3 febbraio 2017


Come me vi sarete accorti che, ormai da molto tempo, i veri temi della politica lombarda, salute, impresa, lavoro, ambiente sono stati estromessi dai programmi della maggioranza di Maroni. Per incapacità, per distrazione, per ignavia... Giudicate voi. Il vero problema è che in Regione da mesi si trattano solo, pochi, argomenti di secondaria importanza.
Ora Maroni si è ricandidato ufficialmente a governatore della Lombardia. Con quale maggioranza non si sa, visto che ne' Lega, ne' FI, ne' LP, ne' Fd'I hanno finora sostenuto il suo annuncio. Più di tutto, tuttavia, preoccupa la mancanza di idee e di prospettive: cinque anni ancora, per fare cosa?   Questa volta dobbiamo proprio impegnarci a vincere!

VUOTO PNEUMATICO
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Da oltre un anno sosteniamo che la fase propulsiva in Regione è ormai terminata. Pochissime le idee, ancora più difficile la loro realizzazione "per differenza di vedute", diciamo così, tra le forze politiche di maggioranza, procede solo la normale amministrazione, grazie al lavoro dei funzionari. Il livello più basso tuttavia lo stiamo toccando proprio ora. Dopo la seduta dedicata alle interrogazioni e alle mozioni, a gennaio il Consiglio regionale è stato convocato solo martedì scorso con all'ordine del giorno la legge sul bullismo, presentata dal PD, e una risoluzione, promossa dai 5 stelle. A rimpolpare la seduta ci hanno pensato ancora le opposizioni con alcune mozioni urgenti sul trasporto pubblico e le termo valvole ( approvate tutte e due ).
Il Consiglio di martedì prossimo è già stato annullato: per contrasti intestini alla maggioranza non sono pronti ne' il progetto di legge sul fattore famiglia, ne' quello sul recupero dei piani interrati. E in cantiere? Praticamente nulla, se non una legge che istituisce la rete escursionistica lombarda. Ma vi pare che non ci sia altro di più importante su cui discutere e decidere in una Regione come la nostra?

CYBER BULLISMO
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La legge di Regione Lombardia che disciplina e contrasta il fenomeno del bullismo è targata PD. Il provvedimento , votato in aula da tutte le forze politiche, ad eccezione del Movimento 5 stelle che non ha partecipato al voto, ha come primo firmatario Fabio Pizzul ed è stato sottoscritto da tutti i consiglieri democratici. Non è usuale che la maggioranza promuova una proposta di legge dell'opposizione, infatti il progetto è stato sottoposto ad un lungo iter. L'obiettivo ambizioso contenuto nel testo è di creare una rete regionale per tutti i soggetti che già lavorano sul territorio per contrastare un fenomeno sociale che è diventato assai allarmante: sono 71 mila i casi conosciuti in Lombardia.
Il fenomeno verrà costantemente monitorato attraverso l'istituzione di una consulta che dovrà sostenere le migliori iniziative e, soprattutto, individuare percorsi di istruzione e di educazione alla prevenzione.
Unico neo: la dotazione finanziaria. Per ora sono stati messi a disposizione solo 300 mila euro.

BUS IN SALVO?
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Settimana cruciale per le ben note vicende del trasporto pubblico brianzolo. Martedì, dopo un'animata discussione in aula è stata approvata all’unanimità una mozione, sintesi tra il documento presentato dal Pd e dalla Lega, con la quale si impegna la Giunta a scongiurare qualsiasi taglio al trasporto pubblico nel bacino di Monza Brianza, in particolare, delle linee Z225 e Z227 utilizzate dai pendolari.
Con il Sì unanime il Consiglio regionale si fa carico del problema e chiede alla Regione di lavorare su due fronti: garantire il sostegno economico a favore dell’Agenzia del Trasporto pubblico locale della Città Metropolitana di Milano, Monza e Brianza, Pavia e Lodi, in attesa dell’avvio della gara entro cui recuperare le risorse necessarie per il mantenimento delle due linee a rischio soppressione. Dall’altra parte la Regione si deve impegnare presso il Governo affinché vengano riassegnate le risorse e i finanziamenti statali per permettere lo svolgimento dei  servizi. Il giorno successivo, in un incontro con l'assessore, le sindache di Cinisello, Lissone, Muggio' e Nova hanno ottenuto promessa di interessamento da parte dello stesso.
Finalmente, un po' di sole!

ALLA FINESTRA
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Le violette timide, si sa, si nascondono sotto le siepi, i politici indolenti sotto un mucchio di parole. E così, dopo aver varato una misura di contrasto allo smog che non serve a nulla e a nessuno per come è stata congegnata, e rifiutando la responsabilità di emettere provvedimenti stringenti in caso di emergenza, all'ennesimo superamento dei limiti dello smog, il presidente Maroni ha dovuto cercare il capro espiatorio. Ha pensato bene di incolpare i sindaci, responsabili a suo dire della mancata riuscita di un blocco generale del traffico più inquinante e dell'applicazione della misura "a macchia di leopardo".
Anche i bambini sanno che la regia per l'applicazione di questi provvedimenti spetta alla Regione e che la Regione, in caso di inquinamento atmosferico, non può stare alla finestra.
... Anche perché, con quest'aria malata, adesso proprio non conviene.