5 luglio 2011

Questa sera incontro straordinario del Circolo PD di Sulbiate.

Informiamo i lettori di "Teorema...la quadratura del Circolo",
il blog del PD di Sulbiate che, a causa di altri importanti impegni,
questo sarà
l'ultimo aggiornamento della giornata.

Le comunicazioni riprenderanno regolarmente
da domani mattina, mercoledì 06 luglio 2011.



CONVOCAZIONE INCONTRO STRAORDINARIO
del PD di SULBIATE.

Questa sera, martedì 05 giugno ore 21,00, in via Mattavelli 8/A presso la sede Coop. Grigna, è convocato l'incontro straordinario del Direttivo, del Circolo e del Gruppo Consiliare PD.

Sono invitati a partecipare tutti i tesserati e i simpatizzanti del Paritito Democratico di Sulbiate.

O.d.g.

Condivisione della posizione del Partito Democratico di Sulbiate, alla luce degli ultimi fatti politici amministrativi della Comunità.

Parteciperà all'incontro anche il Vice Segretario Provinciale Mariarosa Redaelli.

Maurizio Sarchielli
Coordinatore Circolo PD Sulbiate
li, 05 luglio 2011

Nessun bavaglio a internet. Mobilitiazione, è "LA NOTTE DELLA RETE".

"La libertà delle rete è ossigeno per le democrazie". Pier Luigi Bersani

Proteste e mobilitazione contro una delibera sul diritto d'autore sul web che sarà votata domani. Qui il post de il salvagente.it.
Il web è sul piede di guerra contro la delibera dell'AgCom che attribuisce all'Authority il potere di bypassare la giurisdizione ordinaria e introduce un meccanismo pressoché automatico per rimuovere dalla rete siti e contenuti che violano il diritto d'autore. Da settimane è in corso la mobilitazione di blogger, intellettuali, politici, consumatori e internauti per fermare la censura preventiva dell'Agcom.

Per domani, 6 luglio, è previsto il voto preliminare sulla delibera e oggi è il giorno delle proteste, sia virtuali sulla rete che reali nelle piazze. Inizierà oggi pomeriggio, a partire dalle 17.30, la "notte della rete", un'iniziativa contro il bavaglio ad internet che si terrà alla Domus Talenti a Roma, via delle Fontane 113. La speranza è che ci siano ancora dei margini per poter proporre e recepire indicazioni e modifiche alla delibera perché il timore è che si riduca la libertà sulla rete.

La posizione del PD.
Bersani
, ha chiesto che l'autorità "si fermi e consenta una riflessione piú ampia. La libertá della rete è ossigeno vitale per le nostre democrazie", ha poi aggiunto "il nostro Paese è catalogato dalle agenzie internazionali agli ultimi posti quanto a libertá e pluralismo dell'informazione e gravato da un conflitto d'interessi esasperante".
Per questo "chiediamo con forza che venga fugato ogni dubbio che il varo imminente della nuova disciplina sul diritto d'autore, in relazione alle tecnologie dei nuovi media, da parte dell'Agcom possa interferire in alcun modo con la libertá di espressione dei cittadini della rete. Il diritto d'autore deve essere difeso e tutelato, la democrazia italiana non può permettersi bavagli di alcun genere, e vigileremo sui tentativi diretti o surrettizi di introdurli".

Variazione canale Youdem.


Youdem, la televisione del Partito democratico, passa da oggi sul canale 808 della piattaforma Sky. Il passaggio dal canale 813 al canale 808 è legato alla riorganizzazione per categorie tematiche decisa da Sky.

Il palinsesto e i contenuti di Youdem non subiranno variazioni e i programmi della televisione satellitare del Pd restano visibili anche in streaming sul sito www.youdem.tv

S.O.S. in Italia le condizioni delle carceri sono disumane.

Roma ha ratificato la convenzione Onu che vieta la torutura più di 20 anni fa. Da allora attende ancora oggi di essere convertita in legge. Un vuoto legislativo che ci colloca agli ultimi posti in Europa. In Italia la tortura non è reato.

Marco Pannella in sciopero della fame da 75 giorni contro le inumane condizioni delle carceri italiane. Di questo dramma sono in pochi ad accuparsene.
E' difficile travare notizie, informazioni, approfondimenti in merito.

Qui un articolo di Luca Ricolfi - La Stampa -.


Il Sindaco rifiuta il dialogo.


Oggi, 05 luglio 2001, a pagina 41 del Giornale di Vimercate è pubblicato un articolo che informa in breve dell’attuale crisi della maggioranza del Sindaco Stucchi Maurizio.

Il Sindaco ha scelto di non accogliere la proposta avanzata dal Partito Democratico di riformulazione di un nuovo accordo politico, sostenendo che l’intesa di allora ( 4 maggio 2009) è ancora valida.

Queste le dichiarazioni rilasciate al giornalista Gabriele Ticozzi: “Esso prevedeva un solo assessore al Pd, questo perché avevamo spiegato al PDL se voleva collaborare con la nostra lista Civica. Quindi avevamo lasciato due posti uno per partito. Il PDl aveva poi fatto altre scelte, e così solo successivamente, avevamo concesso al PD anche il secondo Assessore”. Circa l’inevitabile rottura ha poi aggiunto:” Ma chi ci guadagnerebbe? Voglio vedere, se il PD correndo da solo, con il proprio simbolo, e con in campo i suoi attivisti locali, che non sono dei moderati, riesce ad ottenere tutti i voti che ha ottenuto insieme a noi. Se conosco i Sulbiatesi…”. La Giunta in questi giorni non si sta riunendo, perché, se lo facesse dovrebbe annullare, la delibera sull’outlet. Il Sindaco ha precisato:" Se l’Esecutivo facesse una cosa del genere, non è detto che l’operatore non venga a chiedere i danni. E poi continuo a ripetere che Andromeda e Pedemontana stanno studiando diverse soluzioni. Senza tutto ciò noi avremmo invece dovuto subirne una sola, che penalizza fortemente il nostro territorio”.

N.d.r: La citazione del GdV contenuta nell'articolo di Gabriele Ticozzi secondo la quale il Dott. Fassina, sarebbe interessato ritornare a collaborare nella Giunta di Stucchi in qualità di Assessore non è corretta.

Luigi Fassina Capogruppo del nuovo Gruppo Consiliare del PD di Sulbiate, non è più interessato al ruolo di Assessore, perchè intende onorare al meglio delle sue energie e possibilità il nuovo impegno politico amministrativo.

Nostre considerazioni.

L’interpretazione dei fatti del 2009 raccontata dal Sindaco non è veritiera. La lettera di intenti del 4 maggio 2009 è chiara e incontestabile. Il documento sanciva la Costituzione di una nuova lista Civica. Il Partito Democratico di Sulbiate non avrebbe mai accettato una coalizione in presenza dei suoi naturali avversari politici. Il Programma scritto nella sostanza in continuità del precedente mandato del Sindaco Stucchi, è stato arricchito, integrato e perfezionato dai nostri Crespi e Fassina, (poi nominati Assessori) che per diversi mesi, confrontandosi anche con tutto il Circolo PD, hanno lavorato alla produzione del documento definitivo di concerto con il Candidato Sindaco.

Il Sindaco ricostruisce una realtà che nei fatti non esiste. Uno dei punti tra i più qualificanti e maggiormente voluto dal Partito Democratico era il Primo: Protezione del territorio e qualità della vita dei cittadini.

Interessante l'etichetta affibiata di non essere dei “moderati” agli “attivisti” del PD.

Merita una riflessione.

Chi è più moderato?

  • Il Partito Democratico di Sulbiate, che ha difeso il programma e gli impegni per cui è stato eletto e ha sollecitato più volte la necessità di porre in essere le basi di un processo democratico che preveda il coinvolgimento nelle decisioni di tutta la compagine di maggioranza in modo collaborativo, coerente, limpido, in linea con il programma elettorale concordato?
  • Oppure il Sindaco che disprezza il Primo punto di Programma sostenendo che l’insediamento di una grande struttura di vendita di 35.000 mq possa giovare alla qualità della vita dei cittadini e alla conservazione e protezione del nostro territorio? Che dimette unilateralmente un Assessore colpevole solo di pensare diversamente da lui? Che straccia un accordo elettorale e caccia le persone elette dai cittadini nella sua maggioranza perché non allineate alla sua "personale" volontà?

Forse non conosciamo i cittadini di Sulbiate come invece sostiene di conoscere il Sindaco Stucchi, ma conosciamo bene le ragioni del nostro impegno politico. Sono ragioni al servizio della Comunità di Sulbiate. Non sono in vendita.Le difenderemo serenamente consapevoli di essere coerenti con quanto fino ad oggi abbiamo detto e fatto a costo di qualsiasi sacrificio. I cittadini, poi, giudicheranno.

Il Sindaco scopre solo ora che l’operatore, dopo il pronunciamento imposto alla sua Giunta, potrebbe in caso di difficoltà richiedere dei danni ?

Noi lo abbiamo intuito, immaginato e sempre sostenuto.

Il Sindaco non ha voluto ascoltare!


Sindaco Stucchi,

non aveva detto che la Delibera non era vincolante e non impegnava nessuno?

Se questo è il Suo modo di intendere e praticare l’essere “moderato”, la informiamo che questo “moderatismo” non interessa il Partito Democratico e tranquillamente anche in questo caso le rispondiamo con un cortese e convinto:

“NO GRAZIE!!!”


Raffigurata nel disegno la morte di Sansone e dei Filistei.

La Provincia gela Stucchi:"L'outlet non sarà costruito". Il GIORNO DI M. Dozio.

Secco No di Allevi al Sindaco: l'impatto per il territorio sarebbe devastante.

Cliccare sull'immagine per ingrandire.



post correlato

Nota del mattino del 05 luglio 2011.



1. IL VENTENNIO BERLUSCONIANO
LODO MONDADORI, UN CASO ESEMPLARE PER RICORDARE GLI ANNI CHE GLI ITALIANI HANNO ALLE SPALLE.
La vicenda Mondadori si svolse a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. E ricordarne i punti salienti fa capire meglio il ventennio che gli italiani si stanno mettendo alle spalle.
Nel corso degli anni Ottanta Silvio Berlusconi aveva acquisito quote di minoranza della Arnoldo Mondadori Editore, di cui erano azionisti anche la famiglia Formenton-Mondarori e Carlo De Benedetti. Carlo De Bendetti aveva stipulato un accordo scritto per rilevare le azioni della famiglia entro il gennaio 1991, per diventare l’editore di riferimento del gruppo. Ma nel 1989 la famiglia Formenton-Mondadori cambiò decisione e vendette le sue azioni a Silvio Berlusconi.
Ne nacque una contesa anche di tipo giudiziario. Un primo Lodo arbitrale diede ragione a De Benedetti. Berlusconi fece ricorso alla corte di appello e vinse. Con una mediazione dell’imprenditore Ciarrapico, che agiva per conto di Giulio Andreotti, si è arrivò a una tregua e spartizione concordate.
In seguito si è scoperto che per quella sentenza di appello vi era stata corruzione. E fino in Cassazione sono stati condannati avvocati del premier e magistrati. Per risarcire l’imprenditore De Bendetti del mancato sviluppo e giro di affari Il giudice Misiani (quello preso in giro dai tg berlusconiani per il colore dei calzini) ha stabilito che la Finvest avrebbe dovuto sborsare 750 milioni di euro. Una perizia successiva ha ridotto a meno di 500 milioni questa cifra. A giorni si aspetta la sentenza di appello sui risarcimenti. Con la manovra appena approvata dal governo di fatto verrebbe bloccato il pagamento fino alla sentenza della Cassazione, tra qualche anno.
Memento: la vicenda Mondadori si swvolse a cavallo tra anni Ottanta e Novanta. Nel 1994, anno in cui Silvio Berlusconi, “scese in campo” e si presentò alle elezioni politiche con Forza Italia, il suo gruppo industrial-mediatico-finanziario aveva, ricorda oggi Giuseppe D’Avanzo su La Repubblica, debiti a medio e lungo termine per 2.927 miliardi di lire, debiti a breve termine per 1.528 miliardi di lire e, a fronte, un capitale netto di soli 1.053 miliardi di lire.
Il segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani, alle agenzie di stampa ieri: "Una cosa del genere qualora fosse confermata sarebbe la prova che per tutti gli italiani la manovra sarà un problema e per il presidente Berlusconi una soluzione. Voglio credere che non si insulti il Parlamento trasmettendogli una norma del genere".

2. IL VENTENNIO BERLUSCONIANO
P4. DOMANI LA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE DECIDE SULLA RICHIESTA DI ARRESTO PER PAPA, PARLAMENTARE PDL E PERNO DELLA CRICCA MASSONICA E AFFARISTA CHIAMATA P4. UN ALTRO CASO PER ESEMPLARE PER CAPIRE GLI ANNI CHE L’ITALIA HA ALLE SPALLE.
Si parla della P4, ma poi i personaggi implicati in questa storia di segreti, affari, dossier, spifferate, sono spesso o direttamente quelli della sempiterna Loggia segreta Propaganda 2 che fu governata dal vecchio Licio Gelli, giudicata e condannata dalla commissione parlamentare di inchiesta presieduta da Tina Anselmi, o replicanti più giovani. Domani la commissione per le autorizzazioni a procedere decide sulla richiesta di arresto per il parlamentare Papa del Pdl. Che cosa faranno il “Partito degli onesti” e la Lega dei furbi? Sarà un passaggio decisivo.

3. IL VENTENNIO BERLUSCONIANO
RAI. DOMANI IL PRESIDENTE E IL DIRETTORE IN PARLAMENTO PER RIFERIRE SULLA STRUTTURA BERLUSCONIANA CHE DALL’INTERNO FAVORIVA MEDIASET. DOPODOMANI IL CDA DELL’AZIENDA.
La Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai ascolterà domani il presidente e il direttore generale dell’azienda per avere spiegazioni sulle notizie relative al gruppo di dirigenti imposti dal centrodestra e che per anni avrebbe fatto in modo di favorire Mediaset ai danni della Rai. Giovedì ne parlerà anche il Consiglio di amministrazione della Rai.
4. MANOVRA, UNA SOLUZIONE PER IL PRESIDENTE UN PROBLEMA PER IL PAESE: INIQUA E SENZA SOSTEGNO ALLA CRESCITA E AL LAVORO.
Tagli agli enti locali, tagli alle pensioni, ticket sanitari. La manovra economica del governo rinvia a dopo le ormai prevedibili elezioni politiche e dunque sulle spalle del prossimo governo il grosso dei sacrifici (20 miliardi nel 2013 e altri 20 miliardi di euro nel 2014). Ma intanto pesta con pesantezza sui percettori di redditi bassi e medi, riserva ancora un trattamento di favore ai trasgressori delle quote latte, non fa nulla per la crescita dell’economia e per sostenere il lavoro e lascia aperte le porte ai sogni su una futuribile riforma fiscale che da come si presenta favorirà i più abbienti (la revisione delle aliquote Irpef per come viene presentata finirebbe per favorire ben poco i meno abbienti e moltissimo i contribuenti più ricchi).
Ieri il testo definitivo è stato presentato al Quirinale. Oggi Tremonti, Sacconi e Brunetta lo illustreranno in una conferenza stampa.
Per fortuna alla fine è risultato che non sono stati tagliati gli incentivi alle energie rinnovabili: la Lega aveva fatto una battaglia per toglierli, in modo da potersi presentare agli elettori come il campione del risparmio sulla bolletta della luce. Peccato che così facendo avrebbe finito di distrugge l’unico settore industriale in forte sviluppo in questo momento, migliaia di posti di lavoro e soprattutto avrebbe compromesso la possibilità che l’Italia sviluppando di più le fonti rinnovabili possa essere meno schiava degli approvvigionamenti di idrocarburi, in futuro certamente sempre più cari. Come dire: per qualche voto in più oggi, la Lega aveva già venduto il futuro per l’Italia.

5. TAV, LA VIOLENZA E’ SEMPRE SBAGLIATA. E FA SEMPRE IL GIOCO DI CHI VUOLE IMBROGLIARE LE CARTE.
La violenza è sempre sbagliata e fa sempre il gioco di chi vuole imbrogliare le carte. Il Partito Democratico su questo tema ha una posizione ferma e chiara. L’ha espressa in modo netto tutto il gruppo dirigente del partito, a cominciare dal segretario Pier Luigi Bersani.
Il caso drammatico degli scontri sulla Tav in questi giorni viene utilizzato dalla maggioranza di centro destra (ma anche dai quotidiani espressione di azionisti industriali e finanziari interessati a superare Berlusconi ma a anche tenere a distanza il Pd dal governo) per cercare di rompere la possibile alleanza politica del centrosinistra nelle prossime elezioni politiche. Il tentativo è chiaro: mettere un cuneo tra Pd e possibili alleati a sinistra, come Sel e come l’Idv.

6. ABOLIZIONE DELLE PROVINCE E TESTAMENTO BIOLOGICO. OGGI ALLA CAMERA RIPRENDE IL CONFRONTO.
L’abolizione delle province e il testamento biologico sono i due temi sui quali oggi riprende