Jacopo Iacoboni parla del suo “L’esperimento”
Il giornalista della stampa nel suo libro parla della poca trasparenza, della mancanza di meritocrazia e del punto di forza del Movimento“Pericolosi? Sì, ma non perché fascisti. Sono indifferenti a idee, sono un tool che può essere usato per qualunque cosa, e da chiunque. Questo è massimamente pericoloso. Se un domani scoprissero, per esempio, dai social e dai sondaggi, che l’Italia ama gli immigrati, diventerebbero immediatamente tutti pro-migranti”.
E’ così che Jacopo Iacoboni (Napoli, ’72), giornalista de La Stampa, vede i pentastellati. A loro ha dedicato un libro-inchiesta, intitolato: L’esperimento (Editori Laterza).
“Un libro – spiega – che ho dovuto, non che volevo scrivere. Quel poco o molto che so, che ho capito o scoperto sul Movimento 5stelle, ho pensato fosse necessario che lo sapessero tutti”. E cioè? Che il Movimento 5stelle, sebbene appaia come una creatura di democrazia dal basso, partecipata, nata per idea dei Vaffa day di Beppe Grillo, un comico famoso, è in realtà stato fondato soprattutto da un’altra persona, Gianroberto Casaleggio, che aveva in mente di duplicare i suoi giochi di ingegneria sociale in politica.
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Chi ha il coraggio di dire che il M5s è un pericolo per l'Italia?
La nostra classe dirigente non può più permettersi di essere neutrale. AppelloA poche settimane dalle elezioni presidenziali francesi, dunque circa un anno fa, la stragrande maggioranza degli imprenditori, della classe dirigente, degli intellettuali, degli editorialisti e dei direttori dei giornali della Francia scelse di utilizzare ogni mezzo a disposizione per spiegare che cosa avrebbe rischiato il proprio paese sottovalutando la minaccia di un partito antisistema come il Front national. A poche settimane dalle elezioni politiche tedesche, circa sei mesi fa, la stragrande maggioranza degli imprenditori, della classe dirigente, degli intellettuali, degli editorialisti e dei direttori dei giornali tedeschi scelse di utilizzare ogni mezzo a disposizione per spiegare che cosa avrebbe rischiato il proprio paese sottovalutando la minaccia di un partito antisistema come Alternative für Deutschland. A poche settimane dalle elezioni politiche italiane, la stragrande maggioranza degli imprenditori, della classe dirigente, degli intellettuali, degli editorialisti e dei direttori dei giornali ha scelto invece di non utilizzare alcun mezzo per spiegare che cosa rischierebbe il nostro paese a sottovalutare la minaccia di un partito antisistema come il Movimento 5 stelle. Mancano 24 giorni alle elezioni, ma allo stato attuale possiamo dire che la maggioranza dell’establishment italiano sembra avere fatto una precisa scelta: considerare il partito di Luigi Di Maio un partito come tutti gli altri, e i leader politici tutti indistintamente dei populisti. Tutti uguali, tutti pericolosi, tutti cialtroni, tutti impresentabili, tutti invotabili.
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