25 ottobre 2018

Così stanno portando il Paese allo sfascio

Il Governo ha ottenuto quello che cercava: lo scontro con la Commissione Europea sulla Legge di Bilancio

di Pier Carlo Padoan

Il Governo ha ottenuto quello che cercava: lo scontro con la Commissione Europea sulla Legge di Bilancio. Che lo cercasse è apparso chiaro dalla lettera del ministro Tria alla Commissione. Il Governo è consapevole che il Documento di Bilancio è in palese violazione delle regole europee, ma non intende cambiare il documento perché il Bilancio riflette una richiesta che il popolo Italiano ha fatto a chi è al Governo. Si sta costruendo il leit motif del dibattito politico che ci accompagnerà alle elezioni europee. Il Governo del cambiamento è per il popolo ma il suo programma è ostacolato dalla burocrazia europea. Quindi bisognerà votare per i partiti anti UE per poter realizzare il mandato ricevuto dal popolo.

Tre osservazioni

Spese eccessive e debito fuori controllo: perché l'Ue boccia la nostra Manovra

Bruxelles contesta gli investimenti per mettere in piedi il reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni. I conti italiani mancano di un "bollino di qualità" che ne certifichi la tenuta.
Europa, tutti contro l’Italia: “Manovra bocciata, va riscritta”
dal nostro corrispondente ALBERTO D'ARGENIO - la Repubblica
ROMA - Un aumento eccessivo della spesa per finanziare reddito di cittadinanza e riforma pensionstica. E un disimpegno dal processo di ridimensionamento del debito pubblico. L'Ue contesta, ancora oggi, all'Italia una violazione plateale degli impegni di risanamento delle sue finanze. Per questo, fatto senza precedenti, boccia formalmente la Manovra del governo Conte, che manca anche di una patente di affidabilità. Intanto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il testo del decreto fiscale - dopo la bollinatura della Ragioneria - che ha spaccato il governo e contiene tra le altre cose il condono sulle tasse non versate negli anni passati.
Ecco che cosa l'Europa non accetta della manovra italiana.

Le spese primarie
Istruzione, sanità, pensioni. Sono i settori chiave che lo Stato tiene in piedi per venire incontro alle necessità primarie delle famiglie. Si tratta di settori costosi, nei quali lo Stato riversa gran parte delle sue risorse. L'Europa ammette che la spesa possa aumentare su questi fronti, ma limitatamente allo 0,1%. Invece la Manovra italiana annuncia "un tasso nominale di crescita della spesa pubblica primaria netta del 2,7%". Troppo, secondo Bruxelles. L'impatto sui conti nazionali sarebbe pari addirittura allo 0,8% del Pil, in violazione delle raccomandazioni comunitarie del luglio 2018.