26 febbraio 2021

SettegiorniPD in Regione Lombardia

   La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale Separati in casa

Ormai non si può neppure definirli separati in casa. La convivenza tra il presidente della Lombardia Attilio Fontana e la “sua” vicepresidente Letizia Moratti pare sempre più burrascosa, al punto che la scelta dell’ex sindaco e ministro di mantenere il suo ufficio al Pirellone appare sempre più come la conferma di una distanza volutamente marcata nei confronti della gestione dell’epidemia da parte del principale inquilino di Palazzo Lombardia. Il congedo del direttore generale del welfare Marco Trivelli, che per 8 mesi si è caricato sulle spalle un sistema sanitario al collasso, suona come sconfessione totale della gestione lombarda dell’emergenza. Non è un caso che Moratti abbia scelto di puntare su un manager sanitario di lungo corso come Giovanni Pavesi, uno dei pochi sopravvissuti dell’era Galan in Veneto, marcate competenze organizzative e collaborazione consolidata con la Bocconi. Dopo aver pescato in Veneto il direttore di Aria, altro punto debole, anzi debolissimo, della gestione Covid, la Lombardia ruba a Zaia un altro dirigente apicale, quasi a dire che il management lombardo non abbia le competenze necessarie per cambiare passo. E pensare che, fino a prima della “cura” leghista, la Lombardia era considerata modello di riferimento e fucina di competenze di altissimo livello. Abbiamo la triste impressione che si voglia risolvere la crisi sanitaria con qualificatissime consulenze esterne che metteranno progressivamente in mora la politica. Siamo di fronte a un commissariamento de facto della giunta Fontana che sta sempre più diventando giunta Moratti, con buona pace degli elettori lombardi. Quanto durerà questa convivenza?

Governo Draghi Inizia una grande sfida che rappresenta una scommessa ancora più grande

buonLavoroDraghi

25 febbraio 2021

Editoriale di Brando Benifei, Febbraio 2021

“Dobbiamo essere orgogliosi del contributo italiano alla crescita e allo sviluppo dell'Unione Europea. Senza l'Italia non c'è l'Europa, ma fuori dall'Europa c'è meno Italia.
Non c'è sovranità nella solitudine, c'è solo l'inganno di ciò che siamo, nell'oblio di ciò che siamo stati e nella negazione di quello che potremmo essere”.

Questo è un passaggio molto significativo del discorso del Presidente Draghi al Senato, perché illustra in maniera chiara il nostro rapporto con la costruzione europea: unirci per riappropriarci della sovranità democratica nel governo dei grandi fenomeni globali, dal cambiamento climatico all'avvento dell’intelligenza artificiale. Sovranità che oggi stentiamo a esercitare e che si può rafforzare con la condivisione europea, rompendo con l'illusione nazionalista dei sovranisti.

Secondo alcuni commentatori la divisione tra sovranisti ed europeisti, che ha scandito la politica italiana e internazionale di questi ultimi anni, è oramai sorpassata dalla fine dell'amministrazione Trump a cui corrisponde in Italia l'improvvisa conversione europeista della Lega. Essi sostengono che si tratti di un cambiamento di tale portata da essere destinato a rimettere in discussione l'identità del Partito Democratico, che in questi anni difficili di euroscetticismo e sovranismo ha fatto da argine proteggendo l'Italia dal rischio di un'involuzione pericolosa e dannosa come quella a cui stiamo assistendo in Gran Bretagna.

22 febbraio 2021

Rimettiamo in fila le cose: l’Europa, il Partito Democratico e Mario Draghi

Premessa  di Maurizio Montanari - PD Monza

Questo mio contributo è stato scritto prima della formazione del Governo Draghi e ovviamente sembra già superato dagli eventi. Spero, invece, che abbia mantenuto la sua utilità di riflessione a posteriori e di anticipazione di un dibattito congressuale che, al momento opportuno, avverrà nel Partito Democratico.

Mi ha fatto enormemente piacere leggere nell’articolo di Tommaso Ciriaco su Repubblica del 10 Febbraio le condizioni che Mario Draghi avrebbe dettato a Salvini: “Sono i paletti di Mario Draghi. Un concentrato di europeismo, la negazione di ogni sovranismo. Faccia a faccia con Matteo Salvini, il premier incaricato li elenca uno dopo l’altro, alzando deliberatamente l’asticella: fiscalità europea, maggiore cessione di sovranità a Bruxelles, superamento del meccanismo dell’unanimità che rallenta l’integrazione”.

18 febbraio 2021

LAVORO - Intervista al prof. Pietro Ichino: «Blocco dei licenziamenti? Ha nascosto la polvere sotto il tappeto»

di Lorenzo Maria Alvaro - Vita

Al 31 marzo, con la fine del il divieto di recesso in vigore ormai da un anno, si stima che ai 444mila occupati in meno del 2020 se ne aggiungeranno altri 400mila. «Una disoccupazione che noi fingiamo di non vedere, ma che è già esplosa. L’urgenza non è continuare a nasconderla, ma affrontare il problema seriamente, magari aumentando la durata e l’entità del trattamento di disoccupazione assicurando l’80 per cento a tutti, senza tetto o con un tetto nettamente più alto rispetto all'attuale di circa 1.200 euro al mese», spiega il giuslavorista. 

Le ripetute flessioni congiunturali dell’occupazione registrate dall'Istat tra marzo e giugno 2020, unite a quella di dicembre, hanno portato l’occupazione a un livello più basso di quello registrato nel dicembre 2019 (-1,9%, pari a -444mila unità). La diminuzione coinvolge uomini e donne, dipendenti (-235mila) e autonomi (-209mila). Uno scenario ancora più drammatico se si considera che fino al 31 marzo sono bloccati i licenziamenti. «Si stima che si siano congelati circa 400mila disoccupati », sottolinea il giuslavorista Pietro Ichino che sottolinea come sulle due fasce più colpite, donne e giovani, «è necessario per provare a ripartire innanzitutto investire nei servizi alla famiglia, che facilitano la scelta delle madri di continuare o riprendere a lavorare e costruire un servizio di orientamento scolastico e professionale efficace, che raggiunga capillarmente ogni adolescente all’uscita di ogni ciclo scolastico». L'intervista

Professor Ichino, il quadro provvisorio sui dati del lavoro del 2020 parla per ora di una perdita di occupati di oltre 650mila unità. Una flessione attesa che però rischia di non rappresentare ancora un dato reale. L'Italia è l'unico Paese europeo che infatti ha bloccato i licenziamenti. Quale sarà presumibilmente il quadro che ci dobbiamo aspettare?
Si stima che il divieto di recesso per motivo economico in vigore ormai da un anno abbia, per così dire, “congelato” fra i 300 e i 400mila licenziamenti: tutte persone che dovrebbero già oggi considerarsi sostanzialmente disoccupate, anche se formalmente il loro contratto di lavoro è ancora in vita. Per queste persone quel divieto è molto dannoso, perché ritarda il momento in cui esse incominceranno ad attivarsi per trovare una nuova occupazione e riduce, ogni mese che passa, la loro occupabilità.

17 febbraio 2021

Stellantis, un importante evento nello scenario industriale italiano ed europeo

I due storici gruppi automobilistici FIAT-Chrysler e Peugeot firmano un accordo storico.

di Marco BENTIVOGLI

La nascita di Stellantis, il quarto gruppo automobilistico a livello mondiale, costituisce un evento importante nello scenario industriale italiano ed europeo. L’accordo tra due gruppi automobilistici storici come FIAT-Chrysler e Peugeot tocca diversi piani, dalle prospettive in termini di innovazione, alle conseguenze sui lavoratori e i siti di produzione, alle scelte nel campo ambientale. Quale valutazione si può formulare in base agli elementi noti? Quali prospettive si aprono per il nostro sistema industriale?

15 febbraio 2021

SettegiorniPD in Regione Lombardia

   La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale Purché se ne parli

«There is only one thing in the world worse than being talked about, and that is not being talked about». È il famoso “purché se ne parli” che Oscar Wilde ha inciso nella storia e che l’epoca dei mass e social media ha trasformato in una sorta di ragione di vita, anche per la politica. Non fa eccezione la nostra Lombardia che vede il suo presidente impegnato nella spasmodica ricerca di visibilità per tentare di dimostrarsi all'altezza del dover essere alla guida della regione più solida, brillante e innovativa dell’Italia. La legislatura che stiamo vivendo avrebbe dovuto portare al compimento dell’autonomia, intesa come riconoscimento dell’unicità e dell’eccellenza lombarda. Temiamo che verrà, al contrario, ricordata come la legislatura dello smarrimento del primato lombardo e della dolorosa debacle di fronte alla pandemia.
Il marchio di fabbrica della Lombardia è sempre stata la concretezza, accompagnata da sobrietà e discrezione, secondo la regola aurea del tanto lavoro e poche parole. Oggi siamo ormai alle parole che tentano di coprire il vuoto di chi arranca di fronte a sfide di cui non riesce a venire a capo. La campagna vaccinale che in altre regioni è partita e qui in Lombardia è stata, per ora, solo annunciata è lì a dimostrarlo. Il “purché se ne parli”, ormai, sta un po’ stretto ai lombardi e l’apparire è spesso nemico dell’essere e rischia di distruggere la realtà, come ci ricorda, nel romanzo di Wilde, la triste fine di Dorian Grey che non sopravvive al tentativo di distruggere il suo ormai odiato ritratto.

Il caso Lombardia raccontato da Vinicio Peluffo e Gad Lerner a Radio Immagina

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12 febbraio 2021

Raccolta firme progetto di legge di iniziativa popolare

Presso il Comune è possibile contribuire alla raccolta firme necessarie per la proposta di legge di iniziativa popolare denominata: “Norme contro la propaganda e la diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti”, promossa da Maurizio Verona, Sindaco di Sant’Anna di Stazzema.

La raccolta delle firme, che viene effettuata nei comuni essendo necessaria la presenza di un pubblico ufficiale, si conclude il 31 marzo 2021.

Possono firmare presso l'Ufficio anagrafe, negli orari di apertura al pubblico, tutti gli elettori residenti nel Comune di Sulbiate. Porta con te la carta di identità o un altro documento di riconoscimento valido.

 

11 febbraio 2021

Responsabilità, visione, inclusione. Il programma di governo che il Pd ha consegnato a Draghi

tratto da Immagina

“Il Partito Democratico sceglie di mettere al primo posto gli interessi del Paese”. Comincia così il documento che il Partito democratico ha consegnato a Mario Draghi. Nel “contributo” dem, dal titolo ‘Responsabilità, visione, inclusione‘ tra le altre cose si premette che “le sfide enormi che abbiamo davanti – la lotta alla pandemia, la gestione della campagna vaccinale, la necessità di un rilancio su basi nuove dell’economia, il rafforzamento della centralità dell’Europa e delle sue istituzioni ci chiedono di rispondere positivamente all’appello del Presidente della Repubblica, assumendo la responsabilità che questo tempo richiede”.

Partendo dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (“è una priorità assoluta” ed “è essenziale che la sua definitiva approvazione”) il documento del Pd spiega: “Mettiamo a disposizione le nostre proposte per un governo forte e di lunga durata, utili alla formazione di un esecutivo di legislatura che assuma alcune priorità per noi irrinunciabili”. Le priorità dem sono: collocare saldamente il nostro Paese nella strategia europea; combattere insieme la pandemia e proseguire nella campagna vaccinale; attuare il PNRR attraverso un percorso di coinvolgimento del Paese, per una nuova stagione di sviluppo sostenibile ed inclusiva; mettere in sicurezza e rilanciare il sistema della sanità pubblica e del welfare; attuare il piano per l’occupazione femminile; rafforzare le infrastrutture sociali; investire in scuola, università, ricerca.

10 febbraio 2021

Per un Giorno del ricordo intero

10 febbraio 2021 di Gianfranco Pagliarulo - Presidente nazionale ANPI
"Occorre aprire una pagina nuova che, senza nulla togliere alla gravità degli eventi delle foibe e dell'esodo, restituisca nella sua interezza il dramma delle terre di confine e del più ampio territorio slavo"

Oggi è il Giorno del ricordo, istituito “al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.

Ricordiamo perciò in primo luogo e senza alcuna reticenza l'orrore delle foibe e le sue vittime e, assieme, il dramma dell'esodo di tanti italiani. Guardiamo con compassione e rispetto a tutti gli innocenti colpiti da questa immane tragedia.

Ma perdura l'assordante silenzio verso “la più complessa vicenda del confine orientale”.

5 febbraio 2021

Quanto dura un governo in Italia?

Guardando indietro agli ultimi 25 anni, un esecutivo ha in media 616 giorni di vita, poco meno di due anni. I governi di centrodestra a differenza di quelli di centrosinistra hanno però vita maggiore: 835 giorni contro 554. Il premier ad aver raggiunto il maggior numero di giorni in carica dall'inzio della Repubblica? E' stato Silvio Berlusconi con ben 3339 giorni davanti addirittura ad Andreotti, De Gasperi, Moro e Fanfani. Ecco tutti i dati

4 febbraio 2021

Borsa italiana, vendite allo scoperto e «ribassisti»: i titoli nel mirino degli speculatori

di Adriano Barrì sul Corriere

In Borsa è sfida tra rialzisti e ribassisti. Il conflitto è esploso in Usa dove una coalizione di piccoli risparmiatori, facilitati dall’uso delle nuove tecnologie, ha lanciato un’offensiva contro la speculazione degli investitori professionali. Una battaglia combattuta a suon di miliardi che crea e distrugge grandi ricchezze ma che ancora non è riuscita a varcare i confini statunitensi.Anche in Italia sono però attivi importanti speculatori al ribasso sui titoli di Piazza Affari che presto o tardi potrebbero finire nel mirino dei trader online italiani. Saipem, Monte dei Paschi, Leonardo, sono alcune tra le società oggetto di attenzione da parte dei venditori allo scoperto che complessivamente hanno aperto una scommessa da oltre 1 miliardo di euro.

1 febbraio 2021

Abecedario della buona battaglia

Dal sito della Rosa Bianca di Ronco Briantino

E’ ora possibile leggere e scaricare l’edizione digitale dell’Abecedario della buona battaglia, a cura dell’Associazione Rosa Bianca e di EEdizioni itlodeo.info.

Il libretto è stato pubblicato la prima volta nel 1988, ristampato nel 1989, e ancora nel 2003 unitamente a due nuovi abecedari, l’Abecedario biblico della buona battaglia e il Terzo Abecedario della buona battaglia, ed è stato proposto nel cofanetto intitolato “Trilogia della buona battaglia”. che è stato fidato compagno di viaggio di tante persone.

Ringraziamo Vincenzo Passerini per aver reso disponibile questo prezioso contenuto.