di aver raggiunto accordi con l'ambasciatore di quel Paese affinchè la Lombardia collabori alla loro reindustrializzazione. Tralasciando per un momento considerazioni circa le politiche sciagurate di quel governo di estrema destra col quale vedo scarse possibilità di condivisione, questa nota suona comunque assai stonata se si pensa che in contemporanea ai cancelli dell'azienda Matteo Salvini sparava le sue solite trombonate contro l'Europa ed a difesa della produzione nostrana. Ho chiesto che il vicepresidente venga quanto prima a riferire in cosa consistano questi accordi di collaborazione e quali garanzie vi siano per evitare che essi facilitino la delocalizzazione delle aziende lombarde. Lui per ora mi ha risposto piccato tramite stampa: lo attendo in Commissione.

Dal carcere di Monza
Visitare un carcere è sempre esperienza assai dura. Quello di Monza, poi, lo è in maniera particolare anche per le condizioni strutturali. Grazie a qualche opportuno intervento legislativo, negli ultimi anni almeno è stato in buona parte risolto il tema del sovraffollamento. Da quasi un migliaio nel 2010 i detenuti ora sono 626. La metà sono tossicodipendenti. La metà sono stranieri. La metà sono in attesa di giudizio. Queste tre condizioni si intrecciano tra loro, ma offrono un primo spaccato dei problemi che si vivono in quell'ambiente. Le competenze regionali riguardano principalmente l'assistenza sanitaria ed i progetti formativi. In entrambi i campi si stanno, lentamente, migliorando le prestazioni. In particolare si sta rafforzando il servizio psichiatrico: un problema rilevante in un carcere in cui ancora nello scorso ottobre si è registrato un suicidio.

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