By redazione - 28/07/2019 - FarodiRoma
Un nutrito gruppo di post-nazisti, formatisi nell’entourage eversivo di Franco Freda (considerato l’ideologo della strage di piazza Fontana) e del suo discepolo Maurizio Murelli (undici anni di galera alle spalle), è entrato a livelli apicali nella Lega, fin dalla fondazione. Lo ricostruisce il libro “I demoni di Salvini. I postnazisti e la Lega”, del giornalista del Sole 24 Ore Claudio Gatti pubblicato da Chiarelettere.
L’inchiesta molto approfondita dimostra che Matteo Salvini nasce e cresce politicamente nell’estrema destra e che non ha nessun fondamento la leggenda (abilmente costruita) del “comunista padano”; la sua identità reale è quella di un uomo di estrema destra nutrito di retorica, idee e soprattutto frequentazioni esplicitamente postnaziste. Non mancano i nessi col nazismo storico, quello di Hitler: nel lontano 1976 al futuro senatore Borghezio viene trovata in casa una divisa da ufficiale nazista, mentre Gianluca Savoini aveva nel suo ufficio della redazione della «Padania» una cornucopia di simboli hitleriani.
Sul ruolo di questo personaggio (per un lungo periodo portavoce di Salvini, e l’anno scorso tra gli organizzatori del suo viaggio in Russia da ministro dell’interno) c’è ancora molto da scavare: ci penseranno i giudici che indagano sul Russiagate e presumibilmente ne vedremo delle belle. Savoini ha un passato dichiarato e mai rinnegato con l’estrema destra, attraverso quella casa editrice-centrale di agitazione politica “Orion” che non ha mai lesinato di nostalgie nazifascistoidi.
30 luglio 2019
29 luglio 2019
LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA N. 253 del 27 luglio 2019
Domenica, 28 Luglio 2019
Dalla Direzione
Ieri ho partecipato per la prima volta alla Direzione Nazionale del PD, in qualità di membro della Commissione Nazionale di Garanzia.
Ne sono uscito rinfrancato e con la convinzione che, per quanto lungo potrà essere il nostro cammino nel deserto gialloverde, valga la pena di percorrerlo insieme.
Buona parte del merito va riconosciuta a Nicola Zingaretti, capace di condurre il gruppo ed indicare una meta. Riconosco però anche a molti di coloro che sono intervenuti con posizioni critiche di averlo fatto quasi sempre nel merito, contribuendo quindi ad una sintesi migliore.
Siamo in una situazione del tutto inedita: c’è una crisi permanente di governo, palese ma ufficialmente negata. Nulla sembra più unire Lega e 5 stelle se non la difesa del potere: eppure la maggioranza in parlamento è ampia ( si veda quanto successo sul decreto sicurezza-bis ) ed il rapporto con il Paese ancora apparentemente solido. Nè i pessimi risultati economici nè gli scandali Siri e Russia-gate sembrano incidere sul l’orientamento degli italiani, semmai più colpiti dalle manipolazioni del caso Bibbiano alimentato tutto in chiave anti PD.
24 luglio 2019
23 luglio 2019
SettegiorniPD in Regione Lombardia
La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia
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21 luglio 2019
PASTASCIUTTA ANTIFASCISTA di CASA CERVI
La terza edizione della "Storica Pastasciutta Antifascista di Casa Cervi" è organizzata quest'anno dalla Bottega del commercio equo e solidale.in collaborazione con le sezioni A.N.P.I. di Bellusco, Burago, Mezzago e Ornago e con il patrocinio dei Comuni di Bellusco, Mezzago, Ornago e Sulbiate.
Avrà luogo giovedì 25 luglio 2019 in Palazzo Archinti Mezzago a partire dalle 19,30.
"Ho sentito tanti discorsi sulla fine del fascismo, ma la più bella parlata è stata quella della pastasciutta in bollore. Guardavo i miei ragazzi che saltavano e baciavano le putele, e dicevo: – Beati loro, sono giovani e vivranno in democrazia, vedranno lo Stato del popolo. Io sono vecchio e per me questa è l’ultima domenica. Ma intanto la pastasciutta è cotta, e colmiamo i carri con i paioli. Per la strada i contadini salutano, tanti si accodano al carro, è il più bel funerale del fascismo." (Alcide Cervi, "I miei sette figli")
Avrà luogo giovedì 25 luglio 2019 in Palazzo Archinti Mezzago a partire dalle 19,30.
"Ho sentito tanti discorsi sulla fine del fascismo, ma la più bella parlata è stata quella della pastasciutta in bollore. Guardavo i miei ragazzi che saltavano e baciavano le putele, e dicevo: – Beati loro, sono giovani e vivranno in democrazia, vedranno lo Stato del popolo. Io sono vecchio e per me questa è l’ultima domenica. Ma intanto la pastasciutta è cotta, e colmiamo i carri con i paioli. Per la strada i contadini salutano, tanti si accodano al carro, è il più bel funerale del fascismo." (Alcide Cervi, "I miei sette figli")
20 luglio 2019
Il testo della sentenza che scagiona Carola Rackete
Lettura dell'Estate 2019
Scritto da Redazione di PD Monza
Estate: tempo di letture. Meglio se incoraggianti, ottimiste e fiduciose. Il nostro consiglio per voi, dunque, da portare sotto l'ombrellone oppure al fresco di qualche località montana è nientemeno che il testo della sentenza di rigetto sulla richiesta di convalida d'arresto all'indirizzo di Carola Rackete. Sono 13 pagine che scorrono veloci come un calice di vino bianco fresco al tramonto e curano i nostri cuori sfiduciati dal sovvertimento dei valori, dal tradimento della costituzione e dalla criminalizzazione del basilare dovere di prestare soccorso. Buona lettura.
Scarica il testo
Scritto da Redazione di PD Monza
Estate: tempo di letture. Meglio se incoraggianti, ottimiste e fiduciose. Il nostro consiglio per voi, dunque, da portare sotto l'ombrellone oppure al fresco di qualche località montana è nientemeno che il testo della sentenza di rigetto sulla richiesta di convalida d'arresto all'indirizzo di Carola Rackete. Sono 13 pagine che scorrono veloci come un calice di vino bianco fresco al tramonto e curano i nostri cuori sfiduciati dal sovvertimento dei valori, dal tradimento della costituzione e dalla criminalizzazione del basilare dovere di prestare soccorso. Buona lettura.
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PAESE NOSTRO in casa SPRAR Cascina Sofia
PAESE NOSTRO
di Michele Aiello, Matteo Calore, Stefano Collizzolli, Andrea Segre, Sara Zavarise
produzione Zalab (Documentario - Italia 2016)
martedì 23 luglio 2019 ore 21:00
cortile di casa SPRAR Cascina Sofia - Cavenago di brianza (MB)
Prima della proiezione del film, dalle ore 20:30, sarà possibile visitare la struttura SPRAR/SIPROIMI “GIROMONDO” - comunità di accoglienza sperimentale per Minori Stranieri non Accompagnati - avviata da Offertasociale nel mese di marzo 2019 con la collaborazione di CS&L Consorzio Sociale.
19 luglio 2019
Costruiamo insieme il futuro dell'Italia con la Costituente delle idee
Parte la Costituente delle idee: la nuova piattaforma per chiamare a raccolta la società italiana sulle idee e sulle proposte del Partito Democratico per cambiare l'Italia e renderla più verde, giusta e competitiva.
Tutti siamo chiamati a contribuire alla Costituente delle idee. Si tratta di un percorso che il Pd intraprende nelle prossime settimane per crescere, per essere sempre più competitivo e dare risposte ai cittadini sulle tante questioni e i problemi che il governo Lega-5Stelle sta creando e che stanno minando la tenuta del sistema Paese.
Servono idee, risorse e investimenti, buone soluzioni anche coraggiose e nuove rispetto al passato. Servono voglia di ascoltare chi ha serie proposte da fare e l'ambizione di immaginare un domani di economia e società come non l'abbiamo ancora pensato.
Per fare questo c'è bisogno delle idee di tutti e tutte. Chiamiamo le persone a discutere e costruire il futuro insieme a noi. Casa per casa, scuola per scuola, luogo di lavoro per luogo di lavoro.
Ripartiamo da qui. Costruiamo insieme con la Costituente delle idee un "Piano per l'Italia" da presentare a novembre a Bologna.
A presto!
18 luglio 2019
LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA N. 252 del 14 luglio 2019
Lunedì 15 Luglio 2019
Dall’assemblea nazionale PD
Ieri si è tenuta l’assemblea nazionale del PD. Probabilmente ne avrete già letto altrove i resoconti, pertanto non mi dilungo oltre su quanto già riportato dalla stampa nazionale: la relazione di Zingaretti, l’avvio della costituente delle idee (con appuntamento novembrino a Bologna per tirarne le fila), la riforma dello statuto affidata alla guida di Maurizio Martina, la critica al correntismo, la diffidenza della minoranza interna (ex maggioranza) esplicitata da Anna Ascani e dal voto contrario persino sulla nomina del collegio sindacale.
Da affezionato frequentatore di questa assise (credo di non averne persa una dalla fondazione del partito nel 2007) ho apprezzato la volontà, emersa nei tanti interventi che si sono succeduti, di voltar pagina, lasciarsi alle spalle le polemiche del passato e tornare ad interpretare i bisogni della società ed in particolare della parte meno abbiente.
Ne vale la pena ? Direi proprio di si, per almeno tre ragioni.
17 luglio 2019
Ong missione Italia. Ecco cosa fanno nel nostro Paese
di Antonietta Nembri - Vita
12 luglio 2019
Infanzia, donne, Neet, rifugiati e minori stranieri non accompagnati: questi alcuni dei settori di intervento delle organizzazioni non governative nelle città e nelle periferie italiane. Migliaia di persone (per lo più italiane) beneficiarie delle azioni di empowerment, delle cure e dell’assistenza sanitaria
Contrastare la povertà educativa, aiutare le donne a uscire da situazioni di violenza domestica, protezione di minori soli e senza famiglia e poi cure sanitarie per i più poveri, educazione ambientale, percorsi di inclusione e formazione lavorativa…. Si potrebbe andare avanti ancora a lungo a elencare attività e iniziative che vedono le ong protagoniste in Italia (il nostro è infatti il primo paese target dei non governativi made in Italy davanti a Kenya e Mozambico). E non si tratta di azioni messe in campo dall’altra parte del mondo, ma sono tutte attività che hanno come scenario il nostro Paese, le sue periferie, scuole e non solo.
Al punto che, come sottolinea Paola Crestani, presidente di Ciai «se noi ong scendessimo in sciopero salterebbe un pezzo di welfare italiano». Un’affermazione esagerata? A guardare i dati assolutamente no.
ActionAid per esempio, nel 2018 ha impegnato il 19% dei suoi fondi in 30 progetti in Italia (nel mondo i programmi attivi sono 227 distribuiti in 33 Paesi). Gli ambiti di intervento vanno dalla povertà educativa al contrasto alla violenza di genere, dalla cittadinanza inclusiva al reinserimento di giovani Neet (con il 28,9% dei giovani che non studia e non lavora il nostro Paese detiene il record europeo). Per esempio, il progetto WeGo2 nato per sostenere l’empowerment socio-economico delle donne fuoriuscite da percorsi di violenza domestica è realizzato da ActionAid con altre cinque organizzazioni in Italia, Grecia, Bulgaria e Spagna ed è cofinanziato dall’Unione europea.
A Napoli un progetto “This must be the place” mira a favorire il processo di integrazione di un gruppo di giovani in uscita dallo Sprar grazie al confronto e la relazione con un gruppo di coetanei universitari.
12 luglio 2019
Infanzia, donne, Neet, rifugiati e minori stranieri non accompagnati: questi alcuni dei settori di intervento delle organizzazioni non governative nelle città e nelle periferie italiane. Migliaia di persone (per lo più italiane) beneficiarie delle azioni di empowerment, delle cure e dell’assistenza sanitaria
Contrastare la povertà educativa, aiutare le donne a uscire da situazioni di violenza domestica, protezione di minori soli e senza famiglia e poi cure sanitarie per i più poveri, educazione ambientale, percorsi di inclusione e formazione lavorativa…. Si potrebbe andare avanti ancora a lungo a elencare attività e iniziative che vedono le ong protagoniste in Italia (il nostro è infatti il primo paese target dei non governativi made in Italy davanti a Kenya e Mozambico). E non si tratta di azioni messe in campo dall’altra parte del mondo, ma sono tutte attività che hanno come scenario il nostro Paese, le sue periferie, scuole e non solo.
Al punto che, come sottolinea Paola Crestani, presidente di Ciai «se noi ong scendessimo in sciopero salterebbe un pezzo di welfare italiano». Un’affermazione esagerata? A guardare i dati assolutamente no.
ActionAid per esempio, nel 2018 ha impegnato il 19% dei suoi fondi in 30 progetti in Italia (nel mondo i programmi attivi sono 227 distribuiti in 33 Paesi). Gli ambiti di intervento vanno dalla povertà educativa al contrasto alla violenza di genere, dalla cittadinanza inclusiva al reinserimento di giovani Neet (con il 28,9% dei giovani che non studia e non lavora il nostro Paese detiene il record europeo). Per esempio, il progetto WeGo2 nato per sostenere l’empowerment socio-economico delle donne fuoriuscite da percorsi di violenza domestica è realizzato da ActionAid con altre cinque organizzazioni in Italia, Grecia, Bulgaria e Spagna ed è cofinanziato dall’Unione europea.
A Napoli un progetto “This must be the place” mira a favorire il processo di integrazione di un gruppo di giovani in uscita dallo Sprar grazie al confronto e la relazione con un gruppo di coetanei universitari.
13 luglio 2019
SettegiorniPD in Regione Lombardia
La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia
10 luglio 2019
L’uomo che cura le torture. Bisturi contro il Medio Evo
Massimo Del Bene ricostruisce le mani al San Gerardo di Monza. I pazienti sono migranti scappati dagli orrori dei lager libici. Aprirà un centro per le vittime di guerra
di Francesco Battistini - Corriere della Sera.it
Ci pensi spesso? «Sì». Se potessi tornare indietro? «Non so se lo rifarei». Ne valeva la pena? Silenzio. Per chi si chiede se è proprio vero che li torturano, questi migranti. Per chi pensa che la loro sia una pacchia infinita. Per chi butta lì che va beh, alla fine sono loro che se la cercano. Per tutti varrebbe fermarsi un attimo. E guardare le mani di Mohammed D., un ghanese che oggi vive a Como: sfasciate, tagliate, rattrappite. Sono la sua carta d’identità. Dicono più dei suoi documenti, dei racconti, dei 24 anni che porta in faccia. «Vivevo nella zona occidentale del Ghana, una mamma già anziana, quattro fratelli. Non avevo nient’altro. Sono partito nel 2013 e dopo un mese sono entrato in Libia. Non sapevo che ne sarei uscito conciato così…». Un anno e mezzo a Sebha e a Tripoli, il degrado assoluto: «Io non ero un criminale. Però mi hanno messo dentro. E picchiato, tutti i giorni. Le guardie libiche mi prendevano a pietrate le mani. Con un coltello di quelli che si usano per sgozzare gli animali, mi hanno tagliato la destra. Per lasciarmi andare, volevano che la mia famiglia pagasse. Mi sono salvato solo perché sono fuggito. Ho preso un barcone. Sono arrivato in Italia. E ho trovato il Dottore…».
di Francesco Battistini - Corriere della Sera.it
Ci pensi spesso? «Sì». Se potessi tornare indietro? «Non so se lo rifarei». Ne valeva la pena? Silenzio. Per chi si chiede se è proprio vero che li torturano, questi migranti. Per chi pensa che la loro sia una pacchia infinita. Per chi butta lì che va beh, alla fine sono loro che se la cercano. Per tutti varrebbe fermarsi un attimo. E guardare le mani di Mohammed D., un ghanese che oggi vive a Como: sfasciate, tagliate, rattrappite. Sono la sua carta d’identità. Dicono più dei suoi documenti, dei racconti, dei 24 anni che porta in faccia. «Vivevo nella zona occidentale del Ghana, una mamma già anziana, quattro fratelli. Non avevo nient’altro. Sono partito nel 2013 e dopo un mese sono entrato in Libia. Non sapevo che ne sarei uscito conciato così…». Un anno e mezzo a Sebha e a Tripoli, il degrado assoluto: «Io non ero un criminale. Però mi hanno messo dentro. E picchiato, tutti i giorni. Le guardie libiche mi prendevano a pietrate le mani. Con un coltello di quelli che si usano per sgozzare gli animali, mi hanno tagliato la destra. Per lasciarmi andare, volevano che la mia famiglia pagasse. Mi sono salvato solo perché sono fuggito. Ho preso un barcone. Sono arrivato in Italia. E ho trovato il Dottore…».
9 luglio 2019
SettegiorniPD in Regione Lombardia
La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia
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Dona il 2x1000 al PD, scrivi M20. La nostra forza sei tu
Ciao a causa delle scelte sbagliate del governo Lega/5 Stelle, quello che stiamo vivendo è tra i periodi più tristi e mortificanti della storia degli ultimi anni della politica italiana.
Il Partito Democratico è impegnato ogni giorno per costruire l'alternativa a tutto questo.
Per un'Italia più giusta, più verde, più attenta alle necessità delle persone più fragili, più vicina ai giovani, alle famiglie e alle imprese.
Sostieni il PD, scrivi M20 nella tua dichiarazione dei redditi, non ti costa nulla, cambia molto.
Grazie
Il Partito Democratico è impegnato ogni giorno per costruire l'alternativa a tutto questo.
Per un'Italia più giusta, più verde, più attenta alle necessità delle persone più fragili, più vicina ai giovani, alle famiglie e alle imprese.
Sostieni il PD, scrivi M20 nella tua dichiarazione dei redditi, non ti costa nulla, cambia molto.
Grazie
8 luglio 2019
Matteo Salvini ha fallito
di Francesco Costa - IlPost
I porti sono aperti. I migranti continuano a sbarcare, sia con le navi delle ong che con le ignorate e ben più preoccupanti imbarcazioni delle mafie. La gran parte delle norme dei “decreti sicurezza” sugli sbarchi si è dimostrata inapplicabile. Le navi delle ong che salvano dei naufraghi possono raggiungere i porti italiani ignorando i divieti, persino forzando i blocchi: i comandanti vengono scagionati, i sequestri vengono annullati. Nel frattempo nel Mediterraneo si muore come e più di prima, gli accordi bilaterali per i rimpatri non esistono, anche i magistrati più ostinati si sono arresi all’inesistenza o all’indimostrabilità di legami tra le ong e i trafficanti. I fatti di questi giorni dimostrano una cosa sola: la strategia messa in atto da Salvini per fermare gli sbarchi si è rivelata fallimentare. Lo dico a prescindere dalle opinioni di ciascuno sull’immigrazione: mi sembra che sia un fatto osservabile, di cui possiamo prendere atto a prescindere dal partito che abbiamo votato il 4 marzo del 2018. Magari ci avevate sperato, ma lo state vedendo anche voi: non ha funzionato. Il cielo è azzurro, in estate fa caldo e i porti sono aperti.
I porti sono aperti. I migranti continuano a sbarcare, sia con le navi delle ong che con le ignorate e ben più preoccupanti imbarcazioni delle mafie. La gran parte delle norme dei “decreti sicurezza” sugli sbarchi si è dimostrata inapplicabile. Le navi delle ong che salvano dei naufraghi possono raggiungere i porti italiani ignorando i divieti, persino forzando i blocchi: i comandanti vengono scagionati, i sequestri vengono annullati. Nel frattempo nel Mediterraneo si muore come e più di prima, gli accordi bilaterali per i rimpatri non esistono, anche i magistrati più ostinati si sono arresi all’inesistenza o all’indimostrabilità di legami tra le ong e i trafficanti. I fatti di questi giorni dimostrano una cosa sola: la strategia messa in atto da Salvini per fermare gli sbarchi si è rivelata fallimentare. Lo dico a prescindere dalle opinioni di ciascuno sull’immigrazione: mi sembra che sia un fatto osservabile, di cui possiamo prendere atto a prescindere dal partito che abbiamo votato il 4 marzo del 2018. Magari ci avevate sperato, ma lo state vedendo anche voi: non ha funzionato. Il cielo è azzurro, in estate fa caldo e i porti sono aperti.
6 luglio 2019
Si può essere seri e umani parlando di immigrazione? Dieci spunti per riflettere insieme – Lettera a Repubblica
Lettera di Matteo Renzi a La Repubblica, 5 luglio 2019
Caro direttore,
si può parlare di immigrazione senza usare il becero tono della destra?
Salvini detta l’agenda e sembra imbattibile su questo tema, persino quando il suo linguaggio sfocia nell’odio. Eppure non possiamo arrenderci allo tsunami sovranista. Resistere e rilanciare si può. Propongo dieci piccoli spunti di riflessione.
1. Se qualcuno è in mare, si salva e si porta a terra. Lasciare in mare delle persone per calcolo elettorale fa schifo. Sì, schifo, non trovo altre parole. Tutti coloro che soccorrono persone in mare e le portano a terra meritano il nostro grazie, non gli insulti in banchina.
2. L’Italia è terra di migranti. Il mito di Roma nasce da un migrante, l’Impero è storia di inclusione, il Rinascimento è figlio della curiosità. L’Italia è aperta da secoli. E i nostri nonni soffrivano chiudendo la valigia di cartone con lo spago mentre lasciavano il Veneto o la Calabria. Chi nega questa storia è un ignorante che tradisce i valori del Paese.
Caro direttore,
si può parlare di immigrazione senza usare il becero tono della destra?
Salvini detta l’agenda e sembra imbattibile su questo tema, persino quando il suo linguaggio sfocia nell’odio. Eppure non possiamo arrenderci allo tsunami sovranista. Resistere e rilanciare si può. Propongo dieci piccoli spunti di riflessione.
1. Se qualcuno è in mare, si salva e si porta a terra. Lasciare in mare delle persone per calcolo elettorale fa schifo. Sì, schifo, non trovo altre parole. Tutti coloro che soccorrono persone in mare e le portano a terra meritano il nostro grazie, non gli insulti in banchina.
2. L’Italia è terra di migranti. Il mito di Roma nasce da un migrante, l’Impero è storia di inclusione, il Rinascimento è figlio della curiosità. L’Italia è aperta da secoli. E i nostri nonni soffrivano chiudendo la valigia di cartone con lo spago mentre lasciavano il Veneto o la Calabria. Chi nega questa storia è un ignorante che tradisce i valori del Paese.
4 luglio 2019
Il Parlamento europeo, Casa della democrazia
Il discorso di insediamento pronunciato nell’Aula di Strasburgo subito dopo la sua elezione a Presidente
di David Sassoli - Democratica
“Cittadine e cittadini dell’Unione europea, signore e signori parlamentari, cari amici, colleghi, rappresentanti delle Istituzioni, dei Governi, donne e uomini di questa Amministrazione. Tutti voi capirete la mia emozione in questo momento nell’assumere la Presidenza del Parlamento europeo e di essere stato scelto da voi per rappresentare l’Istituzione che più di ogni altra ha un legame diretto con i cittadini, che ha il dovere di rappresentarli e difenderli. E di ricordare sempre che la nostra libertà è figlia della giustizia che sapremo conquistare e della solidarietà che sapremo sviluppare. Permettetemi di ringraziare il Presidente Antonio Tajani per il lavoro svolto in questo Parlamento, per il suo grande impegno e la sua dedizione a questa Istituzione.
Voglio anche dare il benvenuto ai nuovi colleghi, che sono il 62% di quest’Aula, un bentornato ai parlamentari confermati e alle donne, che rappresentano il 40% di tutti noi. Un buon risultato, ma noi vogliamo di più. In questo momento, al termine di una intensa campagna elettorale, ha inizio una legislatura che gli avvenimenti caricano di grande responsabilità perché nessuno può accontentarsi di conservare l’esistente. Ce lo dice il risultato elettorale, ce lo testimonia la stessa composizione di questa Assemblea. Siamo immersi in trasformazioni epocali: disoccupazione giovanile, migrazioni, cambiamenti climatici, rivoluzione digitale, nuovi equilibri mondiali, solo per citarne alcuni, che per essere governate hanno bisogno di nuove idee, del coraggio di saper coniugare grande saggezza e massimo d’audacia.
di David Sassoli - Democratica
“Cittadine e cittadini dell’Unione europea, signore e signori parlamentari, cari amici, colleghi, rappresentanti delle Istituzioni, dei Governi, donne e uomini di questa Amministrazione. Tutti voi capirete la mia emozione in questo momento nell’assumere la Presidenza del Parlamento europeo e di essere stato scelto da voi per rappresentare l’Istituzione che più di ogni altra ha un legame diretto con i cittadini, che ha il dovere di rappresentarli e difenderli. E di ricordare sempre che la nostra libertà è figlia della giustizia che sapremo conquistare e della solidarietà che sapremo sviluppare. Permettetemi di ringraziare il Presidente Antonio Tajani per il lavoro svolto in questo Parlamento, per il suo grande impegno e la sua dedizione a questa Istituzione.
Voglio anche dare il benvenuto ai nuovi colleghi, che sono il 62% di quest’Aula, un bentornato ai parlamentari confermati e alle donne, che rappresentano il 40% di tutti noi. Un buon risultato, ma noi vogliamo di più. In questo momento, al termine di una intensa campagna elettorale, ha inizio una legislatura che gli avvenimenti caricano di grande responsabilità perché nessuno può accontentarsi di conservare l’esistente. Ce lo dice il risultato elettorale, ce lo testimonia la stessa composizione di questa Assemblea. Siamo immersi in trasformazioni epocali: disoccupazione giovanile, migrazioni, cambiamenti climatici, rivoluzione digitale, nuovi equilibri mondiali, solo per citarne alcuni, che per essere governate hanno bisogno di nuove idee, del coraggio di saper coniugare grande saggezza e massimo d’audacia.
3 luglio 2019
IL PD MONZA BRIANZA ADERISCE AL BRIANZA PRIDE
La Brianza quest’anno avrà il suo primo Pride, grazie all’impegno della Rete Brianza Pride, collettivo che si occupa dell’inclusione e dei diritti delle persone lesbiche, gay, bisex, trans.
Il Partito Democratico di Monza Brianza ha aderito convintamente alla manifestazione che il 6 luglio vedrà sfilare per le strade di Monza tante e tanti cittadini per ribadire NO all’omofobia e SI all’uguaglianza dei diritti e alla libertà di espressione.
“Alla luce dei crescenti episodi in cui ragazze e ragazzi in tutta Italia e anche nel nostro territorio sono vittime di violenza, emarginazione, discriminazione per aspetti legati alla sessualità e all’identità di genere” spiega Pietro Virtuani, segretario provinciale del PD Monza Brianza “è fondamentale impegnarci tutti insieme per sensibilizzare l’opzione pubblica sull’importanza di garantire a tutti la possibilità di esprimere liberamente la propria personalità, senza timore di subire discriminazioni o peggio violenza”.
Crescono anche i patrocini concessi da parte di tanti Comuni del centrosinistra della provincia di Monza Brianza: Agrate Brianza, Arcore, Bernareggio, Carnate, Desio, Ronco Briantino, Sulbiate, Triuggio, Usmate Velate, Vedano al Lambro, Villasanta i primi a ribadire il proprio impegno verso un tema così rilevante, e altri ancora seguiranno.
Ci vediamo in piazza il 6 luglio!
Il Partito Democratico di Monza Brianza ha aderito convintamente alla manifestazione che il 6 luglio vedrà sfilare per le strade di Monza tante e tanti cittadini per ribadire NO all’omofobia e SI all’uguaglianza dei diritti e alla libertà di espressione.
“Alla luce dei crescenti episodi in cui ragazze e ragazzi in tutta Italia e anche nel nostro territorio sono vittime di violenza, emarginazione, discriminazione per aspetti legati alla sessualità e all’identità di genere” spiega Pietro Virtuani, segretario provinciale del PD Monza Brianza “è fondamentale impegnarci tutti insieme per sensibilizzare l’opzione pubblica sull’importanza di garantire a tutti la possibilità di esprimere liberamente la propria personalità, senza timore di subire discriminazioni o peggio violenza”.
Crescono anche i patrocini concessi da parte di tanti Comuni del centrosinistra della provincia di Monza Brianza: Agrate Brianza, Arcore, Bernareggio, Carnate, Desio, Ronco Briantino, Sulbiate, Triuggio, Usmate Velate, Vedano al Lambro, Villasanta i primi a ribadire il proprio impegno verso un tema così rilevante, e altri ancora seguiranno.
Ci vediamo in piazza il 6 luglio!
2 luglio 2019
SettegiorniPD in Regione Lombardia
La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia
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1 luglio 2019
Europee 2019 | UN GRAZIE A TUTTI VOI
eccomi a voi (con qualche ritardo, lo so), per ringraziarvi di tutto cuore per il sostegno, il voto e soprattutto il calore e la stima che ho sentito in tante e tanti di voi.
GRAZIE, vorrei dire mille volte grazie!
È stata una campagna difficile, ma BELLA perché ho incontrato gente appassionata, interessata all'Italia e all'Europa, desiderosa di dire la sua sul futuro e sulle scelte che dovremmo fare e soprattutto interessata a trovare "insieme" una risposta alle molte sfide che abbiamo già di fronte.
Mi sono sentita "accompagnata" e ho sentito tantissimi di voi partecipi di questa avventura europea.
Davvero, mai mi sono sentita sola in questo intenso viaggio.
Spero dunque che questo spirito di partecipazione continui e che si possano creare (io mi impegno a farlo) modalità e anche appuntamenti fissi e periodici per un'informazione continua e uno scambio di idee e proposte.
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