6 novembre 2015

LAURA BARZAGHI - Newsletter Quindicesimo Piano

Newsletter 74 / Novembre 2015

Iniziata con l'inaugurazione di una mostra dedicata al centenario della Prima Guerra mondiale nella ricorrenza del 4 novembre, la seduta di Consiglio di martedì scorso è terminata con i fuochi artificiali. In senso metaforico, naturalmente!
Quella che doveva essere una normale riunione destinata alle interrogazioni, alle interpellanze e alle mozioni, insipida e un po' noiosa come tutte le sedute di questo genere, si è invece trasformata nel teatro di uno psicodramma. La maggioranza è andata sotto. Per ben due volte!
La prima volta, parzialmente, sulla votazione di una mozione incentrata sul sostegno dei Gruppi di Azione Locale che operano in ambito agricolo. La seconda su un tema ben più pregnante dal punto di vista ideologico per la Lega: una mozione che chiedeva l'annullamento della delibera riguardante il taglio delle risorse al Parco dei Colli di Bergamo perché aveva dato accoglienza ai profughi. La mozione, promossa dall'aula che si è espressa attraverso il voto segreto, ha fatto infuriare l'assessore Terzi e la Lega tutta.
E' il sintomo di un malessere palese. Maroni deve riflettere su questi episodi.
Se messa opportunamente nelle condizioni, la maggioranza sconfessa sempre più spesso la sua linea e quella della Lega e ormai non tiene più.

FURORE VERDE LEGA
Maroni e l'assessore leghista Claudia Terzi sono stati bocciati platealmente dal Consiglio che, nel segreto dell'urna con 34 voti favorevoli e 28 contro, ha chiesto la revoca di una delibera di giunta dal valore fortemente ideologico.
All'inizio di ottobre la giunta, su proposta dell'assessore all'ambiente, aveva tagliato le risorse all'ente Parco dei Colli di Bergamo con la motivazione di aver dato accoglienza ai profughi su esplicita richiesta della Prefettura. Ancora una volta, per la Lega era stata l'occasione per propagandare il verbo anti immigrazione sulla stampa e attraverso i media.
La mozione presentata martedì dal centrosinistra è servita di fatto a far revocare una delibera contestabilissima e a mettere in crisi, contemporaneamente, l'essenza della presenza stessa della Lega in Regione: la propaganda a fini elettorali.
Qualcuno nella maggioranza finalmente se n'è accorto e ora si ribella.
Non vi racconto il putiferio che è seguito alla votazione, perché ve lo potete immaginare ... Le sconfitte sono sempre dure da digerire.