1 luglio 2017

Allarmanti i dati sul consumo di suolo

Pubblichiamo l'appello della Rete Cepea per una nuova legge

In Italia il suolo continua ad essere considerato semplicemente una risorsa illimitata e a costo zero, con cui si pensa di rianimare e rilanciare il settore dell’edilizia, una sorta di pavimento dove appoggiare edifici residenziali e commerciali, strade e infrastrutture di tutti i tipi.
Come potrebbero essere letti, altrimenti, i dati allarmanti del Rapporto Ispra 2017 sul consumo di suolo, appena pubblicato, e il generale disinteresse nei confronti del disegno di legge “Contenimento del consumo di suolo e riuso del suolo edificato” approvato un anno fa dalla Camera e da mesi fermo al Senato?
Il rapporto Ispra rileva infatti che nel 2016 il consumo di suolo non si è fermato, ma ha continuato inesorabilmente a cancellare aree verdi, per lo più agricole, con una media di 3 metri quadrati al secondo. Tra novembre 2015 e maggio 2016 sono stati consumati 30 ettari di suolo al giorno per un totale di 5 mila ettari di territorio. Nel corso del 2016 il suolo urbanizzato ha raggiunto il 7,6% del territorio nazionale pari a circa 23 mila chilometri quadrati, cioè la dimensione di Campania, Molise e Liguria messe assieme.

Eppure il suolo svolge una funzione straordinaria per garantire il benessere e la qualità della vita delle persone e delle comunità umane attraverso i cosiddetti "servizi ecosistemici": produzione agricola, protezione dall’erosione e infiltrazione dell’acqua, miglioramento della qualità dell’aria e delle acque, impollinazione, assorbimento di gas serra e contenimento del riscaldamento globale…

La perdita di questi servizi non rappresenta solo un grave danno in termini di qualità dell’ambiente e conseguentemente anche di qualità della vita, ma un crescente costo economico stimato, sempre secondo Ispra, tra i 630 e i 910 milioni di euro all’anno.

Tra le leggi da non tradire prima della fine della legislatura vi è dunque anche quella per il contenimento del consumo di suolo. Per questo, come Rete dei Centri per l’Etica Ambientale, rivolgiamo un appello affinché ripartano subito i lavori parlamentari per una rapida revisione e approvazione del testo normativo.

Per un approfondimento su questo tema rimandiamo al dossier pubblicato nel numero di gennaio 2017 di Aggiornamenti Sociali.


Nessun commento:

Posta un commento