Voto del Consiglio, mai più scritte sul palazzo senza avallo dell'assemblea
Il Consiglio regionale ha punito la giunta
Maroni per aver utilizzato Palazzo Pirelli senza chiedere
l'autorizzazione al Consiglio regionale. E non è stato per una
distrazione, ma una scelta deliberata. La vicenda è quella del Family
day e della scritta luminosa apparsa sulla facciata del Pirellone per
l'intera settimana prima dell'evento del 30 gennaio scorso. Scelta molto
contestata, anche sotto il profilo formale, perché la decisione della
giunta Maroni non è stata sottoposta ad alcun vaglio da parte né del
Consiglio né del suo ufficio di presidenza. Martedì 2 febbraio il Consiglio ha potuto finalmente dire la sua, e non è stato come Maroni e l'assessore Cappellini si sarebbero immaginati. È bastata la prima di due mozioni presentate su questo tema, firmata dal M5S, per chiarire che il Consiglio non ha gradito. La mozione, sostenuta anche da Pd e Patto Civico, chiedeva alla giunta regionale non solo di "concordare con l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale qualsiasi iniziativa pubblica che coinvolga le strutture e gli uffici di Palazzo Pirelli", ma anche di stabilire con opportuna norma che il Pirellone deve essere "lasciato nella piena disponibilità del Consiglio regionale". Approvata, a voto segreto, con 38 voti a favore e 31 contrari.
"Il Consiglio ha restituito a Maroni lo schiaffo subito con la scritta su Palazzo Pirelli - dichiarano la vicepresidente Sara Valmaggi ed Enrico Brambilla -.