8 luglio 2011

Accoglienza profughi: un nostro dovere, un loro diritto.

Domande e risposte per fare un po’ di chiarezza sul tema dell’accoglienza
dei profughi sul nostro territorio.


di Jamila Abouri


I FATTI
Da marzo 2011 stiamo assistendo all’arrivo sulle coste italiane di numerosi barconi che attraversano il Mediterraneo per trasportare migliaia di uomini, donne e bambini provenienti dal Nordafrica. È una traversata molto rischiosa, che spesso finisce in tragedia e che queste persone decidono di compiere nella speranza di trovare accoglienza e una nuova vita in Europa. Non sono tutti cittadini del Maghreb, tra loro ci sono anche migranti provenienti dagli Stati dell’Africa sub-sahariana che sono rimasti mesi in Libia, loro malgrado, a causa della politica dei respingimenti definita dal Governo Italiano con il presidente libico Muammar Gheddafi. Una volta arrivati in Italia, le regole internazionali e nazionali impongono che i migranti vengano soccorsi e identificati. Spesso sono persone sprovviste di documenti che, per vicissitudini o per loro volontà, non forniscono documenti d’identificazione dato che arrivano in Italia chiedendo accoglienza come rifugiati. Coloro che arrivano dalla Libia scappano da una guerra; là la situazione è estremamente critica, soprattutto per gli stranieri che si trovavano sul posto. Dopo il primo soccorso, effettuato nel luogo in cui i migranti sbarcano, coloro che richiedono asilo devono essere accolti e assistiti fino a quando il Tribunale non verificherà che effettivamente sussistano tutti i requisiti per avere un permesso di soggiorno per asilo politico. Con questo documento il migrante potrà risiedere sul territorio, lavorare ed accedere ai servizi italiani. Ma torniamo all’accoglienza. I migranti sono effettivamente più numerosi rispetto al flusso medio annuale che l’Italia riceve. Infatti, il numero degli arrivi dal mare era diminuito drasticamente dopo gli accordi italo-libici: precisiamo che negli anni scorsi i migranti lasciavano comunque le loro case per cercare di arrivare in Europa, ma venivano bloccati in Libia, respinti nei loro paesi nel migliore dei casi, oppure detenuti in centri di identificazione e costretti a lavorare in Libia. L’arrivo di queste persone necessita quindi una mobilitazione importante sia da parte delle Istituzioni nazionali e locali che da parte della società civile. Arrivati in Italia, i migranti devono attendere il pronunciamento del Tribunale in condizioni di vita tranquille e dignitose. Ed è per questo che da parte del Ministero dell’Interno è stato avviato un piano, definito d’emergenza, per gestire la situazione in modo che tutta l’Italia possa contribuire all’accoglienza di queste persone. È un dovere per l’Italia dare ospitalità a coloro che chiedono asilo e che provengono da paesi che non forniscono loro i mezzi per una vita stabile e tranquilla. E per questi uomini, donne e bambini è un diritto poter trovare accoglienza e rifugio in uno Stato che all’art. 10 della sua Costituzione dichiara che “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.”

I NUMERI Al 14 giugno scorso - fonte UNCHR - i migranti sbarcati in Italia sono 42.534, di cui 18.312 dalla Libia e 24.222 dalla Tunisia. Si tratta di numeri consistenti, ma non da “emergenza”. Basti pensare che dallo scoppio della guerra in Libia, la Tunisia ha accolto 288.082 libici e 190.705 migranti provenienti da altre nazioni, mentre l'Egitto 117.991 libici e circa 200.000 migranti. Egitto e Tunisia sono tuttora in grande fermento sociale e politico e stanno gestendo la loro reale “emergenza” con l’assistenza anche di organismi internazionali come l’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati.

DOMANDE e RISPOSTE
D: ANCHE LA LOMBARDIA RICEVE I PROFUGHI?
R: Certamente, anche la Regione Lombardia sta ricevendo e riceverà i migranti arrivati a Lampedusa e sulle altre coste italiane. Infatti, il Ministero dell’Interno ha definito che il numero dei rifugiati da accogliere nelle regioni d’Italia è proporzionale al numero di abitanti di queste. Quindi la Lombardia, che è la regione più popolata d’Italia, sarà protagonista dell’accoglienza e della permanenza in Italia di diverse centinaia di cittadini. Ad oggi sono 1000 i profughi arrivati in Lombardia nell’ambito dell'accordo Stato Regioni.

D: ANCHE LA PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA È COINVOLTA? R: Anche la nostra Provincia sta facendo la sua parte. Nei Comuni brianzoli, infatti, saranno ospitate 140 persone circa. Per facilitare l’organizzazione, la Provincia di Monza e Brianza è stata ulteriormente suddivisa in 5 zone che coincidono con i cinque Distretti sanitari di Monza, Desio, Seregno, Carate Brianza e Vimercate. I Sindaci del Vimercatese hanno costituito un Tavolo di coordinamento per definire insieme e condividere criteri e linee guida dell’accoglienza. Inoltre, 19 Comuni del Distretto hanno sottoscritto un impegno comune che li unisce nella gestione di questa situazione. Insieme ai Comuni, nel progetto è coinvolto il Forum del Terzo Settore della Brianzaest che rappresenta un rete importante per il tessuto sociale, non solo del Vimercatese. Al 27 giugno 2011, i profughi arrivati nel Vimercatese grazie al lavoro del Tavolo dei Sindaci sono 24 divisi tra Ronco Briantino, Vimercate, Cornate, Carnate e Vaprio. Altri 46 rifugiati sono stati alloggiati per volontà della Prefettura a Concorezzo, Agrate ed Arcore.

D: COME SI REALIZZA IN PRATICA L’ACCOGLIENZA? R: La competenza rispetto alla distribuzione sul territorio dei migranti è attribuita alle Prefetture che, direttamente collegate al Ministero dell’Interno, sono intermediari tra l’istituzione e il territorio. Le Prefetture Palazzo Solera Mantegazza - Via Dante 1 - 20881 Bernareggio (MB) - C.F.94050500159 www.interculturamondoacolori.org - mondoacolori.bernareggio@gmail.com lavorano contattando gli enti locali, ma hanno anche la facoltà di definire in prima istanza dove ospitare i migranti in arrivo. La collaborazione con i Comuni e il Terzo settore è naturalmente preferenziale perché attraverso questo contatto è possibile, non solo ospitare i profughi in strutture più accoglienti, ma anche realizzare progetti di accoglienza che rendano il periodo di permanenza sul territorio il più solidale e sereno possibile. È da ricordare che prima del pronunciamento del Tribunale, i migranti non possono lavorare quindi le giornate vengono scandite in attesa di un permesso di soggiorno che regolarizzi la loro presenza in Italia.

D: SE I RIFUGIATI NON POSSONO ANCORA LAVORARE, DI COSA VIVONO? R: Il Ministero dell’Interno ha creato un fondo per la gestione di questo flusso migratorio. Infatti, per il periodo di attesa, al migrante è garantito vitto e alloggio. La quota, per persona, varia dai 42 ai 46 euro al giorno per sostenere anche le strutture che li ospitano. Il diritto tutela queste persone che sono in Italia perché fuggite dal loro Paese a causa di crisi politiche o umanitarie e lo Stato Italiano applica norme di diritto internazionale e nazionale.

D: COSA POSSONO FARE I CITTADINI PER CONTRIBUIRE ALL’ACCOGLIENZA DI QUESTE PERSONE? R: Ci sono Amministratori locali che, in prima linea, avendo già accolto alcuni profughi hanno informato e sensibilizzato i propri cittadini sul tema grazie all’importante rete delle Associazioni presenti sul territorio. L’azione di un cittadino può realizzarsi in diversi modi. Il Tavolo di coordinamento vimercatese continua nella ricerca di alloggi per ospitare altri profughi. Quindi coloro che hanno case libere e desiderano contribuire, potranno metterle a disposizione. Le spese dell’affitto sono a carico dello Stato. Le persone che verranno accolte non saranno mai sole perché l’ASCA, l’Agenzia Sociale per la Casa, e il Forum Terzo Settore sono i punti di riferimento per ogni tipo di bisogno. Quindi, le necessità primarie di questi cittadini stranieri sono garantite da questa rete che già sta lavorando per i primi arrivati. Un altro modo per contribuire all’accoglienza è rappresentato dall’agevolare la presenza sul territorio di queste persone. Il mondo delle Associazioni e del Volontariato è molto attivo sul territorio e anche in questa situazione il contributo di tutti renderà l’esperienza dei migranti meno traumatica. Il contributo di tutti sarà molto importante. Qui non si parla più di bisogni primari, ma di realizzare momenti di scambio attraverso l’insegnamento dell’italiano, oppure attraverso attività associative e di volontariato. Altro importante incarico di cui ogni cittadino dovrebbe farsi carico è informare: bisogna sensibilizzare i nostri concittadini sul tema, far circolare informazioni corrette su una situazione che spesso viene strumentalizzata dimenticandosi che si parla di uomini e donne con storie e vite reali. È necessario uno scatto di orgoglio da parte di tutti noi, cittadini e istituzioni brianzole, bisogna ritornare a mobilitarsi per una causa importante come l’accoglienza di queste persone. Riscopriamo il gusto di condividere, troviamo del tempo per parlare di un tema che va affrontato in modo serio e costruttivo, aiutiamo i nostri amministratori locali a trovare soluzioni concrete, partecipiamo alla vita del nostro territorio anche attraverso la solidarietà!
Bernareggio, 5 luglio 2011
Jamila Abouri
per l’Associazione Interculturale
“Mondo a colori”

Treni e mezzi pubblici: siamo su in binario morto.

Le mani nelle tasche dei pendolari.

Dalla manovra del Governo per la Regione Lombardia sono previsti tagli per 100 milioni di euro compensati da aumenti delle triffe entro l'anno che toccano il 25%.

SONO 600.000 i pendolari lombardi.

Dopo gli aumenti già scattati a febbraio dal primo di agosto in arrivo nuovi adeguamenti. L'aumento previsto sarà pari a 9%. L' aumento è la conseguenza della manovra dello scorso anno. Regioni e Provincie hanno cercato di compensare la mancanza di risorse con il combinato disposto di aumento dei ticket e soppressione di corse.
Avevamo già denunciato il problema qui e qui (testimonianza di un utente).

Luca Gaffuri, capogruppo PD in Regione Lombardia : "I rincari che scatteranno ad agosto vanno sommati a quelli già entrati in vigore a febbraio e al probabile incremento legato all'adeguamento Istat. Questo significa che l'aumento medio sarà del 23% rispetto all'inizio dell'anno, una stangata mai registrata prima nella storia del trasporto pubblico regionale".



Bersani, testamento biologico serve pausa di riflessione: appello a umanità

Prima dell'approvazione del provvedimento Pier Luigi Bersani è tornato a chiedere una pausa di riflessione.

"Faccio un appello alla nostra comune umanità ed alla pietà verso la persona umana che abbiamo imparato dai nostri padri e dalle nostre madri, e lo faccio rivolgendomi a tutti con il cuore in mano", ha detto Bersani. "Su questa legge che non ci piace si annunciano emendamenti che, se approvati, andranno oltre ogni limite - ha avvertito il leader del Pd -. Si arriverà al punto che il legislatore dirà ad una persona che la libera dalla tecnica, dalle macchine e dai tubi solo quando sarà morta e potranno essere avviate le procedure per il trapianto".


Bacheca Circolo PD Sulbiate 07 luglio 2011.



I documenti (formato locandina)
esposti in bacheca il 07 LUGLIO 2011.

per ingrandire cliccare sull'immagine.



Post correlato: NO OUTLET. Tutta la Campagna. Filmato delle slide.

Undici domande per il Primo Cittadino.


Le seguenti
undici domande sono rivolte al Sindaco del Comune di Sulbiate.
A nostro giudizio, sono quesiti della massima importanza.
Non trattatano di questioni private ma di Pubblica Amministrazione.
Per questa ragione scegliamo di pubblicarle su questo Blog.

Non sono una sfida.

Sono domande per la trasparenza, per fare chiarezza, utili ai
cittadini di Sulbiate per capire quanto stia avvenendo.

Sono domande lecite che ad oggi non hanno avuto alcuna risposta.

Restiamo in fiduciosa attesa.

1. Perchè non comprende che i recenti avvenimenti non hanno messo in discussione la realizzazione o l'opposizione ad un centro commerciale, ma hanno messo in discussione le basi del processo democratico che prevede il coivolgimento nelle decisioni di tutta la compagine di maggioranza in modo collaborativo, coerente, limpido, in linea con il Programma elettorare concordato?

2. Perchè pur ritenendo sostanzialmente inutile ed irrituale il passaggio, ha obbligato la Giunta ad esprimere un parere preventivo favorevole alla presentazione di un PII che per sua natura deve essere discusso e deliberato dal Consiglio Comunale?

3. Perchè non ha richiesto in modo formale un incontro con le Amministrazioni confinanti e con la Provincia prima di far adottare la delibera alla sua Giunta?

4. Come mai tre (?) consiglieri della sua Lista Civica si sono astenuti sulla mozione che prevede un formale rifiuto all'outlet?

5. Ritiene opportuno che una Amministrazione intervenga modificando i caratteri sostanziali di una convenzione in essere per la quale sono già stati effettuati lavori a scomputo senza aver rilasciato permesso per costruire ?

6. Con quale maggioranza con quale programma, con quali obiettivi, con quali priorità, intende proseguire la sua attività amministrativa perchè il Comune non prosegua nell'incertezza, occupato ed orientato a problemi contingenti?

7. Perchè ad oggi non c'è stato un chiaro pronunciamento definitivo circa la volontà del Sindaco, della Giunta e dei consiglieri che si sono astenuti o hanno votato contro la mozione con la quale il consiglio ha espresso il parere della Comunità di Sulbiate in merito al possibile insediamento di una grande struttura di vendita? Anche alla luce dei recenti promunciamenti del Presidente della Provincia di Monza e Brianza?

8. Perchè non avverte la necessità di rivedere le modalità di partecipazione al processo decisionale ed alla qualità dell'informazione proposta al Consiglio Comunale ed alla Collettività nel suo complesso in modo che non si ripetano situazioni per le quali il Consiglio venga scavalcato nelle sue funzioni e la cittadinanza informata in modo corretto, con particolare attenzione per ciò che riguarda la programmazione territoriale, in considerazione degli ultimi accadimenti occorsi e dell'importanza dell'argomento?

9. Perchè se nel 2005 firmava un documento insieme ad altri sindaci del territorio, contrario all'espansione del Centro Commerciale il Globo, ora invece, con la maggioranza della sua Giunta ha espresso un parere favorevole all'insediamento di una grande struttura di vendita a Sulbiate?

10. Perchè dopo l' incidente occorso durante il C.C. del 10 di giugno, con modalità e tempestiche che il Sindaco e la Giunta vorranno proporre, in cui si è trovato in minoranza, non ha colto la disponibilità del nuovo Gruppo Consiliare PD all'apertura di una nuova fase dell'azione amministrativa che ponga al centro dell'attenzione: partecipazione, difesa della democrazia, la cura e l'attenzione agli ultimi, la cultura, l'istruzione, e tutte le emergenze che interessano la Comunità di Sulbiate ?

11. Perchè dopo l'estromissione dal suo Gruppo presentatosi alle elezioni amministrative del 2009 di cinque Consiglieri comunali che sono, nonostante tutto, ancora deteminati ad impegnarsi in modo collaborativo ma non subalterno per il bene comune, tenendo come punti di riferimento assoluti e non negoziabili, la legalità, la necessità del confronto democratico, il rispetto delle istituzioni, secondo quanto previsto dal Programma elettorale concordato non è interessato a cogliere quest'opportunità?


"La capacità di menzogna di Berlusconi è quasi commovente". Indro Montanelli.

Indro Montanelli con al sua Olivetti Lettera 22


Dichiarazione di Bersani dalla conferenza stampa di fine anno.
Indro Montanelli me lo disse "Ricordatevi che quest'uomo non è in grado di distinguere tra verità e menzogna".






Stralci di un dialogo Pubblicato da Micromega alcuni anni fa, tra Indro Montanelli e Curzio Maltese.

MALTESE: Caro direttore, che effetto ti fa leggere ora su tutti i giornali liberali d'Europa le stesse cose che sostieni da anni su Berlusconi?

MONTANELLI: «Non è certo una sorpresa. Se uno fa il giornalista, da destra o da sinistra, da sopra o da sotto, sul nostro Berlusconi arriva a quelle conseguenze. La differenza è che i colleghi stranieri parlano anche nel nome di un mondo, di una borghesia illuminata, di un capitalismo democratico che guarda al berlusconismo con giustificata diffidenza. Mentre noi in Italia siamo quattro gatti e parliamo fra noi».

L'avvocato Agnelli, che dovrebbe essere il simbolo di quel capitalismo democratico, ha finito per prendere le parti di Berlusconi, in nome di uno strano patriottismo. Dice che non siamo una repubblica delle banane.....

«.....La sortita di Agnelli mi ha sorpreso. Lui dovrebbe sapere, per la storia di famiglia, che cosa significa mettere il paese nelle mani di un capoccia».

Sei stato accusato di aver scritto per risentimento personale nei confronti di Berlusconi, dopo la vicenda del «Giornale».

«Ma io non ho nessun risentimento, alla mia età poi. M'incazzo soltanto quando Berlusconi mente sui nostri rapporti. Lui vorrebbe nientemeno far credere alla gente che mentre io dirigevo il "Giornale" cospiravo per dirigerne un altro. Pensa che invenzioni pur di non ammettere la banale verità. Mi ha fatto fuori perché non ero il tipo da dirigere un giornale di partito, tanto più ch'ero fortemente contrario alla sua discesa in campo e glielo avevo detto a chiare lettere».....

Con «La Voce», omaggio a Prezzolini, sei andato alla ricerca di una borghesia moderata, di una destra liberale, ma non l'hai trovata.

«Calcolavo di portarmi dietro i tre quarti dei lettori del «Giornale». Ma quei tre quarti erano molto più a destra di me. Sono stato un simbolo dell'anticomunismo, mi chiamavano il fascista. Ma il mio anticomunismo era liberale. Il loro era ed è fascismo mascherato».

Parliamo di questo anticomunismo in morte del comunismo.....

«.....Riflette l'immensa vigliaccheria e l'opportunismo della borghesia italiana. Quando il pericolo comunista c'era ed era forte, fino agli anni Settanta, la nostra borghesia cercava il compromesso. Poi, a muri crollati, si sono scoperti ferocemente anticomunisti. E ci credono pure. Ricevo decine di lettere di persone anche colte, medici, ingegneri, che sono convinti di aver vissuto in questi anni in un regime di «rossi». Quando se c'è stato nella storia un antiregime, questo è stato proprio il governo dell'Ulivo..... Hanno fatto poco, perché avevano una maggioranza ristretta e litigiosa. Ma quel poco era di qualità. Non hanno rubato, non hanno alzato la voce, hanno provato a riformare questo paese allergico alle riforme..... Come si fa a capovolgere una verità così solare? La verità è che questo anticomunismo è una scusa per agitare il manganello».

Si torna all'impossibilità di essere normali della destra italiana. Vittorio Foa sostiene che il fascismo non ha distrutto la sinistra, che ha resistito al Ventennio, ma ha spazzato per sempre la possibilità di una destra democratica, europea. Tu sembri ancora più pessimista.

«Sì, gli italiani non sanno andare a destra senza manganello. Non amano la destra seria e non l'hanno mai amata, prima e dopo il fascismo. Pensa alla grande destra risorgimentale, ai Sella, agli Spaventa..... E pensa alla parabola di De Gasperi. No, la destra liberale in Italia è stata sempre impopolare, una minoranza odiata e derisa. Gli andava bene Mussolini e gli va bene Berlusconi. Che cos'hanno Berlusconi e i suoi alleati in comune con la destra liberale, legalitaria? Nulla..... La destra è incompatibile con il «parabolismo», la ciarlataneria e Berlusconi è un parabolano, un grande ciarlatano..... La capacità di menzogna di Berlusconi è quasi commovente. Perché il primo a credere alle sue menzogne è lui...».

Sei convinto che prima o poi gli italiani se ne accorgeranno?

«Sì, ma devono andare a sbattere. Ci libereremo di Berlusconi come del vaiolo, con il vaccino. E l'unico vaccino è che provi a governare..... Parliamoci chiaro, la maggioranza degli italiani quest'uomo lo vuole e non da oggi, dal giorno della discesa in campo. Se non è andato al potere è stato soltanto perché la Lega è andata per conto suo. Certo, negli ultimi tempi ha detto cose terribili..... Berlusconi andrà al potere e gli italiani capiranno finalmente..... Se vince di poco, dura pochissimo. Altrimenti chissà. Gli italiani ci mettono un po' a capire. Ma è vero che per fare un regime bisogna avere le capacità, cooptare una classe dirigente. Mussolini l'ha fatto, dopo gli anni dello squadrismo. Berlusconi non so se lo farà. Vedi, c'è una differenza. Mussolini in fondo odiava i fascisti, li usava ma li disprezzava e ne diffidava. A fare il governo ha chiamato il liberali, i nazionalisti e qualche ex compagno. Berlusconi invece ama i berluscones, perché lo adorano..... Gli unici uomini di qualità che ha avuto intorno sono Confalonieri e Gianni Letta. Gli altri sono soltanto servi e killer».

Questa assenza di progetto e di programma, puntando tutte le carte su un uomo solo e sui primi mitici «cento giorni», non è assurdo per una grande potenza che dovrebbe pensare al futuro?

«Ma gli italiani al futuro non credono e nemmeno al resto..... Vogliono il «ghepensimi» per non pensarci loro, ma è un'illusione. Una scelta che condanna l'Italia a un grande discredito internazionale... All'estero si preparano a trattare l'eventuale governo berlusconiano come un'anatra zoppa..... Berlusconi non ha altre scelte, non le ha mai avute, o vince o perde tutto. Fa il suo mestiere. Ma agli italiani costerà seguirlo nell'avventura».

Emergenza politiche sociali.


Il Governo sta cancellando il diritto dei cittadini ad avere garantite alcune prestazioni sociali.

La necessità di fare cassa obbliga il Governo a ridurre drasticamente i costi. Non condividiamo i pesanti tagli alla spesa sociale perchè vanno a colpire persone già in evidente stato di difficoltà. Le Amministrazioni Comunali non sono più in condizione di far fronte alle richieste di sostegno e aiuto sempre più numerose.

Sulbiate, nonostante sia riuscito anche in questi ultimi due difficili anni a mantenere livelli minimi accettabili di risorse comunali destinate a questa sempre più diffusa emergenza sociale,non fa eccezione. Per far fronte ai tagli governativi, è necessario al più presto verificare con urgenza il grado di priorità occupato da questo capitolo di spesa nella politica di Bilancio della nostra Comunità.

In Amministrazione la nostra proposta sarà semplice e chiara: si risparmi altrove e si incrementi la spesa destinata alle politiche sociali.

Prima di essere politica è una questione di umanità e civiltà.

Per noi le politiche sociali sono lo strumento essenziale per "rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica e sociale del Paese".
Art. 3 COSTITUZIONE ITALIANA


Di seguito la storia contenuta in una lettera/testimonianza recentemente inviataci da un nostro lettore di Sulbiate.

"L'anno scorso, ho risposto positivamente, ad una possibilità di accedere ad un finanziamento regionale, per un progetto di assistenza domiciliare, con un educatore. La regione finanziava il 70% del progetto, quello che rimaneva, non coperto dal finanziamento pubblico (circa € 3500, per un progetto di 10 mesi), gravava ovviamente sulle mie finanze, fatto salvo che l'anno scorso, dal Comune, ho ricevuto € 1500. Quest'anno l'assistente sociale, mi ha già detto che non sono stanziati ,su questa voce, nemmeno il becco di un quattrino!

Questo per me avrà ovviamente un impatto, che spero proprio di assorbire: ci pensiamo noi però, ai tanti disabili o affetti in genere da qualche problema fisico che limita nella vita e nel lavoro, a cosa questo possa significare?

Lettera firmata.

Crisi di maggioranza: la posizione del Gruppo Consiliare del Partito Democratico di Sulbiate.


IL GRUPPO CONSILIARE DEL PARTITO DEMOCRATICO DI SULBIATE,

APPOGGERA’ DALL’ ESTERNO IL LAVORO DEL SINDACO SUL PROGRAMMA PRESENTATO AGLI ELETTORI NELLE ELEZIONI ALLE AMMINISTRATIVE 2009 GRAZIE AL QUALE IL NOSTRO PRIMO CITTADINO E’ STATO RICONFERMATO SINDACO PER IL SUO SECONDO MANDATO.

NESSUNA POSSIBILITA’ E’ STATA OFFERTA AL PARTITO DEMOCRATICO PER UNA REALE CONDIVISIONE. OBIETTIVO, NEL RISPETTO DELLA VOLONTA' DEGLI ELETTORI, CHE ABBIAMO RIPETUTAMENTE CERCATO.

A QUESTO PUNTO, RESTA VALIDO SOLO IL RIFERIMENTO AL PROGRAMMA DECLINATO NEI NOVE PUNTI DA NOI SOTTOSCRITTI.

DI VOLTA IN VOLTA IL GRUPPO DEL PARTITO DEMOCRATICO DECIDERA’ SE LE PROPOSTE CHE RICEVERA'
SARANNO CONDIVISIBILI PERCHE' CONFORMI AL PATTO ELETTORALE.

PER IL PROSEGUO DELL’ATTUALE AMMINISTRAZIONE DI SEGUITO SEGNALIAMO UN’ URGENZA E UNA NECESSITA’.

  • URGENZA: RIMETTERE AL CENTRO DELLA DINAMICA POLITICA IL CONSIGLIO COMUNALE, TROPPO SPESSO LIMITATO A LUOGO DELL’ "ALZATA DI MANO PER LA VOTAZIONE".


  • NECESSITA’: INFORMAZIONI CHIARE, PUNTUALI, PER FAVORIRE UN LAVORO DI ANALISI E DI CONFRONTO, PER TROVARE UNA SINTESI CONDIVISA TRA I DUE GRUPPI COSTITUITI DAI CONSIGLIERI COMUNALI ELETTI NELLA MAGGIORANZA ESPRESSA DAGLI ELETTORI NEL 2009.


STA UNICAMENTE AL SINDACO IN CARICA ED ALLA SUA PERSONALE LISTA CIVICA FARE IN MODO CHE QUESTO AVVENGA.


Sulbiate, 07 luglio 2011


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No outlet. Tutta la campagna. Filmato delle slide.

Breve filmato che raccoglie ed illustra tutta la campagna
"NO OUTLET"
del Circolo Partito Democratico di Sulbiate (MB).

LE RAGIONI DEL NO.
Elementi di Riflessione.

Brunetta è proprio un cretino! Lo dice Tremonti.

Il luogo è il ministero dell'Economia in via XX Settembre. Il titolare Giulio Tremonti presenta alla stampa la manovra economica appena firmata dal presidente della Repubblica. Al suo fianco, vari colleghi del governo. Tutti seduti allo stesso tavolo. Quando tocca al responsabile della Funzione pubblica, Renato Brunetta, illustrare i correttivi alla spesa del pubblico impiego, Tremonti sembra subito spazientirsi. E, rivolgendosi prima al ragionere generale dello Stato Mario Canzio, poi al capo di gabinetto del suo ministero Vincenzo Fortunato, quindi al ministro del Welfare Maurizio Sacconi, commenta: "E' proprio un cretino", "questo è il tipico intervento suicida". Sussurri taglienti, con una nota di divertita perfidia. I suoi interlocutori non lo contraddicono. Anzi. Intanto allo stesso tavolo, a pochi centimetri di distanza, Brunetta continua a parlare. E, nel parlare dei provvedimenti per il taglio alle auto blu, cita proprio Tremonti. Che sbuffa e si prende la testa fra le mani.
Fonte Repubblica.it TV