26 aprile 2020

Sono i Bond europei il nostro obiettivo vitale, il MES è complementare



Care, cari, 

si è chiusa una settimana cruciale in Parlamento UE e se ne apre un’altra con un appuntamento fondamentale, cioè la riunione del Consiglio europeo del 23 aprile, da cui ci attendiamo una decisione forte per affrontare e superare la crisi del COVID-19.

Una decisione forte richiede: la rapidità, l’adeguatezza del monte delle risorse, ma soprattutto, LO SFORZO COMUNE DI TUTTA L’EUROPA. Solo in un’ottica di solidarietà e di cooperazione, ma anche di convenienza reciproca il nostro continente supererà la crisi più grande da quando è nato.

Tre sono stati i passaggi:

  • L’Eurogruppo, formato dai Ministri del Tesoro che ha chiuso con un documento con decisioni già prese e con proposte da sviluppare;
  • il Parlamento UE che ha approvato una risoluzione con alcuni punti chiave;
  • il Consiglio europeo, cioè il consesso dei capi di Stato e di Governo, cui spettano le decisioni formali.

Sul tavolo ci sono tante proposte per l’immediato e per il futuro e ci sono paesi come l’Italia, la Francia, la Spagna e tanti altri che spingono per un forte piano europeo, altri come l’Olanda, l’Austria e la Finlandia che frenano o si oppongono e la Germania è molto titubante, che “dobbiamo assolutamente portare dalla nostra parte” (si veda aggiornamento in calce).

Arrivati a questo punto l’obiettivo fondamentale, direi vitale, per l’Italia è avere un “FONDO PER LA RICOSTRUZIONE” alimentato da obbligazioni (Recovery Bond o Eurobond che siano) garantite dall’Europa, o attraverso il Bilancio Europeo o attraverso i singoli Stati. La garanzia europea rende tali obbligazioni solide e perciò “attrattive” capaci di mobilitare molte risorse.