29 gennaio 2017

da on.Roberto Rampi (facebook)

Costruire la memoria. Anche di chi la memoria non ce l'ha. Soprattutto per chi non ce l'ha. Ricordare. Riportare al cuore.
Per me questa giornata è Fausta Finzi che ho conosciuto 10 anni fa grazie a Mantovani Emma, e che da quasi quattro anni non può più testimoniare, come aveva deciso negli ultimi anni. Scegliendo la fatica e la sofferenza di ripercorrere quelle tappe drammatiche per l'urgenza che le ragazze e i ragazzi sapessero e diventassero a loro volta testimoni. Anche per questo il suo nome è per sempre incastonato davanti alla porta della casa dove ha abitato a Vimercate. 
Lo stesso impegno che ci ha chiesto Sami Modiano quando sono tornato ad Auschwitz. Ci ero stato da ragazzino. E anche lui era solo un ragazzino quando erano andati a prenderlo fino a Rodi. Sentire il suo racconto in quei luoghi è indimenticabile. Il loro testimone che dobbiamo raccogliere ci parla del futuro. Come un monito.
Guardate di che cosa è stato capace l'uomo. Con le sue certezze, le sue verità, con l'aiuto della scienza, con il consenso della maggioranza. 

Anche questo è l'essere umano. È capace di tanto. 
E per questo il ricordo è un impegno quotidiano a coltivare il dubbio e a difendere la vita, a difendere l'altro che abita vicino o lontano da noi, a combattere la certezza e la violenza che porta con se.