10 aprile 2018

Il Pontefice ha condannato l'uso di armi chimiche sui civili siriani

Papa: "Un dramma quando non ci si vergogna più di niente".
Sui gas in Siria: "Non c'è una guerra buona"

CITTÁ DEL VATICANO - "Il dramma è quando non ci si vergogna più di niente. Non dobbiamo avere paura di provare vergogna". Afferma papa Francesco in piazza San Pietro in occasione della Festa della Divina Misericordia. Poi il Pontefice interviene sugli ultimi temi di politica internazionale, in particolare sulla guerra in Siria: "Basta stermini e armi chimiche. Quella del negoziato è la sola via possibile".
Bergoglio celebra la messa davanti a circa 50mila fedeli insieme a 550 missionari della Misericordia, oltre la metà cioè degli 897 sacerdoti che durante il Giubileo della Misericordia hanno ricevuto la facoltà di assolvere i fedeli anche dai peccati più gravi.

"Quando proviamo vergogna - spiega il Papa ai fedeli durante l'omelia - dobbiamo essere grati: vuol dire che non accettiamo il male. La vergogna è un invito segreto dell'anima che ha bisogno del signore per vincere il male. E passiamo dalla vergogna al perdono".

Il Papa condanna invece la "rassegnazione" di chi rinuncia a chiedere perdono. "C'è una porta chiusa davanti al perdono di Dio, quella della rassegnazione. Dobbiamo invece essere recidivi nel chiedere misericordia".

Francesco rivolge "un saluto speciale ai rom e ai sinti in occasione della loro giornata internazionale, il romano dives". Oggi è infatti la Giornata Internazionale del popolo nomade, in ricordo del primo congresso mondiale svoltosi nel 1971 a Londra che stabilì come denominazione ufficiale della nazione romanì il termine "rom".

Al termine della messa Bergoglio prega per le vittime della guerra siriana. "Giungono dalla Siria notizie terribili con decine di vittime, di cui molte donne e bambini - affermato - Non c'è una guerra buona e una guerra cattiva. Niente può giustificare l'uso di tali strumenti di sterminio contro persone e popolazioni inermi. Preghiamo perché i responsabili politici e militari scelgano un'altra via: quella del negoziato, la sola che può portare una pace che non sia quella della morte e della distruzione".

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