8 febbraio 2016

Il Pirellone restituisce lo schiaffo a Maroni dopo le scritte per il family day



Voto del Consiglio, mai più scritte sul palazzo senza avallo dell'assemblea
Il Consiglio regionale ha punito la giunta Maroni per aver utilizzato Palazzo Pirelli senza chiedere l'autorizzazione al Consiglio regionale. E non è stato per una distrazione, ma una scelta deliberata. La vicenda è quella del Family day e della scritta luminosa apparsa sulla facciata del Pirellone per l'intera settimana prima dell'evento del 30 gennaio scorso. Scelta molto contestata, anche sotto il profilo formale, perché la decisione della giunta Maroni non è stata sottoposta ad alcun vaglio da parte né del Consiglio né del suo ufficio di presidenza.
Martedì 2 febbraio il Consiglio ha potuto finalmente dire la sua, e non è stato come Maroni e l'assessore Cappellini si sarebbero immaginati. È bastata la prima di due mozioni presentate su questo tema, firmata dal M5S, per chiarire che il Consiglio non ha gradito. La mozione, sostenuta anche da Pd e Patto Civico, chiedeva alla giunta regionale non solo di "concordare con l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale qualsiasi iniziativa pubblica che coinvolga le strutture e gli uffici di Palazzo Pirelli", ma anche di stabilire con opportuna norma che il Pirellone deve essere "lasciato nella piena disponibilità del Consiglio regionale". Approvata, a voto segreto, con 38 voti a favore e 31 contrari.
"Il Consiglio ha restituito a Maroni lo schiaffo subito con la scritta su Palazzo Pirelli - dichiarano la vicepresidente Sara Valmaggi ed Enrico Brambilla -.

Quindicesimo piano - la newsletter di Laura Barzaghi

NEWSLETTER QUINDICESIMO PIANO
Newsletter 85 / Febbraio 2016

Temporale fuori stagione in Brianza e terremoto in Consiglio regionale. Il primo evento è la plastica dimostrazione dei cambiamenti climatici in atto che tanti danni stanno arrecando anche ai nostri territori. Siccità ed esondazioni, riscaldamento dell'atmosfera ed inquinamento persistente ormai sono emergenze all'ordine del giorno che preoccupano tutti.
Tutti, tranne Maroni e i suoi che continuano imperterriti nella politica del disimpegno, limitandosi ad incolpare il governo e svicolando appena possono i momenti decisionali, come è successo questa settimana.
Nel frattempo, in aula la maggioranza va sotto due volte, trasformando un tranquillo e un po' noioso Consiglio dedicato alle interrogazioni e alle mozioni in un piccolo dramma, a conferma della crisi strisciante nelle forze politiche che sostengono il presidente.
Nel carniere delle opposizioni: un no netto alle ronde padane e un altro no all'uso improprio del Pirellone!
 

NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE DELL'AMIANTO

Il Piano regionale è scaduto da 5 anni. Regione Lombardia non dà risposte. E intanto lo smantellamento langue


"Il Piano per l'amianto di Regione Lombardia è scaduto da 5 anni e ancora non si parla di riaggiornare lo strumento", lo fa sapere Raffaele Straniero, che in proposito ha presentato un'interrogazione all'assessore all'Ambiente Terzi.
"Nell'ultima seduta d'Aula abbiamo sollevato l'importante tema, ma non abbiamo avuto risposte, se non vaghe e confuse - prosegue Straniero -. L'assessore si è limitata a addurre come motivazione il fatto che il Pral sarebbe stato di fatto aggiornato dal Prs, il Piano regionale di sviluppo. Ora approfondiremo questo argomento in sede di Commissione Ambiente. Non di meno, poiché è una questione complicata e urgente, ci preoccupa molto che il Pral sia scaduto e che Regione Lombardia non parli di vero aggiornamento dello strumento in sé. Anche perché la situazione è grave: entro il 2016 l'amianto doveva sparire da tutto il territorio regionale, ma in realtà i passi fatti sono stati pochissimi e anche per quanto riguarda i censimenti non conosciamo i dati. All'assessore non ci è rimasto altro da dire che ci auguriamo in un intervento immediato almeno per l'aggiornamento".