30 novembre 2020

Vaccini antinfluenzali: è di nuovo stallo


La campagna di vaccinazione antinfluenzale in Lombardia è di nuovo in stallo. In quasi tutti i territori le agende delle prenotazioni sono state chiuse per mancanza di dosi. Molte Ats hanno annunciato che i vaccini ancora attesi arriveranno solo la seconda settimana di dicembre. E’ cosi all’Ats dell’Insubria, che comprende i territori di Varese e Como, come a Lecco, dove fino ad oggi sono state somministrate solo la metà delle dosi previste. A Mantova e a Cremona è stato sospeso l’invio delle dosi aggiuntive ed è ormai chiaro che non ci saranno i vaccini per gli under 65. A Pavia, ma è accaduto anche a Varese, le poche dosi sono state consegnate senza aghi, il che ovviamente significherà ulteriori ritardi.

Annullamenti e cancellazioni sono all’ordine del giorno. In alcune aree, poi, si riusciranno a vaccinare solo le persone cha hanno già fissato un appuntamento entro il 30 novembre. Tutti quelli che invece avevano prenotato il vaccino a dicembre dovranno attendere, e sperare, in una conferma.

“Quello che sta succedendo – afferma il consigliere regionale Gianni Girelli, presidente della Commissione regionale d’inchiesta sul Covid – lascia davvero sconcertati. Ma mette anche in allarme. Non solo perché la Lombardia, che per anni si è vantata di avere la sanità migliore del Paese, sta dimostrando tutta la sua incapacità organizzativa e di programmazione, ma anche perché oggi pare difficile immaginare cosa succederà con i vaccini anticovid che stanno per arrivare. Se la Regione non è riuscita a gestire nemmeno la profilassi antinfluenzale, pensiamo davvero sia pronta per una campagna più impegnativa?”

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Qui troverete tutto quel che abbiamo scritto e prodotto a proposito del vaccino antinfluenzale in Lombardia: comunicati, post, atti e rassegna stampa 

29 novembre 2020

SettegiorniPD in Regione Lombardia

   La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale Il punto giusto

“Il punto interrogativo è forse l’interpunzione più importante, perché la lingua del potere è una lingua pericolosa, gelida e insofferente all’interrogazione”. Torna in mente questa folgorante frase di Gianrico Carofiglio nel suo “Della gentilezza e del coraggio” di fronte alle reazioni della maggioranza regionale alla proposta di portare finalmente il confronto sulla modifica della legge sanitaria in una sede istituzionale come la commissione sanità. Lega e Forza Italia si scandalizzando del fatto che il PD faccia delle proposte e delle domande e, piuttosto che rispondere con un’apertura al confronto, attaccano la presunta arroganza dell’opposizione.
Gelidi e insofferenti, forse anche pericolosi, sono stati gli atteggiamenti di chi da mesi si sente sotto assedio a Palazzo Lombardia, al punto che anche la riflessione sull’opportunità o meno di anticipare il passaggio della Lombardia in zona arancione diventa complotto contro la migliore regione italiana e qualsiasi proposta o domanda su vaccini, tamponi, tracciamento, medicina territoriale diventa un affronto a chi sta già facendo tutto al meglio.
Qualche punto interrogativo in più sarebbe importante per provare a risolvere le questioni e non semplicemente tentare di addossarne la responsabilità ad altri.
Noi continueremo a fare domande e a farci domande su come uscire da questa maledetta crisi sanitaria, economica e sociale. Continueremo a dare voce a chi in Lombardia crede che si debba usare un grande punto esclamativo da mettere dietro a una sola parola rivolta a chi governa la regione: basta!

Per una nuova sanità in Lombardia La riforma che vogliamo, la proposta del Pd

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28 novembre 2020

Le ciclabili e la disastrosa situazione ambientale

Scritto da Redazione del PD di Monza

Cosa succede a Monza e attorno al mondo progressista e democratico? Per agevolare puntualmente una visione panoramica degli accadimenti abbiamo pensato di raccontarvi in pillole la settimana appena trascorsa.

Rampi sulla Regione
Dalla Regione quali risorse straordinarie per la sanità della nostra Provincia?
“Leggo – scrive Roberto Rampi – alcune polemiche fuori luogo conseguente ai dati dei contagi della nostra Provincia. Tralascio il fatto che le polemiche provengano da quella parte che si è ostinata a minimizzare nei gesti e nelle parole la situazione, dando spesso il cattivo esempio. Dico però che la polemica politica sulla pelle delle persone non si fa. E avrei volentieri fatto a meno di polemizzare. Ma se ci si dice preoccupati dei dati di Monza e Brianza sarebbe ora allora di occuparsi di alcuni fattori: i treni stracolmi dove nemmeno oggi è garantito il distanziamento, gli ospedali depotenziati, i servizi territoriali e domiciliari inesistenti, i diversi spazi sanitari pronti all’apertura e non utilizzati. I vaccini che non arrivano. E molto altro.
Per tutte queste vicende l’indirizzo a cui rivolgersi è Piazza della Lombardia. Che continua a non dare risposte ai sindaci e ai cittadini. E se il presidente della Regione è del tuo stesso partito non puoi per questo provare a far finta di nulla tirando in mezzo il governo. Sport ormai abbastanza abusato e logoro. Non stiamo giocando a rimpiattino, occorre che ognuno remi per il suo pezzo se vogliamo uscire dalla tempesta. Siamo ancora in attesa di conoscere ad esempio quali strategie e quali risorse straordinarie la Regione abbia intenzione di destinare alla sanità della nostra provincia.

26 novembre 2020

Un Welfare di Comunità: nuovi bisogni per una società che cambia

Seguite il secondo incontro delle piazze virtuali. Tema: il welfare a Vimercate. Come la nostra comunità fatta di associazioni e persone sta affrontando questo periodo complesso e come affronterà le nuove sfide che ci riserverà il futuro? 

Interventi di: 

- Fabrizio Tognotti, ANTEAS
- Mariasole Mascia, Azione, consigliere comunale Vimercate
- Pinuccia Ornago, Centro Ascolto Caritas
- Giancarlo Brunato, consorzio CS&L

Modera Corrado Boccoli, PD Vimercate
Introduce Francesca Crippa, segretario PD Vimercate

25 novembre 2020

Mai più violenza sulle donne. Oggi e sempre è il 25 novembre

Usiamo lo scritto di Matteo Raimondi Segretario PD di Monza come lettera di Natale.

25 Novembre 2020 

Nel 2020 in Italia una donna ogni tre giorni è stata vittima di violenza. È un fenomeno atroce e terribile.
Quest’anno non potremo essere presenti davanti a quella panchina rossa, ma non per questo faremo mancare il nostro appello.
Oggi celebriamo la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ma dobbiamo lottare ogni giorni perché questo crimine non venga più perpetrato.
È una battaglia per le donne, ma rivolta agli uomini: ai mariti, ai compagni, ai fidanzati, ai fratelli, ai colleghi.
Allora impegniamoci tutti, giorno dopo giorno, per cancellare questo fenomeno, una vera e propria violazione dei diritti umani.

25 novembre 2020 - Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

 


22 novembre 2020

"La dannazione" della sinistra italiana

Ezio Mauro e "La dannazione" della sinistra italiana: "1921-2021: racconto la nascita del Partito comunista e cosa ci ha insegnato quella scissione"
 

Livorno, 15 gennaio 1921: si apre nel Teatro Goldoni il diciassettesimo congresso del Partito socialista italiano. Si concluderà pochi giorni dopo con la scissione e la nascita del Partito comunista d'Italia, nel vicino Teatro San Marco.  È la rottura che ha segnato la storia della sinistra italiana. Ezio Mauro rivive in ogni particolare quelle giornate nelle pagine del suo nuovo libro "La dannazione. 1921. La sinistra divisa all'alba del fascismo" (Feltrinelli) e analizza la diffusione delle idee socialiste e comuniste nel nostro Paese, attraverso le storie dei protagonisti, da Turati a Gramsci. "Come si è arrivati a quel congresso? E che cosa è successo davvero in quei giorni? Come sempre la storia di ieri ci parla di oggi, e la si rivisita per cercare di capirne gli errori e trarre delle lezioni. Questa "dannazione" avviluppa la storia della sinistra italiana dividendola, e le impedisce di vedere cosa succede attorno a lei".
 
a cura di Francesco Fasiolo e Cecilia Greco

21 novembre 2020

Morra: "Se dai fastidio alla mafia ti infangano".

Centrodestra in pressing: "Si dimetta". 

Ma un pezzo del M5S lo difende   Alcuni nel Movimento, Taverna, Pellegrini e Lezzi, dalla sua parte. Pd, Italia Viva e i sindacati dei giornalisti criticano la Rai per averlo escluso dalla trasmissione "Titolo Quinto"
 
Continua il pressing del centrodestra sul presidente dell'Antimafia Nicola Morra per spingerlo alle dimissioni dopo le sue dichiarazioni sull'ex presidente della Calabria, Jole Santelli. E sulle sue 'offese' ai calabresi commentando l'arresto del presidente del consiglio regionale Domenico Tallini. Dopo gli interventi del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi e di quello della Lega Matteo Salvini che ieri lo hanno attaccato duramente, oggi chiedono le sue dimissioni la vicepresidente forzista della Camera Mara Carfagna e la senatrice di Fratelli d'Italia Isabella Rauti.


Situazione rifiuti a Monza

Situazione rifiuti
A raccontarci com’è la situazione è il Gruppo Consiliare PD Monza.

"Ancora di più pesa sui Monzesi il ritardo verso la nuova gestione dei rifiuti: ancora una volta, tutti ce ne siamo accorti nelle ultime rate della tassa rifiuti, con aumenti anche importanti. In questi momenti difficili, anche per la situazione economica, i Monzesi non possono contare su un risparmio, che rimane bloccato ormai da più di due anni, con il ritardo lunghissimo per l'inizio del nuovo servizio. Purtroppo paghiamo tutti il conto delle scelte politiche della giunta Allevi, che hanno portato a ritardi e costi elevati e hanno allontanato Monza dalle realtà virtuose e concretissime della gestione rifiuti in Brianza. Ritardi e aumenti che da tempo avevamo previsto e contro cui abbiamo sempre sollecitato per scelte che potevano essere più vantaggiose per la città. Ma la giunta con leggerezza ha sempre negato e ne paghiamo tutti le conseguenze".

Centro Ecologico Monzese
Ancora il Gruppo Consiliare ad aggiornare sulla vicenda: “Ricordate le promesse della giunta Allevi sull’affitto di un area pubblica in viale delle Industrie a Centro Ecologico Monzese? E ricordate in quali circostanze era avvenuta la sottoscrizione del contratto? Noi abbiamo presentato interrogazioni (diverse non hanno ancora ottenuto risposta) e abbiamo fatto votare una mozione perché il contratto di locazione non venga rinnovato. Nonostante ciò, ancora nulla di fatto. E allora lo chiediamo di nuovo e in modo esplicito: la giunta Allevi intende forse rinnovare il contratto di locazione a CEM?”

20 novembre 2020

Incontri online

La scuola, prima di tutto

La scuola rappresenta la più grande ed importante infrastruttura sociale su cui investire per lo sviluppo del Paese e il principale strumento di lotta alle diseguaglianze.

Tutte e tutti noi siamo chiamati a fare ogni sforzo possibile per garantire alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi il diritto allo studio e scongiurare che paghino un duro prezzo per la loro formazione a causa della pandemia.

Per questo, abbiamo avviato un percorso di ascolto e di confronto con il Paese e tutti i protagonisti del mondo della formazione e dell'istruzione. Una sorta di Stati Generali che costituiranno un'importante occasione di dibattito ma soprattutto di proposte.

Nella prima parte, che prenderà il via il 21 novembre con il segretario Nicola Zingaretti e lo psicanalista Massimo Recalcati, incontreremo il mondo della cultura: intellettuali, scrittori, cantanti, docenti universitari e accademici ci racconteranno la loro visione dalle più diverse prospettive.

Nella seconda parte, che ci vedrà il 12 dicembre assieme in una grande assemblea plenaria, ascolteremo il punto di vista di tutti coloro che vivono la scuola ogni giorno e ne conoscono le potenzialità, le criticità ma soprattutto i bisogni: studentesse e studenti, docenti, dirigenti, personale amministrativo, genitori, amministratori locali e regionali, organizzazioni sindacali, esperti, associazioni e fondazioni.

Tutti gli incontri saranno trasmessi in streaming sulla pagina facebook del Partito Democratico.

Ci ascolteremo, ci confronteremo e lanceremo le nostre proposte.

Un punto di partenza, e non di arrivo, per sostenere un settore fondamentale per il futuro del nostro Paese.

Perché la Scuola, per noi, prima di tutto.

16 novembre 2020

SettegiorniPD in Regione Lombardia

   La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale Venerdì Tredici

Ci sono, talvolta, coincidenze curiose. Aprendo la pagina di Wikipedia dedicata alla Giunta Fontana, si scopre che l’elenco degli assessori pone al 13esimo posto il nome di Giulio Gallera, titolare del welfare. Proprio oggi, venerdì 13 di anno bisestile, il nome di Gallera pare essere stato al centro di un vertice di maggioranza che, per fortuna, non era stato fissato alle 13.
Curioso è anche il modo in cui il presidente Fontana e la sua maggioranza stanno tentando di affrontare l’emergenza: piuttosto che instaurare una stretta collaborazione con tutti gli altri livelli istituzionali, hanno sempre tentato di cavalcare la specificità lombarda, a partire dall’idea che qui da noi le cose si fanno sempre e comunque meglio. L’unica eccellenza che questa crisi ci consegna è, purtroppo, quella del numero dei contagiati e delle vittime.
Sarà anche la sorte ad avere fatto sì che lo tsunami pandemia si abbattesse con particolare accanimento sulla Lombardia, ma non è una spiegazione che convince e che può assolvere chi ha gestito, con grande impegno certo, ma scarsissimi risultati, l’emergenza.
Non sarà l’improbabile sacrificio del tredicesimo assessore della lista, quasi novello Giona gettato nel mare in tempesta, a salvare la faccia e il futuro della nave lombarda.
Parlare di rimpasti o di salvifici supertecnici è solo un modo per alzare un po’ di fumo attorno al fallimento di un’amministrazione che voleva raggiungere l’autonomia, ma è stata travolta dalla pandemia.
Nell’emergenza di questa terribile seconda ondata, il sostegno ai provvedimenti di chi governa è fuori discussione. Quando le onde si saranno placate, è però necessario trovare qualcun altro che guidi in porto la nave e la scelta non può che toccare ai cittadini lombardi.

Solidarietà a tutto il personale ospedaliero

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13 novembre 2020

Il grido di Saviano: "Chi compra i ristoranti, i bar e gli hotel in crisi? Il Paese sta andando nelle mani della criminalità organizzata finanziaria"

"Il Paese sta andando letteralmente nelle mani della criminalità organizzata finanziaria: chi compra i ristoranti, i bar, gli hotel che stanno fallendo? L'usura si sta mangiando tutto. Come è possibile che non sia questo il dibattito centrale?". Sono le parole di Roberto Saviano, intervenuto a DiMartedì, il programma de La 7 condotto da Giovanni Floris.

11 novembre 2020

Vaccini Covid-19, MSF ai governi: Per garantire accesso equo, pretendere trasparenza sugli accordi commerciali

Redazione di Vita

Per lo sviluppo di 6 vaccini contro il Covid-19 sono stati investiti 12 miliardi di dollari in fondi pubblici, ma accordi commerciali, dati e costi della sperimentazione - informazioni cruciali per negoziare prezzi accessibili e valutare sicurezza ed efficacia - rimangono segreti. Bisogna pretendere maggiore trasparenza e le aziende farmaceutiche che stanno sviluppando il vaccino - da AstraZeneca per Oxford a Johnson&Johnson, Pfizer, GSK, Novavax e Moderna - devono rendere pubblici i propri dati e agire nell’interesse della salute pubblica.

Dopo che il preoccupante accordo raggiunto tra l’azienda farmaceutica AstraZeneca e l’istituto brasiliano di ricerca Fundação Oswaldo Cruz (Fiocruz) è stato reso noto, Medici Senza Frontiere (MSF) esorta i governi a pretendere maggiore trasparenza dalle aziende farmaceutiche sugli accordi commerciali per i vaccini contro il Covid-19 e sui costi e i dati dei test clinici, anche considerando i miliardi di dollari pubblici stanziati per lo sviluppo di questi vaccini.

Fiocruz ha fatto un grande passo in avanti in termini di trasparenza pubblicando online l’accordo stretto con AstraZeneca per produrre almeno 100 milioni di dosi del vaccino (AZD1222). Nonostante l’accordo sia stato pubblicato con alcune modifiche, questo caso deve incoraggiare i governi a fare altrettanto e chiedere maggiore trasparenza. Un precedente accordo solleva dubbi sull’impegno “non profit” di AstraZeneca e rivela come l’azienda si sia attribuita il potere di dichiarare la fine della pandemia per luglio 2021. Ciò significa che dopo questa data AstraZeneca potrebbe vendere a governi e altri acquirenti un vaccino finanziato da fondi pubblici, a prezzi altissimi.

9 novembre 2020

Ecco perché il Pil non rende felici. Così nel 2030 avremo bisogno di due pianeti.

Il Pil misura un'economia ma non è in grado di quantificare benessere e felicità. Chi lo ha detto? Lo stesso Simon Kuznets che nel 1934 inventò il Pil. 

Robert Kennedy, ex-senatore statunitense ed ex candidato alla presidenza, nonché fratello di John Fitzgerald Kennedy (35esimo presidente degli Usa). È passato alla storia soprattutto per un discorso durissimo nei confronti del Pil, che tenne il 18 marzo del 1968 presso l'università del Kansas, un discorso nel quale evidenziava, tra l'altro, l'inadeguatezza del PIL come indicatore del benessere delle nazioni economicamente sviluppate. Tre mesi dopo veniva ucciso durante la sua campagna elettorale in un attentato a Los Angeles, all'indomani della sua vittoria nelle elezioni primarie di California e Dakota del Sud che lo avrebbe probabilmente portato a divenire Presidente degli Stati Uniti d'America.



George Bernard Shaw una volta ha scritto: << Alcuni uomini vedono le cose così come sono e si domandano: “Perché?”. Io sogno cose che non sono mai state e mi domando: “Perché no?”>>.

8 novembre 2020

Riprende l’attività di "Fare Brianza" (incontro in videoconferenza)

Carissime, carissimi,

in un momento così difficile la politica dovrebbe dare il meglio di sé
C’è,  invece, in atto in Lombardia il tentativo di giovarsene elettoralmente cercando un facile consenso approfittando delle preoccupazioni e delle ansie che attanagliano larga parte delle nostre comunità.
Oggi più che mai è necessario rispettare le regole fidandosi delle istituzioni. Ma è anche necessario guardare avanti e lavorare per costruire progetti per il futuro che migliorino le strutture sanitarie e rilancino economia e lavoro.
La sanità in particolare avrà bisogno di una riforma importante per colmare le lacune di una medicina territoriale che, in questi anni, è stata colpevolmente smantellata, per recuperare una relazione tra medici di base e medici ospedalieri, per far crescere la ricerca e la digitalizzazione. Necessita, inoltre, porre di nuovo al centro del dibattito l’integrazione tra  medicina pubblica e privata ripristinando un rapporto sano e complementare.

Per aiutarci a riflettere e a stare insieme, anche se solo virtualmente, vi propongo di vederci:

lunedì 9 novembre 2020 alle ore 21:00 con Fabio Pizzul

per approfondire con lui i contenuti del suo libro: "Perché la politica non ha più bisogno dei cattolici. La democrazia dopo il Covid-19"

7 novembre 2020

SettegiorniPD in Regione Lombardia

   La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale Il tempo imperfetto

Qualche giorno fa, con il ritorno dell’ora solare, abbiamo tirato indietro di un’ora i nostri orologi. Oggi siamo costretti a tirarli indietro di qualche mese: ripiombiamo in un blocco che speravamo di aver scongiurato. Obiettivo comune deve essere quello di uscirne il prima possibile, ma non siamo arrivati fin qui per un tragico e beffardo gioco della sorte.
Avevamo mesi per prepararci, abbiamo preferito fingere che tutto fosse passato.
In Lombardia avevamo capito e pagato più che altrove la fragilità del sistema sanitario territoriale; avevamo notato come il virus corresse lungo le principali direttrici di trasporto merci e persone; eravamo sconcertati dall’impreparazione e dalla litigiosità istituzionale di chi è alla guida della regione.
Purtroppo i verbi andrebbero coniugati al passato remoto piuttosto che all’imperfetto, perché pare che l’esperienza sia rimasta confinata alla scorsa primavera: abbiamo visto ripetersi le stesse situazioni.
Di fronte a un sistema sanitario già a rischio collasso, a trasporti sovraffollati, a istituzioni balbettanti e litigiose non ci poteva essere che una soluzione: il blocco delle attività più a rischio per evitare assembramenti e frenare così la diffusione del virus. La scelta del Governo non è un giudizio negativo su un territorio o su un’intera popolazione, come qualcuno vorrebbe far credere, è piuttosto l’estremo tentativo di evitare un nuovo disastro, umano prima ancora che economico. I cittadini lombardi si sono dimostrati in questi mesi all’altezza della sfida; le istituzioni hanno ora un’occasione, forse l’ultima, per dimostrarlo.

Lombardia zona Rossa Perché?

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4 novembre 2020

Per il mondo dopo il Covid, guardiamo ad Alexander Langer

di Sarah Brizzolara - Domani


- Alexander Langer stato un politico e attivista, nato nel 1946 a Vipiteno, è morto suicida nel 1995. E’ stato tra i fondatori del partito dei Verdi italiani e uno dei leader del movimento verde europeo.

- Si è occupato molto della situazione dell'Alto Adige e in particolare il rapporto tra le diverse comunità linguistiche e della la situazione dei paesi dell'Europa dell'est.

- «La conversione ecologica potrà affermarsi soltanto se apparirà socialmente desiderabile», è una delle sue frasi più celebri e che come attivista ambientale condivido maggiormente.


Sono nata nel 1995 e mi ha sempre colpita che proprio in quell’anno Alexander Langer scelse di togliersi la vita. La sua figura, che ho incontrato nel mio impegno ecologista, parla ancora con grande potenza alle nuove generazioni. Langer è stato uno scrittore, un giornalista e uno dei più grandi ambientalisti europei.

La situazione della sua terra d’origine, l’Alto Adige, fu particolarmente importante nella sua formazione per il difficile rapporto tra le diverse comunità linguistiche.

Il legame tra la conversione ecologica e la convivenza inter-etnica traccia una cornice che inquadra il nostro impegno con intuizioni di un’attualità sorprendente: già in pieni anni Ottanta richiamava alla necessità di ripristinare un equilibrio ecologico e di attuare una conversione ecologica ed economica della società.

«La conversione ecologica potrà affermarsi soltanto se apparirà socialmente desiderabile», è una delle sue frasi più celebri e che, come attivista ambientale, condivido maggiormente.

La crisi climatica è anche una crisi della cultura. Se ognuno di noi fosse consapevole che ogni sua scelta ha un’impronta, un peso, sul pianeta di cui siamo ospiti , saremmo tutti più disposti a cambiare, anche di qualche virgola, il nostro modo di vivere.

3 novembre 2020

OSPEDALE IN FIERA: AAA PERSONALE CERCASI

Con una delibera, la giunta riattiva la struttura voluta da Fontana e recluta i medici e gli infermieri degli altri ospedali lombardi

La Regione Lombardia deve recuperare, per la riapertura dell’Ospedale in Fiera a Milano, 153 medici intensivisti e 459 infermieri, operatori che non ci sono e che quindi sottrarrà ai diversi territori, indebolendone la capacità di cura. Il tutto per attrezzare una struttura che non può contare su nessuna specializzazione e può quindi in realtà curare solo i malati meno gravi. La Regione fa esattamente quello che, a detta di tutti i maggiori esperti, non va fatto: sguarnisce la sanità territoriale per investire in un unico hub.

Trasferimento volontario? Solo sulla carta, a quanto pare. Perché, stando alle diverse segnalazioni pervenute al capogruppo dem Fabio Pizzul, Regione Lombardia, per la riattivazione del cosiddetto ospedale in fiera di Milano, sta operando forti pressioni su medici e infermieri affinché si trasferiscano da altri ospedali.

“È stato evidente fin dall’annuncio del progetto, all’inizio del mese di marzo, che il principale problema sarebbe stato quello del reperimento del personale necessario per il suo funzionamento. La delibera con cui si riapre, di fatto, la struttura, prevede il coinvolgimento di ben undici ospedali della regione, con precisazione riguardo la necessità di reperire personale qualificato, a fronte di una disponibilità, preferibilmente, in forma volontaria. Ci sembra che ci sia stata una grande sottovalutazione del possibile impatto di questa scelta sugli ospedali chiamati in causa. Ci risulta anche che la volontarietà del coinvolgimento sia solo sulla carta e che ci siano forti pressioni sul personale e sulle strutture che non contribuiscono certo a creare i presupposti per una buona gestione dell’emergenza”.

2 novembre 2020

I terroristi tolgono l’islam dalla storia per usarlo come arma


di Mario Giro (politologo, già vice ministro degli affari esteri, è professore in relazioni internazionale all'Università per stranieri di Perugia) - Domani

  • Anni fa l’islam era visto in maniera molto più simpatica se non esotica. Ma oggi la propaganda dei numerosi gruppi radicali islamisti, terroristi e jihadisti, è imperniata su un linguaggio e su concetti islamici che mirano ad una “guerra permanente”.

  • Dietro la terminologia islamica dei jihadisti contemporanei si cela una trasformazione: un neo-prodotto religioso che strumentalizza la religione mediante un mix di concetti rimaneggiati, di provenienza non islamica e anche occidentale.

  • Il problema è che l’islam tradizionale pare cedere a tale versione senza riuscire a ribellarsi. Del resto, fin dall’epoca coloniale l’islam riformista-conservatore è evoluto lungo la doppia cifra della competizione ed imitazione dell’Occidente. Una specie di odio/amore.

La condanna dell’università di Al-Azhar, la massima autorità dell’islam sunnita, è senza ambiguità: «Sono gesti terroristici orrendi e non possono essere ispirati da nessuna fede religiosa. Non bisogna abbassare la guardia sui discorsi di odio, intolleranza e violenza». Davanti alle tragiche uccisioni di Nizza (dopo quella di Parigi), per andare oltre le emozioni e trovare le giuste risposte, è necessario far luce su ciò che ha portato l’islam ad essere percepito come una minaccia globale e che rischia di scavare un abisso tra i suoi seguaci e il resto del mondo. Non solamente gli occidentali ma anche gli induisti, i cinesi, i russi, la gran parte dei popoli asiatici e africani, guardano oggi all’islam con grande sospetto e spesso con astio. Nell’immaginario collettivo globale, della nota teoria del “clash tra civiltà” (ciclicamente sostenuta o avversata) oggi resta soprattutto una paura diffusa dell’islam. Ai non musulmani quest’ultimo pare essere alieno alla convivenza globale. Sono sempre più numerosi gli osservatori occidentali o asiatici pronti ad affermare che il problema risiede nell’islam stesso: una religione intrinsecamente violenta ed eversiva da contenere solo con la forza.