27 febbraio 2020

Brianza Rete Comune

E' stata presentata al Presidente Santambrogio, chiedendo venga discussa e condivisa nella prossima seduta di Consiglio Provinciale, la lettera sottoscritta da alcuni sindaci di Monza e Brianza per ribadire l'importanza di un sostegno alle attività economiche penalizzate dalle misure emanate per il contenimento del contagio da coronavirus.
Qui sotto il testo del documento e l'elenco dei sindaci sottoscrittori.


In questi giorni il nostro impegno è volto ad applicare le tante misure derivanti dall’ordinanza regionale per il contenimento del contagio da coronavirus. Stiamo sperimentando in queste ore come l’alleanza tra istituzioni di diverso livello sia fondamentale e indispensabile per trovare i percorsi migliori che possano rispondere a questa situazione complessa di carattere emergenziale in continua evoluzione.

Siamo consapevoli della difficoltà di riuscire a mantenere un equilibrio tra la tutela della salute dei cittadini, la sicurezza pubblica e la continuità della capacità produttiva del nostro territorio.

Le disposizioni emanate attraverso l’ordinanza, ponendo limitazioni alla vita sociale e pubblica, producono certamente un forte impatto con effetti negativi sul sistema economico e produttivo, costituito nel territorio di Monza e Brianza soprattutto da piccole e medie imprese, lavoratori autonomi, attività artigianali, commercio di vicinato.
La chiusura delle scuole e dei servizi educativi ha comportato anche difficoltà nella cura dei figli per le famiglie.

IL GRUPPO PD REGIONE LOMBARDIA CHIEDE DI MODIFICARE LE RESTRIZIONI PER MERCATI, MUSEI, SPORT E SPETTACOLI

Il gruppo regionale del Pd della Lombardia ha inviato questo pomeriggio una lettera al presidente della Regione Attilio Fontana e al ministro della Salute Roberto Speranza per chiedere, compatibilmente con il principio primario della tutela della salute dei cittadini, di apportare alcune modifiche alle restrizioni in atto nella zona gialla per evitare che interi settori economici della Regione finiscano in ginocchio.

In particolare, il gruppo regionale del Pd chiede i mercati rionali siano parificati a iper e supermercati, magari rivedendo il divieto di apertura al sabato. Che Trenord riveda le rimodulazioni e limitazioni in atto, ovviamente ad esclusione della zona rossa, perché non si penalizzino eccessivamente i pendolari che, soprattutto in caso di soppressioni potrebbero trovarsi eccessivamente stipati nei convogli delle corse successive. Che si rivedano le decisioni assunte nei confronti del settore museale, dello spettacolo e dello sport, al fine di non bloccare completamente l’attività qualora si possa garantire la non eccessiva concentrazione di persone. Infine, il gruppo regionale del Pd chiede di valutare, sulla base dell’evoluzione epidemiologica, l’opportunità di modificare i confini della zona gialla per consentire la ripresa delle attività nelle zone considerate a rischio più basso.

26 febbraio 2020

Lettera agli studenti - 25 febbraio 2020

Il preside del liceo scientifico Volta di Milano pubblica sul sito della scuola questa lettera per i suoi studenti, a casa per la chiusura delle scuole. Parole che sanno di cultura ed insegnamento, quelli veri.

AGLI STUDENTI DEL VOLTA

“La peste che il tribunale della sanità aveva temuto che potesse entrar con le bande alemanne nel milanese, c'era entrata davvero, come è noto; ed è noto parimente che non si fermò qui, ma invase e spopolò una buona parte d’Italia…..”

Le parole appena citate sono quelle che aprono il capitolo 31 dei Promessi sposi, capitolo che insieme al successivo è interamente dedicato all’epidemia di peste che si abbatté su Milano nel 1630. Si tratta di un testo illuminante e di straordinaria modernità che vi consiglio di leggere con attenzione, specie in questi giorni così confusi. Dentro quelle pagine c’è già tutto, la certezza della pericolosità degli stranieri, lo scontro violento tra le autorità, la ricerca spasmodica del cosiddetto paziente zero, il disprezzo per gli esperti, la caccia agli untori, le voci incontrollate, i rimedi più assurdi, la razzia dei beni di prima necessità, l’emergenza sanitaria…. In quelle pagine vi imbatterete fra l’altro in nomi che sicuramente conoscete frequentando le strade intorno al nostro Liceo che, non dimentichiamolo, sorge al centro di quello che era il lazzaretto di Milano: Ludovico Settala, Alessandro Tadino, Felice Casati per citarne alcuni. Insomma più che dal romanzo del Manzoni quelle parole sembrano sbucate fuori dalle pagine di un giornale di oggi.

18 febbraio 2020

SettegiorniPD in Regione Lombardia

     La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale Andare oltre l’indifferenza

Nella settimana in cui la Lombardia ha pianto e salutato Mario e Peppe, i due ferrovieri morti nell'incidente del Freccia Rossa ad Ospedaletto Lodigiano, vogliamo simbolicamente abbracciare due novantenni lombarde che in questi giorni ci hanno fatto riflettere.
Due donne diversissime, che hanno in comune solo l’età e una grande dignità.
La prima si chiama Liliana ed è stata chiamata a ricoprire il ruolo di senatrice a vita.
La seconda la chiameremo Gina ed abita al quinto piano di una casa popolare della periferia milanese, circondata da inquilini abusivi e degrado.
Liliana ha raccontato nell'aula del Consiglio regionale il suo dramma personale di deportata e sopravvissuta ad Auschwitz, testimoniando, dopo aver vissuto il dramma del male assoluto, la necessità di abbandonare l’odio per difendere pace e libertà.
Gina ci ha raccontato di sentirsi prigioniera e abbandonata in un alloggio non suo che da 35 anni tiene ordinato e pulito, anche se attorno a lei regna la sporcizia, il degrado e l’abbandono.
Due storie che non si possono paragonare neppure da lontano, ma che ci fanno riflettere.
La senatrice Segre ci richiama alla necessità di non perdere la memoria e ci ricorda che l’indifferenza è una porta aperta all'odio e non il miglior modo per vivere senza problemi.
Gina, in lacrime di fronte alle bollette della luce quintuplicate perché qualche abusivo si è allacciato al suo contatore, ci ricorda che esiste un’ignavia delle istituzioni che parlano molto, ma si dimostrano concretamente indifferenti di fronte alla disperazione di chi si sente solo e dimenticato.
La necessaria vigilanza contro ogni sorta di odio parte anche dall'attenzione a che nessuno si senta abbandonato. Lo dobbiamo a Gina e a Liliana, ma anche a Mario, Peppe e alle loro famiglie.

17 febbraio 2020

Migrazioni oltre le Fake News

Scritto da Maurizio Montanari-Monza PD

Si è svolto a Vimercate 31 Gennaio 2020 un bellissimo incontro sul tema delle migrazioni.
Lo spunto era rappresentato dalla presentazione del libro “Con altri occhi – viaggio alla scoperta delle migrazioni” di Daniele Biella, Fabbrica dei Segni editore.
La redazione e pubblicazione dell’opera è parte dell'omonimo progetto culturale “Con altri occhi”. L'idea del libro è nata in Aeris Cooperativa Sociale, con l'intento di non disperdere la ricchezza di quanto generato nel dialogo con gli studenti che, dall’ottobre 2016, Aeris ha promosso nelle scuole primarie e secondarie inferiori del Vimercatese e Trezzese.
In tre anni di attività sono stati raggiunti più di 13mila studenti di 340 classi, con la collaborazione di almeno 800 docenti di 15 istituti comprensivi.

13 febbraio 2020

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA N. 258 del 10 Febbraio 2020


Lunedì, 10 Febbraio 2020

Oltre le paure
La Grande Paura è passata. Non quella del coronavirus che sta mettendo a nudo le fragilità della potenza cinese e del mondo globalizzato (uno starnuto a Wuhan può provocare ripercussioni in ogni angolo della terra). Mi riferisco alla ben più circoscritta paura elettorale con epicentro Bologna. I bacilli che avrebbero potuto infettare Roma e l’intera nazione sono stati debellati da Stefano Bonaccini e dalle squadre di soccorso che attorno a lui si sono organizzate, sardine comprese.
La povera Calabria non interessa a nessuno: lì la sconfitta era annunciata, nella tradizione di pendolarismo che contraddistingue quel voto regionale (l’uscente è sempre perdente).
Il successo non deve illudere il centrosinistra: si continua a faticare tra i ceti più popolari e nelle aree interne, cioè tra quei penultimi (gli ultimi, generalmente extracomunitari, non votano) che vorrebbe (dovrebbe) maggiormente rappresentare e difendere.
La cura non è semplice, perché in quei settori è attecchito il vero grande virus che minaccia l’occidente e contro il quale ancora non sono stati scoperti vaccini: quello della paura. È un virus che non va negato o rimosso, né ovviamente alimentato. Bisogna saperlo curare. Per ora abbiamo abbassato la febbre, e questo già ci fa star meglio. Il lavoro che ci attende è impegnativo, e bene ha fatto Zingaretti a non perdere tempo e convocare un congresso sulle idee.

12 febbraio 2020

Il futuro è arrivato.

Da AGGIORNAMENTI SOCIALI
Presentazione del nuovo Dossier della Rivista sugli interrogativi che suscitano le innovazioni tecnologiche a livello personale, professionale, sociale.

Il nome PDP-1 dice poco o nulla a quanti non sono familiari con la storia dell’informatica, ma ne è una pietra miliare, anche per il ruolo che ebbe nella nascita della cultura hacker al Massachusetts Institute of Technology. Presentato nel dicembre del 1959 era il primo computer che si basava sul principio dell’interazione con l’utente: pesava 730 kg, aveva le ragguardevoli dimensioni di 1 metro e venti per 2 metri e mezzo e costava 120mila dollari (circa un milione di dollari di oggi). Le sue prestazioni, pur essendo state per molti versi rivoluzionarie, non sono neanche lontanamente paragonabili a quelle dei nostri potenti, leggeri e facilmente trasportabili computer o smartphone, disponibili tra l’altro a prezzi accessibili alla maggioranza delle persone. Questo confronto ci dà la misura dei progressi compiuti in questo campo in soli sessant’anni. I passi più sorprendenti non riguardano tanto gli aspetti visibili, ma ciò che “gira” dentro i nostri dispositivi elettronici, al punto che la nostra realtà è andata ben oltre la fantascienza, che ha nutrito l’immaginario collettivo per tutto il Novecento, dai testi di Isaac Asimov a film come 2001: Odissea nello spazio o Guerre stellari.

11 febbraio 2020

Essere o non essere (di sinistra)

Scritto da Marco Lamperti  -  PD Monza 

“Ripartiamo da sinistra” o “rifondiamo la sinistra”. E’ da prima del crollo del muro che queste e altre locuzioni assediano il dibattito della nostra area politica. Cosa significa però essere di sinistra? E perché alcune formazioni politiche radicali possono certamente dirsi di ispirazione socialista, ma non di sinistra, mentre altre più vicine a programmi liberali possono definirsi tali senza particolari problemi?

Non pretendo di avere la risposta, ma provo a dare una mia modestissima interpretazione.
Premesso che la semplificazione monodimensionale destra-sinistra schiacci su una riga forme a molteplici dimensioni, possiamo facilmente convenire che con il termine sinistra si sono identificate tutte quelle formazioni politiche che sono evolute dalle dottrine marxiste e dalle loro rielaborazioni e contaminazioni geografiche, culturali e ideologiche durante il Secolo Breve. In realtà il concetto di sinistra precede di quasi mezzo secolo Marx ed Engels e si fa risalire al luogo e al tempo dove è nata tutta la moderna politica europea: la Rivoluzione Francese.

10 febbraio 2020

10 febbraio, Giornata del Ricordo

Con la legge n. 92 del 30 marzo 2004, il Parlamento italiano ha ufficialmente riconosciuto il 10 febbraio quale "Giorno del Ricordo", con l'obiettivo di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale

In questi ultimi anni si sono fatti molti passi avanti nella comprensione di vicende complesse e articolate su cui si sono giocati (e ancora si giocano) emozioni e sentimenti e nella conoscenza della storia e degli eventi che caratterizzarono gli ex territori italiani della Dalmazia e dell’Istria, dal momento in cui passarono all’Italia nel 1918 fino al ritorno definitivo di Trieste all’Italia (1954)  e alla firma del trattato di Osimo che confermò i confini usciti dal Trattato di Parigi del 10 febbraio 1947.

Fondamentale continuare a dare particolare impulso al lavoro nelle scuole, per diffondere la conoscenza di questi avvenimenti della nostra storia recente e puntare al superamento di preconcetti e risentimenti, per  rendere davvero giustizia alle vittime e a tutti coloro che, con grande dolore, non ebbero altra scelta che la via dell’esilio.


8 febbraio 2020

Il video di Roger Waters che non è stato mandato in onda a Sanremo 2020

L’interpretazione sulla mancata messa in onda del video di Roger Waters, leader dei Pink Floyd, (ufficialmente, per motivi di tempo e per ragioni di palinsesto) che circola in queste ultime ore riguarda la sua militanza accanto al popolo palestinese e al suo pensiero antisionista (concetto che non va confuso con l’antisemitismo). Proprio per questo motivo, per il suo attivismo per la causa palestinese contro quella israeliana, per il suo vissuto storico, l’amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini e il direttore di Raiuno Coletta avrebbero deciso di non mandare in onda il video, dribblando così le polemiche.



Pandora TV trasmette in 19 puntate “Stay Human – The Reading Movie” , un film di Fulvio Renzi, con la regia di Luca Incorvaia, tratto dalla lettura integrale del libro “Gaza – Restiamo Umani” scritto da Vittorio Arrigoni (1975 – 2011), diario giornaliero dei 22 giorni di massacro avvenuto durante l’operazione militare ‘Piombo Fuso’, sferrata dal governo israeliano contro i civili della striscia di Gaza, tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009, in cui morirono più di 1200 civili e oltre 400 bambini furono assassinati. Il film, narrato seguendo i capitoli del libro, è stato girato alla prima lettura per mantenere l’empatia e la forza espressiva di ogni protagonista. Vittorio Arrigoni, volontario dell’International Solidarity Movement, assisteva negli ospedali e sulle ambulanze a soccorrere la popolazione di Gaza, vittima di un bombardamento senza precedenti e contro ogni convenzione internazionale, in cui furono distrutti ospedali, scuole, moschee e abitazioni civili. Vittorio Arrigoni ci ha lasciato l’unica testimonianza al mondo, scritta giorno dopo giorno, dell’intera offensiva e costituisce il documento storico di un crimine contro l’umanità. Tra i protagonisti alcune delle più autorevoli eminenze accademiche e culturali in difesa dei Diritti Umani come Stéphane Hessel, Noam Chomsky, il premio Nobel per la pace Mairead Corrigan Maguire, Roger Waters, Moni Ovadia, Don Andrea Gallo e molti altri.

7 febbraio 2020

Nel piano di comunicazione della Lega i dipendenti diventano promotori della Regione attraverso i loro social

I dipendenti come potenziali divulgatori e promotori delle politiche regionali attraverso l’uso dei loro canali e profili social. Recita proprio così un passo del Piano di comunicazione e promozione 2020 di Regione Lombardia. “Ho chiesto cosa intendessero, perché siamo rimasti alquanto perplessi di fronte a queste parole e mi è stato risposto proprio quello che si capisce: la Giunta Fontana ritiene che un dipendente regionale, soprattutto se esplicita chiaramente di esserlo su Facebook e Instagram, verrà in qualche modo invitato a diffondere le iniziative del suo datore di lavoro”, lo racconta Fabio Pizzul, consigliere regionale del Pd e componente della VII Commissione Comunicazione, dopo la presentazione del Piano, avvenuta stamattina.

Nel testo si dice che per realizzare gli obiettivi prefissati “è essenziale un’evoluzione anche del modello organizzativo attuale e degli strumenti istituzionali previsti dalle normative vigenti. Su questo fronte sono in fase di introduzione alcune importanti novità” e, tra gli altri punti, anche “la comunicazione interna della Giunta regionale, che sarà coordinata dalla Direzione comunicazione; su questo fronte sarà implementata l’attività del magazine on-line NoiRegione ed in generale si lavorerà per favorire l’engagement e il coinvolgimento dei dipendenti (a partire dall’uso dei loro canali social, LinkedIn in primis) come potenziali divulgatori e promotori delle politiche regionali”.

E a proposito di comunicazione interna, il Piano ribadisce: “Il maggiore coinvolgimento dei dipendenti nelle attività promosse da Regione troverà un’ulteriore declinazione nell’avvio di un percorso di definizione di una policy per l’utilizzo dei social network da parte dei dipendenti, affinché, rilanciando i temi promossi attraverso i profili istituzionali sui loro profili social, diventino i primi divulgatori e promotori delle iniziative di cui si occupano”.

6 febbraio 2020

Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare

Il rapporto 2020 dell’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg segna un calo del 25% che si traduce in un “risparmio” di circa un miliardo e mezzo, ma sono ancora troppi i soldi che gli italiani “buttano” in pattumiera: 4,9 euro a famiglia ogni settimana. Il ministro all’Ambiente Costa pone l’obiettivo di ridurre del 50% lo spreco alimentare e annuncia l’ingresso dell’educazione ambientale in tutte le scuole. Al via su Change.org la campagna #foodbagobbligatoria nei ristoranti
Buone notizie dalla settima Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare che si celebra oggi, 5 febbraio. Per la prima volta i dati monitorati nelle case degli italiani registrano un calo di circa il 25% dello spreco.
Il Rapporto 2020 dell’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg, infatti, segna un deciso calo dello spreco alimentare domestico, definito la vera “voragine” degli sprechi. Basti pensare, infatti che in media il cibo sprecato tra le mura di casa costa 4,9 euro a nucleo familiare per un totale di circa 6,5 miliardi e un costo complessivo di circa 10 miliardi di euro che include gli sprechi di filiera produzione/distribuzione 2020, oltre 3miliardi 293 milioni di euro. L’ultimo Rapporto Waste Watcher, diffuso nel corso del 2019, si era attestato su un valore medio di 6,6 euro settimanali per nucleo familiare, per un totale di circa 8,4 miliardi euro, la tendenza 2020 è proprio il 25% in meno.

La FINESTRA di fronte... numero 47


5 febbraio 2020

SettegiorniPD in Regione Lombardia

     La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale Coraggio, Lombardia!

La Lombardia deve ritrovare la sua forza che è fatta di dialogo, apertura e coraggio.
E’ il messaggio che l’arcivescovo di Milano e metropolita della Lombardia mons. Mario Delpini ha affidato al Consiglio regionale nel corso della sua visita di martedì scorso.
Delpini ha espresso apprezzamento per il lavoro delle istituzioni, troppo spesso dato per scontato o non riconosciuto da un’opinione pubblica sempre più incline allo scontro. L’eco della becera e perdente campagna elettorale di Salvini in Emilia, aggiungiamo noi, risuona ancora.
Il presule ha anche levato la sua voce contro ogni forma di corruzione che, purtroppo, può annidarsi anche in realtà che esprimono efficienza come la Lombardia. Quando prevalgono logiche ancorate solamente al denaro e all'arricchimento, il rischio che si sviluppino forme di corruzione è sempre in agguato, come dimostrano le tante infiltrazioni malavitose scoperte negli ultimi anni nella nostra regione.
Delpini ha invitato la regione a costruire le condizioni perché i lombardi guardino con più fiducia al futuro, a partire da un’attenzione ai giovani, alla famiglia, a tutte le realtà che promuovono coesione sociale e apertura al diverso. La Lombardia, secondo l’arcivescovo, deve molto a chi è arrivato qui da altri territori, italiani e stranieri, la grande capacità della società lombarda è proprio quella di accogliere, integrare e valorizzare il contributo di tutti. Per questo è importante mantenere uno sguardo ampio e plurale, che non riduca la regione a Milano e non si chiuda all’opportunità di costruire una società plurale e multireligiosa.
E’ questo l’umanesimo lombardo che mons. Delpini ha indicato come orizzonte da costruire assieme.
Unanimi i consensi. C’è da augurarsi che le autorevoli sollecitazioni non finiscano chiuse nel libro d’onore del Consiglio regionale.

3 febbraio 2020

Levi: «Lettori, Italia divisa in due»

Il presidente dell’Aie lancia l’allarme: «Al Nord sono il doppio che al Sud. La nuova legge sul libro peserà sulle famiglie».

Intervista di ALESSIA RASTELLI Corriere della sera
«Non è vero che tutta l’Italia non legge. Il nostro Paese è diviso drammaticamente in due: al Nord il tasso di lettura è del 48,8%, al Sud e nelle isole del 23%. Un dato che rivela, una volta di più, la portata di una gravissima spaccatura nazionale». Ricardo Franco Levi lancia l’allarme. Il presidente dell’Associazione italiana editori (Aie) è ospite il 31 gennaio a Venezia della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri. E qui, a poche ore dall’approvazione in Commissione Cultura del Senato del disegno di legge sul libro e la lettura, presenta i dati sull’andamento del mercato. Un’occasione per ribadire anche la sua preoccupazione per le nuove norme che prevedono, tra i punti cardine, un tetto agli sconti del 5%, contro l’attuale 15%: «La drastica riduzione dei margini di manovra sul prezzo del libro da parte di tutti i punti vendita, librerie, super e ipermercati, store online, peserà direttamente sui lettori e sulle famiglie».

Presidente Levi, qual è ad oggi lo stato di salute del libro?
«Il 2019 è stato un anno buono. Il fatturato scaturito dalla vendita dei titoli di narrativa, saggistica e ragazzi, in formato cartaceo ed ebook, è cresciuto del 4,9% rispetto al 2018, recuperando i livelli del 2011; le copie vendute sono aumentate del 3,4%. L’editoria italiana si conferma di gran lunga la prima industria culturale del Paese e la quarta in Europa».

2 febbraio 2020

Elezioni in Emilia Romagna.

L'opinione del Segretario Raimondi - Monza              
Scritto da Matteo Raimondi

Stefano Bonaccini è stato riconfermato alla guida della Regione Emilia-Romagna.
A lui, a tutto il Partito Democratico Emilia-Romagna e alla coalizione che lo ha sostenuto un immenso grazie.
La notte fra domenica e lunedì ci consegna un dato importante: il Partito Democratico è in grado di rappresentare l’argine ad una politica di destra.
Esiste un modello migliore una politica migliore, e gli emiliano romagnoli lo hanno chiaramente dimostrato.
Una politica che sa amministrare bene, che non si lascia trascinare nella facile propaganda, che sa fare squadra e che sa opporsi mettendoci la faccia e le idee vincenti.
Sono convinto da sempre che non possiamo trattare ogni volta le elezioni a vari livelli come un test sulla politica nazionale, tuttavia non possiamo nemmeno ignorare i segnali che ci arrivano dai cittadini.
È tempo che il Partito Democratico dia un senso ancora più forte alla politica di questo Governo: indichiamo una via e seguiamola, in modo chiaro e netto.
Smettiamola di essere la stampella del M5S. Ne siamo capaci e lo abbiamo dimostrato.
Solo così potremo veramente invertire la rotta di questo Paese.


Grazie Gianni Rodari

Il maestro che ci ha insegnato la rivoluzione della fantasia
Trasformare tutto. Sognare in grande.  E non avere paura di sbagliare. A 100 anni dalla nascita dello scrittore che ha portato a scuola un mondo incantato, il ricordo di chi tra i banchi c’era veramente
Tratto da la Repubblica di Donatella Di Cesare

La scuola Piccinnini sembrava lontana, lontanissima, oltre ogni periferia. Solo la via Tiburtina riusciva ad arrivarci. Per il resto era circondata da prati incolti - aridi d’estate, fangosi d’inverno. Percorrerli ogni mattina mi sembrava una punizione ulteriore; si aggiungeva a sventure e tracolli che in quel periodo inseguivano la mia famiglia, da poco rientrata a Roma. L’insofferenza non si stemperava in classe, una quinta elementare frequentata da figlie di operai e disoccupati che nei volti, nei gesti, nelle parole portavano incisi le difficoltà, gli stenti, i soprusi che vivevano quotidianamente fuori.

La maestra si dava da fare. Ma i suoi sforzi non erano ripagati. Ogni tanto perdeva la pazienza - volava qualche schiaffo. Era ancora solo ottobre e la situazione appariva stagnante. Un giorno arrivò un nuovo maestro, o meglio, un maestro ausiliario, che avrebbe dovuto dare una mano. Era un uomo minuto, un po’ timido. Non alzava la voce e sorrideva spesso. Eppure era inflessibile.

In poco tempo tutto fu rivoluzionato. Cambiò l’aula, cambiò l’atmosfera e cambiammo noi. Le ore passavano rapidamente una dopo l’altra. Anzi, restavamo a scuola anche nel pomeriggio. I nostri impegni si erano moltiplicati e noi, prima così riottose e maldisposte, avevamo finito per essere addirittura entusiaste.