16 maggio 2019

TERZO SETTORE - Una frontiera di libertà


Carissima, carissimo,

negli ultimi tempi si è riacceso il dibattito sul Terzo settore, una straordinaria esperienza italiana, una vera eccellenza del nostro Paese a cui in Europa si guarda come un modello, ma che oggi è bersaglio di ingiusti attacchi da parte di alcuni partiti al governo, come ha denunciato il Prof. Stefano Zamagni, economista e già portavoce dell'Agenzia per il Terzo settore.

Quello su come tutelarlo e valorizzarne i protagonisti è un dibattito appassionante, a cui vorrei contribuire portando la mia esperienza di collaborazione più che decennale con le imprese sociali e solidali. Queste imprese combinano gli obiettivi della società con lo spirito imprenditoriale e, assumendo una varietà di forme e status giuridici - fondazioni, cooperative, associazioni, mutue - operano in moltissimi settori: l’occupazione, i servizi sociali, dell’ambiente, lo sport, l’arte e la cultura. In Europa i soggetti del Terzo settore sono due milioni e impiegano oltre 14,5 milioni di persone, più del 6,5% dell'intera popolazione lavorativa. Anche in Italia i numeri parlano chiaro: il Terzo settore contribuisce significativamente alla nostra economia. Infatti produce da solo lo 0,7% del PIL nazionale, con 800.000 occupati e 6 milioni di volontari, che molto spesso sopperiscono alle inadeguatezze del welfare statale nella cura e nell'assistenza delle persone e delle categorie sociali più fragili.