3 novembre 2013

4 Novembre Festa dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate

Il 4 novembre 1918 entrava in vigore l’armistizio firmato a Villa Giusti (Padova) con l’Impero austro-ungarico.
Il Gen. Armando Diaz, comandante in capo delle Forze Armate italiane, nel bollettino della Vittoria annunciava agli italiani “La guerra contro l'Austria-Ungheria che l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta(…)
I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo, risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza(…)”.
Trento e Trieste erano ricongiunte all’Italia: Cesare Battisti, Fabio Filzi, Nazario Sauro vedevano compiuto il sogno loro e delle popolazioni italiane delle terre “irredente”.
L’unificazione territoriale, politica e istituzionale dell’Italia era stata interamente realizzata.
Il prezzo pagato era stato altissimo: oltre 4 milioni di soldati mobilitati di cui 250.000 giovani appena diciottenni, 600.000 morti e 1.500.000 feriti, 400.000 civili che avevano abbandonato le proprie case sulla linea del fronte.

I patemi di un partito

La scelta di anteporre i Congressi provinciali del PD a quello nazionale è stata condizionata dalle modalità di questa troppo lunga attesa del momento congressuale, che sommava da un lato l’impazienza di Matteo Renzi e la procrastinazione del gruppo di potere che si era riunito introno alla Segreteria di Pierluigi Bersani, e che pure rappresentava interessi e posizioni politiche diverse, accomunate dalla diffidenza nei confronti dell’irruenza e del “novitismo” del Sindaco di Firenze.
Il disegno, nemmeno troppo nascosto, era quello di limitare il potere di colui che pareva (e pare) ineluttabilmente destinato a vincere le elezioni popolari dell’ 8 dicembre per l’elezione del Segretario mettendogli accanto una rete di Segretari di Federazione eletti solo dai tesserati e quindi, si presumeva, più legati alla visione tradizionale del Partito: pesi e contrappesi, insomma, oppure, secondo una visione meno simpatetica, intralci preventivi all’azione di Renzi come capo del Partito.

Epifani: Crisi, il Governo cambi rotta

Epifani: "Crisi, il Governo cambi rotta. Galleggiare non aiuta il Paese"

"Dalla recessione si può uscire, ma urge intervenire con riforme, investimenti e affrontando con l`Europa nuove politiche economiche"
L'intervista al segretario del Pd di Oreste Pivetta - l'Unità

Guglielmo Epifani  epifani11
Guglielmo Epifani, segretario del Pd, fino a tre anni fa segretario generale della Cgil, mettiamo in fila le ultime notizie che riguardano economia, lavoro, condizioni materiali di vita: disoccupazione record, sempre più giovani a casa, persino i bancari in sciopero, Air France che svaluta la sua quota in Alitalia e che fra un po` se la potrebbe prendere gratis, cortei e proteste dei senza casa a Roma, con assurde violenze in mezzo... Si potrebbero aggiungere altri «titoli»: Alcoa, Electrolux, magari Fiat... La sensazione è di un Paese in disarmo... 

STOP OMOFOBIA

Simone, l’urgenza del contrasto culturale

L’azione normativa non basta, occorre agire per diffondere il valore delle differenze di genere e renderlo fondamento di una nuova, sana e rispettosa, abitudine al convivere, a partire dalla scuola.
Valeria Fedeli - Europa

Stop omofobiaL’azione normativa non basta, occorre agire per diffondere il valore delle differenze di genere e renderlo fondamento di una nuova, sana e rispettosa, abitudine al convivere, a partire dalla scuola.
  
«L’Italia è un paese libero, ma esiste l’omofobia e chi ha questi atteggiamenti deve fare i conti con la propria coscienza». Queste parole, le parole di Simone, 21 anni, romano, omosessuale, morto suicida, parole che sono un atto di accusa estremo verso il sistema Italia, hanno riecheggiato ieri sera a Roma tra i partecipanti alla mobilitazione contro omofobia e transfobia promossa dal Gay center. In un piccolo tratto di strada dietro il Colosseo, l’unico che nella città eterna si può apertamente chiamare gay street, si sono ritrovate donne e uomini, ragazze e ragazzi, eterosessuali, omosessuali, trans, persone unite, tra rabbia, indignazione e speranza, da una comune tensione a cambiare le cose.