L'Editoriale La vera sfida per il cambiamento
Non dimenticatevi del Nord. E’questo l’appello che dalla Lombardia lanciamo al nuovo governo Conte. Il problema non sono i nomi, ma le politiche che si andranno a definire nelle prossime settimane e troveranno un primo, determinante, banco di prova nella legge di bilancio. Le regioni settentrionali, Lombardia in testa, hanno pagato duramente i 14 mesi di governo gialloverde, fatti di tante parole sull’autonomia, di incertezza (per non dir di peggio) sulle infrastrutture e di provvedimenti dannosi per le imprese e il tessuto produttivo. Il vero cambiamento si misurerà sulla capacità di dare risposte pronte e credibili su questi temi. Possiamo comunque già registrare un dato molto positivo: il nuovo rapporto con l’Unione Europea non può che far bene alla Lombardia. In questa nuova fase politica, speriamo che il governatore Fontana, che continua a parlare solo di autonomia, smetta i panni della Cassandra, prenda atto del fallimento del suo governo e discuta davvero di un’autonomia concreta, possibile e sostenibile. Intanto la Lombardia è alle prese con una vera e propria strage sul lavoro: i 5 morti degli ultimi giorni - 4 ad Arena Po, nel pavese, e uno a Casatenovo, nel lecchese - si aggiungono a una interminabile serie di vittime. Anche in questo caso, non basta invocare nuovi fondi da Roma, serve, come hanno detto il presidente e l’assessore Gallera, un piano di emergenza: noi ci siamo e attendiamo le proposte della Giunta. La sicurezza sul lavoro è un diritto, come ci ha sempre ricordato il compianto Roberto Bruni che ricordiamo con affetto.
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