8 aprile 2020

Situazione Coronavirus


Amministrare ai tempi del corona virus: aggiornamento

dal Diario di Gigi Ponti
Carissima,
Carissimo,

confinati a casa, le stanze che frequentavamo poche ore al giorno sono diventate il nostro quartier generale e "la rete'" ha sostituito tutte le altre forme di relazione esterne.
Un aggiornamento forzato dell’utilizzo del digitale sarà un effetto che lascerà il segno per il prossimo futuro.
Meno spostamenti più incontri virtuali.

Sono cambiate anche le abitudini quotidiane, l’attenzione che riservavamo al meteo o all’indice dello spread è stata sostituita da quella per la conferenza stampa della Protezione Civile. La situazione rimane complicata e, nonostante, le mura di casa possano sembrare un limite ai contatti, in realtà continuo a lavorare, cercando di dare il mio contributo fatto di pareri e informazioni, perché tutto questo possa diventare anche un momento di riflessione.

COVID-19 e pipistrelli, ISPRA chiarisce

tratto dal Sito Web Snpambiente (Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente)

Nessun coronavirus potenzialmente dannoso per l’uomo è stato isolato in Italia o in Europa e la prossimità di pipistrelli all’uomo, come ad esempio quella che si realizza in presenza di colonie di questi mammiferi in aree abitate, non pone rischi di trasmissione di SARS-CoV-2. I pipistrelli italiani svolgono un importantissimo servizio ecosistemico sopprimendo insetti effettivamente o potenzialmente nocivi alla salute umana, ai coltivi e ai boschi. Pertanto, la presenza di pipistrelli anche in prossimità di aree abitate costituisce un elemento positivo e non deve causare preoccupazione.

L'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ha precisato in una nota quali sono le relazioni tra la presenza di chirotteri e il rischio di trasmissione Covid-19. I pipistrelli sono stati indicati come origine del virus SARS-CoV-2, causa della pandemia Covid-19 che sta colpendo tutto il mondo, causando moltissime vittime. Il virus non è stato isolato nei pipistrelli, tuttavia studi recenti hanno evidenziato una forte similitudine (96%) tra il genoma del SARS-CoV-2 e quello di coronavirus SARS-like presenti in pipistrelli rinolofidi cinesi. Va evidenziato che i coronavirus costituiscono un gruppo assai diverso presente in uccelli e mammiferi.

Pipistrello, pangolino, uomo: lo spillover zoonotico

Il nome coronavirus deriva dalla presenza di strutture superficiali acuminate (peplomeri) dotate di glicoproteine spike che si legano ai recettori cellulari dell’ospite che viene infettato con un meccanismo tipo chiave-serratura, che richiede cioè specificità strutturale. Le glicoproteine di superficie dei coronavirus SARS-like presenti nei pipistrelli non hanno la capacità di legarsi efficacemente ai recettori posti sulla superficie delle cellule umane, fatto che rende, sulla scorta delle migliori conoscenze, queste forme virali innocue per l’uomo.  Sulla base di queste considerazioni, si ritiene che il passaggio diretto dal pipistrello all’uomo non possa provocare alcuna patologia in quest’ultimo. Lo spillover zoonotico, quindi il salto dall’animale all’uomo, ha perciò implicato una modifica di tali strutture che sono così divenute compatibili con le cellule umane. Tale modifica è plausibilmente avvenuta all’interno di un ospite intermedio appartenente ad un’altra specie, con ogni probabilità attraverso il pangolino. Forme virali presenti in pangolini importati illegalmente in Cina sono risultate vicine al nuovo coronavirus e il pangolino è ampiamente utilizzato a scopo alimentare e nella farmacopea tradizionale di quel Paese, fatto che spiega le modalità di passaggio dall’animale all’uomo. I coronavirus isolati nei pangolini sequestrati appartengono a due varianti i cui genomi sono molto simili (85.5%-92.4%) a quello di SARS-CoV-2, con una similitudine particolarmente elevata per quanto riguarda le strutture spike di ancoraggio alla cellula infettata.