14 dicembre 2013

Tutti uguali e basta, finalmente.

E' legge il decreto che rende i figli tutti uguali

E' legge la norma che mette la parola fine a ogni tipo di distinzione e discriminazione tra figli naturali e legittimi: dopo il primo via libera del Consiglio dei ministri a luglio, il decreto legislativo ha avuto il parere favorevole delle commissioni parlamentari competenti e, terminato l'iter alle Camere, è stato approvato oggi definitivamente dal Cdm.
Ora, dal punto di vista formale mancano solo la firma del Capo dello Stato e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

“Si toglie dal codice civile qualunque aggettivazione alla parola figli: da adesso in poi saranno tutti figli e basta”, ha spiegato il presidente del Consiglio Enrico Letta.
Puoi leggere qui sotto un articolo preso dal sito del Corriere della Sera:

Nessuna differenza tra i figli nati dentro o fuori dal matrimonio. E via dal codice civile qualunque aggettivazione che possa introdurre «possibili forme di discriminazione». Così ha deciso il Consiglio dei ministri che ha approvato un decreto legislativo di revisione delle disposizioni vigenti in materia di filiazione.

Un'importante menzione per il nostro ministro Cécile Kyenge

Cécile Kyenge



Cécile Kyenge è stata inclusa alla 23° posizione nell'edizione 2013 della lista “100 Leading Global Thinkers”, pubblicata annualmente dalla rivista bimestrale americana "Foreign Policy".

For combating Europe's 
persistent xenophobia.

Integration minister | Italy
 
 
As Italy's first black minister, Cécile Kyenge has endured unimaginable abuse. She has been compared to a prostitute and an orangutan; she has had bananas thrown at her and bloody mannequins placed outside halls where she's speaking; she has been told she'd make a great housekeeper. A local councilor even suggested she ought to be raped.

Kyenge has handled this breathtaking racism, much of it from fellow politicians, with grace and equanimity—perhaps because it's her job to ensure that Italy welcomes diversity.

IO come TU...NOI come VOI...siamo tutti Cittadini del Mondo