25 agosto 2011

Padre Alex Zanotelli, suo appello proposta per la manovra.

Tagliamo drasticamente le enormi spese militari italiane non i servizi sociali.


MANOVRA E ARMI: "IL MALE SCURO".
di Alex Zanotelli.


per leggere l'appello clicca qui.


Giovani senza lavoro. Italia prima in Europa.

Un indagine della Confartigianato informa che nei tre anni che vanno dal 2008 al 2011 in Italia per i giovani si sono persi quasi un milione di posti di lavoro. Grande lo squilibrio tra Nord e Sud. Un dato intollerabile che non consente prospettive alle giovani generazioni e un normale futuro al nostro paese. A lato la sintesi dei dati.

L’indagine prende in considerazione anche i percorsi formativi che dovrebbero accompagnare i giovani nel mondo del lavoro. Nonostante le
difficoltà per trovare il primo impiego anche per il prossimo anno è previsto un incremento del 3% delle iscrizioni ai licei e una diminuzione del 3,4% per gli istituti professionali, mentre le imprese italiane continuano, nonostante la crisi ad avere difficoltà a completare gli organici non riuscendo a reperire il 17,2% della mano d’opera necessaria.

Sulbiate insegna con un "copia/incolla" come risparmiare "energia".

Il Patto Europeo dei Sindaci "sotenibile" per l'energia
...degli amministratori di Sulbiate.


Il Giornale di Vimercate di ieri (24-Ago-2011) in un suo trafiletto parlava di Sulbiate e della sua adesione al Patto Europeo dei Sindaci.



Il breve articolo dal titolo : Sulbiate -adesione del comune al «patto europeo dei sindaci» con sottotitolo: Amministrazione in prima linea per la sostenibilità ambientale:
è qui di seguito riportato integralmente:
SULBIATE (dmz) Uno sforzo ed un impegno, da parte dell'Amministrazione comunale, per lasciare il segno nel campo della sostenibilità ambientale. Il Comune ha aderito, con annuncio pubblicato la scorsa settimana, al «Patto dei sindaci», un documento (anche conosciuto come «20-20-20») che prevede, entro il 2020, la riduzione del 20 per cento di emissioni di Co2 nell'atmosfera, il miglioramento del 20 percento dell'efficienza energetica ed un aumento, sempre del 20 percento, dell'utilizzo di fonti rinnovabili.
L'adesione al Patto rappresenta una dichiarazione d'intenti volta ad intra¬prendere una sinergia tra le amministrazioni e redigere, per ogni territorio di competenza, un piano d'azione per misurare e ridurre le emissioni di anidride carbonica. Un piano affidato alla fondazione «Cariplo» per il suo finanziamento ed alla fondazione «Idra» per quanto concerne la sua gestione operativa e che vedrà l'adeguamento alle direttive europee in materia di inquinamento, con interventi nel settore di salvaguardia dell'ambiente, che consentiranno di pianificare un futuro nel percorso verso la sostenibilità energetica.
E tra gli obiettivi del Patto, quello di sensibilizzare i cittadini ad un uso più responsabile dell'energia, attraverso idee e consigli utili pubblicati in un volantino ripreso dal Comune, secondo le linee guida della campagna «Change» della Comunità europea. «Con l'aiuto di tutti, il nostro Comune avrà maggior facilità nel raggiungere gli obiettivi prefissati anche attraverso facili azioni, senza pregiudicare la qualità della vita - recita il volantino - Con semplici gesti quotidiani si può contribuire a contrastare i cambiamenti climatici e, contemporaneamente, risparmiare sulle bollette».
Riportiamo la notizia perché ci ha messo molto buon umore e di questi tempi non è un fatto molto comune.
Non sappiamo se veramente l’amministrazione ha rilasciato la notizia per la prima volta questa settimana, certo è che il giornale di Vimercate la notizia l’aveva già riportata con enfasi nella primavera del 2010, con tanto di foto di sindaci in bella mostra a Bruxelles e palazzo della comunità europea alle spalle. Casi di amnesia possono capitare a tutti, anche ai redattori dei giornali locali



Nel cerchio rosso è inequivocabilmente distinguibile il nostro sindaco.

Ad ulteriore dimostrazione ecco una immagine tratta dal sito del patto dei sindaci ( http://www.eumayors.eu/about/signatories_en.html ) dove è ben indicata la data di adesione e anche le frecce blu scuro (segno di adempimento) e quelle azzurre (da fare).



Non possiamo sapere se il sito del patto dei sindaci è aggiornato o meno, certo che la sola cosa indicata come fatta è la firma.
A parte le belle parole però i nostri amici dell’europa sono persone serie, e richiedono il rispetto degli impegni del patto onde farne parte a pieno titolo per poi eventualmente poter accedere ai finanziamenti che rendono possibile il raggiungimento degli obbiettivi.
Gli impegni formali in estrema sintesi sono:

Definire un anno tipico per il paese (per esempio il 2009) valutare la produzione di CO2 e il consumo di energia in quell’anno di riferimento e proporre al comitato del patto un piano (SEAP) redatto secondo criteri definiti, lo scopo ultimo è ovviamente il raggiungimento dei tre obbiettivi (20-20-20) in 10 anni di tempo. Sono anche previste delle verifiche periodiche.
La prima pietra miliare da rispettare era la presentazione del SEAP entro l’anno di sottoscrizione: ma il 24 Marzo 2011 nulla era stato presentato.
Probabilmente è stata chiesta una deroga di ulteriori 6 mesi, essi scadono esattamente tra 30 giorni, a questo punto ci viene il piacevole dubbio che il SEAP sia stato presentato o per lo meno sia pronto.

Ma qui nasce il gravissimo problema: il patto dei sindaci dichiara chiaramente che il SEAP sia discusso, elaborato, condiviso con le realtà interessate del paese: associazioni, singoli cittadini, privati che operano nel settore; il patto prevede anche una festa dell’energia come momento pubblico di start-up; prevede delle discussioni.
Come potrebbe essere altrimenti per un impegno che dovrebbe coinvolgerci tutti per 10 anni
Qualcuno ha partecipato alla stesura del SEAP questo in Sulbiate? Se si battete un colpo!

Eppure il circolo PD quasi ogni mese ricordava pubblicamente questo fatto. Ha provocato una discussione “ufficiale” con l’amministrazione sull’argomento e sul metodo di operare. Si è dichiarato molto interessato a collaborare. Ha elaborato dei documenti, pubblicati in tempi non sospetti anche da Teorema http://pdsulbiate.blogspot.com/2011/03/energia-sostenibile-sulbiate.html . Ma le porte si sono sempre chiuse in faccia.

Ora con una doppia azione mediatica (sul giornale di Vimercate e sul sito del comune) sembra che tutto sia pronto. Ma noi, sempre disponibili a mettere a disposizione di Sulbiate le nostre competenze, crediamo che non sia affatto serio fare del copia e incolla sul sito del comune (clicca qui), esattamente come uno studente che non vuole studiare per la ricerca di compito, o far passare come "breaking news" sul giornale locale delle cose ormai stantie e quasi andate a male.

Insomma a trenta giorni dalla presentazione del SEAP, forse sollecitati anche dalle nostre precedenti pressioni, finalmente l’Amministrazione per uscire dall’angolo, perché costretta a svegliarsi dalla manifesta inattività e dal preoccupante ed imbarazzante torpore produce, in conformità con gli obiettivi assunti, questo interessante “copia - incolla” di buone intenzioni certamente utile per un particolare innegabile risparmio di energia: quella dei suoi Amministratori e della fatica e dell'impegno che avrebbero dovuto sostenere, per coinvolgere e far partecipare tutta la cittadinanza se avessero scelto, da subito di operare seriamente secondo quanto invece previsto senza alcuna possibilità di malintesi dal Patto Europeo.

Non è questo il tipo di sostenibilità energetica che ci eravamo impegnati, grazie alla lungimiranza del nostro sindaco, a promuovere e a condividere insieme come Comunità; non per un giorno, una settimana, un mese ma per i prossimi dieci anni.
E' qualcosa di più serio e decisamente più impegnativo.

Ci dispiace segnalare che in questa edizione, per quanto ci riguarda, questa volta Il Giornale di Vimercate ha clamorosmente sbagliato notizia.
La vera "breaking news", forse, alla luce di quanto scritto e che possiamo documentare, doveva essere la seguente:

PATTO DEI SINDACI PER LA SOSTENIBILITA' AMBIENTALE - Sulbiate ci prova, ma non ha ancora capito!
Peccato che così non sia stato.

Poco male, sono incidenti che accadono anche nelle migliori redazioni.


Quello che manca... secondo Civati.

Forse non ci siamo capiti

C'è un vortice di proposte, intorno alla madre di tutte le manovre. C'è chi dice tolgo di qui, metto di là, chi se la prende con chi deve andare in pensione, chi con i piccoli Comuni, chi con le Province, chi spiega che ci vuole la patrimoniale ma solo un po' e una tantum, chi che bisogna tassare i soliti, chi che bisogna cercare gli insoliti, ma poi non ci crede più di tanto, che bisogna aumentare l'Iva, prima ancora di preoccuparsi che l'Iva sia pagata tutta.

Quello che manca è un'idea di società e un progetto di Paese. Nessuno sembra voler capire che la patrimoniale non è un'eccezione punitiva, ma può diventare la regola che cambia il paese: dall'immobile al mobile, dalle tasse sul lavoro e sull'impresa a quelle sui patrimoni, appunto. Perché in questo Paese c'è una questione salariale, da affrontare (con numerosi punti di Pil che hanno abbandonato gli stipendi verso i profitti, quando le cose andavano bene). Perché c'è l'economia a cui ridare fiato (dopo anni in cui il tema non ha appassionato nessuno, pare). Perché c'è un sistema da ripensare, a partire dalla formazione, investendo qualche risorsa, però.

Che l'evasione fiscale si può contrastare e che deve essere una priorità, perché tutto il resto sono piccoli, piccolissimi interventi. E l'unica cosa mostruosa come l'evasione, in questo Paese, è, guarda caso, il debito pubblico. Che l'evasione si può affrontare in molti modi, con la tracciabilità, da una parte, e con la deducibilità di alcune voci (soprattutto domestiche, soprattutto quotidiane), dall'altra. In uno sforzo che ci richiami alla partecipazione, da più parti invocata, e al civismo, in alcune parti anche (addirittura!) frequentato.

Che poi i costi della politica si devono ridimensionare, certo, però bisogna farlo, accidenti, perché sta diventando una barzelletta. Che bisogna organizzare diversamente la distribuzione dei poteri e delle funzioni nelle articolazioni dello Stato, anche, per dare più potere ai piccoli Comuni (ho detto piccoli, non piccolissimi) e per dare più trasparenza all'iter burocratico e decisionale (che va tracciato, sì, anche quello).

E che anche le pensioni (il tempo e la dote, per dirla con Dante), in questo senso, vanno riviste, alla luce però di un progetto, che tenga insieme tante variabili, a cominciare da quella della riforma degli ammortizzatori e della possibilità che anche per i giovanissimi ci sia una continuità contributiva che adesso si sognano (la categoria, per loro, anche in questa manovra è quella dell'incubo).

Perché ci sono numeri più politici di altri. Che hanno una valenza sociale che si nasconde tra tutti quegli zeri (e non sto parlando, con questo, dei protagonisti politici attuali).

C'è qualcuno in Italia disposto a raccontarla così, la questione? C'è qualcuno disposto a uno sforzo personale e collettivo, per i prossimi mesi, che cambi le cose sul serio? C'è qualcuno che abbia la voglia e la pazienza di spiegare la complessità delle cose, di discuterne con i cittadini e di chiedere loro di mobilitarsi non per questa o quella cose, ma per se stessi, per il proprio futuro? Di dirci «perché» si prendono le decisioni e non solo «come», in quel modo confuso e impreciso a cui siamo abituati da tempo immemore?

Questo mi pare sia il punto. E la matrice di tutte le questioni politiche così ampiamente dibattute e così scarsamente comprese. Ci proviamo?