13 maggio 2017

NEWSLETTER QUINDICESIMO PIANO


Newsletter 144 / maggio 2017
Fermo per un giro il Consiglio regionale, la settimana si è trascinata senza novità di rilievo. Fuori, un inverno che non vuol cedere il passo alla bella stagione, dentro, l'atmosfera tipica del periodo pre elettorale: attenzione solo ai temi che possono arrecare consensi, totale disimpegno sul resto.
Intanto il governatore non la finisce più di firmare protocolli: con le province sulla gestione delle strade, e poi ancora, sui trasporti, sulle scuole, sull'industria...
L'importante è promettere e tenere attiva la macchina della comunicazione: che non ci sia l'ombra di una copertura finanziaria sulle promesse fatte, è poco meno di un dettaglio.
Il 9 maggio anche in Regione si è celebrata la festa dell'Europa. L'unità costruita a fatica in questi settant'anni oggi è messa alla prova. Ma non ci sarà futuro per i nostri popoli senza un'Europa più forte, più coesa, più lungimirante.

ELEZIONI


In vista delle elezioni regionali in Lombardia il PD si batterà per la doppia preferenza di genere. L’abbiamo introdotta nelle amministrative e politiche, è il momento delle regionali. Non è solo un dovere, è giusto offrire una migliore opportunità alla rappresentanza femminile nelle istituzioni. Attualmente in Consiglio regionale, su 80 consiglieri, solo 18 sono donne e l'assemblea appare altamente squilibrata e certamente poco in grado di interpretare le istanze di metà della popolazione.
Se si presenterà l'occasione, non avremo timore ad affrontare una revisione dell'attuale legge elettorale: siamo pronti anche al confronto sul premio di maggioranza e il secondo turno.
Strepitosa la coerenza dei 5 Stelle, che adesso inneggiano al ballottaggio: nell’Italicum no, ma in Lombardia ora lo vogliono.
Sappiamo già, comunque, che da parte della maggioranza non c'è alcuna propensione al cambiamento. 

CAMBIAMENTI CLIMATICI


Che fine farà il Piano regionale degli interventi per la qualità dell’aria? Se lo chiede il Gruppo del Pd dopo aver ascoltato l’assessore all’Ambiente che ha voluto aggiornare i consiglieri sul documento di azione regionale per l’adattamento al cambiamento climatico della Lombardia.
Positivi i principi esposti e anche gli obiettivi sono assolutamente condivisibili, ma, come al solito, mancano le azioni della Giunta e non si sono intraviste nuove e più cospicue risorse.
Ma soprattutto, sembra che il Pria, che è un piano sostanzialmente cartaceo ed evidentemente non ha prodotto misure efficaci, verrà unificato al Programma energetico ambientale regionale, quasi a voler confondere le acque, senza una precisa ragione, se non quella che la Regione non ha fatto ciò che doveva. A supporto di questa ipotesi, il fatto che i monitoraggi sul documento tardino ad arrivare e le sanzioni per le mancate azioni contro l’inquinamento che l’Europa ha comminato all’Italia: il Governo chiederà alle singole Regioni di sborsare i soldi. Tra queste, per prima, proprio la Lombardia.

CHE FARE?


Come di consueto, abbiamo illustrato le nostre proposte. Se la Pianura padana è il punto di maggiore concentrazione degli inquinanti, serve per prima cosa che Regione Lombardia si coordini con le altre Regioni della pianura. E non bastano incontri e dichiarazioni d’intenti: ci vuole proprio un tavolo di lavoro che deve sottoscrivere un patto, una convenzione, un accordo, qualcosa, cioè, di stringente. Sia Regione Lombardia, con una serie di azioni condivise, a portare avanti questa filiera virtuosa di buone pratiche, mettendo anche a disposizione risorse vere.
Di grande importanza il tema del consumo di suolo: la maggioranza si è accorta che la legge 31 va nella direzione opposta all'obiettivo e si è decisa a modificarla, perché il problema è rappresentato dalle cubature di aree edificabili già in pancia ai Pgt. Ma, per quanto riguarda i cambiamenti climatici prodotti dall’inquinamento, oltre ad andare sulla strada del recupero dell’esistente e della rigenerazione urbana piuttosto che verso le nuove edificazioni, è necessario pretendere l’efficientamento degli edifici.
È infine strettamente necessario puntare sul trasporto alternativo con i mezzi pubblici, investire sulla dorsale ferroviaria, soprattutto nei territori a domanda debole. Un piano d’azione è stato chiesto anche sul fronte dell’agricoltura, che rappresenta una delle fonti di maggior emissione di Co2.

VILLA REALE


La VII Commissione Cultura ha ospitato in audizione il direttore generale del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza. Diversi i temi in discussione. Dalla gestione del bene che appare assai frammentata, divisa com'è tra spazi privati e pubblici, alla scarsità del personale dedicato, all'esiguità delle risorse a disposizione.
Al di là di ogni considerazione su chi debba intervenire, e la Regione con la sua quota di partecipazione è sicuramente parte in causa, riteniamo che un simile bene storico ed artistico non possa ritenersi valorizzato e non possa accontentarsi di 70 eventi l'anno e di 370 visitatori al giorno. Urge dedicare attenzione e avviare una vera programmazione.

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