29 maggio 2017

NEWSLETTER QUINDICESIMO PIANO

Maggio scivola via, ebbro per il profumo intenso del gelsomino, e porta con se' la fatica di questi giorni di transizione con la discussione politica che sembra essersi fatta particolarmente difficoltosa e con le ormai consuete notizie degli attentati terroristici in Europa.
L'ultimo Consiglio regionale del mese si è aperto con la commemorazione delle vittime dell'attentato di Manchester, episodio terminale di una orribile catena che non pare mai concludersi.
All'ordine del giorno c'erano la revisione della legge sul consumo di suolo, l'integrazione del piano territoriale regionale, l'approvazione del programma triennale per la cultura e la relazione annuale del Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione.
Una seduta, tutto sommato, incolore: la testa dei consiglieri è già da un'altra parte, alle prossime elezioni regionali, alle strategie, alle parole d'ordine, agli schieramenti, alle candidature...
Appare sempre più consistente, infatti, la propensione di Maroni a chiudere anticipatamente la X legislatura e ad indire le elezioni in autunno con il referendum.
D'altra parte, i suoi guai giudiziari non gli lascerebbero molte altre vie d'uscita.
 
CONSUMO DI SUOLO
L'avevamo dichiarato in tempi non sospetti, al momento dell'approvazione in aula: la legge sul consumo di suolo non funzionerà. Previsione azzeccatissima. A 30 mesi dall'entrata in vigore delle disposizioni che avrebbero dovuto mettere un fermo all'edificazione intensiva, il Consiglio regionale ha decretato il loro fallimento e, per correre ai ripari, ha introdotto una modifica che rimette nelle mani dei Comuni la programmazione territoriale e urbanistica. Tutto è lasciato alla sensibilità degli amministratori locali che ora potranno introdurre varianti ai loro PGT, senza aumentare, ma solo diminuire le aree edificabili del territorio.
Fine ingloriosa di una legge tanto declamata da Maroni e dai suoi: il suolo lombardo aveva bisogno di ben altro!
Giudizio severo del PD, ma astensione al momento del voto per rispetto nei confronti dei Comuni.

IL CAFFÈ
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Siamo alle solite. Il Consiglio ha approvato il Programma triennale per la Cultura che mette a sistema le molteplici e vivaci iniziative lombarde, imboccando finalmente la strada della programmazione che dà respiro e futuro al comparto. Ma la bella notizia finisce qui. Quando si parla di risorse per il settore, ci si accorge che ogni anno si registrano vertiginosi cali, tant'è che, da dieci anni a questa parte, i fondi destinati si sono più che dimezzati. Oggi la Regione spende per la cultura di ogni lombardo il costo di un caffè.

CENTRO METEOROLOGICO
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Nonostante una prima risposta negativa del Ministero della Difesa, il Consiglio regionale ha approvato una mozione del gruppo PD in cui si chiede di rivedere la decisione di spostare il Centro Meteorologico regionale di Milano Linate a Ferrara. Per lo meno, per quanto attiene gli studi degli inquinanti in atmosfera, le previsioni del rischio idrogeologico e l'importante azione formativa e didattica che il Centro svolge con le università e con le scuole.
Bagarre in aula perché la Lega non voleva perdere la ghiotta occasione di "sparare" contro il governo, ma, alla fine, la mozione è stata approvata all'unanimità.

ROSA CAMUNA
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La Rosa Camuna è la massima onorificenza lombarda che ogni anno viene attribuita a personalità di spicco della regione. Donne e uomini che si sono particolarmente distinti nel campo della cultura, dello sport, dell'imprenditoria o che hanno dato lustro alla Lombardia.
Nell'elenco 2017, tra i premiati, fa capolino il nome di un certo Berlusconi Silvio. Che si tratti di un'omonimia? Pare proprio di no. Il presidente Maroni, nella sua massima discrezionalità, ha deciso di premiare l'illustre lombardo per i risaputi meriti di matrice milanista.
Inequivocabile caduta di stile premiare il leader del partito alleato! Chi riuscirà ad allontanare dalle menti la convinzione che l'episodio risponda piuttosto a ragioni di convenienza politica ed elettorale?

FANGHI
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Il furore iconoclasta del rappresentante brianzolo in Regione del Movimento 5 stelle ha ormai raggiunto vette insuperabili.
Il suo rovello principale è il termovalorizzatore di Desio che, come tutti gli altri piccoli impianti di smaltimento lombardi, a suo parere, dovrebbe essere immediatamente chiuso. In compenso, mai una parola contro l'importante società che in Lombardia gestisce lo smaltimento, quasi in forma monopolistica. Chissà perché ...
Ora vorrebbe impedire la collaborazione tra le società Bea e Brianzacque per lo smaltimento dei fanghi di depurazione prodotti da quest'ultima, operazione che porterebbe enormi benefici ad ambedue le società pubbliche.
Ben altro è l'atteggiamento dei 5 stelle in Regione che, giustamente preoccupati per l'eccessivo spandimento dei fanghi da depurazione in agricoltura che provocano inquinamento e deterioramento dei suoli, chiedono ulteriori precauzioni e limiti.
Come la mettiamo, allora? I fanghi esistono e in qualche modo devono essere pur smaltiti!

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