Felice di ritrovarvi, amici.
Dopo qualche settimana di pausa, ripartiamo con le E-News.
Ovviamente in questi due mesi molto è cambiato, visto che ho inviato
l'ultima E-News mentre stavo facendo gli scatoloni a Palazzo Chigi. Ma
le ventiseimila lettere che ho ricevuto - molte da destinatari delle
Enews - mi hanno stimolato tanto. Le ho lette praticamente tutte, anche
se sono molto indietro sulle risposte. Intanto però vorrei dirvi grazie
in tutte le lingue possibili.
Riprendiamo il nostro appuntamento del Lunedì facendo un brevissimo riepilogo di ciò che è accaduto:
Qui trovate il saluto una volta ritornato a casa, con un post notturno su Facebook, da Pontassieve.
Qui
trovate un post sui mille giorni trascorsi a Palazzo Chigi in cui vi
chiedo quali sono state secondo voi le cose migliori e quelle peggiori.
Una verifica utile per costruire il futuro e per iniziare a programmare
le prossime tappe. Quasi ventimila commenti, molti davvero interessanti e
propositivi.
Qui
trovate il commento sull'inaugurazione della Salerno-Reggio Calabria
con un abbraccio affettuoso a tutti i giornalisti stranieri che un anno
fa avevano riso del nostro impegno solenne alla chiusura dei cantieri.
Qui
trovate un pensiero sulla giornata napoletana trascorsa di nascosto a
Scampia e non solo. Senza truppe, senza troupe. Ne sto facendo molte
altre, per rendermi conto da vicino di tante piccole e grandi questioni
affrontate ma ancora da risolvere.
Qui
trovate un post sul sindaco di Roma, che riceve un avviso di garanzia. E
sulla differenza sostanziale che passa tra chi urla allo scandalo
quando tocca agli altri salvo poi rifugiarsi nel garantismo quando tocca
ai propri compagni di strada e noi. Che non possiamo e non dobbiamo
chiedere le dimissioni della Raggi per questo: lavori se ne è capace.
Per chi è interessato a contributi più corposi:
Qui
il mio intervento all'assemblea PD del 18 dicembre (quella - per
intendersi - in cui mi è stato chiesto di non fare il congresso
straordinario ma di rispettare la tempistica e le regole dello Statuto.
Perché se uno fa parte di una comunità deve rispettarne le regole, no?)
Qui una mia intervista con Ezio Mauro su Repubblica di metà gennaio.
Qui
il mio intervento all'assemblea amministratori PD di Rimini di sabato
scorso in cui abbiamo spiegato perché vogliamo passare dal patto di
stabilità al patto di comunità.
Ho poi aperto un BLOG (blog.matteorenzi.it)
in cui ho iniziato a scrivere - e presto inizieremo a pubblicare
contenuti di altri amici, il primo sarà Graziano Delrio - su singoli
aspetti. Il post di oggi si chiama "Rottamare Dracula". Che come capite è un vasto programma.
Infine, sulla stretta attualità.
Condivisibili le polemiche contro le scelte dell'amministrazione Trump
in materia di immigrazione. Mi fa piacere che si siano levate molte voci
di dissenso in Europa. Ma fuori dal politicamente corretto si può
sommessamente dire che alcuni leader europei che oggi criticano Trump
sono gli stessi che non hanno mosso un dito per aiutare l'Italia davanti
ai problemi dell'immigrazione? Io non condivido le scelte del
Presidente Trump, ma credo sia legittimo dire che qualche leader europeo
che oggi lo attacca, dopo non aver mosso un dito per i rifugiati
africani sbarcati in Sicilia, non è propriamente il più legittimato a
dare lezioni morali su questo tema. Sbaglio?
Elezioni. Nei
palazzi della politica non parlano d'altro. Quando si vota? Come si
vota? Chi si candida? Sono temi che sento molto lontani. Sarà l'aria di
Firenze, sarà la distanza dal ruolo istituzionale. Ma non riesco a
capire come si possa dedicare tanto tempo a questo dibattito. Dopo il
referendum, purtroppo, non sarà facile governare l'Italia. La nostra
proposta di semplificare il sistema è stata bocciata: il popolo ha
votato, viva il popolo. Pertanto il problema non è con quale legge si
vota, visto che questo interessa soprattutto agli addetti ai lavori che
sognano un posto in Parlamento, ma quali idee si propongono e quali
progetti si presentano. Dunque tutti discutono di quando si vota: io ne
sto lontano mille miglia e lavoro sulle proposte per il futuro. Perché
la tempistica delle elezioni o i collegi della legge elettorale
interessano chi vuole rientrare in Parlamento. I problemi reali di tutti
i giorni interessano alle donne e agli uomini di buona volontà. E io
voglio stare con gli italiani, non con gli addetti ai lavori.
Un sorriso,
Matteo
PS Nella prossima E-News vorrei parlarvi del terremoto, della
ricostruzione e di Casa Italia. Per adesso mi limito a dire che su
questi argomenti ha ragione il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi: non è
giusto strumentalizzare. Su questi temi io sono pronto ad andare
d'accordo con tutti, da Salvini a Grillo, da Berlusconi fino alla
sinistra radicale. Ma faccio mio il grido del Mister Pirozzi, sindaco e
anima della sua comunità: si lavori tutti insieme, senza giocare la
carta della speculazione politica. Litighiamo su altro, non sul
terremoto.
Nessun commento:
Posta un commento