21 dicembre 2015

La metamorfosi

Anche l’antipolitica può tornare utile quando si tratta di trovare i numeri per sopravvivere.
Lo ha ben capito il presidente della Lombardia Maroni che, al giro di boa di metà legislatura, ha lanciato segnali d’intesa ai consiglieri del Movimento 5 Stelle, che non hanno certo disdegnato le lusinghe presidenziali.
In questi giorni, come previsto dal regolamento consiliare, è stato fatto il tagliando di metà legislatura alle commissioni attraverso il rinnovo degli uffici di presidenza delle stesse.
Galateo istituzionale vorrebbe che alle minoranze fosse concessa almeno una presidenza, di solito quella della commissione Bilancio, la più importante in termini di ruolo istituzionale e vigilanza sui conti. Non l’ha pensata così la maggioranza lombarda fin dall’inizio di questa decima legislatura, concedendo all’opposizione solo la presidenza dell’innocua (anche se fondamentale) Commissione Speciale Antimafia.
Preso atto di queste concessioni da parte di chi governa, la definizione del rappresentante di minoranza nei diversi uffici di presidenza dovrebbe essere una questione da definire tra i partiti di opposizione, ma così non è stato. La maggioranza non si è infatti limitata ad osservare, è entrata in campo dando una sponda agli appetiti dei consiglieri del Movimento 5 Stelle, che non si accontentavano delle cariche concordate con PD e Patto Civico a inizio legislatura. Abbiamo assistito a una vera e propria metamorfosi di chi fino a ieri proclamava il proprio assoluto disinteresse per le poltrone e ora non rifiuta aiutini della maggioranza per conquistarle.

20 dicembre 2015

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA N. 141 del 19 dicembre 2015

Padri, figli e arbitri
La Camera, a larghissima maggioranza, ha respinto la mozione di sfiducia verso la ministra Boschi. Giusto. I contenuti della mozione erano completamente infondati, e gli atti del Governo sul caso delle crisi bancarie puntuali ed ineccepibili (meno quelli degli organi di vigilanza). Risarcimenti graduali e selettivi sono l'unica soluzione realistica. La bufera sulla famiglia Boschi è francamente vergognosa, ed il modo con cui Lega e Cinquestelle (con purtroppo parte della sinistra) hanno affrontato il caso rappresenta uno dei passaggi più bassi e volgari della politica italiana, anche per chi come il sottoscritto spesso non concorda con le posizioni della ministra. Mi rimane però una ragione di disappunto: che anche in questo caso si debba ricorrere a Cantone è pessimo segnale. Come se in Serie A avessimo un unico arbitro.

La Settimana in Regione
Sono stati rinnovati gli Uffici di Presidenza delle commissioni permanenti (otto) e speciali (quattro). La maggioranza ha tenuto per sé tutte le presidenze e vicepresidenze di quelle permanenti, lasciando all'opposizione il ruolo di segretario. Fa eccezione la II commissione, Affari Istituzionali, in cui è stata mantenuta la vicepresidenza di Fabio Pizzul. Nelle commissioni speciali (Antimafia, Carceri, Rapporti con la Svizzera e Riordino delle autonomie) è invece riconosciuta alla minoranza la presidenza dell'antimafia (il PD Girelli). Questa è anche l'unica commissione speciale di cui condividiamo l'esistenza, stante l'assoluta improduttività delle altre, la cui unica ragion d'essere è assicurare poltroncine, sia pure di secondo piano, a qualche consigliere di maggioranza privo di altre cariche.

Lega e 5 Stelle: il flirt prosegue
Che Lega e 5 Stelle si piacciano è cosa osservata da tempo. Sono della stessa pasta demagogo-caciarona. Hanno consumato la prima volta in occasione del referendum per l'autonomia: in quell'occasione i grillini garantirono a Maroni la maggioranza qualificata per far buttare ai lombardi i cinquanta milioni di euro necessari per questa consultazione da operetta. Il rapporto è proseguito con reciproche moine in questi mesi e si è reso palese in settimana in occasione dell'elezione dell'Ufficio di Presidenza della Commissione Bilancio. Il posto di segretario, occupato dal PD Gaffuri, è stato invece affidato al pentastellato Buffagni sul quale sono affluiti i voti della Lega e dei Civici Maroniani. Doppia scorrettezza: dei 5 Stelle, ai quali un attimo prima avevamo garantito i voti per il loro candidato in Commissione Agricoltura, della Lega che col proprio voto condiziona una nomina spettante alle minoranze.

19 dicembre 2015

Frammenti ministeriali di Leopolda 6 seconda parte

“Delle 100 idee che avremmo voluto realizzare, e che scrivemmo nel 2011, ben 42 sono stati già realizzati. Non sono più una proposta ma una legge del nostro stato”. Così il ministro delle riforme Maria Elena Boschi alla Leopolda.
“Trentotto dei 100 punti sono all’esame  del parlamento. Non sono legge ma ci stiamo lavorando”, aggiunge. “Tutti i problemi di queste ore hanno ottenuto l’effetto di non farci più parlare della legge di Stabilità e invece io penso che ne dobbiamo essere orgogliosi”.

“La legge Stabilità – ha detto – riduce le tasse tantissimo, vede un piano per l’edilizia, risorse per cultura, ricerca ed educazione e introduce il principio straordinario per cui ogni euro in sicurezza chiama e reclama un euro per educazione e cultura”.  “Tra le cose che ancora purtroppo non abbiamo realizzato, e che erano tra le proposte della Leopolda, c’è la legge sulle unioni civili, che come sapete mi sta particolarmente a cuore. Adesso con l’inizio del nuovo anno sarà portata in aula al Senato. Almeno per me quello sarà uno dei punti nati alla Leopolda che devono diventare realtà e che spero lo diventi il più presto possibile”.

Nel suo intervento la questione delle Regioni che, afferma: “forse in questi anni hanno avuto troppi poteri e un po’ li riporteremo in capo allo Stato”. Le riforme rendono il Paese “più semplice, con un po’  meno politici e qualche costo in meno, ma non meno politica”, sottolinea Boschi. Poi il ministro lancia un video sulle riforme e scherza: “Siccome ci accusano di essere molto bravi a fare propaganda, allora video e propaganda”.

17 dicembre 2015

Frammenti ministeriali di Leopolda 6 prima parte

“Tanti ragazzi della Leopolda si stanno mettendo in gioco nei propri territori. E formazione della classe dirigente vuol dire innanzitutto coraggio”. Così Matteo Renzi alla Leopolda.  “A Platì, in Calabria, in dieci anni ci sono stati due scioglimenti per mafia: sono stati assassinati amministratori, lo stato sembra assente, lontano. Annarita Leonardi è una trentenne del Pd che alle prossime elezioni, sfidando con molto coraggio e un po’ di incoscienza tanti benpensanti della sua terra, ha deciso di candidarsi”.

Arrivato alla stazione Leopolda il ministro per le Infrastrutture, Graziano Delrio e rispondendo alle domande dei giornalisti sul dl salva banche ha detto:  “Il governo italiano e il ministro Padoan farà di tutto per salvaguardare quei cittadini che hanno sottoscritto azioni ed obbligazioni in maniera inconsapevole, non sono stati adeguatamente informati. Questo è un fatto gravissimo che va appunto corretto”.  “Il governo ha fatto un provvedimento non per una situazione ma per affrontare la crisi delle banche – ha aggiunto -, dopo la più  grande crisi finanziaria del 2009. Altri paesi l’hanno fatto anni fa, noi purtroppo per troppi anni si è negata questa evidenza della debolezza di queste banche e bisognava intervenire per salvaguardare quasi un milione di risparmiatori quindi avremmo mandato in crisi decine e centinaia di aziende, piccole aziende che hanno ricevuto prestiti da queste banche, quindi salvare queste banche, era necessario ripartire. L’abbiamo dovuto fare in condizioni molto difficili  perchè le regole europee sono cambiate nel frattempo”.

12 dicembre 2015

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA N. 140 del 12 dicembre 2015

12 dicembre 1969, Piazza Fontana: 17 morti, nessun colpevole.

Meglio resistere che desistere
Il dibattito apertosi nella sinistra in Francia dopo il primo turno delle regionali sul come fermare l'avanzata lepenista sta interrogando anche i democratici italiani. Meglio lasciare campo libero alla destra repubblicana pur di cercare di sconfiggere la destra estrema oppure no? Cosa faremmo in Italia in un'eventuale situazione analoga? Fatti salvi casi contingenti e locali, che talvolta possono motivare scelte particolari, la mia opinione è che non siano opportune desistenze fondate solo sulla scelta del meno peggio. Oltre ad un elevato rischio di non funzionare sul piano elettorale (guadagnerebbe solo l'astensione) si finirebbe per alimentare  ancora di più le ragioni del voto antisistema. I socialisti non devono scappare di fronte alla Le Pen, ma dotarsi di un progetto in grado di riconquistare al voto i tantissimi che al primo turno sono rimasti a casa.

La settimana in Regione
Oltre ad alcune piccole modifiche alla recente legge sulla sanità, necessarie per rispondere ai rilievi del ministero, la seduta settimanale di Consiglio si è occupata di Parco nazionale dello Stelvio, Plis della Balossa e del Piano di tutela delle acque. Tutti i provvedimenti sono stati adottati anche col nostro voto favorevole, nonostante alcune inevitabili critiche. Per il Parco dello Stelvio viene attuata l'intesa con il Ministero dell’Ambiente, le province di Trento e Bolzano per la nuova gestione che partirà dal 1 gennaio. Positiva anche la scelta di incorporazione del Plis della Balossa nel Parco Nord Milano, anche se avremmo preferito si affrontasse in maniera più organica il ridisegno dei parchi regionali. Infine per la tutela delle acque si spendono tante belle parole ma pochi soldi: nel 2016 soli 5 milioni di investimenti contro gli 88 di quest’anno. Difficile migliorare la qualità in questo modo.

10 dicembre 2015

Documenti di SDS dello scorso consiglio comunale

Di seguito riportiamo alcuni link del blog della lista civica Sulbiate Democratica e Solidale, su questo blog potete restare sempre aggiornati su quanto la lista civica promuove e discute in in Consiglio Comunale e sulle iniziative della stessa. 

Se vuoi leggere la dichiarazione di voto del punto 2 "ESAME ED APPROVAZIONE DEL PIANO DIRITTO ALLO STUDIO ANNO SCOLASTICO 2015-2016" del Consiglio Comunale del 30 novembre scorso CLICCA QUI E LEGGI IL TUTTO!!!

Se invece vuoi visitare il blog della lista Sulbiate Democratica e Solidale CLICCA QUI E BUONA LETTURA!!!

27 novembre 2015

Convocazione del Consiglio Comunale per lunedì 30 novembre 2015


Ai sensi dell’art. 17 del Regolamento del Consiglio Comunale si comunica che il Consiglio Comunale è convocato in prima seduta presso la sede municipale in sessione straordinaria, in seduta pubblica, per il giorno di lunedì 30 novembre 2015 alle  ore 21.00, ed eventualmente in seconda convocazione per il giorno martedì 1 dicembre  2015  ore 9.30 per la trattazione degli argomenti come da ordine del giorno allegato.




ORDINE DEL GIORNO

1 - ASSESTAMENTO GENERALE DEL BILANCIO

2 - ESAME ED APPROVAZIONE DEL PIANO DIRITTO ALLO STUDIO ANNO SCOLASTICO 2015-2016

3 - ADESIONE ALLA CENTRALE UNICA DI COMMITTENZA DELLA PROVINCIA DI MONZA E DELLA BRIANZA E APPROVAZIONE SCHEMA DI CONVENZIONE

9 novembre 2015

Convocazione del Consiglio Comunale per venerdì 13 novembre 2015

 Ai sensi dell’art. 17 del Regolamento del Consiglio Comunale si comunica che il Consiglio Comunale è convocato in prima seduta presso la sede municipale in sessione ordinaria, in seduta pubblica, per il giorno di venerdì 13 novembre 2015 alle  ore 21.00, ed eventualmente in seconda convocazione per il giorno sabato 14 novembre  2015  ore 9.30 per la trattazione degli argomenti come da ordine del giorno allegato.

ORDINE DEL GIORNO
1 - COMUNICAZIONE IN MERITO ALLA REDISTRIBUZIONE E RIDENOMINAZIONE DELLE COMPETENZE DEI COMPONENTI DELLA GIUNTA COMUNALE.

2 - RATIFICA DELLA DELIBERA DI G.C. N. 71 DEL 12/10/2015 AVENTE AD  OGGETTO: “VARIAZIONE AL BILANCIO PREVENTIVO 2015 (1° PROVVEDIMENTO).

3 - APPROVAZIONE ACCORDO PER LA GESTIONE IN FORMA AGGREGATA DELLA PROCEDURA DI GARA E DELLE ATTIVITÀ CONNESSE TRA IL COMUNE DI DESIO, IL COMUNE DI BRUGHERIO, IL COMUNE DI TRIUGGIO, IL COMUNE DI BESANA BRIANZA, IL COMUNE DI VERANO BRIANZA, IL COMUNE DI MACHERIO, IL COMUNE DI CAVENAGO BRIANZA, IL COMUNE DI LENTATE SUL SEVESO, IL COMUNE DI MUGGIÒ, IL COMUNE DI MEZZAGO, IL COMUNE DI AICURZIO, IL COMUNE DI SULBIATE, PER L'AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA NEI RISPETTIVI TERRITORI ATTRAVERSO IL MODELLO DELLA DELEGA DI FUNZIONI.

8 novembre 2015

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA N. 135 del 7 novembre 2015

I costi della sanità
Lo stanziamento per la sanità nazionale nel 2016 è di 111 miliardi. Un miliardo in più rispetto al 2015. Perchè allora le Regioni si lamentano? Il motivo sta nel fatto che con quel miliardo devono essere coperti costi aggiuntivi per quasi il doppio, peraltro  non stabiliti dalle Regioni medesime. Sono i costi per i nuovi LEA (cioè per le nuove prestazioni che il servizio sanitario nazionale deve garantire a tutti i cittadini), per i nuovi farmaci, per l'adeguamento dei contratti. Il tema è serio e non può essere risolto con sfide o dichiarazioni stucchevoli. I tagli al fondo sanitario non colpiscono le burocrazie regionali ma i cittadini. Se è vero che nella sanità esistono molti sprechi, è altrettanto vero che esistono ancor più bisogni non soddisfatti. Ne sa qualcosa chi di questi tempi si vede rinviare esami o interventi da strutture che hanno già esaurito il budget a loro disposizione. I risparmi in sanità vanno reinvestiti nella stessa, non utilizzati per finanziare altre politiche. Lo stato italiano non spende più della media europea in questo settore. L'alternativa sarebbe rinunciare all'universalismo e spalancare le porte ad assicurazioni e grandi gruppi privati. Molti attacchi ai sistemi regionali non sono affatto disinteressati.

La settimana in Regione
Una noiosa seduta di Consiglio, dedicata a question time e mozioni, ha riservato un paio di piacevoli sorprese con due voti a scrutinio segreto che hanno di fatto sfiduciato due assessori leghisti: Fava e Terzi. Il primo, con delega all'agricoltura, si è visto bocciare una misura del Piano di sviluppo Rurale, la seconda, all'ambiente, è stata smentita nella sua politica persecutoria nei confronti dei parchi che hanno messo a disposizione proprie strutture per l'accoglienza dei profughi. Pezzi di maggioranza hanno votato con noi, costringendo gli assessori a modificare le loro delibere. In casa Lega gli animi erano piuttosto agitati.

6 novembre 2015

LAURA BARZAGHI - Newsletter Quindicesimo Piano

Newsletter 74 / Novembre 2015

Iniziata con l'inaugurazione di una mostra dedicata al centenario della Prima Guerra mondiale nella ricorrenza del 4 novembre, la seduta di Consiglio di martedì scorso è terminata con i fuochi artificiali. In senso metaforico, naturalmente!
Quella che doveva essere una normale riunione destinata alle interrogazioni, alle interpellanze e alle mozioni, insipida e un po' noiosa come tutte le sedute di questo genere, si è invece trasformata nel teatro di uno psicodramma. La maggioranza è andata sotto. Per ben due volte!
La prima volta, parzialmente, sulla votazione di una mozione incentrata sul sostegno dei Gruppi di Azione Locale che operano in ambito agricolo. La seconda su un tema ben più pregnante dal punto di vista ideologico per la Lega: una mozione che chiedeva l'annullamento della delibera riguardante il taglio delle risorse al Parco dei Colli di Bergamo perché aveva dato accoglienza ai profughi. La mozione, promossa dall'aula che si è espressa attraverso il voto segreto, ha fatto infuriare l'assessore Terzi e la Lega tutta.
E' il sintomo di un malessere palese. Maroni deve riflettere su questi episodi.
Se messa opportunamente nelle condizioni, la maggioranza sconfessa sempre più spesso la sua linea e quella della Lega e ormai non tiene più.

FURORE VERDE LEGA
Maroni e l'assessore leghista Claudia Terzi sono stati bocciati platealmente dal Consiglio che, nel segreto dell'urna con 34 voti favorevoli e 28 contro, ha chiesto la revoca di una delibera di giunta dal valore fortemente ideologico.
All'inizio di ottobre la giunta, su proposta dell'assessore all'ambiente, aveva tagliato le risorse all'ente Parco dei Colli di Bergamo con la motivazione di aver dato accoglienza ai profughi su esplicita richiesta della Prefettura. Ancora una volta, per la Lega era stata l'occasione per propagandare il verbo anti immigrazione sulla stampa e attraverso i media.
La mozione presentata martedì dal centrosinistra è servita di fatto a far revocare una delibera contestabilissima e a mettere in crisi, contemporaneamente, l'essenza della presenza stessa della Lega in Regione: la propaganda a fini elettorali.
Qualcuno nella maggioranza finalmente se n'è accorto e ora si ribella.
Non vi racconto il putiferio che è seguito alla votazione, perché ve lo potete immaginare ... Le sconfitte sono sempre dure da digerire.

23 settembre 2015

In regione ancora un blitz leghista sugli stranieri!

Nuovo blitz leghista sugli stranieri, ma finisce con un boomerang per la Lega

teaching-661748_1280Ancora una volta provano ad ostacolare gli stranieri, ma finiscono per promuovere uno strumento di integrazione. E’ successo in Consiglio regionale alla Lega Nord con la discussione del progetto di legge regionale su istruzione e formazione e la votazione all’unanimità del dell’emendamento n. 50 . Come era successo per le “sanzioni agli albergatori“, l’emendamento leghista è stato rivisto e limato dalla maggioranza per non spaccarsi sul voto.
Il testo è stato concordato in maggioranza e cambia radicalmente quello presentato ieri dalla Lega: se il Carroccio chiedeva di escludere dai corsi di formazione professionale chi non fosse stato in grado di sostenere un test di italiano, la nuova formulazione recita che “nel caso di verifica di un insufficiente livello di conoscenza della lingua, le istituzioni formative assicurano interventi per facilitare l’apprendimento della lingua italiana…”.
Con questo voto anziché una barriera all’ingresso abbiamo messo un aiuto concreto per chi ha desiderio di lavorare e di integrarsi. Il nuovo emendamento implica infatti che la Regione dovrà mettere in più per i corsi di italiano base per gli stranieri che intendono frequentare corsi di formazione professionale, e questo per noi va benissimo: è giusto e va nel senso dell’integrazione.

7 agosto 2015

SBAGLIATO NON MANTENERE IL SAN GERARDO, GIUNTA RIMANDATA A SETTEMBRE

Il nuovo assetto di Monza Brianza dopo il voto della riforma sanitaria per il PD è poco funzionale, si attendono i monitoraggi promessi in autunno

La tanto contrastata riforma della governance della sanità lombarda votata mercoledì sera dal Consiglio regionale prevede la revisione dell'assetto della rete ospedaliera e il superamento delle Aziende Ospedaliere attraverso l'istituzione di aziende sociosanitarie territoriali.

Per nulla soddisfatto Enrico Brambilla che spiega: "Il ridisegno della rete ospedaliera approvato dalla maggioranza divide il territorio in maniera poco funzionale e ciò dipende dal non aver voluto mantenere autonoma l'azienda ospedaliera del San Gerardo, come da noi proposto. In tal caso si sarebbe potuta costituire un'unica ASST della Brianza con i due poli ospedalieri di Vimercate e Desio. Già a settembre, grazie a un nostro ordine del giorno approvato all'unanimità, si tornerà a ragionare sull'assetto territoriale. Per la Brianza saranno necessari gli esami di riparazione".

Già in autunno, infatti, sarà valutata la conservazione di alcune AO. Almeno secondo quanto stabilito da una norma transitoria contenuta nella legge di riforma e rafforzata dall'ordine del giorno che il PD ha fatto approvare. Il Niguarda di Milano, gli Spedali Civili di Brescia, il Papa Giovanni XXIII di Bergamo, il Circolo e Fondazione Macchi di Varese e il San Gerardo di Monza dovranno essere monitorati dalla Giunta al fine di un approfondimento necessario per prevedere la costituzione di specifiche aziende ospedaliere per quelle strutture che ne hanno i requisiti.

Questi 5 ospedali lombardi infatti, come da decreto Balduzzi, si caratterizzano per essere "hub" per via della presenza di almeno 5 alte specialità (EAS) per gli interventi a più elevata intensità e complessità, dedicate all'emergenza urgenza e equipe specializzate.

6 agosto 2015

La grande incompiuta di Maroni

Maroni porta dunque a casa l'agognata e travagliata riforma sanitaria e, sornione, ringrazia le opposizioni, perché, dice, se ci fosse stato lui al loro posto, si sarebbe andati sicuramente a settembre.
Ma che cosa porta di nuovo questa riforma?

Maroni sostiene che offra un modello per i prossimi 20 anni di sanità e welfare in Lombardia. Il tutto passerebbe da un fortissimo legame degli ospedali con il territorio a partire dal quale si potrà dare risposte innovative e sviluppare l'eccellenza del sistema sanitario lombardo.

Noi siamo propensi a credere che sia in agguato il rischio di un grande equivoco: va bene rinsaldare il legame degli ospedali con i territori, ma attenzione a non farli soffocare nell'erogazione di prestazioni che avranno sempre più a che fare con la cronicità e le lungo degenze e non saranno in grado di stare al passo con le grandi partite della sanità europea e internazionale. La sanità territoriale va fatta rinascere, dopo la vera e propria decimazione che i servizi di prossimità ai cittadini hanno progressivamente subito nella stagione formigoniana e post-formigoniana, ma non va persa di vista la necessità che ricerca e sviluppo non siano esclusivamente appiattite sulle necessità del territorio.

Da questo punto di vista, come ha sottolineato nel suo intervento conclusivo in aula il nostro capogruppo Enrico Brambilla, questa riforma è una grande incompiuta, perché si limita a disegnare un più che ipotetico nuovo sistema di governance e non offre reali prospettive di sviluppo e innovazione di un sistema sanitario che rischia di rimanere ostaggio dei precari equilibri di forza della maggioranza maroniana.

16 luglio 2015

La newletter di Roberto Rampi!!!


RIPARTIRE DALLA SCUOLA

In questi mesi la legge sulla scuola è stato uno dei miei principali impegni alla Camera. Ci ho creduto e ci ho messo energia perché sono convinto che il nostro futuro dipende dalla cultura, dalla capacità critica, dalla crescita personale, dalla mobilità sociale che questi strumenti generano. Investire nella scuola e nella cultura è il futuro. Credere nelle nuove generazioni e nel capitale umano di questo Paese è la sua speranza.
Si è discusso molto di questo testo di legge. Spesso però parte da informazioni approssimative, superficiali, sbagliate o di parte. Per chi volesse saperne di più qui trova una scheda di sintesi, il mio intervento alla Camera e un intervento di Luigi Berlinguer, con il quale ho lavorato molto in questi mesi e che considero forse il miglio punto di riferimento in materia.

IL CASO MICRON E IL LAVORO IN BRIANZA

Spesso sentiamo parlare di lavoro come priorità. Meno spesso alle parole seguono i fatti. In questi mesi ho seguito passo passo la vicenda Micron. Oltre 400 persone a rischio di perdere il lavoro in un'azienda in attivo e che produce innovazione tecnologica. Un paradosso. Per questo abbiamo lavorato ostinatamente perché non finisse così e ci siamo riusciti, nessuno rimarrà a casa. È stato un lavoro di squadra. Quello che mi hanno detto e scritto quelle lavoratrici e quei lavoratori in questi mesi, e dopo aver saputo che ce l'abbiamo fatta, rimarrà nel tempo come una motivazione fortissima per quello che sto cercando di portare avanti in questa esperienza di deputato.
Ora avanti con l'impegno su altre vicende del territorio, da Alcatel, a Candy, da Carrier a Star a molti altri, purtroppo le occasioni non mancano.

13 luglio 2015

Consiglio Comunale 16 luglio 2015

Ai sensi dell’art. 17 del Regolamento del Consiglio Comunale si comunica che il Consiglio Comunale è convocato in prima seduta presso la sede municipale in sessione ordinaria, in seduta pubblica, per il giorno di giovedì 16 luglio 2015 alle  ore 21.00, ed eventualmente in seconda convocazione per il giorno venerdì 17 luglio ore 9.30 per la trattazione degli argomenti come da ordine del giorno allegato.

1 luglio 2015

Consiglio comunale per venerdì 3 luglio 2015



29 giugno 2015

Consiglio Comunale



Ai sensi dell’art. 17 del Regolamento del Consiglio Comunale si comunica che il Consiglio Comunale è convocato in prima seduta presso la sede municipale in sessione straordinaria, in seduta pubblica, per il giorno di venerdì 3 luglio 2015 alle  ore 21.00, ed eventualmente in seconda convocazione per il giorno sabato 4 luglio ore 9.30 per la trattazione degli argomenti come da ordine del giorno allegato.




ORDINE DEL GIORNO

1 - RINVIO ALL'ESERCIZIO 2016 DELL'ADOZIONE DEL PRINCIPIO DELLA CONTABILITÀ ECONOMICO-PATRIMONIALE, DEL PRINCIPIO DEL BILANCIO CONSOLIDATO E DELL'ADOZIONE DEL PIANO DEI CONTI INTEGRATO AI SENSI DEL D.LGS. N. 118/2011 E S.M.I.
2 - APPROVAZIONE PROGRAMMA AFFIDAMENTO INCARICHI DI STUDIO O RICERCA OVVERO DI CONSULENZA PER L’ANNO 2015.

3 - APPROVAZIONE PIANO DELLE ALIENAZIONI PER L’ANNO 2015 - ART. 58 LEGGE N. 133/2008.

4 - APPROVAZIONE ALIQUOTE E DETRAZIONI IMPOSTA MUNICIPALE PROPRIA (IMU) ANNO 2015

28 giugno 2015

La newsletter di Lucrezia Ricchiuti

 










Commissione 6^ Finanze e Tesoro
Commissione parlamentare d'inchiesta sulle mafie


 Care tutte a cari tutti,
la primavera e l’inizio dell’estate ci hanno riservato uno scenario politico molto movimentato, non sempre per il bene.
Il Parlamento resta percorso da contrasti marcati tra i partiti e all’interno stesso dei partiti.
Le Camere hanno approvato due leggi, una sui reati contro la pubblica amministrazione (la c.d. legge Grasso sulla corruzione) e una sui reati ambientali.
La prima di queste leggi (la n. 69 del 2015) ha comportato l’aumento di alcune pene per reati dei colletti bianchi e ha portato miglioramenti dal punto di vista del recupero del maltolto.
E’ stata purtroppo un’occasione mancata per il falso in bilancio, perché è stata approvata una disposizione confusa e contraddittoria.
Anche con la seconda legge approvata (la n. 68 del 2015) si fanno dei passi avanti perché per la prima volta viene definita sul piano penale la nozione di disastro ambientale, con l’introduzione dell’art. 452-quater del codice penale. Si richiedono risorse e professionalità per far sì che essa sia efficace.
 
 Il Senato ha approvato il disegno di legge di riforma della Pubblica amministrazione.
Nel testo c’è la delega al Governo per intervenire in diversi settori dell’organizzazione e dei costi amministrativi, per semplificare e razionalizzare la spesa.

14 giugno 2015

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA N. 118 del 13 giugno 2015

Stazione Centrale
Le divisioni del PD c'entrano poco: a resuscitare la moribonda destra italiana ci pensano rom e profughi. Da mesi Salvini sta costruendo su di loro la propria fortuna e si prepara a lanciare la campagna elettorale per il Sindaco di Milano. Ha ormai accantonato la Padania Libera ed anche sul resto delle sue “proposte” (uscita dall'Euro, flat tax,  etc.) nessuno gli dà retta. Sta giocando tutte le sue carte sulla pelle dei migranti. Cosa deve fare la sinistra? Denunciare le strumentalizzazioni, spiegare i numeri veri del fenomeno, ricordare l'inerzia dei governi di centro-destra che ci hanno preceduto nei quali Maroni ha avuto un ruolo chiave. Tutto ciò però non basta: i bivacchi disumani di questi giorni alla Stazione centrale di Milano e nelle zone circostanti non possono essere tollerati. La soluzione di questo dramma è il vero banco di prova per questo governo, sul quale rischia di giocarsi anche il nostro futuro politico.

La settimana in Regione
Alle prese con un caso giudiziario per lui molto imbarazzante, il Presidente Maroni sta abilmente sviando l'attenzione dei media sollevando quotidianamente altri polveroni. Ha iniziato con la lettera ai Prefetti contro l'accoglienza dei profughi; a fronte della nostra richiesta di venire a riferirne al Consiglio, si è presentato in aula parlando di altro: una proposta ancora molto vaga sul di reddito di cittadinanza. Ha terminato la settimana sparando a salve dopo il terribile episodio del ferroviere aggredito. Dimenticando peraltro di ricordare che la competenza di quanto avviene sui treni regionali è sua, ed a lui, non ad altri, spetterebbe garantirne la sicurezza.

12 giugno 2015

Gli imbarazza(n)ti diversivi di Maroni

Durante una conversazione, quando ci si trova in imbarazzo su qualche argomento, si ricorre solitamente a un diversivo, si cambia discorso, si tenta di parlare d'altro per distogliere l'attenzione e la discussione dall'argomento che potrebbe creare problemi.

Anche nel discorso pubblico della politica il diversivo trova spesso la sua applicazione.

Lo ha dimostrato in questi giorni il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, che ha imboccato la strada del diversivo per tentare di sviare l'attenzione mediatica che si stava facendo insistente e impertinente sulle sue vicende giudiziarie. Cose di poco conto, dirà qualcuno, al cospetto di scandali ben più gravi come Roma Capitale o la richiesta di arresto di un senatore in casa NCD, ma l'immagine del governatore e la sua autorevolezza rischiavano di subirne un grave pregiudizio.

La vicenda giudiziaria, comunque, continua e rischia di provocare un grattacapo di nome Severino a Maroni che le tenta tutte pur di non far parlare i media di sms, intercettazioni e deposizioni varie sul caso Paturzo. Ma veniamo ai diversivi.

Il primo, a dire il vero abbastanza vago e ancora informe, è il reddito di cittadinanza o di inclusione o di autonomia. La definizione deve per forza di cose essere generica, così come sono state le parole spese da Maroni in consiglio regionale sull'argomento. Il governatore spiega di avere un tesoretto da 500 milioni di euro tra fondi europei e quattrini spuntati da un bilancio regionale che fino a qualche mese fa sembrava privo di qualsiasi risorsa. Quando tenta però di illustrare le caratteristiche del provvedimento, non dice granché, limitandosi ad elencare idee già proposte da altri negli ultimi anni e chiedendo l'aiuto di tutte le forze politiche in consiglio per individuare la misura giusta da applicare in Lombardia a partire dal prossimo mese di ottobre. Tanto fumo, magari anche profumato, ma poco arrosto.

Ma il fuoco di sbarramento più rumoroso è quello che Maroni ha lanciato sull'immigrazione diffidando il governo dall'invio di nuovi profughi in Lombardia, minacciando i comuni che intendessero offrire la disponibilità ad ospitarne qualcuno e scrivendo ai prefetti per avere collaborazione nel controllo sanitario degli immigrati.
Le ha sparate un po' grosse il governatore, ma l'obiettivo non era certo di ottenere qualcosa di diverso rispetto a qualche titolo di giornale che distogliesse l'attenzione dalla sua vicenda su nomine e raccomandazioni.

L'ufficio propaganda di Maroni è da mesi impegnato a pieno regime nel tentativo di coprire l'inerzia e l'inconcludenza del presidente, ma questa volta ha davvero pescato dal mazzo il carico pesante nella speranza che possa sparigliare il gioco.
L'impressione è che Maroni sia sempre più in difficoltà nel gestire la sua litigiosa maggioranza e che punti tutto, sotto la copertura del fuoco di sbarramento, sulla possibile approvazione prima dell'estate di qualche provvedimento simbolico, tipo la riforma sanitaria.

Basterà per mettere in sicurezza il suo ruolo in attesa delle decisioni della magistratura?
Difficile dirlo. Ma difficile anche che i lombardi se la bevano.

9 maggio 2015

Riforma sanitaria: un accordo forzato, una revisione al minimo della legge attuale

Riforma sanitaria - Valmaggi e Borghetti (Pd): “Un accordo forzato, una revisione al minimo della legge attuale”

Sara Valmaggi
Un accordo forzato e una revisione al minimo della legge attuale. La vicepresidente del Consiglio regionale, Sara Valmaggi e il consigliere Carlo Borghetti, entrambi Pd, commentano così la decisione della Commissione sanità di scegliere come testo base il maxiemendamento   presentato da tutti i gruppi di maggioranza. “In questo modo- affermano Valmaggi e  Borghetti - si riparte  con un accordo forzato, che  ha dovuto essere  firmato da tutti i capigruppo di maggioranza e si segue, ancora una volta, una procedura che  non ha alcun precedente nella storia del Consiglio,  che in realtà si riduce a un escamotage per uscire da un impasse durata mesi”.
“Guardando ai contenuti- continuano Valmaggi e Borghetti - si nota, inoltre, che l’accordo è decisamente al ribasso. La legge attuale è stata rivista solo in minima parte (in relazione alla governante.) Dei pur miseri contenuti innovativi presenti nel Libro bianco e nel primo testo depositato non è rimasto nulla”.
“Unica soddisfazione- sottolineano Valmaggi e Borghetti - è aver ottenuto, con il nostro intervento, un mese di tempo per la presentazione dei subemendamenti e sventato così l’ennesimo tentativo di contingentare i tempi evitando una vera discussione.

8 maggio 2015

Pippo Civati lascia il gruppo PD, ecco i motivi!!!

Giuseppe Civati ha annunciato la sua uscita dal Partito Democratico, ecco cosa ha scritto ai suoi sostenitori:


Il mio è un messaggio per gli elettori del Pd e del centrosinistra: mi dispiace, per me, per voi. Mi dispiace deludere alcuni di voi e condividere la delusione di chi deluso è già da molto tempo.

Come molti, non mi sento rappresentato da questa situazione. Lo ripeto da qualche giorno: non ho più fiducia in questo governo, nelle sue scelte, nei modi che ha scelto, negli obiettivi che si è dato.

Non ne ho avuta personalmente fin dall'inizio, quando si scelse di proseguire con le larghe intese: avevamo deciso che durassero solo due anni, che sarebbero scaduti già, mentre abbiamo deciso di andare avanti fino al 2018, cambiando premier – in quel modo sobrio e istituzionale che tutti ricorderete – ma senza cambiare il programma di governo. Senza nemmeno scriverlo, per altro, con i risultati che sappiamo. Votai quella fiducia solo per rimanere nel Pd, lo spiegai allora, solo perché mi ero appena candidato al Congresso e per rispetto degli elettori (che pure nella consultazione che avviammo si divisero esattamente a metà) .
 

6 maggio 2015

LAVORI IN CORSO: Alcune domande, risposte, chiarimenti sulla Legge di Riforma della Scuola in diretta dalla Camera.

Inoltriamo questo contributo sul tema della riforma della scuola, frutto dei lavori alla Commissione Cultura e Istruzione della Camera di domenica 3 maggio che ci arriva da parte dell’On. Roberto Rampi.

1) Il dirigente sceglierà i docenti per chiamata diretta?

La scuola comunica all'ufficio scolastico regionale il proprio "fabbisogno", ovvero quanti e quali insegnanti (e non solo) gli servono a seconda del proprio piano dell'offerta formativa. E' da lì che derivano le scelte, dalle necessità delle scuole. Le modifiche della commissione proposte dal gruppo PD prevedono poi che il dirigente sia coadiuvato nella valutazione dei cv degli insegnanti inseriti nell'albo territoriale da un comitato di valutazione (individuato dal consiglio di istituto) e quindi non sia solo nella scelta, pur rimanendone responsabile.


2) Il dirigente attribuisce arbitrariamente i fondi per il merito (200 milioni)?

Fin dall'inizio il dirigente era tenuto a motivare le proprie scelte riguardo la valorizzazione del merito dei docenti. Il gruppo PD in commissione ha previsto anche qui il supporto del comitato di valutazione per l'individuazione dei criteri della premialità. Nessun clientelismo quindi, solo un incentivo. Anche perché si potrà premiare non solo il singolo docente, ma anche un team che lavora insieme.

4 maggio 2015


In occasione della ricorrenza del 70° anniversario della liberazione dell'Italia dal nazi-fascismo, martedì 28 aprile, alle ore 21:00, ha avuto luogo nei locali della biblioteca comunale di Sulbiate un dibattito pubblico dal titolo "...E se avessero vinto i nazi-fascisti ?".

Il dibattito promosso dal gruppo consiliare SDS è stato animato dall'intervento della prof.ssa Maria Grazia Meriggi, docente di storia all'Università di Bergamo. La serata è stata introdotta da Guglielmo Stucchi, consigliere della lista civica SDS, e dal dott. Roberto Mapelli, dell'associazione Punto Rosso.


La registrazione audio del dibattito


28 aprile 2015

A 70 anni dalla Liberazione

… E SE AVESSERO VINTO I
NAZI-FASCISTI?

Un dibattito per capire la funzione della storia, il suo uso corretto e il suo uso politico, tra falsificazione e revisionismo, contro i luoghi comuni, come ad esempio “la storia la fanno sempre i vincitori”, che in realtà nascondono ignoranza, nel migliore dei casi, o, nel peggiore, giustificazionismi dei crimini nazisti e fascisti. Anche un modo per valorizzare fino in fondo la nostra democrazia e la nostra Costituzione nate dalla Resistenza.

Sulbiate, martedì 28 aprile, ore 21
Biblioteca comunale, via Madre Laura 1

Interverrà

Prof.essa
MARIA GRAZIA MERIGGI
(storica, docente presso l'Università di Bergamo)

Maria Grazia Meriggi è storica delle culture politiche e dei movimenti sociali
europei. Ha conseguito il dottorato di 3 ciclo presso l'Ecole des Hautes Etudes
en Sciences Sociales. In tale istituzione ha tenuto lezioni presso il seminario di
Robert Paris. Collabora con la rete degli Istituti storici della Resistenza e del
Movimento di Liberazione in Italia e in particolare con l'Isrec di Bergamo. Fa
parte del comitato scientifico della rivista internazionale Histoire & Société.





27 aprile 2015

La FINESTRA di fronte... numero 10


MARONI PIAZZA AD EXPO IL SUO AVVOCATO

Domenico Aiello nominato nel consiglio di amministrazione della società. Sconcerto generale

Domenico Aiello è l'avvocato di Roberto Maroni, della Lega - per la vicenda dei rimborsi - e della Regione Lombardia -in alcuni processi, come quello per lo scandalo di Infrastrutture Lombarde legato a Expo -. Il legale difende Maroni nella vicenda delle pressioni che il governatore avrebbe esercitato, tramite il segretario generale della Regione (in uscita) Andrea Gibelli e il suo capo segreteria Giacomo Ciriello, per far assumere due ex collaboratrici dei tempi del ministero in Expo 2015 S.p.a. e in Eupolis, l'ente di ricerca della Regione. Aiello, martedì, è stato nominato da Maroni nel consiglio di amministrazione di Expo 2015 S.p.a. in rappresentanza della Regione. Da notare, per maggior informazione, che Aiello è il marito di Anna Tavano, la manager chiamata dal neopresidente Maroni a dirigere il settore infrastrutture della Regione e a sedere nel Consiglio di gestione di Infrastrutture Lombarde. Tavano ha poi abbandonato i due incarichi nell'estate del 2014. Aiello rappresenta la Regione anche nel processo che riguarda Ilspa.
La nomina di Aiello in Expo, a soli nove giorni dall'inizio dell'evento, ha suscitato prima sconcerto e poi irritazione da più parti. Le ragioni di questo gesto si trovano probabilmente nella ricostruzione di Luigino Ferrarella sul Corriere della Sera di giovedì.
Il Pd ha subito manifestato la propria contrarietà, chiedendo a Maroni di revocare la designazione: "La nomina di Aiello nel Cda di Expo è ingiustificabile - ha detto il segretario regionale Alessandro Alfieri -. La presenza dell'avvocato personale di Maroni in Expo sarà fonte di evidenti conflitti di interesse e di continui imbarazzi nei confronti delle istituzioni italiane e internazionali. Dov'è l'interesse della Regione in questa designazione? Maroni eviti ulteriori figuracce alla Lombardia e revochi subito Aiello". Dalla Regione una nota surreale: Aiello potrà difendere anche la società. Da consigliere di amministrazione? È questo il suo mandato? Dalle pressioni di Maroni? Non convince nessuno. 

22 aprile 2015

Convocazione del Consiglio Comunale per GIOVEDI' 23 aprile

Ai sensi dell’art. 17 del Regolamento del Consiglio Comunale si comunica che il Consiglio Comunale è convocato in prima seduta presso la sede municipale in sessione ordinaria, in seduta pubblica, per il giorno di giovedì 23 aprile 2015 alle  ore 21.00, ed eventualmente in seconda convocazione per il giorno venerdì 24 aprile 2015 ore 9.30 per la trattazione degli argomenti come da ordine del giorno allegato.

ORDINE DEL GIORNO

1 - COMUNICAZIONE AL CONSIGLIO COMUNALE DELLA DELIBERA DI G.C. N. 103 DEL 15/12/2014 CON LA QUALE SONO STATI DISPOSTI PRELIEVI DAL FONDO DI RISERVA. ART. 166 – COMMA 2 – DEL D. LGS N. 267/2000.

2 - NOMINA REVISORE DEL CONTO.

3 - APPROVAZIONE DEL RENDICONTO DI GESTIONE ANNO 2014.

4 - APPROVAZIONE PIANO FINANZIARIO PER L’APPLICAZIONE DELLA TASSA RIFIUTI (TARI) ANNO 2015.

5 - APPROVAZIONE TARIFFE TASSA SUI RIFIUTI (TARI) ANNO 2015.

6 - APPROVAZIONE NUOVA CONVENZIONE PER L’USO E LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI RADIO E DELLE FREQUENZE MINISTERIALI TRA I COMUNI DI: BELLUSCO – BERNAREGGIO – BUSNAGO – CORNATE D’ADDA – MEZZAGO – ROBBIATE – RONCO BRIANTINO E SULBIATE.

7 - MOZIONE PRESENTATA DAL  GRUPPO CONSILIARE “FACCIAMOCI IN QUATTRO” AVENTE AD OGGETTO: “TUTELA DELLA SALUBRITA’ IGIENICA DELL’AREA ADIACENTE AL POZZO DI VIA IV NOVEMBRE E PER LA TUTELA DELLA SICUREZZA SOCIALE DEL PAESE”.

9 aprile 2015

La newsletter di Lucrezia Ricchiuti


 











Commissione 6^ Finanze e Tesoro
Commissione parlamentare d'inchiesta sulle mafie


 Care amiche e cari amici,
per la serie Com'è andata a finire, ecco gli ultimi aggiornamenti sui lavori in Aula al Senato:

Riforma delle banche popolari: erano nate come società cooperative di credito, in cui vigeva il principio una testa un voto e servivano a dare credito alle piccole e medie imprese del territorio, anche con spirito mutualistico. Tanto tempo fa. Ora molte banche popolari si atteggiano a enti di credito come tutti gli altri, con il difetto che il voto capitario spesso consolida opachi meccanismi di potere personale molto difficili da rimuovere (vedi il caso della Popolare di Milano qualche anno fa). Per questo ho votato a favore del decreto legge n.3 del 2015 che impone loro di trasformarsi in società per azioni se hanno un attivo superiore a 8 miliardi di euro.
Lo stesso decreto contiene (art. 2) anche il recepimento di una mia storica battaglia, quella della sostanziale gratuità della portabilità dei conti correnti. Ne vado fiera. Nello stesso decreto ci sono anche agevolazioni per le start up innovative (art. 4).

Ddl Grasso contro la corruzione: il Senato ha approvato e mandato alla Camera (anche qui con il mio voto favorevole, anche se non entusiasta)  un provvedimento che innalza le pene per diversi reati, primi fra tutti corruzione e associazione mafiosa. Bene. Poi subordina la concessione della pena patteggiata alla restituzione dei profitti ottenuti con la corruzione. Bene. Sul falso in bilancio – perdonatemi il bisticcio – è stato invece fatto un passo falso. Viene – sì – reintrodotto ma con una formulazione contraddittoria e confusa, che renderà il reato di difficile applicazione. Si dice che il falso dovrà essere ‘rilevante’ ma non si specificano i parametri di quella rilevanza. Un falso potrà essere rilevante a Milano ma non a Torino, per esempio.

Divorzio breve: il Senato ha anche approvato il c.d. divorzio breve che riduce i tempi della previa separazione dei coniugi da 3 anni a 6 mesi, se la separazione era stata consensuale, 12 mesi, se era stata giudiziale.