11 dicembre 2014

Orfini per il PD romano

Orfini: "Userò la ruspa nel partito, ogni iscritto va verificato"

"Il lavoro durerà a lungo. Segnalo però che nessun altro partito è intervenuto nella vicenda come noi"
L'intervista a Matteo Orfini di Andrea Garibaldi, Corriere della Sera

Matteo Orfini  Matteo_Orfini
Di solito, a commissariare un partito locale arriva un dirigente da fuori. Matteo Orfini, inviato da Renzi a Roma, è romanissimo. Dice che non c'è problema, l'ultimo incarico a Roma l'ha avuto quando ancora non esisteva il Pd. La scelta è stata di mandare il presidente del partito a sciogliere il nodo «Mafia capitale»: «Ci vorrà la ruspa in certi casi, ma mostreremo la capacità di autorigenerarsi».

Come comincia il lavoro?


«Telefoniamo agli ottomila tesserati romani, uno per uno, per scoprire se sono iscritti veri o figli di pacchetti di voti utili per le primarie. Poi, verifichiamo lo stato di salute degli oltre cento circoli. Affrontano i problemi del territorio? Discutono? E chi paga l'affitto? Se paga un parlamentare o un consigliere regionale c'è il rischio che sia un feudo privato. Avocheremo alla Federazione romana tuffi i contratti d'affitto».

Il partito romano è diviso in correnti «annate».