CHE FARE?
Come di consueto, abbiamo illustrato le nostre proposte. Se la Pianura padana è il punto di maggiore concentrazione degli inquinanti, serve per prima cosa che Regione Lombardia si coordini con le altre Regioni della pianura. E non bastano incontri e dichiarazioni d’intenti: ci vuole proprio un tavolo di lavoro che deve sottoscrivere un patto, una convenzione, un accordo, qualcosa, cioè, di stringente. Sia Regione Lombardia, con una serie di azioni condivise, a portare avanti questa filiera virtuosa di buone pratiche, mettendo anche a disposizione risorse vere.
Di grande importanza il tema del consumo di suolo: la maggioranza si è accorta che la legge 31 va nella direzione opposta all'obiettivo e si è decisa a modificarla, perché il problema è rappresentato dalle cubature di aree edificabili già in pancia ai Pgt. Ma, per quanto riguarda i cambiamenti climatici prodotti dall’inquinamento, oltre ad andare sulla strada del recupero dell’esistente e della rigenerazione urbana piuttosto che verso le nuove edificazioni, è necessario pretendere l’efficientamento degli edifici.
È infine strettamente necessario puntare sul trasporto alternativo con i mezzi pubblici, investire sulla dorsale ferroviaria, soprattutto nei territori a domanda debole. Un piano d’azione è stato chiesto anche sul fronte dell’agricoltura, che rappresenta una delle fonti di maggior emissione di Co2.
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